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Autore: Ulissae    21/06/2010    2 recensioni
Una frase può dire tutto o niente. Cinquanta, magari, qualcosina di più.
Una raccolta di cinquanta frasi su Aro e Caius.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Aro, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ideale utopistico'
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Sproloqui:  le note sono varie e molteplici ù.u
  • In primis la storia che qui segue contiene espliciti riferimenti a una coppia omosessuale. Se la cosa non piace cliccate sulla X rossa lassù, in alto.
  • Partecipa alla community [info]1frase cioè, si sceglie una tabella con una serie di prompt e bisognava scrivere una frase per prompt, su una specifica coppia.
  • Il titolo vuol dire: segreti dell'impero.
  • Vorrei aggiungere delle esplicazioni per varie frasi:
 #31-  nella mia testa Aro profuma di erba appena tagliata ;) 
#21 -  Il canto a cui faccio riferimento è il V della Divina Commedia (il girone dei lussuriosi); la parafrasi che ho scelto è amore che è amato, non può non ricambiare.
#41; #39; #42- è un riferimento a quando Caius venne quasi ucciso dai lupi mannari.
#37 - detto latino (:
#49 - comandamento dell'Antico Testamento.
#32 - nei primi anni del Medioevo il diavolo era pensato come un uomo dai lunghi capelli corvini e l'aspetto di un malato (esattamente come Aro).

Finita questa noia, ecco a voi le frasi:

Imperii arcani


#20 - Eros
Caius non aveva mai creduto nell'amore: nel suo cuore duro e di ghiaccio nessun bambino dispettoso aveva spazio; eppure, se doveva donare a quella figura mitologica degli occhi, di sicuro sarebbero stati quelli vispi e divertiti di Aro.

#22 - Tocco
Quando lo toccò per la prima volta, Aro trasalì: non sapeva bene se freddo fosse il tocco di Caius oppure la sua anima.

#38 - Sfrontatezza
Non sapeva bene il perché, quel pomeriggio, si fosse ritrovato a rotolarsi nell'erba, picchiandolo; non riusciva proprio a sopportare la sfrontatezza che Aro aveva avuto baciandolo -eppure lui aveva continuato.

#12 - Stirpe
Era un pensiero fisso di Aro quello di crearsi una stirpe, guardava perciò con invidia e curiosa gelosia tutti gli uomini che potevano essere chiamati padri; Caius, al contrario, si beava della sua felice infecondità.

#03 - Spirito
A Caius non piacevano le chiese, ma era sempre costretto ad andarci, a causa di Aro; finiva, però, sempre per scapparne via, soffocando le risate del compagno: a quanto pare per Aro era estremamente divertente l'idea che tutti quegli umani credessero in dello Spirito Santo.

#34 - Rossore
Ogni volta che si ritrovavano in quel letto sfatto Caius benediva il non poter arrossire, conscio delle prese in giro che Aro sarebbe stato capace di architettare.

#31 - Erba
Quella fragranza unica e speciale era, per Caius, l'avviso di un futuro terremoto: quando Aro e il suo profumo di era appena tagliata erano nei paraggi, qualcosa, per lui, sarebbe andato in un modo del tutto inaspettato.

#18 - Favorito
Aro non era una persona particolarmente invidiosa, superba, sì, ma non invidiosa; però, quando Felix, il suo favorito, si avvicinava a Caius, avvertiva un piccolo spillo pungergli quell'anima, che a lui mancava.

#11 - Preda
Odiava andare a caccia con Aro: inevitabilmente finiva da predatore a preda, braccato da quelle risate allegre e quei modi di fare troppo amichevoli.

#10 - Orme
Ormai Caius aveva scordato quando Aro aveva smesso di seguire le sue orme e aveva iniziato a tracciare le proprie.

#06 - Guerra
In guerra era vivo, in guerra respirava, in guerra riusciva a togliersi l'armatura che si era costruito addosso; tutti l'osservavano, stupiti; Aro era l'unico a sorridere, sotto i baffi: guerra o letto, per lui, erano la stessa cosa.

#07 - Tradimento
Quando Aro si sposò con quella vampira dalla parlata strascicata e il viso sciapo Caius provò, per la prima volta nella sua vita, il sapore del tradimento.

#23 - Silenzi
I silenzi nei quali si immergeva Caius quando era offeso non facevano altro che alimentare la parlantina divertita e spigliata di Aro, nell'attesa che Caius scoppiasse e potesse riprendere finalmente a litigare con lui.

#21 - Canto
Quando Aro se ne andava in giro per il palazzo decantando la Divina Commedia, canto dopo canto, Caius sapeva benissimo che, dopo poco, avrebbe ricevuto una visita di notte: un anonimo decantatore dantesco, che continuava a ripetergli, senza tregua, che un amor che nulla ha amato, amar perdona.

#04 - Storia
A Caius non era mai interessato fare la storia, preferiva, piuttosto, sopravvivere con gloria alla storia; era forse per questo che aveva deciso di mettere al suo fianco Aro, consapevole del suo multiforme e utile ingegno.

#45 - Furore
Quando si buttava in mezzo al campo di battaglia, impregnato di quel furore cavalleresco, Aro non poteva far altro che fermarsi e rimanere là, fermo a guardare, studiando con minuzia e precisione con quanta passione Caius si dedicasse alla morte.

#47 - Candore
Tenendolo stretto a sé Aro inspirava a fondo l'odore forte e a volte acre di Caius, immerso nel candore dei suoi capelli si domandava se il paradiso avesse quelle tonalità di eterno.

#41 - Pensiero
Quel pomeriggio lo aveva passato agitandosi all'interno della tenda, rimbrottando a tutti rimproveri e aggirandosi per il campo come una belva feroce: il pensiero che Caius potesse finire male lo stava divorando.

#16 - Languore
Mentre camminavano per le vie della notturna Parigi, Aro sembrava non riuscire a contenere quell'insaziabile languore: voleva vita, voleva arte, voleva freschezza; Caius lo seguiva, con passo lento e strascicato, accontentandosi di un più modesto appetito al sapor di rame.

#28 - Dita
Osservando le dita che si muovevano veloci e possenti sulla tastiera bicromatica, Aro non poteva far altro che chiedersi da dove provenisse tutta quella passione, credendo, infatti, che Caius non potesse essere altro che un arido deserto; ma, come spesso accadeva, dovette ricredersi.

#14 - Rito
Era ormai un rito radicato nella loro vita il litigare animatamente; il fatto che poi lo facessero baciandosi e azzannandosi tra le coperte era un'altra storia.

#50 - Lanterna
Non avrebbe mai e poi mai saputo né cosa fare né dove andare se non avesse incontrato quell'uomo dagli occhi vermigli, lo sguardo cupo e i lunghi capelli bianchi; mentre si chinava sul suo collo aveva ben capito che quella sarebbe stata la sua lanterna per l'eternità.

#44 - Confine
Se c'era qualcosa in cui Caius era bravo era tracciare confini: questo è mio, questo è tuo; non toccare; il mio spazio, il tuo spazio... Aro aveva la capacità di distruggerli tutti.

#08 - Sentore
Quando Aro era nei paraggi Caius aveva come il sentore che qualcosa sarebbe andato storto: il ritrovarsi avvinghiati, nel buio di un corridoio, era una di queste.

#15 - Vittoria
Per Aro nessuna vittoria aveva il sapore tanto piacevole quanto il poter baciare Caius con il suo consenso.

#02 - Orgoglio
Caius viveva d'orgoglio: lo respirava, se ne nutriva, lo possedeva sproporzionato; ancora si chiedeva, però, se il cedere a quasi tutte le richieste di Aro fosse un tradimento al proprio Io o, più che altro, un compiacimento del proprio volere.

#27 - Inebriare
C'erano sere in cui Aro voleva fare solo una cosa: inebriarsi; e per fare ciò decideva di prendere il suo più grande compagno; con il passo spedito di un uragano lo trascinava per le vie di Vienna, ridendo allegro, entrando e uscendo dai salotti come un folle: vita, voleva vita -e la voleva con lui.

#13 - Passi
Quei due riuscivano a differire in tutto, perfino nei passi: trascinati e lenti, quelli di Caius, veloci e scattanti, quelli di aro: era perciò normale una sana litigata ogni qual volta decidessero di andare a fare una passeggiata.

#19 - Giardino
Passeggiando per il giardino Aro osservava la meraviglia delle rose, delle orchidee e delle palme, che con abilità i giardinieri -futuri pasti- facevano crescere; Caius si lamentava della presenza degli insetti e borbottava, per gioia e diletto del suo compagno, che provava un piacere immenso nel sentirlo mugugnare -pestifero!

#01 - Terra
Quando poi la scintilla scattava e si ritrovavano a sfidarsi in singolari incontri di lotta greco romana entrambi sapevano come giustificare alla proprie mogli la presenza di terra in punti piuttosto inusuali.

#37 - Fautore
Ognuno è fautore del proprio destino”, recitava ogni sera Aro; non aveva ancora capito che il suo, di destino, si era legato a qualcuno, e che quindi doveva lavorare in società.

#43 - Ferita
Guardando la ferita pulsante e rossa sul collo di Aro, Caius non seppe resistere: si avventò con brama su quel sangue brillante, bevendo da lui -sperando che quel veleno potesse compiere il miracolo.

#49 - Incisione
Quando Sulpicia decise di incidere sul letto la frase “Non desiderare la donna di altri”, come ammonimento al marito, non sapeva che questo avrebbe trovato un modo per aggirarla e, tranquillamente, averla vinta.

#25 - Calore
Sentendo il cigolio del letto, il legno che batteva contro il muro e le tende che ondeggiavano, subendo i loro movimento, sia Aro che Caius si chiedevano come fosse possibile sentire così tanto calore sulla pelle dell'altro -ignari del freddo che li attorniava.

09 - Giovinezza
Vedendo il corpo flessibile, bello e tonico di Aro, Caius provava invidia, così come la quercia è gelosa del piccolo germoglio: la giovinezza l'aveva lasciato, donandogli solo un'eterna vecchiaia.

#46 - Volto
Il volto di Caius non era perfetto: il naso troppo aquilino, le labbra sottili, la mascella pronunciata; eppure Aro si sarebbe potuto perdere intere giornate a scrutare ogni singolo frammento del suo viso, divertito da quella curiosa imperfezione.

#40 - Labbra
Le labbra sottili di Caius, sembravano scomparire quando si tendevano in disappunto; era quello il momento in cui Aro decideva di intervenire e, al riparo di occhi indiscreti, le faceva schiudere al contatto con le sue.

#24 - Movenze
Caius detestava le movenze di Aro: trasudavano gentilezza da ogni poro: la posizione delle mani quando dialogava, il modo con cui rideva, come si rivolgeva agli altri; e non si risparmiava mai il farglielo notare -inutilmente, poiché questo continuava senza rendergliene conto.

#36 - Crepuscolo
Assorti nella luce del crepuscolo, uno a leggere, l'altro a suonare, si resero conto, entrambi, che il tramonto dell'esistenza non li avrebbe mai toccati.

#05 - Tempo
Con il passare degli anni avevano potuto osservare i numerosi modi con i quali gli uomini misuravano il tempo: il sole, le clessidre, i campanili, orologi; entrambi, però, vedevano con divertimento il fatto che loro, del tempo, potevano beatamente infischiarsene.

#17 - Mortale
Quelle poche volte che Caius seguiva Aro nei sotterranei trovava disgustosa l'attenzione spasmodica che rivolgeva ai corpi di quei mortali, mentre li analizzava nelle autopsie; «Pazzo!» gridava, eppure non poteva far a meno di affiancarlo, analizzando quell'ammasso di budella e sangue, ormai sulla via della decomposizione.

#29 - Nostalgia
C'erano dei momenti nei quali Aro iniziava a provare nostalgia per tutto ciò che aveva perduto, Caius si sedeva affianco a lui, sfiorandogli una spalla, ricordandogli di tutto quello che avrebbero conquistato.

#32 - Sembianze
Aro aveva le sembianze di un diavolo, con i capelli neri e lunghi, l'aspetto malato e quegli occhi pungenti; come di dovere, quindi, Caius ne era attratto -non aveva mai capito quel bisogno di bene, lui.

#39 - Fato
Lo aveva avvertito che qualcosa sarebbe andato storto, che inoltrarsi nella foresta da solo era una scelta sbagliata, ma Caius non aveva mai creduto al concetto di “fato” o di “destino” e sapeva che se una cosa andava fatta, andava fatta -a prescindere dalle conseguenze.

#42 - Ritorno
Aro si rese conto che non aspettò mai il ritorno di qualcuno quanto quello di Caius da quella foresta; e quando lo vide tornare quasi morente non poté trattenere un sussulto, una preghiera e l'incitamento a una nuova strage.

#33 - Nettare
Nettare e ambrosia voleva Aro, mangiando i pasti frugali della sua umana esistenza, mai si sarebbe aspettato che un Caronte dai capelli canuti gli avrebbe donato il cibo degli Dèi.

#48 - Vino
Aveva la strana abitudine di scegliere solo e unicamente uomini ubriachi: il sapore del vino lo faceva divertire e lo inebriava; decise, però, in seguito a disdicevoli accaduti, di lasciare stare questa sua voglia -il ritrovarsi in un letto sfatto, con cicatrici su tutto il corpo che avevano la perfetta forma dell'arcata dentale di Aro era un buon motivo per smettere.

#26 - Apparizione
Athenodora entrò in sala come un'apparizione, per tutti quanti; solo Caius capì che sarebbe stata l'ennesima noia -Aro, al contrario, aveva ben capito che quella donna sarebbe stato il pepe alle loro litigate.

#35 - Possesso
Entrambi possedevano tutto: oro, ricchezze, potere -eppure erano, reciprocamente, debitori l'un l'altro.

#30 - Legame
Marcus si sentiva a disagio nel guardarli: il legame che li univa era così spesso e spinoso che non riusciva a capire; Caius e Aro erano due opposti che, inevitabilmente, si appartenevano.



Angolo autrice:
li amo. Es todo.

Per qualunque domanda, attinente alla storia, a me o agli uccellini che cantano fuori dalla mia finestra, potete usare questo sito e porgermela anonimamente. 
   
 
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