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Autore: SummerRestlessness    21/06/2010    13 recensioni
Fanfiction prima classificata al concorso "Spicchi di sole - Concorso per racconti brevi (Jacob/Bella)" indetto da Kukiness e Saorio
Edward è tornato dopo aver saputo che Bella si è buttata dal famoso scoglio... Cosa vorrà? Bella sarà in grado di dargli quello che lui le chiederà? E Jacob, starà solo a guardare?
Tre canzoni, tre stati d'animo, tre punti di vista... un solo finale.
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen | Coppie: Bella/Jacob
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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- Questa storia fa parte della serie 'Frantumi'
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3.    BARS

(Dire Straits, Romeo & Juliet)

Juliet says, "Hey, it's Romeo,
You nearly gave me a heart attack!"
He's underneath the window,
She's singing, "Hey la, my boyfriend's back.”

Arrivo davanti a casa sua e spengo il motore.
E lì, davanti alla porta, c’è lui. Il vampiro. Il suo vampiro.
Cerco di nascondere la delusione e lo stupore (e l’istinto di tirarlo sotto con la macchina o di scendere e dargli un buon motivo per andarsene di nuovo) e parcheggio a distanza di sicurezza, ma so che lui sente la mia presenza. Anche se non si gira, vedo le sue spalle irrigidirsi e le mani stringersi in pugni. Sto già pregustando il momento in cui mi scaglierò contro quei pugni, magari trasformandomi coreograficamente in volo e… lo manderò in frantumi. So che il suo corpo è duro come il marmo, so che non ho molte possibilità da solo, ma non mi arrenderei per niente al mondo e proprio per questo, alla fine, avrei la meglio. Sento già la puzza della sua pelle e il suo sapore marcio sotto ai miei denti e la cosa mi fa iniziare a tremare. Sto quasi per scendere, quando la porta si apre ed esce lei.
Bella.
Non si aspettava di trovarselo davanti, chiaramente è sorpresa. Bella mossa, succhiasangue.
Poi, lei gira per un attimo lo sguardo verso di me e non riesco a decifrare la sua espressione. Faccio uno sforzo immane per contenermi, per non scendere e portarla via di lì, subito. Mi sembra però che lei mi faccia lievemente cenno di no con la testa e quindi cerco di stare calmo. Bella torna a guardare lui.

Giuro che se la sfiora lo ammazzo.
Giuro che se la tocca lo riduco in poltiglia di vampiro.
Giuro che se si avvicina lo polverizzo e poi mangio il suo micro cervello, a costo di rompermi tutti i denti.
Giuro che se la bacia scendo da questa maledetta macchina e poi… muoio.
Perché se lei ricambia il suo bacio, è l’unica cosa che posso fare; l’unica che ho sempre fatto tutte le volte che lui l’ha baciata. Tutte le volte che l’ha toccata. Tutte le volte che l’ha guardata. Tutte le volte che li ho visti insieme e tutte le volte che ho pensato a loro due insieme.
Sono morto parecchie volte, a pensarci bene. Ma non migliora mai, anzi, ogni volta è sempre peggio.
Sono queste le cose che infrangono il mio cuore, che lo spaccano in mille pezzi, ogni volta. E come ho sentito dire una volta, quando rompi un pezzo di vetro, puoi ripararlo, ma vedrai sempre le crepe attraverso di esso.

Per ora però, il vampiro non la sta toccando: le parla solamente e sembra addolorato, da quanto vedo. Le sue spalle si piegano in avanti, le mani sono tese con i palmi all’insù, come in una preghiera.
Prega, Cullen. Prega di non farle più del male, o ti faccio vedere io.
Damerino dei miei stivali. Romeo da strapazzo.
Che poi in quella canzone che ho sentito sei solo uno sfigato. Giulietta non ti ama più, mio bel Romeo. Ama qualcun altro, ora.

Cullen ha smesso di parlare e le sue mani ora penzolano lungo i suoi fianchi, come se fosse sfinito da quella conversazione che ha sostenuto da solo. Già, perché Bella non ha aperto bocca. L’ha ascoltato, ma non ha mosso un muscolo. A poco a poco, però, sul suo viso è comparsa un’espressione strana. Consapevole, direi.
Un mezzo sorriso di… perdono forse, misto però a felicità.
Mi aspetto da un momento all’altro che gli salti al collo, al collo di quel mostro schifoso, mi aspetto solo che lo abbracci, che lo perdoni una volta per tutte, che torni da lui.
E stavolta morirò e non intendo solo dentro. Perché non ho intenzione di fargliela passare liscia.
Se dovrò vederli ancora insieme, preferisco combattere con lui e magari morire, ma almeno lasciargli qualche graffio che gli ricordi di non farle più del male.
Poi, invece, Bella dice qualche parola sorridendo e lo lascia, ed è proprio il caso di dirlo, di sasso: corre via… corre verso di me.
Lei corre verso di me e mi sorride. Ed io penso che probabilmente sono già morto senza accorgermene.





***



Juliet, the dice was loaded from the start
And I bet and you exploded in my heart
[…]
I can't do a love song, like the way it's meant to be.
I can't do everything, but I'll do anything for you.
I can't do anything, 'cept be in love with you

- E se i dadi fossero stati truccati sin dall'inizio?
Jake inizia a parlare dopo un po’ che guida lungo la strada costeggiata da alberi profumati che da Forks porta verso il mare. Da quando sono salita sulla sua macchina, lasciando Edward davanti alla porta di casa mia senza dire una parola, nessuno dei due ha ancora parlato. E lui esordisce proprio così, con una frase che più insensata non si poteva.
- Cosa, Jacob?!? Hai battuto la testa? L'ho sempre detto che in questa macchina ormai non ci stai più! Tra poco dovremo fare un buco nel tettuccio e dovrai guidare con la testa di fuori...
Ride e poi fa una smorfia: - Ma no… parlavo di questa canzone. - indica l'autoradio della sua Golf
- L’ho trovata in questo cd ed è tutto il giorno che la ascolto, cercando di trovarle un senso. E dice: "The dice were loaded from the start". Lui ha barato, i dadi erano truccati.
- Cosa vuoi dire? - gli chiedo, sinceramente interessata come sempre alla particolare visione del mondo “alla Jacob”. D’altra parte, mi sono accorta solo adesso del sottofondo sonoro che ci ha accompagnato finora.
- Il tuo succhiasangue ha barato. E' ovvio che tu ti senta attratta da lui: la sua natura di mostro lo porta ad attrarre le sue potenziali vittime. E tu, beh… tu sei la sua vittima potenziale numero uno. Sei la sua vittima preferenziale, oserei dire.
- Jake... ti rendi conto delle fesserie che dici?
- Ok, lascia stare la storia della vittima potenziale. Sei comunque abbastanza intelligente da capire che quello che ho detto prima è vero.
Ed il problema con Jacob è che spesso, quando si tratta di me, ci azzecca in pieno. E non solo: approfondisce anche.
- Invece tu sei attratta da me solo per me, non perché sono un lupo... Sei attratta da Jacob, punto.
Mi fa uno dei suoi sorrisi sornioni e questa versione di Jake cancella in un attimo quella insolitamente concentrata di poco prima.
- È complicato, Jake. E poi non ho mai detto di essere attratta da te.
Mi sorride di sbieco, malizioso, con un sopracciglio alzato. Ed è davvero irritante e presuntuoso… ma ha ragione anche su questo. Non posso ammetterlo, però, non ancora.
- Sai, a volte penso che dietro tutta questa tua spavalderia ci sia solo una grande insicurezza. E tanta invidia, perché… “lui” è bellissimo e immortale. – dico, ostentando una sicurezza che non ho per nascondere la verità.
- Non si chiama invidia, Bella: si chiama gelosia. Ma se essere un succhiasangue è ciò che ci vuole per avere te, è vero, allora sono invidioso di Cullen.
Arrossisco un po’ per questa dichiarazione contorta ma esplicita e giro il viso verso il finestrino, per evitare di guardarlo negli occhi. Lui non replica ed io finalmente riesco a prestare attenzione alla canzone di cui parlava prima.

- Sai una cosa? – riprende dopo qualche minuto, con un tono vagamente polemico che mi fa sorridere.
- Tutti conosciamo la storia di Romeo e Giulietta. Tutti la amiamo... – continua - Ma cos'è in fondo, se non un rapporto disfunzionale, che porta solo tragedie su tragedie?
Spalanco gli occhi: - Io amo quella storia, Jake. Tutti la amano perché è il massimo del romanticismo e della passione e del dovere di lottare per quello in cui crediamo, per quello che amiamo...
- Sai quanti anni avevano Romeo e Giulietta?
- ...
- Non erano nemmeno adolescenti. E sai quanta di quella passione hanno vissuto REALMENTE? Lo zero percento. Quella storia che tutti tanto amano, dal mio punto di vista, è solo la storia di due persone che si trascinano giù a vicenda. E' la storia di due ragazzini che muoiono, Bella, MUOIONO perché non sanno affrontare quella situazione. Perché non c’è via di scampo.
- Non è questo. Stai travisando completamente la…
- Quella storia potrebbe essere andata diversamente. Giulietta potrebbe aver avuto un'altra opportunità, un'altra possibilità di essere felice.
- Senza Romeo?
- Certo. E sai benissimo con chi. – dichiara risoluto fissando la strada.
- Stiamo ancora parlando di Romeo e Giulietta? – gli chiedo dopo un po’, alzando un sopracciglio.
- Beh, io intendevo Paride. Comunque, abbiamo mai davvero parlato di loro? – mi risponde lui con un’occhiata furba.
Abbasso gli occhi: - Io sì. Parlavo di loro. Ma d'altra parte, per me come per loro, la storia è già scritta da qualche parte. E che si tratti di carta e inchiostro o di stelle e destino... non credo che cambierò la mia idea su questa storia.
- Il suo veleno potrà anche non essere fatale come quello di Romeo, ma se lo berrai... anzi, se lui berrà il tuo sangue ed il suo veleno entrerà in te... finirà comunque male.
- Jake. Io capisco perché dici così. Davvero, lo capisco. Sei invid… geloso.
- Sono solo preoccupato.
- E l'accenno di prima a “Paride”? Non era per caso un suggerimento?
Per tutta risposta Jake alza un sopracciglio e mi guarda con un sorrisino sicuro e spavaldo, senza aggiungere niente.

Now you just say, "Oh Romeo?
 Yeah, you know, I used to have a scene with him".

Dopo qualche secondo di silenzio, mi ritrovo ad esclamare, con una nota di rimprovero nella voce:
- Paride non c’è però, nella canzone!
- Nessuno scrive canzoni sulle storie che finiscono bene. [1]
- Le scrivono sui grandi amori, infatti. – insisto.
- Ma è ovvio che Giulietta sia andata avanti. È ovvio che adesso stia con qualcun altro. Romeo è ormai solo qualcuno con cui ha condiviso una parte della sua vita.
- Ma Romeo la amerà per sempre.
- Forse. Giulietta invece no. Lei ha chiaramente trovato un altro… forse quel Paride. Ed è così che la storia sarebbe dovuta andare. Lei avrebbe potuto essere felice. Solo, non con Romeo.
Sto in silenzio, perché Jake, con la “sua” canzone e le sue teorie strampalate mi ha davvero fatto pensare, nonostante ne abbia travisato il senso… Non credo che Giulietta non amasse Romeo, credo solo che la storia avrebbe potuto essere diversa… Migliore, forse: non per la letteratura ovviamente, ma almeno per quei due. O almeno per lei. Quell’egoista di Giulietta.

Mi rendo conto che la macchina si è fermata e siamo di nuovo davanti a casa mia.
Guardo Jake che mi fa un sorriso comprensivo ed alza le spalle:
- Pensavo che avessi bisogno di un po’ di tranquillità.
Forse è vero, ne ho bisogno. Stiamo rasentando il ridicolo, adesso Jacob sa di cosa ho bisogno persino prima che lo sappia io.
Gli sorrido: - Grazie.
Scendo dalla macchina e riparandomi con la mia misera felpa dal vento gelido che si è alzato, cerco di aprire con le chiavi il cancello che Charlie ha fatto erigere qualche mese fa intorno a casa nostra, per sicurezza, dice lui. Dopo tutto quello che si sente in giro ultimamente, ha insistito per premunirsi almeno in questo modo. Non sa che una qualsiasi delle creature sovrannaturali da cui sono minacciata le piegherebbe con un dito, quelle spesse sbarre di metallo.
Ho ormai la mano sulla maniglia della porta quando mi sento chiamare.

- Bella?
Jake è sceso dalla macchina e da fuori si è appoggiato con le mani proprio a quelle sbarre. Ha uno sguardo furbo dei suoi, ma sembra concentrato, come se mi dovesse dire qualcosa di importante.
- Sì, Jake?
Scuote la testa, sorridendo: - Niente. Solo, non volevo ancora vederti andare via.
Mio malgrado, gli sorrido di rimando. Poi, istintivamente, mandando al diavolo il buon senso e la cautela, mi volto completamente e vado verso di lui. Inizio a pensare di non voler affatto andare via.
Scuoto la testa: - Non è così che si fa, Jacob.
Sono vicina ora, tanto vicina da poterlo toccare, ma non lo faccio. Ho paura di quello che potrebbe farmi. Ho paura che potrebbe mandarmi in frantumi, strapparmi in mille pezzi anche senza i suoi artigli da lupo, anche senza bisogno di trasformarsi.
Solo con uno sguardo, una parola.
- Non so se… posso. – dico poi, senza che lui mi abbia fatto una domanda.
Non posso fare a meno di guardare il suo sguardo contrarsi a questa mia frase. Non posso fare a meno di contare i secondi che passano prima che riprenda a respirare. Non posso fare a meno di sentirmi gli occhi pungere, per avergli fatto del male, ancora, ancora e ancora.
- Lo so. - dice quasi boccheggiando.
Lui pensa che io stia parlando di Edward e invece sto parlando di me. E di lui.
Sospira, non so se per riprendere aria o per un riflesso incondizionato a quello che gli sento dire poco dopo:
- Ma non deve essere per forza giusto così.
La sua gelosia si affievolisce lentamente in questa sorta di preghiera infantile, in questo suo richiamo ad una giustizia forse celeste, forse legata al destino, sicuramente sbagliata, secondo lui.
Non mi guarda dall'ultima volta che ho parlato; fissa semplicemente il terreno, le mani nelle tasche dei jeans. Si stringe in se stesso, come se avesse freddo, come se io non sapessi che non può averne.
Si stringe come per non lasciar sfuggire neanche uno dei pezzi in cui è ridotto. In cui IO l'ho ridotto. È da una manciata di secondi che non mi guarda. E mi sembra passata una vita; e mi manca già il calore dei suoi occhi.
Mi manca come mi guarda. Mi manca sapere cosa vede in me. Mi manca sapere di poter essere migliore.
Voglio che mi guardi.
- No, non deve essere per forza giusto così. – ammetto.
Alza uno sguardo stupito e brillante su di me. Missione compiuta.
- Lo... lo pensi davvero? - la sua titubanza non nasconde l'entusiasmo per questa mia concessione in cui non sperava più.
- Sì.
Non posso fare a meno di dirgli la verità. Anche se ometto che ho pensato molto a lui, ad Edward e ancora a lui, ultimamente. Anche se ometto che la conclusione a cui sono arrivata non è proprio definita nella mia mente, perché l’ho maturata completamente solo quando ho rivisto Edward. Ma quel “Sì” dice tutto quello che la mia bocca si rifiuta di dire. Dice tutto quello di cui lui ha bisogno.

Now all I do is kiss you through the bars of a rhyme
[…]
You and me, babe
How about it?

- C’è una cosa che devo fare, allora. Sono obbligato.
- Che cosa, Jake…? – gli rispondo divertita e fintamente spazientita.
- È colpa della canzone: dice "All I do is kiss you through the bars"! – dichiara fiero indicando con una mano le sbarre del cancello che ancora ci separano.
- Dice "Through the bars of a rhyme". – lo correggo, non senza un sorriso di tenerezza.
- È lo stesso. - ripete risoluto, sorridendomi a sua volta, facendo un gesto vago con la mano.
Poi, con quella stessa mano, prende la mia e mi tira con delicatezza verso di sé. Il suo sguardo è deciso, fisso nel mio; eppure per la prima volta, invece della solita spavalderia, intravedo un lampo di dolcezza.
Prima che possa dire o fare qualcosa, mi accorgo che siamo ormai così vicini che lui si può portare la mia mano al petto, così da avvicinarmi ancora di più.
Secondi, minuti, ore dopo le nostre labbra si incontrano, attraverso le sbarre del cancello.
E forse non ha tutti i torti, Jake. Perché, con quel bacio, la rima si chiude; e con quello scintillio di luce colorata e calda che sento esplodere dentro di me, ora posso dire che è proprio così:
I'd do the stars with you, anytime.





[1]
Citazione molto libera, da Veronica Mars, di una frase che dice Logan Echolls, ovvero “No one writes songs about the ones [relationships] that come easy.”

 

N.D.Summer

Ebbene sì, mi sono cimentata un'altra volta con una Jake/Bella, anche se non è la coppia che più preferisco al mondo... Ma a quanto pare sono recidiva, perchè non è la prima volta che ci casco :P

In più questa volta l'ho scritta per partecipare ad un concorso davvero carino e ringrazio le due ragazze che l'hanno indetto (Kukiness e Saorio) per averlo creato e aver dato a Frantumi dei giudizi così accurati e generosi!!! Grazie mille! *-*

Grazie anche a tutti coloro che leggeranno e che vorranno lasciare un commentino...!


Oltre a questa ff, per lo stesso concorso ho scritto anche una SongFic bonus, che si intitola "Per lei.". Se volete la trovate QUI. ;)
Nonostante i temi delle due storie non c'entrino praticamente niente, io ho concepito Per lei come uno squarcio del futuro che vediamo aprirsi per Bella e Jake (e in qualche modo anche per Edward) qui in Frantumi.


   
 
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