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Autore: giuliangel90    21/06/2010    5 recensioni
Cosa mi è successo? Qual è l’ultima cosa che ricordo? Cerco di scavare nella mia memoria ma niente. E poi da quanto tempo sono qui? Potrebbe essere un’ora, un giorno, un mese, non ricordo nulla, so solo grazie al calendario che non può essere passato più di un anno perché dall’ultima volta che ero cosciente riesco a ricordare che era sempre il 2005, per la precisione gennaio 2005. Beh è un piccolo passo avanti. Da fuori la camera sento delle voci e tra quelle una di esse fa sì che un volto e un nome appaiano nella mia mente: Bulma. Salve a tutti! Visto che è la prima e che voglio assolutamente migliorare, sono apertissima a critiche, commenti, suggerimenti e quant’altro. Per quanto riguarda il titolo, so che fa schifo… lo so è un mio punto debole, ma io e il formulare dei titoli proprio non andiamo d’accordo e così me ne esco sempre con delle mezze schifezze come questa o che sanno di banale e stupido. Dunque chiedo umilmente perdono per lo schifo di questo titolo. Prometto che ce la metterò tutta per trovare un titolo decente. Beh detto questo vi auguro buona lettura e per favore COMMENTATE!
Genere: Generale, Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tu. Tu. Tu. Tu. Tu.

Sento un rumore, ma lo sento ovattato, e la mia testa… ho un mal di testa terribile! Mi sembra il mal di testa del peggior dopo sbornia che mi sia mai capitato.

Tu. Tu. Tu. Tu. Tu.

Man mano inizia a farsi sempre più insistente e forte.

Tu. Tu. Tu. Tu. Tu.

Tu. Tu. Tu. Tu. Tu.

Cosa diavolo è questo maledetto rumore? La sveglia?

Tu. Tu. Tu. Tu. Tu.

O vi prego, spegnete quel maledetto aggeggio!

Tu. Tu. Tu. Tu. Tu.

Ma insomma quanto durerà ancora?

Tu. Tu. Tu. Tu. Tu.

Basta ora mi alzo e la spengo.

Apro gli occhi ma non mi aspetto tutta questa luce e per un po’ non riesco a vedere nulla se non un bianco accecante che se possibile mi fa diventare il mal di testa ancora più forte.

Appena metto a fuoco, noto che non mi trovo in luogo per niente familiare; tutto è troppo bianco,  pulito e luminoso rispetto ai posti ai quali sono abituato.

Mi guardo intorno. Sono in una stanza bianca, steso su un letto bianco; di fronte a me c’è una porta, bianca. Cosa ci sarà dietro?

Al mio fianco sinistro c’è un comodino, bianco anch’esso. L’unica cosa di un colore diverso dal bianco sono dei fiori mezzi appassiti su quel comodino, un Ipod che subito identifico come mio dalla fodera tutta sgualcita e un piccolo calendario, di quelli che si trovano anche sulle scrivanie dei dottori con le facce dei bambini di colore che ti guardano sorridenti delle missioni nei paesi poveri; non riesco a vedere in che mese stiamo ma vedo solo l’anno scritto in grande in alto: 2005.

Volgo il mio sguardo a destra e lì la mia attenzione è attratta da un apparecchio, pure questo tutto bianco, ma con lo schermo nero con delle linee verdi e rosse: quel fastidioso rumore che mi ha svegliato non è l’allarme di una sveglia, ma l’apparecchio che segna i battiti del mio cuore e non so che altro.

In una camera d’ospedale, ecco dove sono; in un’orribile e bianca camera d’ospedale che solo ora sento avere un terribile odore di disinfettante e io ho sempre odiato quell’odore.

La domanda che subito si fa largo nella mia mente è: perché.

Perché sono in un letto d’ospedale? Cosa mi è successo?

Improvvisamente sono colto da un’irrefrenabile voglia di alzarmi e scappare da lì, così provo a scendere dal letto, ma c’è qualche cosa che non va.

La gamba destra è ingessata e fissata al letto in modo da stare rialzata e preso com’ero dal tentare di capire dove sono non me ne ero neanche accorto. E ora che ci penso non è l’unica parte del mio corpo a non stare come dovrebbe: anche il mio braccio sinistro è ingessato e sento una fastidiosa fasciatura sul torace e alla spalla destra.

Ma perché?

Cosa mi è successo? Qual è l’ultima cosa che ricordo?

Cerco di scavare nella mia memoria ma niente.

E poi da quanto tempo sono qui?

Potrebbe essere un’ora, un giorno, un mese, non ricordo nulla, so solo grazie al calendario che non può essere passato più di un anno perché dall’ultima volta che ero cosciente riesco a ricordare che era sempre il 2005, per la precisione gennaio 2005. Beh è un piccolo passo avanti.

Da fuori la camera sento delle voci e tra quelle una di esse fa sì che  un volto e un nome appaiano nella mia mente: Bulma.

Bulma. Bulma. Bulma. Bulma.

La sento parlare con un’altra donna, probabilmente un’infermiera.

- Come sta? Ci sono miglioramenti?

- Mi dispiace signorina Brief ma la situazione non migliora, è sempre in stato di incoscienza, sono spiacente.

- Capisco, la ringrazio. Posso entrare?

- D’accordo. Le ricordo che tra mezz’ora verrà la terapista per i soliti esercizi cardiovascolari, se desidera comunque potrà assistervi.

- Ok grazie, a dopo.

Ora ricordo! Ora ricordo ogni cosa!

Non ho abbastanza tempo per formulare altri pensieri quando la porta si apre.

La vedo, bellissima come sempre e anche di più.

Deve essere estate perché indossa un vestito leggero tutto bianco, ma non un bianco triste come quello della mia camera; quel bianco su di lei risplende facendola sembrare un angelo sceso tra noi mortali e venuto a salvare le anime corrotte delle persone che incontra sulla sua strada. E io sono una di quelle anime, la più fortunata di tutte, perché sono l’unico ad avere il suo cuore come lei è la sola ad aver mai avuto e avrà il mio.

Lei mi ha visto, ha visto i miei occhi aperti e si è bloccata sulla porta.

In mano aveva dei fiori che ora per ora gli sono caduti e ha bocca e occhi spalancati per lo stupore.

Vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime e la sua bocca tentare di dire qualche cosa.

- Bulma…

- Ve… Vegeta… o mio Dio! Vegeta sei sveglio!

Mi corre incontro, mi abbraccia, piange sul mio petto, le sorrido, le alzo il viso per far sì che i nostri sguardi s’incontrino e a quel punto la bacio dolcemente, come solo con lei so fare e, conscio che quello sarà il primo bacio della nostra nuova vita insieme, l’abbraccio godendomi quel momento di pace.

  
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