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Autore: CieloSenzaLuna    22/06/2010    3 recensioni
Siamo pedine di un oscuro, infinito gioco. E siamo i cattivi.
Sono Kima Vilvet. Ho quattordici anni e i capelli rossi.
La vita è cattiva con me, ed io imparerò a domarla.
Sono cresciuta nella superstizione, quando io ero superstizione.
Ignorance. Perchè c'è qualcosa che Kima non sa.
Ignorance. Perchè c'è qualcosa che noi non sappiamo.
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNO – IO E LA STREGA.
Vi siete mai fermati ad osservare le venature del legno? Che cosa assurda, eh? Ebbene, si potrebbero scoprire molte cose. Ogni venatura è un percorso, una storia, una vita. Righe nere, quasi disegnate sul legno morbido che le accoglie con piacere. Forse una di quelle linee avrebbe voglia di scappare, scivolare via. Proprio come me.
Sono cresciuta nella superstizione, quando io ero superstizione. Io ero la figlia del diavolo, la ragazza dai capelli rossi che portava sventure al villaggio. La figlia di una strega. La strega. Eppure non eravamo più nel Medioevo. Eppure la mia famiglia non aveva mai fatto male a nessuno. Eppure… eppure io ero un’umana. Proprio come tutti gli altri.

Mia madre aveva sempre cercato di tenermi alla larga dalle lingue velenose che mi assalivano. Ogni giorno. Tutte le volte che passavo davanti ai campi in loro presenza, mi scacciavano, altrimenti “rovinerai il raccolto, brutta strega!”. Sempre la solita storia, tanto che ero arrivata a convincermi di essere quella sprezzante creatura di cui tutti parlavano in modo squallido.
Perché io ero ciò che non doveva nemmeno vivere. Perché io ero tutto ciò che richiamava disgrazie, oblio. Io ero la maledizione di quello sperduto villaggio sulle colline verdi del nord. Ero l’oscuro terrore. Le paure quotidiane dell’uomo, quelle che si tiene stretto e di cui ha vergogna. Quelle che magari nemmeno conosce, riposte nei meandri della mente.

Vivevo con mia madre, vicino alla foresta. Mio padre era scappato dopo la mia nascita, lasciandoci sole. Vigliacco. Aveva visto com’ero e sarei sempre stata chiamata: strega.
Non avevo nessuno. Spesso mi trovavo a parlare da sola, ai margini del bosco, seduta sul tronco di un albero. Stavo forse diventando pazza?
<< Io non sono una strega! >>, urlavo.
<< Certo che lo sei, sciocca! Siamo una cosa sola, perché non vuoi accettarlo?! Stupida! Vergognati di te stessa >>, mi rispondeva la voce. Erano forse gli scherzi della mia mente? Ero malata?
<< Lasciami in pace. La strega sei tu, non io. Non io, non… >>
<< Ah, beh, certo >>, mormorava, sarcastica, quasi avesse una propria personalità. << Io sono dentro di te. Io ti guido, devi soltanto lasciarti andare… e insieme saremo più forti >>, mi sussurrava, piano, in un sibilo agghiacciante.
<< Vattene! Vattene! >> Mi perseguitava. Non volevo. Io … io non ero una strega. Era la voce che mi appellava, ogni volta. Era sempre lì, al solito posto. Sentivo quasi il suo respiro sul collo, vicino all’orecchio.
Era una tortura. La vedevo anche quando mi specchiavo nel lago davanti a casa. Quando camminavo, scorgevo delle ombre al mio fianco. Erano le ombre del terrore … così profondo, da essere irraggiungibile.
Ero davvero la figlia del demonio.



***
Spazio di Cielo:
Innanzitutto ringrazio infinitamente quelli che leggono silenziosamente, quelli che commentano, quelli che hanno aggiunto le mie storie tra le preferite o le seguite ** Grazie! :)
Adesso eccomi qui, con un altro racconto per voi. Ignorance. I primi capitoli sono un po' cupi (sì, dark =.=), anche se questo proprio non è il mio genere... infatti mi sono buttata su qualcosa di nuovo, diverso dal solito. Vediamo adesso se vi piace e come verrà fuori il tutto ;)
Vi dico già da ora che però, in seguito, miglioreranno sicuramente le atmosfere, che adesso sono oscure e lugubri.
Okay, basta, non vi voglio anticipare altro :P
Prossimamente posterò il secondo capitolo. Ciao ciao ^^
Cielo. <3
  
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