Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Madarus    22/06/2010    5 recensioni
Questa qui è la mia prima fanfiction,quindi non linciatemi. La coppia potrebbe non piacere molto e lo so,ma a me ispira tanto,quindi non ci posso fare nulla.
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tobi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un fuoco nella nebbia.

 

Erano passati molti anni da quando il Sandaime Mizukage era passato sotto il controllo di lui, Madara Uchiha, e Mizukagure era diventato un luogo di spietati ninja, pronti addirittura ad uccidere i propri parenti pur di diventare più forti e più conosciuti,moltissimi erano coloro che per il potere avevano addirittura tradito il Villaggio.

Una donna dai lunghi capelli rossi camminava per le vie deserte del Villaggio, le case erano macchiate di sangue, da poco si era svolta la selezione dei chunin e gli abitanti dovevano ancora riprendersi dagli scontri dei giovani genin, che dovettero massacrare i loro compagni per vedere chi era il più forte e decidere così chi sarebbe andato agli esami per diventare chunin.

La donna si teneva una mano sulla bocca da quanto era forte l'odore di morte che permeava la zona, dopo anni di combattimenti non si era ancora abituata a quell'odore forte e orripilante dal suo punto di vista.

Bisogna dire che durante il controllo di Lui sul Villaggio vi erano stati principalmente lati negativi, era innegabile, ma bisognava anche riconoscergli il terrore che aveva fatto instaurare negli altri Villaggi, che ora non osavano più attaccare Mizukagure, troppo spaventati dagli shinobi che lo abitavano, come i temibili 7 spadaccini della nebbia, divenuti famosi per la loro crudeltà e la loro forza in battaglia.

La donna era ora dinnanzi alla sede del Mizukage, un palazzo situato sottoterra,sotto ad un fiume, che creava un'umidità tale da creare una costante nebbia attorno ad esso. La donna si sistemò un ciuffo di capelli, facendolo finire sopra l'occhio destro, per poi avviarsi all'interno del palazzo.

C'era da dire che era da un paio di mesi che il Sandaime Mizukage era morto, liberando così il Sanbi,e da allora Madara aveva preso completamente possesso di Mizukagure,trasformandola nel suo centro di reclutamento per nukenin,provenienti da altri Villaggi, per farli entrare nella sua Organizzazione criminale, l'Akatsuki, e la cosa infastidiva molto la donna,che ora stava percorrendo i corridoi deserti del palazzo, arrivando davanti a quello che una volta era l'ufficio del Sandaime e che ora,purtroppo, era diventato l'ufficio dell'Uchiha.

Due tizi uscirono dall'ufficio appena la donna arrivò li, uno aveva i capelli arancioni e il volto pieno di piercing, con il copri-fronte di Kirigakure rigato, esso in bella vista sulla fronte, entre l'altra era una donna, dai capelli blu, con un piercing sotto il labbro. Inizialmente la donna non vi badò molto ai due ed entrò nell'ufficio sicura di se stessa.

"Ben arrivata, Terumi." la salutò Madara, comodamente seduto sulla poltrona del Mizukage, la cosa scatenò nella donna un'attacco d'ira, che si placò subito non appena vide gli occhi dell'uomo, neri come la notte, come il vuoto, che non trasmettevano alcuna emozione.

"Salve...Uchiha." le rispose lei, con un tono che cercava di far sembrare freddo, ma che nascondeva emozione, voglia di comprendere.

"Sai perché ti ho fatto chiamare?" le chiese poi l'uomo, facendole segno di sedersi sulle poltrone davanti a se.

Lei ubbidì, sedendosi sulla poltrona di destra, accavallando le gambe in modo che l'abito blu che indossava mostrasse parte dell'interno coscia.

"No...non lo so,mi dica il motivo." continuò poi, con voce calda, come a volerlo persuadere a rivelargli il segreto.

"Sto per andarmene da qui." rispose Madara e, nel pronunciare quelle parole, i suoi occhi privo di emozione si posarono su quelli azzurri della donna, che si sentì come trafitta da delle lance invisibili. "E ho deciso di far eleggere un nuovo Mizukage..." continuò poi l'uomo, guardandola con freddezza.

Lei non seppe più cosa dire, come sarebbe a dire che se ne andava? L'avrebbe abbandonata? E chi sarebbe stato il nuovo Mizukage? Poi però trovò un po’ di forza.

"Perché...perché te ne vai?” chiese,con un filo di voce,alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi a lui.

"Perché ho trovato un luogo migliore dove creare la mia Organizzazione" rispose lui,scostando lo sguardo dalla donna,che si avvicinava.

"E mi lascerai qui? Da sola?" le chiese lei,con più voce,portandosi sulla scrivania,sedendosi davanti a lui.

"Si...devo farlo perché tu...sarai la nuova Mizukage" tagliò corto lui,alzandosi dal seggio del Mizukage e avvicinandosi ad uno dei finestroni che davano su una piccola cascata sotterranea,generata dal fiume che si trovava sopra il palazzo.

Un'altro shock per la donna,non aveva mai pensato alla possibilità di divenire lei il capo del Villaggio,o almeno vi aveva rinunciato quando era giovane,quando realizzò che era impossibile che un mostro - perché per molti lei era ciò a causa delle sue due abilità innate - potesse diventarne il capo.

"Quindi...Mei...mi dispiace,ma me ne andrò fra due mesi" continuò Madara, voltandosi verso di lei, guardandola con tutta l'umanità che riusciva,e la cosa fece abbozzare un sorriso a Mei, perché quello sguardo lo riservava solamente a lei,in poche occasioni.

"Grazie, Madara." sussurrò la donna, alzandosi dalla scrivania e avvicinandosi a lui, per poi abbracciarlo dolcemente.

Come al solito lui non sapeva come risponderle all'inizio,ma dopo qualche secondo ricambiò l'abbraccio, stringendola a sé. Era vero che lui sarebbe presto diventato l'uomo più temuto e più ricercato e odiato del mondo, ma aveva iniziato ad amare quei momenti segreti passati con la donna, lo rassicuravano e gli davano la forza per continuare con il suo piano, pur di creare un mondo di pace, così che nessuno a cui teneva,in particolare Mei in quel momento,potesse perdere la vita.

"Baciami." sussurrò poi la donna,alzandosi in punta di piedi, conoscendo già la risposta dell'uomo.

Lui non rispose verbalmente, ma si chinò quel poco che gli era necessario per baciarla, e si lasciarono ad un bacio passionale e dolce allo stesso tempo.

Passarono due mesi da quell'incontro e Mizukagure ormai stava accettando l'idea della Yondaime Mizukage, Mei Terumi.

Quel giorno però lei non era la Yondaime, ma semplicemente Mei, quando si incontrò per l'ultima volta con Madara.

 

Lei era distesa su un letto, nuda, mentre lui si stava rivestendo tranquillamente ai piedi di esso.

"Questa è stata l'ultima volta...vero, Madara?" chiese lei,osservandolo malinconicamente, temendo per la risposta. Lui si limitò a voltare il capo e accennarle un “sì” con la testa senza guardarla negli occhi, non voleva guardarla, sapeva che si sarebbe pentito di ciò.

"Addio...Mei.” sussurrò poi, uscendo dalla stanza.

 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Madarus