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Autore: GiglioBlu    22/06/2010    4 recensioni
"Non aveva rimorsi e non aveva paura, anzi non si era mai
sentita così amata e al sicuro, perchè sentiva che qualcosa
le aveva unite."
Questa è la storia di Pierrette e Gaby.
Ambientata dopo gli avvenimenti di "8 donne e un mistero".
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Qualcosa ci unisce.

Autrice: GiglioBlu

Fandom: 8 Donne e un mistero

Personaggi/Pairing: Pierrette/Gaby

Genere: introspettivo, romantico

Rating: verde

Avvertimenti: femslash o shoujo ai

Note iniziali: salve a tutti questa è la mia prima fanfiction ed è su un film che io e la mia socia Nemo From Mars adoriamo XD


Qualcosa ci unisce.

Se ne stava li, immobile sul divano rivestito di seta rossa, seduta con in mano un bicchiere di Porto mentre, assorta nei suoi pensieri, fissava il vuoto: Gaby la vedova. Indossava un cupo vestito nero con la classica manica a trequarti, una scollatura che metteva in evidenza il suo prosperoso seno e uno spacco sul lato destro che lasciava intravedere la sua rosea coscia. Non era più giovane, ma il suo corpo non accennava a mostrare debolezze, la sua pelle era ancora liscia e profumata come quella di un tempo. Ciocche di capelli biondi le si appoggiavano sul viso dolcemente come un velo, mentre con il bicchiere tra le dita', pensava al suo defunto marito e alle vicende che l'avevano portata a quel momento; non aveva versato nemmeno una lacrima quel giorno, non perchè non soffrisse, ma perchè abbandonarsi alle emozioni non era mai stato facile per lei. Ebbe un sussulto quando una mano le sfiorò i capelli: non si aspettava visite a quell'ora, la servitù era stata congedata, le figlie erano ormai tra le braccia di Morfeo, la madre e la sorella si erano ritirate nelle loro stanze per leggere e sferruzzare; mancava solo una persona all'appello, la quasi sconosciuta cognata Pierrette. Ex ballerina senza veli, rinnegata dalla famiglia per via della vita dissoluta che aveva scelto di fare a Parigi, capelli setosi di un color corvino intenso, alta, sinuosa, anche lei vestita in nero, ma con un piccolo particolare che spiccava su tutti: le sue labbra carnose avevano un color rosso naturale capace di stregare chiunque in pochi attimi; Gaby l'aveva persa di vista dopo il funerale, non poteva immaginare che si trovasse ancora nei paraggi. Si voltò e la vide, le chiese quale fosse il motivo della sua presenza - in fin dei conti non si conoscevano quasi e non aveva minimamente bisogno del suo conforto. Pierrette, con aria noncurante dell'ostilità che riceveva da parte di Gaby, si sedette al suo fianco.

Iniziarono a parlare, quasi come se si conoscessero da anni - in fondo avevano “amato” lo stesso uomo; si scambiarono ricordi, battute, confidenze e intanto il Porto scivolava nei loro bicchieri come acqua che sgorga dalla fonte. Parlarono e parlarono per ore. Ci fu solo un attimo di silenzio, nel quale i loro sguardi si incrociarono e quell'attimo sembrò durare un'eternità. Gaby ritrasse lo sguardo, imbarazzata, e per un secondo sembrò che le sue bianche gote prendessero colore; Pierrette le afferrò il viso con fermezza e in quel gesto non c'era aggressività, solo sicurezza. Perchè lei sapeva cosa voleva, e dagli occhi di Gaby capì che era un desiderio condiviso.

“Quello che ci accade intorno può farci molto male” esordì Pierrette, che subito fissò lo sguardo negli occhi dell'affascinante donna bionda che aveva di fronte, e continuò dicendo: “Abbandonarsi ad una piccola passione non è sconveniente, si può trovare conforto e calore tra le braccia più impensate”. Gaby la guardò: il suo volto era radioso anche se tuttavia un po' oscurato dalla paura, dal timore di sbagliare; i suoi occhi si posarono sulle rosse labbra ed ebbe un fremito, un brivido le percorse la schiena, accendendo in lei quel coraggio che fino a quel momento non aveva mai provato. Il sangue cominciò a scorrerle più veloce nelle vene, bruciando più che mai, e Gaby seppe qual era l'unico modo per placare quella sensazione; con un gesto deciso si gettò tra le braccia di Pierrette, che le accarezzò il viso e la baciò. Gaby doveva forse sentirsi in colpa? suo marito era scomparso qualche giorno prima. Non aveva rimorsi e non aveva paura, anzi non si era mai sentita così amata e al sicuro, perchè sentiva che qualcosa le aveva unite.

  
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