» Ti Separi da tutto..

Ero di nuovo lì. In quell'incubo. Ma forse dovevo aspettarmelo, perché io sono cambiata negli ultimi due anni.

Due anni di doppie facci, due anni di bugie, due anni di tradimenti, due anni di essere sola. Senza loro, gli amici.

E sono di nuovo in quella discoteca, con una minigonna quasi inesistente, con una maglietta scollatissima che fa vedere tutto ciò che madre natura ha messo a disposizione e le mani nel sedere di un ragazzo.

Non cambio, mai. Vorrei ma non posso. La sera è come se cado in trance e cado di nuovo nella tentazione, che poi si trasforma in realtà.

Sento una voce dietro di me, squillante, decisa e che sbuffa. Mi giro infastidita e prendo per un polso la persona che ho davanti, trascinandolo fuori, sotto le urla di tutti i ragazzi della discoteca.

« Devi andartene!»

« Non cambi mai come vedo.»

« Grazie! Sei venuto qui solo per vedere se ero cambiata?! Ora che ha la risposta arrivederci!»

« La smetti di comportarti così?! Quando inizi a crescere?! Quando? Quando tuo fratello si trasferisce in America con mia sorella? Perché non torni ad essere quello che eri prema?!»

« Luca! Tu non sai com'ero prima, non prima della morte di mio padre! Non prima che mia madre se ne andava con uno, lasciandoci soli! Tu non sai come sono e mai lo scoprirai! Mio fratello...n-non.... si trasferirà.»

« Troppo tardi. Parte domani con Francesca. Tu non ti sei fatta aiutare e lui si è stancato di giocare a rincorrerti.»

E troppo per me. Scappo dalla sala, nel privé prendendo la giacca ed inventando una scusa al proprietario.

Capì di essere sola veramente solo in quel momento. Quando uscì e Luca non c'era, quando capì che mio fratello e la sorella di Luca si trasferivano domani in America, per sposarsi, quando capì che mia madre non sarebbe mai tornata, quando vidi che ero sola in una strada dove solo le.. troie stavano la notte a quell'ora.

« Signorina, quanto si prende?» - mi chiesi un' uomo in cerca di.. prestazioni sessuali. 

« Non sono una troia. Sto tornando a casa, a dormire. Arrivederci.»

Dissi offesa iniziando a correre in quella strada, quasi deserta. Piangevo e solo quando morì capì che ero stata uccisa mentre correvo, da una macchina.