Seventeen years old#2: smile
Chuck sfiorò avidamente la seta rossa delle calze, che le faciavano le gambe longilinee e perfette. Il respiro accellerato si mischiò voglioso a quello di Blair che, con altrettanta bramosia, faceva scivolare le mani candide tra i capelli corvini di lui.
Oh, doveva essere il paradiso.
Un paradiso fatto di boccoli scuri e vestiti firmati, di profumo francese che riempiva l'abitacolo della sua Limousine.
Chuck aveva sorriso quando Arthur, il suo autista, gli aveva chiesto il motivo per cui, da una settimana, il profumo di Blair Waldorf (sempre lo stesso, delicato e sensuale, dai toni alla vaniglia) fosse l'unico profumo ca raggiungere le sue narici, incontaminato dalle fragranze intense delle prostitute d'alto borgo.
Non aveva risposto, comunque. Chuck Bass sapeva che non si rispondeva mai a domande di questo genere. Si sorrideva con fascino, lasciando il proprio sorriso a libera interpretazione di chi lo riceveva.
Era stato un sorriso promisquo, quella volta, prima di tutto: un sorriso che parlava di sesso, ma si sesso vissutto appieno, di qualcosa che andava oltre il semplice piacere carnale.
Era stato un sorriso colpevole, colpevole di avere colto il frutto destinato a qualcun'altro (qualcun altro che, guarda il caso, era il suo migliore amico), colpevole di quell'improvviso sciogliersi della Regina di Ghiaccio, colpevole dei boccoli cioccolato che arrivavano spettinati agli occhi della Constance, le volte (tante) che lui la accompagnava in Limousine.
Era stato un sorriso sincero, privo di teatralità e convenevoli, di secondi fini o macchinazzioni.
Ma, più di tutto, era stato per la prima volta in vita sua un sorriso
Perchè Blair, che lo aveva nel mentre spodestato della sua posizione di dominio sedendosi a cavalcioni sopra di lui, ormai era sua, sua in ogni accezzione del termine.
"Signorina Blair, c'è il Signor Nate!" sentirono Dorota strillare su per le scale.
Blair scese di malavoglia dal petto di Chuck, lasciandolo insoddisfatto e immusonito.
Si fermò un secondo davnti allo specchio, aggiustando i boccoli con la punta delle dita, prima di riabbottonare velocemente la camicetta, gettando uno sguardo di approvazzione al suo figurino che le ammiccava dalla superficie del vetro.
Chuck la osservò avvicinarglisi furtiva e godette del rapido e casto bacio a stampo che Blair aveva regalato alle sue labbra, lasciando che un ghingo tagliente gli attraversasse il viso arrogante.
"Non andare da nessuna parte," gli sussurrò all'orecchio, prima di sparire aldilà della porta, lasciandolo inebriato di profumo alla vaniglia.
Era suonato quasi come un'ordine, ma Chuck si era sorprendentemente scoperto entusiasta di doverlo rispettare, benchè lui e le regole fossero meno concigliabili di due linee parallele.
Due linee parallere che non si incontrano mai.
Eppure Blair Waldorf era stata capace anche di quello, infondo.
"Ribaltare i postulati della geometria," mormorò Chuck, accendendosi una sigaretta con un sorriso.