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Autore: Utopy    24/06/2010    6 recensioni
“Sei.. davvero simpatico, intelligente, sei anche un bel ragazzo. Queste qualità io le apprezzo moltissimo ma.. non sei decisamente il mio tipo.. Karl.”
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera! Nuova shot solo per voi xD
L'idea per questa storia mi è venuta in circostante un po' improbabili xD (Ero in bagno che facevo pipììì) però dai, non mi dispiace u.u Spero possa piacere un pochino anche a voi!
Fatemi sapere cosa ne pensate.

I Tokio Hotel non mi appartengono e quanto segue è frutto della mia immaginazione. Non scrivo a scopo di lucro.


Non sei il mio tipo


Le luci colorate avevano da poco cominciato ad illuminare Amburgo. L’atmosfera natalizia che si respirava in tutta la città rendeva ogni cosa confortante e calorosa. Era tutto così pieno di vita.
I fuochi d’artificio.. L’eco delle grida dei bambini che, trepidanti, attendevano il venticinque dicembre per poter scartare i loro tanto agognati regali.. Le ultime spese pazze prima del grande giorno..

Bill dorava il Natale. Era in assoluto la sua festa preferita. Ancora più della Pasqua e delle conseguenti indigestioni di cioccolato di cui soffriva in quel particolare periodo dell’anno.

Si rimirò allo specchio, squadrandosi da ogni angolazione e costatando che, sì, era un figo mostruoso, gli veniva quasi voglia di saltarsi addosso da solo.

Doveva fare bella figura quella sera. C’era la super mega festa di Natale alla Universal e il caro, buon vecchio Peter aveva invitato tutti, ma proprio tutti, i pezzi grossi della casa discografica; oltre a tutti i componenti dello staff, vale a dire: tecnici delle luci, dei led, del palco, truccatrici, costumiste, acconciatrici.. e via dicendo.

Era ormai una tradizione quel party. Da qualche anno, infatti, Davi, Peter e Benjamin lo organizzavano prima delle meritate vacanze concesse alla band.
Era l’evento più atteso. Almeno per Bill, che, letteralmente, non stava più nella pelle.

Bill! Muoviti!” Strillò Tom dal piano di sotto, scocciato.

Il moro sbuffo, facendo una linguaccia al suo riflesso e arricciando le labbra. “Sei una meraviglia persino quando fai l’idiota.” Mormorò estasiato, ridacchiando poi tra sé e sé.

Scese le scale trotterellando, mentre con una mano si aggiustava la giacchetta di pelle che aveva appena indossato sopra la maglia bianca e rossa. Si sentiva assolutamente perfetto.
In salotto non trovò nessuno, così si diresse in cucina, dove vide Lucy, la donna delle pulizie, intenta a pulire il piano cottura. C’era una macchia incrostata che proprio non voleva saperne di venir via.

Lucy, David e l’autista sono già arrivati?” La donna sobbalzò, girandosi verso di lui con un sorriso gentile.

Sono in limousine con i ragazzi, hanno detto che l’aspettano lì”

Oh perfetto! Ci vediamo domani Lucy, buonanotte!” Gridò mentre si avviava già verso l’uscita, dopo aver arraffato la sua enorme e capiente borsa dal divano in soggiorno.

Buonanotte!” Sentì l’eco della voce di Lucy, appena prima di richiudere il pesante portone bianco dietro di sé.

Oh, la Miss è arrivata.” Sbuffò divertito Georg non appena Bill entrò in macchina. Era seduto di fianco a Gustav, che soffiò una risata senza farsi vedere. “Avevi perso il mascara?”

No, ma tra poco perderò un piede sulla tua testa se non la finisci.” Borbottò, incrociando le braccia al petto e fissando il suo sguardo fuori dal finestrino, visto che l'auto aveva cominciato a muoversi. Gli era sempre piaciuto osservare i vari decori di Natale con cui le famiglie adornavano le proprie case.

Ehi, sei nervosetto?” Tom gli pungolò una spalla con un dito.

Sì, sono sempre emozionato prima delle feste alla Universal! Voi no?” Batté le mani, saltellando sul posto. Un’improvvisa luce gli illuminò gli occhi scuri.

Il Natale ti da alla testa, Billie.” Scherzò Gustav, strappandogli un sorriso. “Ritorni bambino.”

Cosa pretendi, è la festa dei regali! E’ ovvio che sia la mia preferita!” Esibì un sorriso furbo, soffiando via un ciuffo che gli era ricaduto sul viso, poi torno a guardare oltre il vetro del finestrino, il mondo che sfrecciava velocemente intorno a loro.

Sì, non vedeva l’ora di arrivare alla festa.


***


Quell’anno Peter e gli altri avevano organizzato le cose in grande, non avevano proprio badato a spese! Solamente le decorazioni con cui avevano abbellito il salone dovevano costare qualche migliaio di euro.

Ragazzi, ma voi li conoscete tutti quelli che ci sono qui?” Domandò Tom ridacchiando, mentre si guardava intorno spaesato. In effetti, la metà delle persone presenti, non le avevano mai nemmeno viste.

E’ spaventoso!” Esclamò Georg “Non pensavo conoscessimo così tanta gente!” Scrollò le spalle, salutando ragazzi, ragazze, uomini e donne che, passando davanti a loro, sorridevano e agitavano le mani nella loro direzione.

Secondo voi c’è qualche imbucato?” Gustav schioccò la lingua, incrociando lo sguardo di una biondina che, ormai da qualche minuto, aveva cominciato a lanciargli occhiate di fuoco. “Be’, imbucati o no, io vado a fare nuove conoscenze.” Rise, partendo alla carica.

E uno lo abbiamo perso..” Farfugliò Bill divertito, guardandolo allontanarsi dal gruppo.

Ragazzi, finalmente vi ho trovato!” Peter si parò davanti a loro, trascinandosi dietro un ragazzo alto e allampanato, gli occhi scuri e i capelli biondi. Sembrava piuttosto spaesato, non doveva essere abituato a quel tipo di feste. “Volevo presentarvi mio nipote, Karl.” Diede una spintarella al giovane, che alzò una mano di fianco al viso, sorridendo impacciato.

Ciao.” Mormorò incerto, visibilmente imbarazzato.

Ciao!” Esclamarono Georg e Tom in sincronia, allargando i sorrisi sulle loro facce e stringendo a turno la mano a Karl, che, nel frattempo, era arrossito appena.

Bill lo studiò attentamente, squadrandolo dall’alto in basso, rischiando di sembrare anche abbastanza snob e presuntuoso. Ma non ci poteva fare niente, doveva capire le persone a primo impatto e l’unico modo era quello di analizzarle alla perfezione.

Gli sembrava un tipo a posto. Forse un po’ troppo timido.

Piacere di conoscerti.” Sorrise infine allungando una mano affusolata e completa di smalto verso di lui, che gliela strinse forte, guardandolo a lungo negli occhi.

Piacere mio..” Sussurrò, rimanendo con la bocca dischiusa per qualche secondo. “Sono Karl.”

Sì, già lo so questo.

Bill.” Annuì, girandosi poi verso gli invitati e scoprendo che suo fratello e Georg si erano dispersi tra la folla.

Quando riportò il suo sguardo sul ragazzo che aveva vicino, lo scoprì mentre lo fissava da capo a piedi, gli occhi vagamente sgranati. Erano rimasti soli, anche Peter s n’era andato chissà dove.

Non sei abituato a tanta gente, vero?” Chiese con poco interesse, servendosi un cocktail dal bancone imbandito di bevande, dolci e quant’altro.

Non direi, però quest’anno mio zio ci teneva che venissi, allora l’ho accontentato.” Imitò il moro, prendendo qualcosa da bere anche per sé. Gli si stava seccando la gola.

Sembrano un disastro queste feste, viste così.. Ma sono anche divertenti dopo un po’ che ci fai l’abitudine. Si balla, si ascolta musica..” Si portò il bicchiere alla bocca, prendendo un sorso di quella che aveva tutta l’aria di essere un’ Havana Cola.

Sì immagino, ma non è che mi sia mai interessato al lavoro di mio zio Peter. Anzi, a dirla tutta non siamo mai andati molto d’accordo.” Rise. “Solo nell’ultimo periodo sembra si sia un po’ riavvicinato a me..” Lasciò la frase in sospeso, senza aggiungere altro, e Bill non chiese nulla, non gli sembrava il caso.

Mi accompagni fuori?” Chiese poco dopo il moro, notando che Karl continuava a sentirsi a disagio.

Certamente.”

Bill camminava lento e con il suo classico passo leggero e felpato, il ragazzo di fianco a lui lo sfiorava ogni tanto con il braccio.
Arrivarono all’uscita posteriore, quella che dava su un immenso giardino. C’erano un paio di tendoni bianchi qua e là e una fontana piazzata in mezzo. Il prato e le siepi erano curati con una perfezione quasi maniacale.

E’ bello qui..” Mormorò Karl, guardando il cortile di fronte a loro con uno strano luccichio negli occhi. “E’ più.. silenzioso.”

Oh sì, ci puoi contare.” Ridacchiò Bill, estraendo dalla sua borsa un pacchetto di sigarette e un accendino. “Ogni tanto è piacevole staccare un po’ e ricercare la tranquillità.” Si sedette su una seggiola che aveva trovato lì di fianco, offrendo il pacchetto bianco al biondo, che negò con la testa.

Non fumo, grazie lo stesso.”

Il cantante scrollò le spalle, portandosi la sigaretta alle labbra e, dopo averla accesa, cominciò a fare i primi tiri.

Karl lo guardò incantato, rimproverandosi per non riuscire a farne a meno. Era.. la sua natura.
Era di una bellezza quasi ultraterrena, faceva quasi paura osservarlo, temeva che da un momento all’altro avesse potuto scomparire.

Bill probabilmente se ne accorse, perché lo guardò con un sorriso incerto e il sopracciglio destro sollevato in un gesto interrogativo.

Scusa.” Arrossì, pentendosi. Perché diavolo devi chiedere scusa, idiota!

Ahm.. niente.” Il moro scosse la testa, confuso. Trovava abbastanza strano quel ragazzetto che, a occhio e croce, doveva avere più o meno la sua età. Anno più, anno meno.

Tu.. no, volevo dirti che siete bravi tu e i tuoi amici.” Annuì vigorosamente. Aveva sentito qualche loro canzone e gli erano subito piaciuti. Quella sera poi, se doveva essere sincero, si era trascinato ad una festa così solo per poterli vedere. Uno di loro in particolare, che, dal vivo, era uno spettacolo ancora più bello.

Oh beh, ti ringrazio.” Sorrise, prendendo una lunga boccata di fumo che, poi, soffiò via, vedendo la nuvoletta grigiastra disperdersi nel buio di quella serata più gelida del solito.

Hai la ragazza?”

Bill per poco non si strozzò a quella domanda. Perché cavolo uno sconosciuto avrebbe dovuto chiedergli se era fidanzato o meno?!

Karl, dal canto suo, si prese a pugni mentalmente per la sua patetica ingenuità. Non riusciva proprio a cucirsela quella boccaccia, era come se fosse scollegata dal cervello.

No, no.. non sono insieme a nessuna” Biascicò, tentando di ricomporsi, ritornando a respirare regolarmente. Che strano tipo…

Ah.” Gioì interiormente, quasi poté vedersi volteggiare ad un metro dal suolo. “Io invece sto una ragazza da due anni. Si chiama.. Alice.” Sgranò impercettibilmente gli occhi. Allora ce la metteva davvero tutta per rovinarsi con le sue mani. Cretino, cretino, cretino.

Wow, è tanto tempo..”

Già..”

Ci fu un momento di silenzio, in cui ognuno dei due si perse nei propri pensieri.

A Bill non convinceva dl tutto quel ragazzo, era.. strano. Ma fondamentalmente simpatico ed era quello l’importante. Alla fine la sua stranezza poteva essere data dal fatto che era molto timido.

Ti va se torniamo dentro?” Chiese il moro “Comincia a fare freddo qua fuori.”

Sì, hai ragione” Karl sorrise e lo seguì all’interno del locale. Ora si sentiva meno a disagio e avvertiva uno strano calore al cuore mentre, fianco a fianco, riusciva a far toccare le loro braccia.
Bill era quasi certo di aver sentito la mano di Karl sfiorare la sua.

Tu non abiti da queste parti, vero?” Il cantante si sedette su una delle seggiole in vimini piazzate ai lati del salone, osservando Tom provarci spudoratamente con una moretta, Georg arraffare quanto più cibo riusciva al bancone delle vivande, e Gustav ridere apertamente alla biondina di qualche minuto prima. Lui, invece, era seduto insieme al nipote di Peter a parlare di cavolate. Non male. Se l’era immaginata diversa quella sera, ma doveva ammettere che non era spiacevole fare quattro chiacchiere con un ragazzo della sua età, più o meno. Non gli capitava tutti i giorni, dopotutto.

No, sono di Brandenburg. Non vengo spesso qui, solo ogni tanto a salutare mio zio. Solitamente comunque è lui che viene a trovare mia madre, sua sorella.” Accavallò le gambe, dipingendosi in faccia un sorriso. “Tu sei di Magdeburg, se non sbaglio.”

No, non sbagli. La mia famiglia vive lì, io e i ragazzi abitiamo ancora con i nostri genitori. Solo nei periodi in cui dobbiamo incidere ci trasferiamo nell’appartamento sopra allo studio, qui ad Amburgo.” Fece un gesto vago con la mano. “E’ un posto tranquillo, ci siamo solo noi.”

Karl annuì sorridente, guardandosi un po’ intorno, meno spesato di quando, qualche ora prima, era arrivato in quel salone con suo zio.

Quanti anni hai?” Domando ad un tratto Bill, curioso come al solito.

Ho un anno meno di te, ne ho venti!” Ridacchiò, riportando lo sguardo su di lui. Bill Kaulitz lo metteva in soggezione, accidenti. Non gli era mai capitato con nessuno, eppure on lui..

Era una figura esile e magra, eppure possente. Poteva terrorizzare chiunque anche solo con uno sguardo. Con lui però era sempre stato carino e gentile. Significherà pur qualcosa..

Accarezzò il suo profilo perfetto, pensando che, forse…


***


Io non so perché dobbiamo andare in studio così presto! Accidenti, ieri siamo tornati tardissimo!” Esclamò, chiudendo la portiera del minivan e accingendosi a oltrepassare le enormi porte a vetro della Universal.

Che vuoi, Bill, abbiamo rimandato quel set fotografico un sacco di volte. David ci fa fuori se non ci presentiamo oggi.” Borbottò Georg, riparato dal suo cappotto super invernale.

Sì, sì certo!” Sbuffò, oltrepassando il salone e arrivando esattamente davanti all'ascensore. Stava per pigiare il bottoncino di richiamo, quando una voce lo interruppe, facendolo voltare vagamente stupito.

Ciao ragazzi!”

Ehi, Karl” Sorrise Gustav, insieme a Tom. “Che ci fai da queste parti?” Chiese quest'ultimo.

Così, passavo per Amburgo e ho deciso di fermarmi a salutare zio Pet” Mentì, tirando un sorrise un po' stropicciato sulle labbra. “Ciao Bill” Si girò poi verso il moro.

Ciao” fece un gesto con la mano. “E' bello rivederti” ridacchiò, premendo finalmente il pulsante dell'ascensore.

Il cuore di Karl perse un battito.


Ok, era decisamente troppo per il suo autocontrollo. Tom, Gustav e Georg avevano da poco finito il loro set fotografici individuali e ora erano sparsi di qua e di là a bere e mangiucchiare qualcosa dal buffet.

Era il turno di Bill e Karl non ce la poteva fare. Non riusciva a staccargli di dosso e le sue movenze così sensuali, quegli sguardi penetranti e ipnotici, le posizioni a volte leggermente maliziose.. No. Era troppo!

Il suo istinto gli stava urlando di interrompere bruscamente il fotografo e fiondarsi sul cantante.

Accidenti a te e alla tua carica ormonale!

Deglutì, nel momento in cui vide Bill fare l'ultimo scatto e, con un sorrio di congedo verso il fotografo, camminare ondeggiante verso di lui.
Preso dal panico si mise a rigirare dei fogli che teneva tra le mani, fingendosi molto interessato e, allo stesso tempo, indaffarato.

Allora, come sono andato?” Deglutì nuovamente, alzando intimorito lo sguardo e incontrando quei pozzi nocciola tanto intensi da far venire i brividi.

Oh, hai già finito?” Mormorò, fingendosi disinteressato “Ho buttato un'occhiata ogni tanto,s ei stato bravo” Annuì sorridente, tornando a guardare le cartacce.

Hai da fare?” Chiese Bill “O hai il tempo per un caffè?” Prese il giacchetto da una sedia in vimini lì a pochi passi e cominciò ad indossarlo, attendendo la risposta di Karl che tardava ad arrivare.

Ma sì! Un caffè me lo posso prendere.” La sua felicità non era nemmeno descrivibile in quel momento. Un caffè con Bill. Nemmeno nei suoi sogni aveva sperato tanto.

I ragazzi camminarono silenziosamente fino al bar che c'era appena fuori dalla Universal, qualche passo più a sinistra. La band di solito ci andava sempre, erano clienti di fiducia.
Ordinarono un caffè macchiato per Bill ed uno liscio per Karl.

Avete già finito per oggi?”

Sì, fortunatamente il lunedì è uno dei giorni peno pesanti. Qualche fotografia, a volte un'intervista... niente di più.” Alzò le spalle, rovesciando un paio di bustine nel suo caffè.

Sono belli i set, non ne avevo mai visto uno.” Sorrise, mescolando nella sua tazzina.

Niente di che, normale amministrazione” Schioccò la lingua, sembrando parecchio annoiato, suscitando così l'interesse del biondino.

Perché dici così? Non ti piace il tuo lavoro?”

No, aspetta, non fraintendermi.” Sorrise. “Io amo il mio lavoro. Solamente che, dopo tutti questi anni, molte cose sono diventate abitudini. I set fotografici sempre quelli, le interviste sempre quelle.. Capisci? E' una routine che, ogni tanto, mi annoia.” Si strinse nelle spalle, picchiando il cucchiaino contro il bordo della tazzina, per poi portarselo alla bocca e leccarlo, pulendolo dai resti di caffè. Karl si sentì avvampare e avvertì il suo cuore accelerare i battiti. “Se, però, c'è una cosa che non cambierà mai.. sono i concerti, di quello ne sono certo. L'adrenalina che sento prima di salire su un palco non è equiparabile a nient'altro. E poi il calore delle fans, l'emozione, il tremore alle gambe.. la paura di sbagliare. Sono cose insostituibili.” Sussurrò, guardando un punto indefinito avanti a sé e prendendo un lungo sorso di caffè, riscaldandosi.

Wow..” Bisbigliò, non sapendo che altro dire. “Ti piace davvero tanto..”

Direi di sì!” Rise, alzandosi e andando alla cassa. “Non ti preoccupare, offro io.”

Karl lo guardò tirare fuori il portafoglio e parlare con la cameriera. Risero insieme, per cui ipotizzò che si conoscessero da molto.

Ora io devo andare.” Bill si materializzò davanti a lui, non lo aveva nemmeno visto tornare, era troppo perso nei suoi pensieri. “Ci vediamo, mi ha fatto molto piacere rivederti e parlare un po' con te. Ciao!” Lo salutò sventolando la mano di fianco al viso, mentre usciva frettolosamente dal bar, senza aspettare risposta.


Martedì


Mercoledì


Giovedì


Venerdì


Sabato

Spiegami cosa cavolo vuole da me, accidenti!” Sbottò, andando avanti e indietro lungo il perimetro della loro zona relax. “E' tutta la settimana che viene in studio quando prima non lo avevo mai nemmeno sentito nominare! Mi sta appiccicato al culo tutto il tempo e.. e.. che diavolo vuole, santo cielo!” Gracchiò, lasciandosi cadere a peso porto su una poltrona bianca.

Billie..” Tentò di parlare Tom visto che, in quell'ultima ora e mezza, suo fratello non aveva fatto altro, non lasciandogli possibilità di replica. “Io credo che tu debba parlarne con lui.”

Oh, per favore! E cosa gli dico? Scusa, gentilmente mi spiegheresti perché mi stai addosso? Ti prego, Tom!” Sospirò, massaggiandosi le tempie con le punte degli indici.

Non intendevo questo, ma forse.. potresti provare a fargli qualche domanda pr capire come mai è sempre da queste parti nell'ultimo periodo.” Borbottò, stava per aprire bocca di nuovo, ma un bussare secco alla porta lo interruppe.

Un attimo!” Strillò Bill.

Sono Karl.”

Oddio Tom! E' Karl! Digli che non sono qui!” Si spiaccicò un cuscino sulla faccia, soffocando un urlo di disperazione.

Bill, ma.. gli hai risposto tu!”

Oh cazzo! Tu sì che sei d'aiuto!”

Tom sbuffò, alzandosi dalla sua comoda poltrona e dirigendosi a grandi falcate verso la porta. “Risolvi la faccenda al più presto.” Mormorò, per non farsi sentire dal biondo. “Ehi Karl!” Lo salutò, quando se lo ritrovò davanti.

Ciao Tom.” Sorrise, entrando e richiudendosi immediatamente la porta alle spalle. Sembrava nervoso. Lo testimoniavano i suoi movimenti meccanici e quasi intimoriti dal ritrovarsi solo nella stanza con Bill.

Ciao” Mormorò, con lo sguardo basso, questa volta rivolgendosi al cantante, che lo guardava con un sopracciglio leggermente inarcato e fece un accenno di saluto in sua direzione.

Karl si schiarì la voce e si sedette sella poltrona in cui pochi secondi prima era svaccato Tom. Seguì un lunghissimo minuto di silenzio imbarazzato.

Dobbiamo parlare.” Si ritrovarono a dichiarare in sincronia, per poi abbozzare un sorrisino incerto.

Vai prima tu..” Annuì il moro, mettendosi più composto a sedere.

Dunque..” Cominciò, grattandosi la fronte con le dita. “Non so da dove partire ma.. forse ti sarei chiesto, anzi sicuramente, cosa vengo a fare qui ogni giorno da lunedì scorso.” Soffiò, era terribilmente difficile per lui toccare quell'argomento. “Beh.. è complicato ma, vengo per te..”

Bill si irrigidì. Cosa voleva intendere con 'Vengo per te'?.

In.. in che senso?”

Nel senso che.. vengo per vederti, per stare insieme a te. Io.. Bill, io.. sono gay.” Deglutì. L'aveva detto! Ce l'aveva fatta, l'aveva detto!

Bill strabuzzò gli occhi. Ok, era gay, quindi? Cosa c'entrava lui con l'orientamento sessuale di quel biondino? Non sarà che..

E.. io, che c'entro?” Balbettò. “Cioè, non ho assolutamente nulla contro i gay! Ma..”

Mi piaci.”

COSA?!”

Dai, dimmi che non te n'eri accorto, Bill!” Karl si animò, alzandosi in piedi e guardandolo dall'alto. “Insomma, ti sono sempre appiccicato, non ti lascio un secondo, mi incanto a guardarti, alle volte, balbetto.. dai!” Si afflosciò nuovamente sulla poltrona, guardandolo esausto.

Bill non fiatò, non sapeva che dire. Non era proprio una dichiarazione d'amore quella che si aspettava. Era abbastanza spiazzato, doveva ammetterlo.

Ma tu.. Alice.. tu..”

Non era vero” Bisbigliò “Non so nemmeno perché ti ho detto di avere una ragazza.”

Senti..” Tentennò non sapendo come trattare l'argomento. Insomma, aveva ricevuto un migliaio di richieste di matrimonio e dichiarazioni d'amore da ogni tipo di persona: donne, uomini, bambine, anziane... Però non si era mai trovato a trattare questa situazione così da vicino. “Sei.. davvero simpatico, intelligente, sei anche un bel ragazzo. Queste qualità io le apprezzo moltissimo ma.. non sei decisamente il mio tipo.. Karl.”

Il biondo tenne lo sguardo fisso a terra e non si mosse per quella che a Bill parve una vita intera. Non si era mai sentito a disagio così tanto come in quel momento.. ma non poteva farci nulla se a lui piacevano le donne!

Qualche momento dopo, Karl si alzò dalla poltrona e strascicò qualche passo verso la porta. Prima di aprirla e di andarsene si girò verso il moro, mantenendo sempre gli occhi fissi a terra. “Lo sapevo, ma apprezzo comunque la sincerità..”

Poi uscì.


***


Non è colpa tua, Billie.. dai” Tom stava tentando di consolare il fratello da un eternità. Ci avevano già provato Georg e Gustav ma niente.. era troppo amareggiato. Non era uscito dalla zona relax, era lì dentro da più di un'ora. Suo fratello era lì con lui, mentre Karl da qualche parte da solo a piangere, sicuramente. “Vuoi un po' di red bull?” Provò ancora a tirarlo su di morale. “Vuoi un orsetto gommoso? L'orsetto Teddy?”

E tu lo vuoi un calcio in culo?” Sbottò, lanciandogli un'occhiata in tralice. “Mi sento così in colpa, Tomi” Piagnucolò, portandosi le mani a coprirgli il viso.

Senti, te lo ripeto, non devi fartene una colpa. Non puoi corrispondere il suo amore, succede ogni tanto.. deve incassare il colpo e andare avanti.”

Tomi.. posso chiederti un piccolissimo enorme favore?” Sbatté le ciglia velocemente, allargando gli occhi, che divennero due giganteschi pozzi nocciola. Languidi e estremamente convincenti.

Tom sbuffò.

Vai da lui e consolalo un po', stacci un po' insieme, insomma..”

Cosa?! E perché non lo fai tu?”

Ma ti pare? Mi ha appena confessato di essersi preso una bella folgorante cotta per me, non posso andare io! Renderei il tutto più difficile”

Ma..”

Ti prego”

Tom sbuffò. Di nuovo.


Quindi, capisci?” Gli tirò qualche pacchetta sulla spalla. “Troverai presto un altro ragazzo pronto a ricambiare il tuo sentimento.. vedrai.” Sorrise incoraggiante, benché si sentisse tremendamente fuori posto in quel momento. “Non stare male, Karl, davvero. Per una cosa così non ne vale la pena. Di rifiuti se ne ricevono tanti nella vita”

Sei.. come dire, confortante.” Ironizzò, fingendosi per lo meno un tantino più in forma. “Comunque apprezzo il pensiero, non ce n'era bisogno..” Sfiatò, facendo poi un respiro profondo.

Non avrebbe dovuto starci così male, eppure non riusciva ad impedirselo. Era affranto.

Non ho proprio possibilità, vero?” Tentò ancora, tanto per farsi più male.

Credo, ecco.. no.” Sospirò dispiaciuto, scuotendo debolmente il capo, cercando di fargli capire che davvero lo intristiva vederlo ridotto così.

Ok, va bene così..”

Vuoi, insomma.. vuoi un abbraccio?” Biascicò, stupendosi per quella proposta un po' strana. Di solito era molto restio alle manifestazioni d'affetto, eppure vedendo quel ragazzo così triste.. gli era quasi venuto spontaneo.

Grazie.” Squittì, lasciandosi scappare qualche lacrima e rifugiandosi tra le braccia del chitarrista, che rimase comunque un po' rigido. Avvolse titubante il suo corpo esile e gli massaggiò la schiena, dandogli qualche pacca.

Figurati” Deglutì, sentendosi terribilmente a disagio ad abbracciare un ragazzo, che non fosse suo fratello, in quella maniera così.. intima.

Sei davvero gentile” Tirò su col naso, senza decidersi a mollare la presa. “E' stato carino da parte tua parlare un po' con me”

Oh non ti preoccupare, è stato un piacere” Bill, mi devi il mondo!


***

Una settimana dopo


Grazie mille ragazzi!” Esclamò l'intervistatrice, stringendo a turno la mano a tutti quanti “Speriamo di ritrovarci presto e in bocca al lupo per lo show di stasera!”

Grazie mille!” Sorrise Bill, uscendo per primo da quella stanza, seguito poi dagli altri componenti della band.

Il palco è già stato preparato?” Chiese Georg, raggiungendo cantante, batterista e chitarrista, essendo l'ultimo.

L'impianto per il fuoco sì, bisogna montare la mia batteria e poi siamo a posto” Rispose Gustav “Anzi, sbrighiamoci, tra poco faranno entrare i fans” affrettò il passo.

Arrivarono nel backstage e Bill incontrò proprio il viso del ragazzo che avrebbe voluto evitare per almeno un po' di tempo.

Karl si avvicinò a loro con un sorriso smagliante stampato in faccia.

Ragazzi! Che bello rivedervi” Salutò tutti e il suo viso così luminoso sembrava davvero sinceramente contento.

Ciao Karl” Incorarono Georg e Gustav “Come va?” Azzardarono, stando all'ultima volta in cui si erano visti. Le circostanze non erano proprio felici.

Tutto alla grande e voi?”

Benissimo, stasera abbiamo un concerto” Intervenne Tom, assestando una gomitata a Bill, che era rimasto muto.

Lo so, siamo venuti a vedervi infatti!” Rise, aggiustandosi la borsa che aveva a tracolla.

Siamo?” Chiese Bill, curioso.

Oh, che sciocco! Volevo presentarvi una persona!” Sorrise, facendo una breve pausa “Amore, vieni qui!” Urlò verso un ragazzo che chiacchierava con un tecnico delle luci.

Bill e Tom guardarono il diretto interessato che, pian piano, si era avvicinato a loro e aveva circondato le spalle di Karl con un braccio. Le loro mascelle toccarono quasi terra.

Questo è il mio fidanzato, Cole” Voltò il viso verso il castano di fianco a lui e i suoi occhi azzurri vennero attraversati da un luccichio nel momento in cui incontrarono quelli verdi di Cole.

Piacere a tutti.” Sorrise cordiale quest'ultimo, alzando la mano in un saluto generale.

Ora noi dobbiamo proprio andare” Intervenne Karl, sorridendo a tutti “Ma non vi preoccupate, torneremo in tempo per vedere il concerto!”

E, senza un'altra parola, se ne andarono.

Wow..” Mormorò Georg.

Si è consolato in fretta” Rincarò Gustav, girandosi poi verso i due gemelli che sembravano caduti in uno stato di mutismo improvviso.

Sono stato divorato dai sensi di colpa...”

Ho passato due ore a consolarlo....”

Mi sono sentito una merda per giorni...”

L'ho persino abbracciato!”

Ok” Li interruppe il bassista. “Direi che possiamo andare a preparare la batteria sul palco, ora”

Non mi pare che sia stato così afflitto dal dolore!” Strillò Bill “Si è già trovato un altro!”

Ma di cosa ti lamenti!” Sbottò il fratello “Sono IO che ho sopportato i suoi piagnistei!”

Ragazzi, ragazzi.. calmiamoci, su” Gustav cercò di separarli, mettendosi tra di loro. “Un respiro profondo, da bravi.” Bill e Tom inspirarono profondamente ed espirarono.
Poi si guardarono e scoppiarono a ridere.


***


Allora? Dai, un pochino è carina.. eh? XD

Ringrazio _Pulse_ per la consulenza e per il suo aiuto immancabile *__* ti voglio bene un sacco!
Dico grazie in anticipo anche a tutti voi, alla prossima! Ho in serbo per voi qualcos'altro u.u

Un bacio a tutti, ma proprio tutti, la vostra Utopy! Ale ^__^

  
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