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Autore: Lory91    11/09/2005    1 recensioni
Mi sono resa conto di che razza di persone era...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono da poco le undici di una settembrina domenica sera. La maggior parte della città dorme, ma qui c'è ancora vita, che pulsa a ritmo dell'ultima canzone sparata dalla giostra a te più vicina. Dietro di me ci sono piccole macchine monoposto con bordi di gomma, che si scontrano e si incontrano di continuo, facendomi pensare ad una metafora stessa della vita. Davanti a me sta un ragazzo, magro all'inverosimile, con lo sguardo sempre basso e occhi impenetrabili. Io sono appoggiata ad una panchina, lui è in piedi, davanti a me.
- Mi sono lasciato... -
- Cosa?? Se ti ho appena visto che parlavi con Vanessa? A chi vuoi darla a bere?
-Avrai anche visto che se ne è andata e non era per niente di buon umore.
- Beh allora? Mi fa piacere tu ti sia lasciato...Cosa vorresti venirmi a dire con questo?
- Sai, noi avevamo qualcosa in sospeso,e...
- Mirko, cosa ti è successo? Com'è che sei cambiato tutto d'un tratto? Da uomo tutto d'un pezzo, così timido e impacciato che eri, sei diventato uno che viene a dire queste cose in faccia. E poi cosi ti aspetti? Che mi butti tra le tue braccia? - Mirko ci stava rimanendo proprio di stucco , non era questa la mia intenzione, almeno non da principio, ma stava diventando adesso. Adesso che vedevo davanti a me un ragazzo tutto nuovo, letteralmente, cambiato invece che in uno migliore, in uno altamente peggiore.
Non il ragazzo che avevo conosciuto io quel pomeriggio di fine novembre, quando già i primi aliti d'inverno cominciavano a scender giù dai monti a est, e alle cinque di pomeriggio poteva sembrar notte. Non era quello il ragazzo che qualche mese prima sapeva farmi ridere e piangere dicendo le stesse parole, che non riusciva a guardarti negli occhi per più di tre secondi.
Quello non era il Mirko che conoscevo io, che dopo avermi sentito dire quelle parole, che mai si sarebbe aspettate da me, pareva boccheggiare come un pesce fuor d'acqua. Visto che non sapeva come ribattere volli rincarare la dose, non me ne sono pentita.
- Mirko, non funziona così. Se appena hai lasciato un ragazza puoi pensare di girare l'angolo e trovare Giada che subito cade ai tuoi piedi ti sbagli. Anche se tu non fossi così irriconoscibile, dentro e fuori (ma ti danno da mangiare?) non succederebbe così. Almeno non quando hai ancora il suo profumo addosso, la sua saliva nella tua. Non quando il ricordo di lei ti è ancora vivido nella mente.
- Ma non è così - Sembrava essersi ripreso dalla mia visione della verità - il suo ricordo è ormai quasi svanito. Non è mica che il giorno prima eravamo tutt'uno e oggi l'ho mandata per la sua strada! Erano ormai mesi che non la amavo più come i primi tempi, solo che è difficile lasciare chi ti sta accanto da più di un anno, e...
Mirko rimase lì ammutolito. Mentre diceva quelle parole io mi ero messa a ridere, e di gusto. Non so cosa mi fosse preso, ma a quel punto mi sentivo come una forza dentro di me, che mi faceva bruciare qualcosa. Forse quello strato di nebbia lattiginosa che fino a quel momento mi aveva impedito di vedere con chiarezza l'uomo per cui tanto spasimavo. Finalmente mi sentivo pronta di ripagarlo di tutto ciò per cui mi aveva fatto soffrire, tutto in una volta, senza pensarci ulteriormente.
- Mirko, Mirko...non mi interessa di quello che è successo con Vanessa, non è vero che l'amavi. Sappiamo benissimo entrambi perchè lei è sempre stata la titolare e io il rimpiazzo, non venire a raccontarmi queste storielle.
Mirko sembrava davvero smarrito, decisi che poteva bastare, che essendomi resa conto di ciò di cui era capace quell'uomo che mi stava davanti con un'espressione così incredula, io avrei potuto veramente mandarlo per la sua strada, dimenticarlo, dimenticare chi fu Vanessa e vivere di nuovo la mia vita senza angosce.
D'altra parte, di uomini e donne ce ne sono un'infinità al mondo, è questo il loro detto preferito.
  
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