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Autore: Yuna Shinoda    25/06/2010    4 recensioni
E' ambientata dopo la puntata 1x13.
Blair e Nate sono di nuovo insieme e Chuck provoca Blair come sempre, solo che non ha idea del periodo che sta attraversando lei.
B pensa di essere incinta, e ce l'ha a morte con Chuck perchè se così fosse, il figlio sarebbe suo, visto che nella mia storia Nate e B stanno insieme ma non hanno mai consumato... Beh, vedremo cosa accadrà u_U
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione, Seconda stagione
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Salve a tutti! Finalmente posso postare un nuovo capitolo. Sono tornata dopo un periodo lungo, e mi dispiace ma ho tanto da studiare ancora fino a metà luglio e mi sto dedicando ad altre cose tra cui, come precedentemente detto, la versione di questa fanfiction in inglese. Spero comunque di finire questa al più presto. C'è ancora molto da scrivere e ho tutto in mente, ma il tempo manca. Al prossimo capitolo, spero di postarlo in meno tempo :)

 

 

4 Maggio, ore 22.03.

Okay, avevo fatto la frittata e mi pentivo di quello che avevo detto anche se non serviva a niente. Chuck sembrava quasi evitarmi di sua spontanea volontà e a stento quando mi vedeva a scuola faceva un cenno col capo per salutarmi. Ero distrutta dalla cosa perchè finalmente mi ero decisa a dichiararmi, ma non potevo aspettarmi di meglio.


Allora, Blair... Cosa prendi? Questa sera mi sembri più persa nei tuoi pensieri del solito” disse Serena guardandomi con perplessità. Lei sapeva bene la questione 'Chuck' e stava anche cercando di aiutarmi a non pensarci facendomi uscire con lei, però era più forte di me immobilizzarmi delle volte quando eravamo fuori per pensare a delle cose passate con lui.

Un gin tonic, grazie” risposi al cameriere che era venuto al nostro tavolo.

Non mi dirai che ci stai ancora pensando?” chiese inevitabilmente.

No, ma dai! Secondo me ero fatta quando è accaduto quello sciocco errore” ridacchiai falsa.


Serena alzò un sopracciglio. “Certo, certo... E mi dirai che non hai chiesto a Dorota se era venuto a trovare tu sai chi... O mi sbaglio?”

Certo che no, Serena... preferisco di no” mentii. Chiedere a Dorota se Chuck era venuto a vedere Eve mi divertiva perchè la mia cameriera era sempre attenta a ricordarsi tutti i particolari della visita. Cosa facevano, cosa gli diceva lui...

Come no...” rispose poi prese il bicchiere di vodka lemon che le avevano portato e bevve.


Anche io iniziai a bere il gin tonic. Era un po' pesantuccio per l'ora ma chissene frega.

Sospirai. “Ho voglia di divertirmi”

Beh, trovati un ragazzo e divertiti” mi suggerii lei.

Come sei diretta, Serena. Pensavo che mi suggerissi altro come ubriacarmi e ballare senza sosta sulla pista facendo una brutta caduta di stile”

Serena arricciò le labbra. “Non ti farà male conoscere qualche persona nuova”

Le sorrisi. “Allora sono pronta” concordai alzandomi e voltandomi per andare in pista.


Hey!” sbottai un secondo dopo “potresti anche fare attenzione a dove vai!”

Si vede che era destino che sarei dovuto andare in questa direzione”

Carter? E' da tanto che non ci vediamo” era davvero perfetta la sua apparizione in quel momento. Avevo bisogno di un ragazzo ed ecco che lui appariva magicamente.

In effetti... E' da un bel po'... L'altra volta mi hai lasciato l'amaro in bocca” disse ammiccando.

Lo so... Ma posso sempre farmi perdonare” feci sorridendogli sensuale.

Carter sorrise malizioso. “Perchè non ora?”

Offrimi prima un drink... E poi si vedrà” gli sussurrai.


Okay” concordò.

Mi voltai e mi avvicinai a Serena che era più in là. “Meglio che chiami Nate, Serena... Io me ne vado...” dissi “Ho trovato il ragazzo perfetto con cui divertirmi”

Carter Baizen? Non avevi detto che non avevi più intenzione di andarci a letto?”

Roteai gli occhi “Le decisioni si possono cambiare, e tu lo sai”

Fai attenzione” disse prima che mi allontanai ancora di più.


5 Maggio, ore 6.00.

Mmm” fu la prima cosa che dissi all'alba del giorno dopo.

Mi sentivo scomoda e mi chiesi perchè, rispondendomi poi poco dopo.

Mi adagiai su un gomito notando Carter accanto a me che dormiva sonoramente.

Cercai di coprirmi al meglio e presi una sua camicia da sopra la sedia vicina e andai in bagno a rendermi presentabile. Okay, avevo fatto sesso con Carter – una seconda volta – perchè sentivo i sensi di colpa sulla mia pelle? Perchè pensavo a Chuck?


Quando mi guardai nello specchio notando i miei capelli spettinati sbuffai.

Cercai di non pensare a nient'altro se non rivestirmi e vedere cosa fare.

Non sapevo se volevo continuare a fare le sveltine con Carter e non l'avrei deciso in quel preciso istante perchè ero troppo intontita ed in più tra poco c'era scuola.

Riuscii a lavarmi e vestirmi in fretta ed uscii dal bagno. Me lo ritrovai davanti.


Non scapperai di nuovo come l'altra volta, Blair” disse sorridendo scaltro.

Devo andare a scuola” confessai, come se non lo sapesse.

Da Bass? Sarà molto felice di sapere che sono stato a letto con te”

Io e Chuck non stiamo insieme, non lo siamo mai stati” risposi acida.

Annuì col capo “Certo, certo... Beh, visto che non stai con lui allora permettimi di accompagnarti a scuola... Non è molto vicino da qui ed è molto tardi”


Stavo quasi per rispondere 'no grazie' quando guardai il blackberry.

Era davvero tardissimo, mancavano venti minuti alla campanella.

Accetto solo se andiamo in limo”

Carter arricciò le labbra e scrollò le spalle “Non c'è problema, puoi dirlo tu stessa al portiere di farla arrivare” poi entrò nel bagno da dove ne uscì pochissimi minuti dopo.

Non credevo che avesse acconsentito a queste condizioni.



5 Maggio, ore 7.56.

Eravamo davvero arrivati a scuola in limo.

L'autista venne ad aprirmi la portiera e uscii in fretta e Carter dopo di me.

Mi aspetto una ricompensa più tardi...” mormorò sorridendo tanto da ricordarmi Chuck.

Casa mia. Le cinque” concordai, ed ero più sicura che mai in quel frangente.

Stare fuori alla scuola con Carter pensando che Chuck magari era a pochi passi e ci osservava mi faceva godere in una quantità esagerata. Doveva capire che l'avevo dimenticato...

Gli sorrisi un'ultima volta e gli diedi un bacio a stampo prima di andare via.

Il piano sembrava essere riuscito, Bass era ai piedi della scala con un'espressione indecifrabile in volto. Guardò prima me e poi Carter e poi si voltò verso Nate che era accanto a lui.

I roteai gli occhi soddisfatta e me ne entrai tranquillamente a scuola.



5 Maggio, ore 13.

Carter Baizen è davvero un bel ragazzo, Blair!” esclamò Is all'ora di pranzo.

Certo... Io esco solo con begli uomini” mi pavoneggiai.

Sembra che tu abbia dimenticato Chuck...” aggiunse Hazel alzando un sopracciglio.

Non c'è mai stata storia... Non era alla mia altezza”

Non sembra lo stesso per lui...” disse Nelly Yuki qualche istante dopo.


Mi voltai nella sua direzione, ed in effetti Chuck era seduto su di una panchina – da solo – che mi guardava. Il suo sguardo sembrava sempre sofferente.

Mi immobilizzai a guardarlo tanto che dovetti fingere che mi stessi guardando le mani per giustificarmi con le ragazze. “Allora, cosa si fa oggi? Shopping da Barneys?” chiesi.

Sembra perfetto” concordò Hazel.

Sì si sono d'accordo anche io” disse Is.


No, non possiamo ragazze.” interruppe Penelope, sempre la solita “abbiamo... quell'impegno”

Is si portò una mano alla bocca. “E' vero! Come ho potuto dimenticarmene?”

Corrugai la fronte. “Di cosa state parlando ragazze?”

Hazel guardò Penelope e poi roeteò gli occhi. “Non possiamo dirtelo, Blair”

Cosa?” sbottai “Esigo che me lo diciate. Cos'è?”


E' il party esclusivo che il mio nuovo ragazzo ha organizzato per me” disse qualcuno da dietro le mie spalle. Mi voltai. “Però mi dispiace, non c'è posto per tutti”

Arricciai le labbra in una smorfia. “Piccola Jenny Humprey, se adesso puoi dare feste esclusive è solo perchè sei andata a letto con Nate Archibald ed ora stai uscendo con uno della squadra di football... Dopo essere andata a letto con tutti i giocatori...”

Jenny rise. La sua faccia sembrava innocente ma era tutto meno che quello in realtà.

Intanto io mi do da fare... A te pare interessi solo ubriacarti” rispose sorridendo beffarda.

Almeno non conosco tutte le parti intime degli studenti della scuola” sbottai con acidità. “La gente viene alle tue feste stupide perchè vuole venire a letto con te”

Aggiustai la borsa sul braccio e con una smorfia mi allontanai. Non che non volessi sentire la sua risposta, ma sinceramente avevo già speso troppe energie con quella puttanella.


Fa male perdere, non è vero?” fu la frase che mi fece scattare.

Jenny la urlò quasi e vidi tutti i ragazzi fermarsi e guardarmi. Era troppo.

Strinsi i denti e mi voltai colpendola con la borsa in testa. Per tutta risposta Jenny cercò di colpirmi ma non ci riuscì. Qualcuno ci fermò subito.

Lasciami!” gridai. Chuck mi stringeva le braccia mentre cercavo di liberarmi.

Dan Humprey stringeva sua sorella. Non mi accorsi da dov'era sbucato.


Okay, basta” disse guardandomi con ira “Non ti importa che potrebbe venire la preside, eh? Meglio che la smettiate. Soprattutto tu, Jenny” disse rivolgendosi alla sorella.

Sospirai e riuscii a liberarmi dalla stretta di Chuck. “Bene.” dissi, e mi voltai per andare via.

Avevo deciso in quel momento che sarei andata a casa e avrei saltato l'ultima ora.

Avanzai il passo ma Chuck riuscì a bloccarmi.


Vai via, Chuck” dissi frettolosamente raggiungendo il cancello della scuola.

Voglio venire con te” mi disse, al che mi bloccai e lo guardai truce.

Per fare cosa, Chuck? Pensavo che ci stessimo ignorando!”

Voglio accompagnarti” disse “e poi voglio vedere Eve”

Mi morsi un labbro e sospirai. “Bene. Tu vai da Eve mentre io me ne vado da altre parti” dissi avanzando di nuovo il passo senza successo. Mi bloccò di nuovo.


Cosa vuoi? Ti ho detto che voglio andare via!”

Blair, per favore. Lo sappiamo entrambi che se te ne vai da sola farai qualche stupidaggine”

Oh davvero adesso prevedi anche le mie azioni?”

Lasciami venire con te” pregò. I suoi occhi mi sembravano ipnotici.

Lasciami stare” dissi infine chiamando un taxi.

Chuck non aggiunse altro ed io me ne andai.



5 Maggio, ore 14.07.

Miss Blair, miss Eve vuole vedere lei” disse Dorota appena tornai.

Dov'è?”

In stanza con Mr Cyrus, soggiorno”

Sorrisi appena a Dorota e andai in soggiorno.

Cyrus stava giocando con Eve con una casa di bambole... “Da dove è uscita questa casa?”

Di certo non era uno dei giocattoli che le avevo comprato io.

Hey, Blair bentornata” disse Cyrus “ti piace questa casa?”


Mi avvicinai ai due e presi Eve in braccio. La piccola mi diede un bacetto sulla guancia e iniziò a strorfinarsi sulla mia camicetta. “Mama” disse con voce dolce.

E'... Davvero bella, Cyrus ma... L'hai comprata tu?”

Cyrus sorrise. “No, è arrivata questa mattina. L'ha mandata Bart Bass”

Roteai gli occhi. “Continua... Non ha capito l'antifona” dissi scocciata.


E' stato gentile, Blair. C'è anche un biglietto” disse Cyrus passandomi una bustina bianca.

La strappai senza nemmeno leggere cosa c'era scritto. Stavo odiando tutti i Bass.

Non voglio la carità dei Bass. Possiamo permetterci di far vivere mia figlia anche da soli”

Lo so, Blair... Evidentemente però lui vorrebbe partecipare alla vita della bambina...”

Lo guardai acida. “Beh, se è davvero così qualche volta potrebbe anche farci visita.”

Voltai i tacchi e non aggiunsi altro.


Oltre alla rabbia per la piccola J e per Chuck che si era riavvicinato - o per lo meno ci aveva provato – sentivo ancora di più crescere fastidio per i Bass.

Odiavo ammetterlo, sia questo che gli altri regalini che Bart aveva mandato ad Eve ogni mese erano davvero apprezzati però non osavo dirlo ad alta voce.

Si stava quasi comportando come un parente della bambina qual'era, ma non sapeva che io non l'avrei mai reputato tale al cento per cento.

Prima o poi me ne sarei andata a Parigi da mio padre e Roman e mi sarei lasciata alle spalle tutto questo casino che stava accadendo a New York. Tutta la scuola e il resto.

Non vedevo l'ora che il giorno del diploma arrivasse.



Chuck's POV


5 Maggio, ore 20.54.

Tutto quello che stavo cercando di fare per allontanarla non era servito a niente.

Oggi avevo ceduto, ero andato a bloccarla per evitare che la preside potesse vederla e rovinare la sua situazione già tragica per quanto riguarda l'università.

Ero stato così bravo a chiamare a casa Waldorf per evitare che lei fosse lì e fare i nostri quadretti familiari come qualche settimana fa.


Tutto questo poteva andare bene solo finché lei non si dichiarasse.

Sentii il mio cuore implodere quel giorno, non me l'aspettavo. Di certo non avrei potuto dirle qualcosa di confortante perchè ero stato preso alla sprovvista, e un po' me ne pentivo perchè avevo perso un'occasione dato che lei ora se la faceva con Baizen.

Dall'altra parte pensai che era meglio così. Ero anche il padre di quella bambina e le volevo bene, ma più di questo ero sicuro di non poter fare.


Mi sentivo un po' un buono a nulla dei sentimenti, e il mio vero problema era forse proprio quello di non saperli gestire. In effetti, nessuno mai mi aveva detto in vita mia che mi amasse.

Non sapevo come contenere quella situazione, così ho pensato che fosse meglio evitarla e fingere di non provare niente per lei e sembrare freddo.

Sono sicuro di non poterle dare quello che vorrebbe, ma allora perchè oggi sono crollato?


Hey, amico” mi voltai appena sentendo una pacca sulla spalla.

Nate, Serena bentrovati.. Che ci fate qui?” chiesi distrattamente bevendo un sorso di scotch.

Ero andato al mio locale, il Victrola. Quello era l'unico posto dove mi sentivo sicuro, forse perchè ero circondato da tutto quell'alcol?

Ho pensato che fossi qui... E avevamo voglia di un drink” sorrise facendo segno alla barista.


Io continuai a bere guardando nel vuoto. Mi sentivo a pezzi.

Non hai una bella cera, amico”

Lo guardai e alzai un sopracciglio. Non volevo essere smascherato. “Perchè non andiamo a sederci sul divano davanti al palco, Nate? La vista è migliore” dissi alzandomi.

Nate mi seguì ed anche Serena.

E' andato qualcosa storto?” chiese mentre raggiungevamo il divanetto.

Mi sedetti e mi stiracchiai il collo. “Storto? No, assolutamente niente” mentii.


Nate corrugò la fronte. “Dalla tua espressione non sembra”

Ho un po' di sonno, okay?” esclamai con distrazione guardando davanti a me.

Non me la racconti giusta, Chuck... Cosa succede?”

Mi voltai e lo fissai scettico. “E' stata una brutta giornata a scuola” mi inventai.

C'entra qualcosa lo scontro tra Blair e Jenny? Ho letto qualcosa su Gossip Girl...” chiese S.

No. Non c'entra niente. Ho avuto un'insufficienza”

Serena sogghignò. “Andiamo, Chuck. Devi essere davvero devastato per inventare scuse come queste... Sai che con me puoi parlare... Problema di donne?”

Roteai gli occhi. Serena che voleva parlare con me di Blair... Bah.

Per favore, dimentichi con chi stai parlando”

Andiamo, Chuck non è la prima volta che bevi con quella faccia... Ce ne sono state di peggiori... Come quando Blair era tornata con Nate...” disse guardando quest'ultimo.


Eri geloso di me, Chuck? Non ci credo.”

Per favore... Stiamo usando parole troppo grosse.” risposi con nonchalance.

Serena sbuffò. “Va bene, va bene. Se continui così te la lascerai scappare”

Corrugai la fronte e la guardai torvo. “Voi siete una strana coppia”

So che Blair ti ha detto che ti ama...” continuò lei “e so anche che tu ami lei”


Sospirai sonoramente e bevvi l'ultimo sorso di scotch. “Okay, ne ho abbastanza.”

Andava bene che parlassimo ma non avevo voglia di abbassare le difese e sputare il rospo.

Chuck, non essere così... Avete già provato a fingere di essere una coppia e non è andata troppo male. Perchè non dirle ciò che provi?” chiese Serena.

Osservai per un istante il pavimento e poi mi decisi.

Semplicemente perchè anche se la amo il resto non basta” Dissi tutto senza pause e guardando sia lei che Nate con durezza. Era un po' triste dire quell'amara verità ad alta voce.

Detto questo mi alzai. “Scusatemi ma ho bisogno di riempire il bicchiere. Divertitevi”


Andai dietro il bancone e presi una bottiglia intera di scotch.

Quei due mi avevano fatto venire in mente cose che volevo scordare... Dovevo rimediare.

Non c'era niente di meglio del mio amico alcol...

  
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