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Autore: TonyCocchi    25/06/2010    6 recensioni
Una condannata a morte a causa dell'amore, una condannata senza rimpianti. L'amore dà, l'amore toglie, l'amore blocca, l'amore permette. Ispirata dall'episodio 166 di Naruto Shippuuden, per commemorare un momento bellissimo. Ovviamente, NaruHina
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NaruHina - Dichiarazione (LOVE!)

La fic che vi apprestate a leggere, romantica e introspettiva, mi è stata ispirata dalla visione dello stupendo episodio 166 dell’anime Naruto Shippuuden, in cui avviene la strepitosa e finora ineguagliata dichiarazione di Hinata nei confronti del protagonista. Una scena emozionante, d’amore e di rivincita, di passione e coraggio, davanti alla quale figurarsi se potevo resistere dallo scriverci un piccolo tributo letterario!

Buona lettura.

 

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

 

 

 

Perché mi trovo qui?

Cosa mi spinge a rischiare la vita?

È questo che si sta domandando il mio avversario.

È molto più forte di me.

Mi ucciderà.

Ma non mi importa.

Se la mia ora è giunta, mi troverà in piedi, a lottare come una disperata per liberare il ragazzo che amo da quei pali che lo infilzano al terreno, impotente dopo aver combattuto così eroicamente.

Ora tocca a me.

 

“Fermati, Hinata! Ti prego! È tutto inutile!”


Non posso farlo, Naruto, non questa volta.

Sono una ninja anch’io. Anch’io so combattere.

E lo farò per te, non importa se con la mia tecnica migliore non sono riuscita a fargli neanche un graffio.

 

Che triste ironia: l’unica cosa che mi ha consentito di andare avanti in questi anni, e che ha reso bella la mia vita, è la stessa che ora mi condurrà alla morte.

Ma in fondo è colpa mia. Sono venuta allo scoperto troppo tardi.

Sapevo di amarti e ho avuto modo di dirtelo solo quando ti ho visto a terra, sconfitto, e perduto.

Se l’amore che mi ha ridato la vita ora mi concede di buttarla via in nome di ciò che sento dal più profondo del cuore non posso mica lamentarmi, anzi, che posso chiedere di più da lui?

Io lo ringrazio; di avermi fatto incontrare te, di avermi fatto innamorare di un tipo così inadatto, così diverso, così assurdo come te.

In vita mia non mi sono mai sentita così sicura di stare al mio posto.

 

“HINATA!”

 

L’urto col terreno è durissimo: temo che le mie ossa vadano in frantumi, ma non mi tradiscono.

Il dolore, e la mia inutilità mi fanno piangere. Un’altra volta.

Ma stavolta vado fiera della mia debolezza: a dispetto di essa sono qui, perché voglio concedermi, per una volta nella vita, di essere fiera di me stessa.

E ci sono riuscita.

 

Incomincio a strisciare verso di te, con tutte le forze che mi restano, caparbia e misera, distrutta e decisa, folle e lucidissima.

Pare non sappia far altro: contro Hanabi, contro Neji, contro quei bulletti da cui mi salvasti quando ancora non ti conoscevo… Sembra che tutti i miei combattimenti debbano finire così: con me che arranco, stringendo i denti, riacquistando, almeno alla fine, la mia dignità.

Ma stavolta sarà diverso.

Stavolta riesco a raggiungerti.

 

Un palo nero ti trapassa le mani: chissà quanto ti fa male, anche se non lo dai a vedere.

I tuoi occhioni azzurri sono fissi su di me, e soffrono, pietosi e increduli della mia fine.

Dalle parole che ti ho detto.

Sono certa di averlo fatto.

Ho detto che ti amo, e tu mi hai sentito.

Almeno morirò senza questo rimpianto, e sembra che sia l’unico risultato a cui porterà la mia folle corsa in tuo soccorso.

Ti sfioro le mani, e il sento il dolore andare via.

Ne approfitto per cercare di liberarti, tirando quel paletto con tutte le mie forze.

 

I nostri sguardi si incrociano, forse per l’ultima volta, Naruto.

E il tempo… pare che smetta di scorrere…

 

 

 

Hinata apre gli occhi.

Anche Naruto.

Non possono dire dove si trovano. È tutto bianco intorno, senza nessun punto di riferimento. Vuoto fin dove occhio può scorgere: inquietante, ma, almeno lì, la battaglia non infuria. La sofferenza e la fatica non si sentono.

Lì c’è silenzio, tranquillità, ci sono lei e lui.

“Naruto, tutto quello che ho detto è vero. Ed è il motivo per cui l’ho fatto. Perdonami.”

China il capo: “Hinata… non c’era bisogno che me lo dimostrassi così…”

“Lo so… Per questo ti chiedo di perdonarmi. Per non averti mai detto “grazie” prima d’ora. Sarebbe stato molto più semplice, per tutti e due.”

Alza gli occhi: è afflitto. Pain lo ha sconfitto sotto ogni aspetto, in battaglia come a parole, Hinata, che ha appena scoperto innamorata di lui ha appena dato la vita in un inutile tentativo di soccorrerlo, ed ora è sperduto chissà dove e chissà quando.

L’unica consolazione, era poter essere in sua compagnia.

“Hinata… Sei stata…”

Non sa cosa dire, e cala il silenzio.

“Secondo te dove siamo?” gli chiede.

“Boh? Forse nella mia mente, o nella tua mente… forse è solo il sogno di uno di noi due, chissà.”

Scrolla le spalle: “Non importa: non credo ci saranno altre occasioni.”

“Per cosa?”

Hinata si avvicina, poggia le mani sul suo petto e lo bacia.

Lui e troppo sorpreso e non risponde, ma a lei basta così.

Naruto sente un calore pervadergli il viso, e passare come un vento caldo per tutto il suo corpo.

Ma Hinata, senza che lui o lei muovano un muscolo, sta indietreggiando.

Sempre di più.

Sempre di più.

Il suo sorriso innocente si fa sempre più lontano.

“Hinata! Io ti salverò! Salverò entrambi! Lo prometto, e noi non ci rimangiamo mai la parola data, giusto? Non è finita qui, hai capito? Hinata! Hinata!”

 

 

 

Un suono orribile lo riporta a quella che purtroppo è la realtà.

Il suono di qualcosa di freddo e senza cuore che si infilza nella carne.

Hinata non è più davanti i suoi occhi; delle pietre smosse la nascondono ai suoi occhi. Solo il sangue passa attraverso di esse.

“I miei genitori sono stati uccisi allo stesso modo, davanti i miei occhi”

Ma ha già smesso di ascoltarlo.

“Mi odi?”

Hinata Hyuga, ragazza timida, un po’ strana, mite, gentile con tutti, innamorata di lui è dietro quelle pietre, e il suo sangue sta scorrendo verso di lui, bloccato a terra impotente.

“Pensi ancora che gli uomini possa comprendersi l’un l’altro?”

 

“Non mi importa di morire proteggendoti, perché io ti amo!”

 

No! Non poteva essere vero. Dopo i fallimenti del passato non poteva riuscire proprio in quello! No!

 

“Sappi che il mio odio è più forte del tuo!”

 

 

La lacrima. Poi l’urlo. Poi l’ombra.

 

Il salto nelle tenebre più oscure, per salvare una piccola grande luce.

 

 

 

Come abbia fatto l’autore a lasciarsi scappare l’epico seguito che questa scena poteva avere non riesco proprio a concepirlo. Quale narratore non concederebbe un seguito ad una tale dichiarazione (anzi, ci ha mostrato quella falsa schifezza della dichiarazione di Sakura di cui è meglio non parlare…)?

Persino i non-NaruHina ci danno ragione O_O

Oh, beh, non sono qui a far propaganda al mio pairing… Ho scritto questa piccola fic per farvi entrare più a fondo nei pensieri di una “condannata a morte” dall’amore, la forza più grande a muovere il mondo.

E oltre a questo aggiungiamo il tema della rivincita del timido, il momento di gloria tanto atteso di chi è sempre stato sottovalutato, la possibilità che ognuno di noi può darsi di chiudere la propria vita nel modo che desidera se ha la forza interiore per farcela… Un capitolo straordinario di una serie straordinaria che, purtroppo, si è persa subito dopo…

Commentate, e continuate a tifare NaruHina con me! Prima o poi ci sarà l’happy ending, vedrete! ^__^

PS: HINATA ORA E SEMPRE!

PPS:  NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

  
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