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Autore: Rinalamisteriosa    25/06/2010    3 recensioni
Quante volte le avevano detto una frase del genere, come adesso stava facendo il suo fratellone?
[323 parole - senza troppe pretese]
2.Impossibile è solo una parola
Ma impossibile era solo una parolona, nient'altro.
Una parola - un aggettivo - di cui si servivano i grandi quando non sapevano spiegare razionalmente qualcosa, che fosse per sentito dire o che si trovasse davanti ai loro occhi.
Una banale giustificazione.
E suonava davvero male, a Lucy non piaceva proprio.

[500 parole - senza troppe pretese, anche questa]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucy Pevensie
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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"Non tutti hanno la tua immaginazione..."

 

 

 

Quante volte le avevano detto una frase del genere, come adesso stava facendo il suo fratellone?

Due volte, forse tre.

Eppure la piccola Lucy Pevensie aveva delle convinzioni, cristalline come l'acqua incontaminata di un fiume, vaste come il cielo azzurro, grandi come le montagne verdi; erano tutte nella sua testa, là dove nessuno poteva rimuoverle, contestarle o influenzarle in qualche modo.

Credeva che le fiabe fossero ispirate a delle storie realmente accadute in un passato molto lontano, credeva all'esistenza della generosa Fata dei dentini, di Babbo Natale e di mondi alternativi, magici.

Una volta aveva persino sperato che da un cassetto della sua cameretta uscissero delle lucciole, e con le loro lucine a intermittenza avrebbero reso la stanza meno tetra e buia, quando arrivava per tutti il momento di andare a dormire.

Appena si addormentava, sognava, e quelle stesse convinzioni prendevano magicamente vita; il più delle volte si svegliava e dimenticava tutto, oppure riusciva a conservarne solo un vago e impercettibile ricordo.

E potevano dirle tutto - sei vivace, ingenua, piccolina, spensierata, giocherellona, cocciuta, testarda, piagnucolona - ma non insinuare che fosse bugiarda.

Questo proprio non lo sopportava, lei che non inventava mai di sana pianta, neanche per gioco.

Come ogni bambina curiosa, reperiva informazioni. Tutto qui.

Se poi capiva male qualcosa o la confondeva con un'altra, non era mica colpa sua.

Ma un conto è fare completo affidamento nell'uso della mente, della lingua e dell'udito, un conto è vedere con i propri occhi.  

Lucy Pevensie, quindi, era assolutamente sicura di ciò che aveva visto: nascondendosi dentro l'armadio guardaroba, in una stanza vuota della grande villa del professore che li stava ospitando, vi aveva trovato una foresta ricoperta di neve, dove tutto era ovattato e tranquillo, un lampione acceso e un nuovo amico.

Come poteva essere frutto di una fervida immaginazione? Di un sogno?

Come poteva trattarsi di una bugia? Di un gioco?

 

 

 

"Ma... ma c'era veramente..."

 

 

 

 

 

***

Semplice flash introspettiva su Lucy, scritta dopo aver guardato per l'ennesima volta il primo film, giusto per rompere il ghiaccio e presentarmi anche in questo fandom XD

 

Mi riferisco in particolar modo alla scena in cui ciò che ha visto nella sua prima visita a Narnia non viene preso sul serio dai fratelli e dalla sorella. La citazione iniziale - che dà anche titolo alla flash - è di Peter, mentre l'ultima è sua, entrambe prese da questa scena del film "Il leone, la strega e l'armadio".

 

Spero vi piaccia ^^ in fondo non è nulla di speciale, però se l'ispirazione non mi abbandona questo potrebbe essere l'inizio di una raccolta. Perché no?

 

Vi saluto, alla prossima!

 

Un bacione!

Rinalamisteriosa

 

 

 

  
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