"Non
tutti hanno la tua immaginazione..."
Quante
volte le avevano detto una frase del genere, come adesso stava facendo il suo
fratellone?
Due
volte, forse tre.
Eppure
la piccola Lucy Pevensie aveva delle convinzioni, cristalline come l'acqua
incontaminata di un fiume, vaste come il cielo azzurro, grandi come le montagne
verdi; erano tutte nella sua testa, là dove nessuno poteva rimuoverle,
contestarle o influenzarle in qualche modo.
Credeva
che le fiabe fossero ispirate a delle storie realmente accadute in un passato molto lontano, credeva
all'esistenza della generosa Fata dei dentini, di Babbo Natale e di mondi alternativi,
magici.
Una
volta aveva persino sperato che da un cassetto della sua cameretta uscissero
delle lucciole, e con le loro lucine a intermittenza avrebbero reso la stanza
meno tetra e buia, quando arrivava per tutti il momento di andare a dormire.
Appena
si addormentava, sognava, e quelle stesse convinzioni prendevano magicamente
vita; il più delle volte si svegliava e dimenticava tutto, oppure riusciva a
conservarne solo un vago e impercettibile ricordo.
E
potevano dirle tutto - sei vivace, ingenua, piccolina, spensierata,
giocherellona, cocciuta, testarda, piagnucolona - ma non insinuare che fosse
bugiarda.
Questo
proprio non lo sopportava, lei che non inventava mai di sana pianta, neanche per
gioco.
Come
ogni bambina curiosa, reperiva informazioni. Tutto qui.
Se
poi capiva male qualcosa o la confondeva con un'altra, non era mica colpa sua.
Ma
un conto è fare completo affidamento nell'uso della mente, della lingua e
dell'udito, un conto è vedere con i propri occhi.
Lucy
Pevensie, quindi, era assolutamente sicura di ciò che aveva visto: nascondendosi
dentro l'armadio guardaroba, in una stanza vuota della grande villa del
professore che li stava ospitando, vi aveva trovato una foresta ricoperta di
neve, dove tutto era ovattato e tranquillo, un lampione acceso e un nuovo amico.
Come
poteva essere frutto di una fervida immaginazione? Di un
sogno?
Come
poteva trattarsi di una bugia? Di un gioco?
"Ma...
ma c'era veramente..."
***
Semplice
flash introspettiva su Lucy, scritta dopo aver guardato per l'ennesima volta il
primo film, giusto per rompere il ghiaccio e presentarmi anche in questo fandom
XD
Mi
riferisco in particolar modo alla scena in cui ciò che ha visto nella sua prima
visita a Narnia non viene preso sul serio dai fratelli e dalla sorella. La
citazione iniziale - che dà anche titolo alla flash - è di Peter, mentre
l'ultima è sua, entrambe prese da questa scena del film "Il leone, la strega e
l'armadio".
Spero
vi piaccia ^^ in fondo non è nulla di speciale, però se l'ispirazione non mi
abbandona questo potrebbe essere l'inizio di una raccolta. Perché no?
Vi
saluto, alla prossima!
Un
bacione!
Rinalamisteriosa