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Autore: Nat_Matryoshka    25/06/2010    6 recensioni
Se c'è una cosa che a Isabelle proprio non piace, è ripassare. Soprattutto in vista di un esame. Ma la presenza di Antonio può contribuire a cambiare le carte in tavola...
Dal testo:
“Che fortuna essere due madrelingua francese e spagnola, eh, muchachita ?” la stuzzicò Antonio, colpendo affettuosamente la fronte della ragazza con un ventaglietto di carta piegata. L’unica cosa che restava da fare era ripassare tutto il programma d’inglese, l’unica materia che entrambi dovevano rinforzare. Avevano incominciato un’ora prima, armati di buona volontà e impegno, ma si erano ridotti a poltrire sulle poltrone comode – anche troppo – di casa Carriedo, girandosi tra le mani i fogli degli appunti e del programma, incapaci di trovare un “input” per continuare a studiare. "
[SpaBel || il nome di Bel è di mia invenzione, così come quello dei suoi fratelli]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belgio, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lo studio non sarà mai il mio mestiere

 

 

“Andiamo Bel, dobbiamo finire almeno metà del programma..”

 

Il ragazzo bruno sventolò davanti agli occhi dell’amica un foglietto scritto fitto fitto, pieno di cancellature e correzioni apportate in varie parti. L’ultima prova dell’esame si avvicinava pericolosamente (il giorno dopo, per essere precisi) e c’era ancora parecchio da studiare. I libri di letteratura francese e spagnola giacevano sul tavolino del salotto, abbandonati con noncuranza: le due lingue li preoccupavano pochissimo, bastava ripassare qualche autore particolarmente rappresentativo e chiedere all’altro di snocciolare velocemente due o tre regole grammaticali basilari, e sarebbe bastato.

“Che fortuna essere due madrelingua francese e spagnola, eh, muchachita?” la stuzzicò Antonio, colpendo affettuosamente la fronte della ragazza con un ventaglietto di carta piegata. L’unica cosa che restava da fare era ripassare tutto il programma d’inglese, l’unica materia che entrambi dovevano rinforzare. Avevano incominciato un’ora prima, armati di buona volontà e impegno, ma si erano ridotti a poltrire sulle poltrone comode – anche troppo – di casa Carriedo, girandosi tra le mani i fogli degli appunti e del programma, incapaci di trovare un “input” per continuare a studiare.

“Giusto perché non avremo problemi per spagnolo e francese. Ma inglese? Io non riesco a scrivere più di dieci righe sullo stesso argomento! Soprattutto se devo parlare di qualche autore..” si grattò la testa, sconfortata. “Dici che la professoressa si accorgerà se proviamo a copiare tutto da Kirkland?” si riprese, speranzosa.
“Scordatelo. Il monociglione domani verrà blindato peggio di un carico d’oro e segregato in un banchetto vicino alla cattedra.. figurati se possono non aver capito che tutti vogliono il suo aiuto. Non dopo che Romano gli ha promesso metà della sua paghetta se gli lascia vedere la brutta copia… ci resta da fare solo una cosa: olio di gomito e memoria salda!” terminò Antonio, con uno dei suoi soliti sorrisi caldi ed entusiasti.

Concentrarsi e produrre qualcosa, però, era più difficile di quanto sembrasse. Per dieci minuti riuscirono ad andare avanti col programma,  facendosi a vicenda delle domande, ma all’inizio del capitolo dedicato ai poeti romantici inglesi Bella si lasciò catturare dalla riproduzione di alcuni quadri di paesaggi, osservandoli rapita e iniziando inevitabilmente a fantasticare.

“Lord Byron was born in London in 1788. He was an English poet and politician. His… - Bella! Mi stai ascoltando?”

Lei scosse appena la testa, come a liberarla dalle immagini che vi avevano fluttuato fino a pochi minuti prima. “Mmh.. no scusa, ero distratta”.

“E lo immaginavo. Mi amorecita, se continui così non finiremo neanche per mezzanotte… dovrò costringerti a rimanere a dormire qui da me, e dubito che tu fratello ne sarebbe felice.” La bionda gli sorrise, maliziosa. “Posso sapere cos’è che ti ha totalmente distolta dalla vita di Lord George Byron?”.

Lei si spostò con grazia, spostando il libro d’inglese per porlo sotto gli occhi dell’amico e indicandogli con l’unghia una delle illustrazioni disseminate per la pagina. “Questo. Pensa come sarebbe bello stare lì, ora… niente esami, niente cena da organizzare, niente Jan, niente libri… solo mare, sole, brezza marina, pace!” sospirò, stendendo in aria le braccia e stirandole dietro la schiena.

Antonio decise di assecondarla. Se non altro, avrebbero smaltito un po’ di stress.

 

“Ti piacerebbe restare tutto il giorno stesa sotto il sole sulla spiaggia?”
“Oh no, no, non è l’unica attività possibile. Potremmo fare il bagno, giocare a pallone sul bagnasciuga, raccogliere conchiglie…”
“… convincere Romano a non preparare due chili di spaghetti da portare come pranzo..”
Lei ridacchiò. “Giocare a carte, mangiare un ghiacciolo..”
“E poi si farebbe sera. Quando la spiaggia chiude?”
“Beh, ce ne andremmo tutti a casa a farci la doccia. Sai, per togliere il sale di dosso.. e poi, tutti a mangiare una pizza!” concluse, con gli occhi che brillavano.

“E dopo?”
“Beh.. dopo è il momento di muoversi un po’, non trovi?” gli sussurrò Bella all’orecchio, abbassando pericolosamente il tono di voce e appoggiando in quel modo dannatamente sensuale le labbra sul lobo di Antonio. Lui la strinse a sé con un braccio solo, strofinandole il pugno chiuso sui capelli e sperando con tutto il cuore che non l’avesse visto arrossire per un nanosecondo.
“Visto che hai tante energie da usare in fantasticherie, mia cara, impegnale per riprendere a ripassare i poeti romantici!” esclamò, tentando di darsi un contegno serio e intransigente. Ma Bella gli aveva già posato la testa in grembo, fissandolo coi suoi begli occhioni.

¿Estas cansada?”
“Daiii, due minuti di riposo…”
“Ok, ok. Oggi non è giornata, eh?” sospirò nuovamente il ragazzo, prevedendo già quello che avrebbe potuto dire sua madre rincasando e vedendolo fare da cuscino all’amica. “Sarà colpa del caldo…”
“O degli esami”.
“O dei pittori e poeti romantici. Vuoi che continui un po’?”
“Va bene, ma tra cinque minuti. Lasciami gustare un po’ la calma.”

E ce n’era davvero, di calma da gustare. La calura del giorno stava lentamente diminuendo: il sole, quasi tramontato, tingeva l’orizzonte di arancio brillante, e i pochi uccellini che ancora volavano da un albero all’altro non intendevano disturbare nessuno col loro canto. Nell’appartamento del sesto piano scendeva la sera.

Il ragazzo prese ad accarezzare i capelli di Bella, distrattamente, lisciando con cura il fiocco rosso che indossava. Lei lasciò andare un sospirino di piacere, distendendo di più le gambe.
“Sai, Antonio, temo che lo studio non sarà mai il mio mestiere”.
“Me n’ero accorto” sorrise lui, ma gentilmente. “Preferisci fantasticare, eh?”

Le pizzicò il naso per farle un dispetto, ma la bionda non se ne accorse. Si era appena assopita. Antonio si chinò appena a posarle un bacio sulle labbra socchiuse, felice che non fosse sveglia per non vederla assumere un’espressione indecifrabile di sorpresa.

“In momenti simili non è neanche il mio, muchachita”.

 

Muchachita:
“ragazzina”, è un appellativo per una ragazza alla quale si vuol bene.
Amorecita: tecnicamente significherebbe “tesorino”, è un altro appellativo affettuoso.
¿Estas cansada?: “sei stanca?” in spagnolo.

 

 

* * * * * *

Rieccomi, cari lettori! Dopo mesi di assenza, ritorno a ostruire il fandom con i miei scleri scrittori! *si inchina*
Come sarà sicuramente evidente, l’idea per la fic è nata con l’avvicinarsi della famigerata terza prova dell’esame di maturità, che ho dato oggi. I riferimenti ai libri di lingua disseminati per la storia portano direttamente al liceo linguistico che frequento, così come le frasi in spagnolo pronunciate da Spain (ebbene si, studio spagnolo)… e la coppia, che ho scoperto da poco e mi intriga parecchio (nonostante trovi interessante anche la Spamano), al mio amore per i due personaggi.

Conosco da poco Hetalia, ma lo trovo molto divertente… quindi, come al solito, chiedo perdono se ho mandato troppo OOC i personaggi, o per qualunque imperfezione possiate trovare nella storia. Prendetele pure come licenze poetiche XD
Per quanto riguarda i nomi, “Bella” è il nome più usato quando si parla di Belgio (nelle fanfic in inglese o sui GdR), così come “Jan” per Olanda. Non li ho inventati, semplicemente trovati in giro.

In bocca al lupo ai lettori che dovranno affrontare gli orali in seguito, o qualsiasi altro esame!

Come sempre, critiche, consigli, pomodori in testa o complimenti sono sempre benaccetti! :)
Ino

 

 

   
 
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