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Autore: luz79    26/06/2010    10 recensioni
Un’ossessione. Un amore non corrisposto. Un errore. E legami che si spezzano per ricrearsi. Draco ci racconta di lui, di come Rose e Scorpius si sono innamorati e alla fine c’è sempre anche Hermione.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Sulle tue labbra il mio nome

SULLE TUE LABBRA IL MIO NOME

 

 


La paura segue il crimine, ed è la sua punizione.
 Voltaire

 

Tutto intorno era buio.
E gelido.
Soltanto il pianto di un bambino, del mio bambino, mi impediva di rimanere paralizzato dalla paura.
Dovevo raggiungerlo.
Prenderlo tra le braccia e accarezzarlo.
Asciugare le lacrime, provare a lenire il dolore.

Incespicando ad ogni passo, mi mossi a tentoni in quelle tenebre, finché non  intravidi una debole fiammella filtrare al di là di una porta.

Il pianto era diventato un lamento straziante.
Dovevo fare presto.

Timoroso aprii il battente e vidi il mio bambino rannicchiato in un angolo.
Era così piccolo e spaventato.
Indifeso.

Tentai di prenderlo in braccio per cullarlo, ma la figura si dissolse.

Lo cercai disperato, per trovarlo poi dall’altro lato della stanza.

Mio figlio, già adulto, era lì.
In piedi con i pugni serrati e uno sguardo carico di risentimento.

“Io mi fidavo di te, invece tu sei come la mamma. Come lei e come tuo padre.”

La nausea mi investì.

C’era dolore e sangue.
Sangue e vomito.
E tante lacrime.

Solo Scorpius, solo lui se n’era andato.


 

Quando le palpebre si spalancarono, presi coscienza del fatto che si era trattato di un incubo.
Mi trovavo disteso sul sofà dello studio, mentre la bottiglia di whisky incendiario giaceva vuota accanto ai miei piedi.

Passai le mani sul volto sfregandole più volte, quasi a voler cancellare una fastidiosa macchia.
La testa mi pulsava in modo martellante ed i muscoli dolevano  sia per la tensione che per la scomoda posizione assunta durante la notte.

Quello di pochi attimi prima era stato soltanto uno stupido sogno, ma le parole che mio figlio mi aveva rivolto la sera precedente erano reali e facevano più male di una stilettata in mezzo al costato.

Avevamo litigato furiosamente, come mai prima d’ora.

Il mio brillante e meraviglioso figliolo mi aveva sbattuto in faccia tutto il suo rancore e la sua rabbia, non sapendo che avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo per fare anche peggio che preparare una borsa con quattro vestiti e sbattere una porta.

 

 

- -  -

 

 

“Ci amiamo e abbiamo deciso di sposarci.”

Questa era stata la frase che aveva scatenato la lite furibonda con Scorpius.

“Non ti permetterò di farlo. È una sciocchezza, hai solo diciotto anni.” avevo sbottato furente, senza sentire ragioni.

“E poi alla tua età ci si innamora con talmente tanta facilità che probabilmente tra qualche mese non ricorderai più neppure il suo nome.” avevo continuato agguerrito, cercando di farlo ragionare e vomitando una serie di scuse che erano suonate patetiche persino alle mie orecchie.

Realmente pensavo che il mio ragazzo fosse troppo giovane per impegnarsi in una relazione seria e davvero credevo che al momento sarebbe stato più saggio pensare alla scuola, alla futura professione, ma quello che mi spingeva ad accanirmi così testardamente contro la decisione di Scorpius, era la certezza che quella ragazzina fosse un piccolo demonio, un demonio che avrebbe distrutto quello che rimaneva della mia famiglia.

Rose. Rose Weasley era l’unica persona che avrebbe potuto allontanarmi da mio figlio ed era l’unica a conoscere il mio segreto.

 

- -  -

 

Tutte le passioni ci fanno commettere errori,
ma l’amore ci induce a fare i più ridicoli.
 François de La Rochefoucauld

 

La conobbi per la prima volta l’estate precedente, quando Scorpius decise di invitare alcuni dei suoi compagni di scuola al Manor per le vacanze.

A quei tempi Rose Weasley era la migliore amica di mio figlio.

Era talmente bella che una ninfa dei boschi non avrebbe saputo reggere il confronto.

I lunghi boccoli color rame, incorniciavano un viso da bimba in cui spiccavano delle labbra carnose e  dei grandi occhi azzurri.
Il corpo era slanciato, sinuoso e la pelle lattea era cosparsa da deliziose efelidi.

I colori di Rose erano lontani anni luce da quelli di sua madre, eppure il modo di muovere le mani, di legarsi i capelli, di sorridere erano propri della mia ossessione.

Non so come accadde, ma una sera mi lasciai sedurre da lei.

Non solo era bella, ma era intrigante come solo una Slytherin poteva essere ed aveva la spregiudicatezza e l’ardore  che solo la giovane età ti fa indossare.

Accadde tutto troppo in fretta, perché potessi usare il cervello.

Un attimo prima ci trovavamo in piscina a chiacchierare e pochi minuti dopo eravamo completamente nudi, su questo sofà, con il suo morbido corpo che fluttuava come un mare spinto da una brezza leggera per infrangersi e rompere gli equilibri contro di me.

Potrei trovare mille giustificazioni, come il fatto che avevo bevuto troppo quella sera, oppure che non facevo l’amore da quando Astoria mi aveva lasciato, ma sarebbero solo delle pietose balle.

Volevo quello ragazzina, perché quella ragazzina mi ricordava sua madre.

E fu proprio nel momento dell’orgasmo che mi lasciai sfuggire quel nome.

Hermione.

Il mio fu solo un sussurro, ma Rose lo sentì ugualmente.

Sgranò i suoi occhioni celesti e si paralizzò.

Come eravamo stati presi dalla passione all’inizio, così venimmo catturati dall’imbarazzo.

Lei si rinfilò velocemente lo slip del costume e si diresse senza dire una parola verso l’uscita.

“Rose...” la chiamai senza sapere cosa dire.
 
“Non si preoccupi Signor Malfoy non è... successo nulla.”mi comunicò in modo atono, scivolando lontano da me come un sogno al risveglio.
 

La rividi poi, solo alla fine di quella vacanza al Manor.

Al momento dei saluti tutte le amiche di mio figlio mi strinsero la mano, mentre lei fu l’unica ad avvicinarsi per posarmi un delicato bacio sulla guancia.


Seppi a Natale dell’anno successivo che lei e Scorpius stavano insieme.

 

 

- -  -

 

Ho sognato nella mia vita,
sogni che son rimasti sempre con me,
e che hanno cambiato le mie idee;
son passati attraverso il tempo ed attraverso di me,
come il vino attraverso l'acqua,
ed hanno alterato il colore della mia mente.
Emily Bronte

 

 

Quando andai a cercare Rose nel piccolo appartamento in cui viveva e che presto avrebbe condiviso con Scorpius non potevo prevedere che ci sarebbe stata anche lei.

Mi aprì la porta proprio Hermione.

Non era più la ragazzina che ricordavo, ma anche se i lineamenti erano diventati adulti e le forme più generose, rimaneva sempre bellissima.

Dalle gote arrossate e il viso tirato mi resi conto di non essere arrivato in un buon momento.

“Malfoy ciao.” affermò con semplicità, come se ci fossimo incontrati l’ultima volta solo un giorno prima. “Se cerchi Scorpius al momento non è qui”spiegò poi spiccia.

“In realtà stavo... cercavo...”balbettai non so se per l’emozione di poterle parlare, oppure per il senso di vergogna di aver amato sua figlia, illudendomi che fosse lei.

Mi salvò dall’imbarazzo proprio Rose che si affaccio alla porta, squadrandomi seria.

“Mamma, credo che il signor Malfoy sia venuto per me. O sbaglio?!” affermò, mettendomi in difficoltà.

Vedendo che rimanevo in silenzio, sbuffò e fece qualche passò verso l’interno dell’abitazione. 

“Sentite io e Scorpius tra un paio di mesi ci sposeremo,  con o senza il vostro consenso. Non ci interessa il vostro parere e non vogliamo più discutere con voi per questo.” riassunse chiara, prima che avessi il tempo di proferire alcunché.

Hermione inspirò sonoramente cercando le parole adatte, ma Rose spazientita la precedette avviandosi verso il caminetto, pronta ad andarsene.

“Se vuoi tanto parlare mamma, fallo con Draco. Lui non aspetta altro.” eruppe misteriosa, prima di lanciare un po’di polvere e sussurrare la destinazione del suo spostamento.

Stavo per andarmene, quando Hermione mi trattenne per un braccio.

“Rose è veramente innamorata di tuo figlio. Ama Scorpius da quando era una bambina e quello che è accaduto quella notte tra voi è stato soltanto uno stupido errore.”

Raggelai sul posto.
 
Non solo mi trovavo di fronte a quello che era diventato col tempo il mio peggior incubo, ma lei sapeva anche che ero stato a letto con sua figlia.

Fu così che mi ritrovai seduto sul piccolo divano di Rose Weasley a parlare con Hermione Granger di come i nostri figli si fossero innamorati.

 

- -  -

 

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.
Pablo Neruda

 

“Quando la mia Rose tornò da quella vacanza a palazzo Malfoy era irriconoscibile. Si chiuse per giorni nella sua stanza. Non voleva mangiare nulla e passava tutto il tempo a piangere...” iniziò proprio così il racconto di Hermione.

Mi rivelò che Rose aveva compreso di amare Scorpius già al loro quarto anno ad Hogwarts.
Inizialmente la giovane Weasley aveva creduto che con il tempo anche mio figlio si sarebbe accorto che la loro amicizia non era soltanto tale, ma più i mesi passavano più lei si rendeva conto di non avere speranze.

Pensando alle parole di Hermione mi ricordai dei miei quattordici anni e di come anche i miei più segreti desideri fossero rivolti verso qualcuno che non avrei mai né dovuto né potuto avere.

E che invece in quel momento mi era accanto ed era reale.

Hermione stanca di vedere la sua primogenita così abbattuta le consigliò di riprendersi in mano la sua giovane vita per accantonare quel piccolo sogno d’amore. La esortò a pensare allo studio, a provare ad essere felice, conoscendo nuove persone, dando la possibilità a qualche altro ragazzo di poterla conoscere ed amare.

Quando mi raccontò di questa discussione la vidi scuotere leggermente il capo e sorridere.

“In effetti fu lo stesso discorso che feci a mia cognata Ginny, quando da ragazzina ad Hogwarts soffriva per Harry. Come allora il tempo mi ha dato ragione, ma questa è un’altra storia.”precisò con l’aria da saputella, tipica di quando eravamo adolescenti.

Fu così, comunque, che la sua bambina la prese in parola, iniziando a comportarsi soltanto come la migliore amica di Scorpius.
Rose si concentrò sugli esami, sulle amicizie e uscì con parecchi ragazzi.

Tutto fino alla vacanza a casa nostra.

“All’inizio non voleva venire da voi, poiché tuo figlio aveva iniziato a frequentare assiduamente una loro compagna, ma alla fine decise che se doveva soffrire tanto valeva farlo fino in fondo.”

Hermione sospirò, prima di continuare: “Quando rientrò da Villa Malfoy non compresi perché si fosse buttata così giù, quindi solo dopo una settimana di pianti e silenzi, mi decisi ad affrontarla. Entrai nella sua stanza e con cipiglio severo le ordinai di alzarsi, darsi una sistemata e farla finita con quegli inutili piagnistei.
Le urlai incattivita che se Scorpius non capiva quanto lei fosse meravigliosa era solo uno sciocco e non meritava né le sue lacrime, né il suo amore.”
 
“Rose a quelle parole mi guardò affranta e mi si lanciò tra le braccia scoppiando in lacrime. Iniziò a dirmi che le dispiaceva, che aveva sbagliato tutto e che si vergognava tanto. Andò avanti a piangere a lungo, prima di raccontarmi ciò che accadde quella notte tra voi.”

A quelle parole non potei fare a meno di trattenere il respiro.
Non sapevo cosa Rose avesse raccontato ad Hermione, ma paura ed imbarazzo s’impadronirono di me.

“Mi spiegò della festa in piscina, di Scorpius che non aveva occhi che per la sua ragazza e di quanto, avesse notato, tu gli somigliassi. E’ stata con te quella sera illudendosi di essere con tuo figlio e quando tu pronunciasti il nome di tua moglie comprese l’errore madornale che stava compiendo.”

“Mia moglie?” domandai in un sussurro.

“Sì, Rose mi disse che mentre eravate insieme tu pronunciasti il nome di un’altra donna. Fu in quel momento che lei comprese di aver toccato il fondo. Anche Rose come te stava cercando qualcun altro, qualcun altro che non poteva avere.”fece comprensiva, senza sapere quanta verità avessero le sue parole,

“Quando mi raccontò di voi due il mio primo pensiero fu di venire da te e ammazzarti. Malfoy so per esperienza quanto una separazione possa essere dura, ma andare a letto con una ragazzina è stato veramente deplorevole.”

“Perché non sei venuta?” le domandai di slancio, desiderando che davvero l’avesse fatto.

“Fu Rose ad impedirmelo. Si prese l’intera colpa della faccenda e ribadì che era stata lei a sedurti e che tu eri parecchio ubriaco e depresso.”spiegò con calma, senza rancore.

“Mi dispiace. Mi dispiace davvero per quella sera e per Rose.”mormorai con il cuore in mano.

Lei poggiò una mano sulla mia: “Lo so Malfoy, adesso lo so. Il passato è passato e il tempo lenisce le ferite e sbiadisce gli sbagli, anche quelli che ci sembrano irrecuperabili.”

Fremetti a quel gesto di compassione e sospirando le chiesi di continuare a raccontarmi la storia.


Quando Rose tornò a Hogwarts per l’ultimo anno era pronta al tutto per tutto con Scorpius. Voleva confessargli il suo amore, ma mio figlio cambiò improvvisamente atteggiamento nei suoi confronti.
Se prima si era sempre dimostrato un amico fedele e disponibile iniziò a mutare. Rose scrisse ad Hermione che era diventato freddo, distante e che il loro rapporto si stava lentamente deteriorando.

Seppi che Scorpius non perdeva occasione per litigare con lei oppure per ferirla.

“Stano.”- commentai al racconto di Hermione – “Da quando si conoscono mio figlio non mi ha mai parlato di un litigio con tua figlia. Ha sempre avuto un’adorazione per lei.”

Mi sorrise comprensiva, ma continuò imperturbabile nel corso degli eventi. 

Rose decise a quel punto di rompere quell’amicizia con il mio ragazzo. Aveva sofferto a lungo per quell’amore segreto e non corrisposto, ma ora che anche il loro rapporto si stava rovinando ebbe paura di andare in pezzi.

Per un mese intero si tolsero persino il saluto, fino a che non scoppiò la discussione che portò alla rottura definitiva della loro amicizia.

 


Rose aveva iniziato a frequentarsi con un Ravenclaw del settimo anno ed una sera, mentre stava rientrando nei sotterranei, trovò mio figlio ad aspettarla.


“Vedo che non perdi tempo Rose”- l’attaccò prontamente Scorpius – “da un letto all’altro senza ripensamenti.”

“E hai già deciso chi sarà il prossimo? O qui a scuola hai già finito le opzioni?” 

“Vai all’inferno”sbottò Rose aggressiva, prima di superarlo per andare a dormire.

Scorpius con un passo l’agguantò per un polso per farla nuovamente girare di fronte a lui.

“Non so, visto che ti sei scopata chiunque qua dentro, eccetto il sottoscritto, potrei rendermi disponibile.”sputò cattivo.

Lo schiaffo partì istintivamente e andò a colpire forte la guancia del giovane Malfoy.

“Non accetto lezioni di morale proprio da parte tua. Non ho fatto niente di male e sicuramente niente che non hai fatto anche tu e considerato il fatto che non siamo più amici, non vedo cosa ti dia il diritto di parlarmi come se fossi l’ultima delle donnacce.”

“E’ qui che ti sbagli mia cara, io non sono di certo andato a letto con tua madre, come tu hai fatto con mio padre.”

Rose rimase pietrificata sul posto.

“Co come fai...”
“Come faccio a saperlo?”

“Ero venuto a cercarti e ti ho visto quella sera uscire dallo studio di mio padre mezza nuda. E indovina un po’la mattina dopo cosa ho trovato sul sofà?”gli disse arrabbiato.

“Questo ho trovato!” urlò lanciandole addosso il pezzo di sopra del bikini che Rose aveva smarrito, durante la vacanza.
“Cazzo Rose, sei stata a letto con mio padre.”le ringhiò contro pieno di frustrazione.

Rose in quel momento cercò di reprimere le lacrime che volevano rompere gli argini e scoppiare impetuose. Fece qualche respiro per calmarsi e poi guardando Scorpius negli occhi mormorò: “Mi dispiace. Mi dispiace, d’accordo?! So di aver fatto un errore e mi dispiace che tu l’abbia scoperto. Non sono mai stata in grado di essere una buona amica per te e tutto sommato è meglio che tu sia arrabbiato con me e che le nostre vite abbiano preso due strade diverse.”

Scorpius sgranò impercettibilmente gli occhi, ma questo fu il suo unico movimento alle parole della ragazza.

Non poteva credere che proprio lei gli stesse chiedendo scusa, lei che testardamente orgogliosa non chiedeva mai perdono. E non capiva come potesse pensarla in quel modo su di loro, dopo sei anni di profonda amicizia e complicità.

“Ma ma cosa stai dicendo? Tu sei stata la migliore delle amiche, quasi come, no anzi, più di una sorella. Sempre attenta e disponibile. Fedele e protettiva. In una miriade di circostanze mi hai aiutato a non crollare, a non perdermi. Mi sei stata accanto al secondo anno quando non avevo voglia di studiare; sei stata tu a farmi passare l’anno ricordi?! Mi hai aiutato immensamente quando i miei hanno deciso di separarsi o quando Linda mi ha scaricato lo scorso anno. Rose tu ci sei sempre stata per me.”le disse tutto d’un fiato Scorpius guardandola supplice. “Per questo non capisco perché tu sia dovuta andare con mio padre. Di tutti i ragazzi che potevi trovare qui a scuola o nell’intera Londra, perché proprio  mio padre?”

Perché gli somigli.
Perché per una volta volevo illudermi di poter stare con te non come la tua migliore amica.
Perché ti amo.

Rose scosse la testa sconsolata.
Non poteva confessargli i suoi reali pensieri, non adesso che si era sfasciato tutto.

“Ti ho già detto che ho sbagliato, va bene?! Ho sbagliato. Non dovevo, ma l’ho fatto e ora non posso rimediare. Se ti può consolare, per tuo padre non è stato niente e per quanto riguarda me, quella notte non è mai esistita. Ora se vuoi scusarmi...”

Rose fece per voltarsi, ma Scorpius la bloccò per una spalla e la fece girare.

“Rose mi sembra di non conoscerti più”

“Forse non mi hai mai conosciuto.”sospirò allontanandosi da lui.

 

***


Dopo quella discussione non ce ne furono più per mesi.
Rose e Scorpius smisero nuovamente di parlarsi.
 
La piccola Rose riprese a studiare con maggior vigore e decise di lasciarsi alle spalle definitivamente mio figlio. Prese a mangiare al tavolo dei suoi cugini e spesso e volentieri si fermava a dormire alla torre dei Ravenclaw dal suo nuovo ragazzo.

Questo fino all’inizio delle vacanze di Natale.

Aveva deciso di non rientrare per le vacanze, ma di rimanere ad Hogwarts a studiare.
In quel periodo la separazione con Weasley mi confidò proprio Hermione non aveva ancora raggiunto dei livelli civili e sia Rose che il fratello minore Hugo non volendo scegliere dove e con chi trascorrere le feste, decisero di non tornare a casa.


Una sera al rientro dalla guferia Rose trovò Scorpius ad attenderla in un corridoio.

Non immaginava che stesse aspettando proprio lei, considerato che erano settimane che non si parlavano, ma Scorpius inaspettatamente la fermò.


“Ciao Rose”

“Ciao” biascicò.

“Tornerai a casa per le vacanze?”le chiese come se mesi e mesi di silenzio non fossero realmente esistiti.

“No, rimarrò qui. Ho scritto proprio ora a mia madre per avvisarla che sia io che Hugo preferiamo restare a scuola.”

Forse non avrebbe dovuto rilevare così tanto, ma Scorpius le era mancato così intensamente che ritrovarselo di nuovo vicino le aveva riscaldato il cuore e sciolto la lingua, come se davvero nessun litigio e nessuna incomprensione fossero mai esistiti.

“Resterà anche Tobias?”le domandò lui neutro.

Rose arrossì senza comprenderne appieno il motivo.

“No, lui andrà in Svizzera con i suoi genitori.”rispose cercando di rimanere il più naturale possibile, come se non stesse parlando al ragazzo di cui era innamorata da una vita, del ragazzo con cui stava.

“Anche io ho deciso di rimanere qui questo Natale.” le comunicò.
“Quindi ci vedremo sicuramente durante la cena della Vigilia. A presto Rosie.”si congedò lasciandola lì confusa e stranita.


Una settimana dopo, esattamente dopo la cena del 24 dicembre, mentre Rose stava rientrando in sala comune trovò nuovamente Scorpius ad attenderla.


“Buon Natale Rose.”la salutò spaventandola a morte, considerato che non si era accorta che lui fosse lì steso in uno dei divani della comune ad aspettare.

Avevano cenato insieme a tutti i pochissimi studenti rimasti al castello, ma Scorpius aveva lasciato la sala grande da più di due ore e Rose era sicura che fosse già andato a dormire.

“Buo buon Natale anche a te” rispose farfugliando e dandosi mentalmente dell’idiota per quel comportamento da ragazzina demente.

Erano stati amici per sei anni e anche se era innamorata di lui da una vita, mai si era sentita così destabilizzata in sua presenza.

Si fermò un secondo ad osservarlo, prima di congedarsi con un semplice buona notte.

“Aspetta Rose”la fermò però Scorpius.
“Ti ho aspettato per darti questo”continuò, alzandosi e porgendole un pacchettino dorato con un fiocco rosso davanti al viso.

Se Rose non fosse stata così sconvolta avrebbe avuto sicuramente da ridire su quei colori così tremendamente Gryffindor.

“Cos’è?”chiese titubante.

“Un regalo per te”rispose con semplicità lui.

Rose alzò lo sguardo e incontrò gli occhi speranzosi del suo ex amico.

“Scorpius io non ti ho fatto nessun regalo e poi non posso accettarlo”riferì, cercando di essere il più decisa possibile.

“Non ti ho fatto di certo un regalo per averne uno in cambio Rosie e desidero davvero che tu lo prenda.”

“Perché?”chiese Rose, schiarendosi la voce. “Non credo che sia il caso, visto i nostri ultimi trascorsi.”

Scorpius le prese una mano tra le sue facendola fremere: “Rosie voglio che tu mi perdoni. Voglio che dimentichiamo questi ultimi mesi, anzi voglio che dimentichiamo l’ultimo anno e che...”

“... e che ritorni tutto come prima.”concluse Rose per lui, mentre sentiva il suo cuore farsi sempre più piccolo e pesante.

“Senti Scorpius” – iniziò risoluta – “... non so cosa pagherei perché tornasse tutto come prima, ma non è possibile. Io non sono la Rose che tu hai conosciuto e non posso tornare ad esserlo. Scusa.” concluse abbassando lo sguardo mortificata.

“Rose io non voglio che torni tutto come prima. Voglio che sia meglio di prima.”le disse accorato. “Questi mesi senza di te mi sono sembrati un inferno e mi hanno fatto riflettere. Io senza di te non posso vivere. Tu mi sei indispensabile più dell’acqua e dell’aria insieme. Lo capisci?”

Rose non se n’era accorta, ma aveva iniziato a piangere. Singhiozzava come una bambina che viene strappata dalle braccia della mamma.

“Rosie che c’è? Rosie perché piangi?”le chiese dolcemente Scorpius abbracciandola d’istinto e baciandole i capelli.

Rose rimase inerte tra le braccia del suo amico, continuando a singhiozzare.

Quando si fu calmata si sciolse dalla presa di Scorpius e fece qualche passo indietro.

“Sai perché quella sera ho sedotto tuo padre?”gli disse con la voce resa roca dal pianto.

Vide Scorpius irrigidirsi.

“Perché volevo sentire cosa si prova a stare con te. Volevo capire com’era toccare i tuoi capelli mentre si fa l’amore. Volevo vedere i tuoi occhi annebbiati di piacere. Volevo sentire il tuo sapore.”

“R Rose” Scorpius voleva interromperla, ma lei alzò le mani facendogli cenno di tacere. Non sapeva come aveva trovato il coraggio, ma ora che aveva iniziato non voleva fermarsi.

“Volevo illudermi che fossi tu. Che per una volta non fossi per te la solita Rose, l’amica leale, la confidente. Ovviamente non potevo dirti che ti amavo. Non potevo venire da te e come se niente fosse dirti che era dal quarto anno che per te non sentivo solo quell’affetto che lega due amici.”

Si fermò un attimo e dopo un sospiro stanco riprese: “Ho sperato invano che tu negli ultimi tre anni e mezzo ti accorgessi di me. Ma per te ero inesistente. Sì, d’accordo mi consideravi forse la persona più importante per te, ma poi uscivi con Sarah, Margie, Leila, Linda... Quando vi siete rimessi insieme la scorsa estate per me è stato un duro colpo. Lo sapevo che non mi avresti mai visto come volevo e sapevo che dovevo toglierti dalla testa, ma quando ho visto tuo padre che rideva come te e parlava come te, mi sono voluta fare del male. Ancora più male.”

“E mi dispiace da morire che tu l’abbia scoperto e abbia sofferto, ma dopo che abbiamo litigato per me è andata molto meglio. Mi manchi da morire Scorpius e ti amo ancora, ma almeno non devo più fingere con te di essere la solita Rose e non devo fingere che sia tutto come è sempre stato, quando la realtà è sempre stata solo una bugia.”

Scorpius era rimasto a guardarla in silenzio e il suo viso si era fatto sempre più cupo.

Rose si passò in un gesto nevrotico le mani tra i capelli.

“Adesso puoi capire, perché non posso accettare il tuo regalo e non posso fare in modo che torni tutto come un tempo. Mi dispiace.”buttò tutto fuori prima di girarsi e avviarsi a passo svelto verso il dormitorio femminile.

“E se fosse meglio di prima?”furono queste parole dette da lui a bloccarla sul primo gradino e a farla voltare.

“E se tornasse tutto non come prima, ma meglio di prima?”si spiegò meglio Scorpius facendola tremare.
“Non mi sono realmente accorto di nulla per tutti questi anni Rose. Non ho mai immaginato che ti portassi dentro un segreto del genere e non avrei mai voluto che soffrissi per causa mia. Non posso tornare indietro per recuperare, ma se ti chiedessi adesso di stare insieme, di diventare la mia ragazze e di far tornare tutto meglio di prima?”

Rose sgranò gli occhi per poi prendere a scuotere la testa.

“Non sai quello che dici. Non si può amare a comando.”

“Aspetta... è vero che ti ho sempre considerata solo un’amica. Ma qualcosa è cambiato dopo quest’estate. Quando ho trovato il tuo costume a casa mia e ho capito quello che era successo con mio padre mi sono talmente infuriato. All’inizio ho pensato che fosse perché ti eri intromessa nel rapporto tra i miei genitori, poi ho sfogato tutta la mia rabbia sul fatto che avevi tradito la mia fiducia, passando un limite che un amico vero non può passare e alla fine ho capito. Ho capito che ero solo geloso. Geloso di te, di chi ti stava intorno, di chi poteva toccarti e abbracciarti come io non avevo potuto mai fare. Rose ti ho visto per la prima volta con occhi diversi e ho desiderato che quel legame che da sempre ci ha unito diventasse ancora più forte e indissolubile. Rosie io ti voglio con me e per me se vuoi darmene la possibilità.”

Scorpius rimase lì a fissare Rose in trepidazione.
Si sarebbe meritato una miriade di ceffoni per la sua assoluta stupidità, ma sperava che Rose lo perdonasse e gli desse l’opportunità di farle comprendere quanto teneva a lei.

La rossa gli si lanciò tra le braccia e affondò il capo sulla sua spalla.

“Il mio cuore è in mano tua.”gli sussurrò tremante di paura e aspettativa.
Scorpius a quelle parole le prese il viso tra le mani e sospirò a un passo dalle sue labbra: “Ti prometto che da oggi in poi lo renderò solo felice Rose Weasley”.

Si baciarono appassionatamente e fecero l’amore lì per terra nella sala comune deserta.

Rose capì quella notte com’era sentire il proprio nome pronunciato dalle labbra del proprio innamorato.

Sulle tue labbra il mio nome.


- -  -

 

 

Andai via da casa di Rose con il cuore un po’più leggero.
Dovevo ancora fare pace con Scorpius e chiarire con lui molte questioni, ma già il fatto di sapere che la giovane Weasley ne fosse veramente innamorata e che Hermione era dalla mia parte per cercare di posticipare il matrimonio mi fece sentire meno desolato.

Alcune settimane dopo, durante una cena nell’appartamento di Rose, io ed Hermione riuscimmo a convincere i nostri figli che un matrimonio fosse un passo davvero troppo affrettato.

“Non vogliamo opporci, ma anzi siamo felici del vostro rapporto e del fatto che vogliate prendere con responsabilità l’idea di creare una famiglia, soltanto che riteniamo che al momento sia un po’ presto pensare alle nozze.
Per esperienza personale Hermione ed io, purtroppo, sappiamo quanto la fretta data dalla passione sia menzognera e anche se vi auguriamo una vita felice insieme, siamo convinti che prima di sposarvi, voi dobbiate realizzarvi prima come singoli. Già il fatto di vivere insieme è una prova dura per una giovane coppia e tra lo studio e la quotidianità, inserire anche i progetti di un matrimonio crediamo sia troppo. Vi chiediamo di aspettare ancora un paio d’anni. Non appena avrete preso la specializzazione potrete fare progetti e noi vi aiuteremo.”

Il discorsetto alla fine aveva convinto i due, anche perché far leva sul divorzio delle due famiglie era stato un tasto particolarmente sofferto e forte per entrambi i nostri figli.

Astoria aveva abbandonato me e Scorpius, perché si sentiva imbrigliata in uno status che non le apparteneva, mentre, a quanto avevo capito, Ronald Weasley aveva lasciato moglie e figli per l’infatuazione verso una donna più giovane.

In ogni caso, gli anni alla fine da due divennero tre, ma Rose e Scorpius convolarono a giuste nozze.


La cerimonia intima si svolse in un immenso parco alle porte di Diagon Alley.

Fui proprio io ad accompagnare Rose all’altare, considerato che quell’idiota di suo padre non si era degnato di presenziare al matrimonio della sua primogenita con un Malfoy.

Fu con un groppo alla gola che consegnai nelle mani di mio figlio quella splendida e dolce creatura.

Il ricordo di quella sera era ormai sbiadito e quello che provavo per quella ragazzina –donna ormai- cocciuta e bellissima era solo l’amore che un padre sente per un figlio.

Accanto a me poi c’era Hermione.

Lei che avevo avuto la possibilità di conoscere realmente.

 

- -  -


“Il mio cuore aveva mai amato?
Occhi rinnegatelo, perché non ho mai conosciuto
La bellezza fino ad ora...”
“Romeo and Juliet” (1996)

 

“C’è qualcosa che dovrei sapere, Draco?” mi chiese la mia giovane nuora, mentre la conducevo in un leggiadro valzer viennese.

“Non capisco a cosa tu ti stia riferendo.”ribattei con nonchalanche.

Rose mi fissò come se volesse leggermi dentro l’anima e poi con una genuinità che mi stupì, confessò:“Mamma mi ha detto dei vostri pomeriggi insieme, dei tè, dei libri e delle passeggiate. Ammetto che non la vedevo così felice, da quando ero piccola e non mi dispiacerebbe se si rifacesse una vita con un uomo che ama e che ricambi il suo amore.”

Il mio cuore prese a battere veloce per l’emozione.

“Rose, io...”non sapevo neppure io cosa dire, quando lei mi interruppe.

“Draco glielo dirai mai?!”

Sapevo benissimo a cosa si stesse riferendo e  per questo negai con il capo:“Bambina mia, questa amicizia con tua madre mi ha fatto comprendere come io fossi innamorato di un’idea, di una fantasia, un sogno e solo con il tempo e con questa possibilità che mi è stata donata ho capito quanto la mia ossessione fosse effimera.”

Vidi Rose adombrarsi, ma continuai:“Non le dirò mai che ero innamorato di lei, ma se il tempo me ne darà la possibilità non mancherò di dirle che oggi la amo e che potrei morire per ogni suo sorriso, ogni suo gesto e ogni suo respiro.”

Mia nuora mi sorrise dolcemente, proprio mentre le note del brano prendevano congedo.

Scorpius riprese possesso della sua stupenda moglie, mentre io chiesi ad Hermione di ballare.

La tenevo stretta tra le mie braccia come ciò che di più prezioso esistesse sulla terra, quando mi informò leggermente in imbarazzo che qualcuno ci osservava.

“Draco c’è la tua ex-moglie che mi sta letteralmente fulminando con lo sguardo. Forse dovresti concedere un ballo anche alla madre dello sposo e non solo a quella della sposa”.

A quelle parole la strinsi a me con più vigore, facendola arrossire.

“Ho già concesso anche troppi balli ad Astoria e poi non è colpa mia se la madre della sposa è la donna più bella presente in tutta la pista.”confessai, portandomi la sua mano alle labbra per baciarle con tenerezza il dorso.

Hermione mi lanciò uno sguardo discreto, prima di replicare un “Tu vaneggi”.

“Oh no mia cara, credo di non essere mai stato così lucido in tutta la mia vita”affermai con coraggio e decisione.

“Proprio pochi attimi fa, dicevo alla tua splendida figlia quanto sia importante essere attaccati alla realtà più che ai sogni, alle illusioni. I sogni sono della notte, dell’incoscienza, del pensiero, mentre reale è respirare, sorridere, ballare come noi in questo momento o... amare.”

Hermione mi scrutò attenta, prima di stringersi di più contro il mio petto e poggiare il capo sulla mia spalla.
 
“Credo sia una delle poche volte in cui sono completamente d’accordo con te, Draco.”rispose ridendo. “Credo che nessun sogno potrà mai eguagliare la realtà di questo istante.”

Non dissi nulla per non rovinare quel momento magico, ma ero certo che di momenti incredibili come quello che stavamo vivendo avremmo potuto costellare la nostra intera esistenza.

Insieme.

 



Ciao!^^
Mi sento un po’ strana a postare questa storia, perché è davvero un’infinità di tempo che non scrivo e credo che si percepisca.
In tutta franchezza sono convinta che questa fan fiction sia “imperfetta”, “folle”, ma leggendola e rileggendola mi sono resa conto che al momento non avrei potuto dare più di così e quindi ho deciso di pubblicarla per segnare un periodo.

L’idea che volevo trasmettere era di un camminata sulle uova che alla fine trova però il proprio “senso”.

Se volete dirmi cosa ne pensate a me fa piacere.

Ri

 

  
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