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Autore: Ellie M_ellark    26/06/2010    5 recensioni
Lizzie è la migliore amica di Jacob e lei ne è innamorata da quando è nata. Purtroppo Jacob non se ne è mai accorto perchè innamorato di Bella, ma una serie di eventi lo porteranno a capire. Lizzie è una ragazza fuori dal comune. Non è la solita Quiluete. Spontanea e diretta, non prova molta simpatia per Bella, ma scopre che i Cullen non le dispiacciono. Segue le vicende dei libri raccontate dal punto di vista di Jacob e Lizzie. Qualche cambiamento alla fine. Spero di avervi incuriosito! Leggete e recensite!;D Dal primo capitolo: Ma non era questa la mia preoccupazione più grande. Ora che i Cullen erano tornati, che Bella era di nuovo felice, che Jacob era come scomparso e una vampira si aggirava per i boschi… Cosa sarebbe successo?
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Quileute
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Più libri/film
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Sarò troppo buona...?

Capitolo 1

Sarò troppo buona...?

(POV Lizzie)

Ero preoccupata. Anzi no. Una persona “normalmente preoccupata” sarebbe rimasta a casa propria ad aspettare che i lupi tornassero. Io invece ero seduta in un incavo perfetto per sedervici della parete rocciosa che si allungava sull’oceano, e continuavo a fissare la foresta. La mia preoccupazione era diversa, visto che di solito le persone “normali” non si preoccupano per un branco di lupi che stanno dando la caccia ad una vampira che voleva uccidere una loro amichetta; oppure per gli uomini di La Push che danno la caccia ai lupi che secondo loro uccidono la gente. Oh si. Ero molto, molto preoccupata.

Da poco avevo ripreso i rapporti con Jacob, ma ancora non era tornato il rapporto di prima, anche perché la presenza di Bella non aiutava.

Niente. Nemmeno un movimento causato dal vento. Ora che ci facevo caso il vento si era fatto più forte. Forse non era stata una grande idea salire fin qui. Cominciai a scendere, in fondo non ero cosi pazza o cosi disperata da tentare il suicidio. Qualcun altro invece si. Non lontano dal punto in cui ero seduta io ma più in alto, la sagoma di un essere umano era pericolosamente sporta sul dirupo che finiva a picco sul mare. Aguzzai la vista e… Bella?! Che diavolo stava combinando? Era completamente rincitrullita o cosa? Non capivo cosa stesse facendo, quando ad un tratto saltò. Per un momento temetti che si andasse a schiantare contro le rocce, ma finì nell’acqua fortunatamente. Quella ragazza era pazza sul serio. Nessuno si gettava da quell’altezza e con quel tempo poi. Vidi la sua testa uscire dall’acqua e tirai un sospiro di sollievo. Poi però un’onda la sovrastò. Poi un’altra ancora. Vedevo il suo corpo che veniva sbattuto di qua e di là, pericolosamente vicino alle rocce. Sbatté contro una di esse e poi finì in profondità. Mi tuffai senza pensarci due volte. Il contatto con l’acqua gelida fu atroce, ma continuai a nuotare. Andai sott’acqua e vidi il suo corpo. Riuscii, per chissà quale miracolo, a prenderla per un braccio e a tirare il suo viso fuori dall’acqua. Cercai di rianimarla, la chiamai, ma fu tutto inutile. Dovevo portarla fuori dall’acqua. Dopo poco cominciai a non sentirmi più le gambe e il freddo e le onde alte non aiutavano affatto. Alzai per caso lo sguardo verso la rupe e vi vidi un lupo grigio che stava guardando nella nostra direzione. Paul.

“Paul!” gridai. Ululò e tornò nella foresta. Continuai a nuotare per qualche altro metro, ma ero allo stremo delle forze. Mi voltai di nuovo verso il dirupo dove c’era Paul. All’improvviso qualcosa di caldo mi prese un braccio.

“Lizzie. Dammela” Jacob. Gli diedi retta e gli passai Bella. La portò fuori dall’acqua e io stanca lo seguii a ruota. Mi fermai sul bagnasciuga, ancora con il respiro affannoso. Mi trascinai nel punto in cui Jacob si era fermato. Stava cercando di rianimarla.

“Respira, Bella! Avanti!” Poco dopo Bella sputò fuori l’acqua.

“Bella?” chiese. “Bells, tesoro, mi senti?”

“Tu stai bene?” mi chiese Sam. Non riuscivo a parlare, annuii semplicemente.

“Da quanto ha perso conoscenza?”

“Da qualche minuto” risposi.

“Respira. Si riprenderà. Dovremmo ripararla dal freddo, però. Il colorito non mi piace…” disse Sam.

“Pensi che possiamo spostarla senza rischi?” disse Jacob.

“Si è rotta qualcosa durante la caduta?”

“Non lo so” Guardarono anche me, ma non seppi rispondere. Tacemmo. Bella aprì improvvisamente gli occhi e cercò di chiamare Jake. Il suo viso si stagliò sotto il cielo.

“Oh, Bella, tutto bene? Mi senti? Ti fa male qualcosa?”

“S-soltanto l-la gola” balbettò con le labbra tremanti dal freddo come le mie.

“Allora andiamo via da qui” La prese in braccio senza il minimo sforzo. Mi fece cenno di seguirlo. Bella fissava ancora l’acqua.

“L’hai trovata?” chiese Sam.

“Si, ricomincerò da qui. Torna all’ospedale. Ti raggiungo più tardi. Grazie, Sam” Seguii a fatica Jacob che correva per la spiaggia verso la strada e non capii tutto quello che si disse con Bella. L’ultima parte però non mi sfuggì.

“L’avete… trovata?” disse Bella.

“No. Si è rifugiata in acqua. Per i succhiasangue è un vantaggio. Sono tornato a casa di corsa perché temevo che mi precedesse a nuoto. Passi talmente tanto tempo sulla spiaggia…” La sua voce si spense, rotta. Si voltò verso di me e mi lanciò un profondo sguardo.

“Anche tu”

“Anche gli altri sono a casa?” Chiesi.

“Si. Più o meno” Cercai di decifrare la sua espressione. Il suo sguardo era torvo, pieno di dolore o preoccupazione.

“Aspetta” aggiunsi “Chi è all’ospedale? Qualcuno di voi si è fatto male?”

“No, no. Quando siamo tornati, Emily mi ha dato la notizia. Riguarda Harry. Ha avuto un infarto, stamattina”

“Oh, no! Charlie lo sa?” Chiese Bella.

“Si, è anche lui all’ospedale insieme a mio e tuo padre” disse rivolgendosi a me.

“Se la caverà?” Chiedemmo io e Bella quasi all’unisono. Jacob abbassò lo sguardo.

“Per ora le cose non vanno molto bene” Bella chiuse gli occhi. Forse piangeva.

“Posso fare qualcosa?” Chiesi. Ci fermammo davanti il furgone di Bella.

“Ce la fai a guidare?” Annuii. “Portarla a casa tua. Occupati di lei finchè non torno” Occuparmi di Bella. Mi sembrava abbastanza lucida da tornarsene a casa da sola.

“Solo finchè non torno” ripeté a bassa voce. Annuii. Jake fece sedere Bella dal lato passeggero. Prima che potessi salire in macchina mi prese per le spalle. “Sei stata molto coraggiosa. Non tutti l’avrebbero fatto”

“Non potevo lasciarla morire” dissi a bassa voce.

“Lo so” Appena mi lasciò tornai a tremare. Entrai nella vettura e misi in moto. Durante il tragitto nessuna delle due proferì parola. Gli unici rumori dell’abitacolo erano quelli che faceva il motore del pick-up e il nostro battere dei denti. Non avevo mai sentito cosi freddo in vita mia. Sentivo freddo persino nelle ossa e nelle punte dei capelli. Jacob si era preoccupato per me. Aveva rischiato la vita per me e per Bella. Forse non gli ero poi cosi indifferente. Non mi andava di pensare certe cose in quel momento. Eravamo arrivate di fronte casa. Feci scendere Bella e aprii la porta d’ingresso. Le consigliai di fare un bagno caldo e le diedi dei vestiti che potessero starle bene. Presi un asciugamano e mi asciugai. Non aveva lo stesso effetto di una doccia calda, ma era sempre meglio di niente. Rimasi con i capelli umidi, aspettando che Bella finisse. Insieme a lei dal bagno uscii una quantità enorme di vapore. Non aprii la finestra, ma mi godetti quel vapore mischiato al calore del phon. Ad un tratto se ne andò la luce. Fantastico. Ero rimasta anche con i capelli mezzi bagnati. Porsi a Bella, seduta sul divano, una tazza di tè caldo e mi sedetti accanto a lei.

“Come ti senti?” le chiesi.

“Meglio, grazie” Prese un sorso di tè. “Grazie, Lizzie. Senza il tuo salvataggio forse sarei morta”

“Prego. Non ti avrei potuta lasciare morire” ripete ancora una volta.

“Si. Non c’era bisogno di tutto questo. Anche se mi avessi lasciata bagnata, morta di freddo e senza qualcosa con cui riscaldarmi, ti sarei comunque stata grata”

“Non c’è di che. Ho promesso a Jake che mi sarei presa cura di te” Andai a posare le tazze nel lavandino. Presi un pleid dall’armadio e andai da Bella.

“Tieni, Bella. Riposati un po’” le dissi passandole il pleid. Mi ringraziò e si distese sul divano. Avrebbe dovuto tirare le sue conclusioni ormai, no? Era abbastanza perspicace, tanto da scoprire il segreto di Jake da sola. Per quanto la odiassi credevo che almeno un po’ di sale in zucca ce l’avesse. Si, era sveglia. Però era stata anche molto stupida. Insomma, innamorarsi di un vampiro non è esattamente il modo migliore per vivere una vita felice. Forse ero anche io stupida ad innamorarmi di un licantropo.

L’amore è irrazionale, pensai, più ami qualcuno più perdi il senso delle cose.

La casa era un vero disastro. Il pavimento era dovunque bagnato e il bagno era una grande confusione. Mia madre mi avrebbe ucciso appena sarebbe tornata. Forse era a consolare Sue. Cominciai a sistemare, rassegnata. Jacob apparve all’improvviso mentre sistemavo il bagno.

“Hey” disse.

“Come sta Harry?” chiesi senza mezzi termini. Sospirò.

“Non ce l’ha fatta” disse. Gli occhi si riempirono di lacrime che non scesero, il phon per poco non mi cadde dalle mani.

“Seth e Leah?”

“Erano lì quando è successo”

“Dio!” dissi in un sospiro, accigliandomi.

“Lo so. È terribile” disse semplicemente. E quelle parole bastarono per farmi correre tra le sue braccia in lacrime. Non mi accorsi neanche del gesto che avevo fatto o del calore del suo corpo. In quel momento dovevo abbracciare qualcuno e se quel qualcuno era la persona che amavo era lo stesso. Mi staccai quasi subito.

“Scusa. È che non me lo aspettavo e…” cominciai a dire.

“Non c’è problema. Vieni qui” E mi riprese di nuovo tra le sue braccia, stavolta con più vigore. Forse anche lui aveva bisogno di qualcuno da abbracciare. Il suo calore era davvero inebriante. Sarei rimasta stretta a lui per sempre, se fosse stato possibile.

“Deve essere bello non avere mai freddo” gli dissi.

“E’ una cosa da lupi” Alzò le spalle e mi strinse più forte.

“Senti ancora freddo?” chiese.

“Si, ma va meglio” sorrisi dentro di me. Strofinò le sue grandi mani sulle mie braccia e poi mi lasciò andare.

“Porto Bella a casa. Ti dispiace se resti sola, selvaggia?”

“No, vai pure. Poi torni?” chiesi.

“Si”

Jacob non tornò e le cose andarono sempre peggio. Io mi sentivo uno schifo, io e la mia famiglia credo. Il giorno dopo ci sarebbe stato il funerale. Non arrivò in tempo nemmeno per Harry. Qualche giorno dopo venni a sapere che Bella era partita per l’Italia per andare dal vampiro che aveva tentato di farsi ammazzare. Aveva rischiato la vita per qualcuno che amava e per questo non l’avrei mai giudicata come una pazza o una stupida. Non rividi Jacob per una settimana. Provai a chiamarlo, ma era tutto inutile. A volte non rispondeva nessuno ed ero costretta a lasciare messaggi nella segreteria telefonica. Altre volte rispondeva Billy, ma mi diceva che il figlio non era in casa e io non sapevo se crederci o meno. Non mi azzardai mai ad andare a casa sua. Doveva essere su tutte le furie o triste per la partenza di Bella. Era tornata e stava bene, ma questo cosa avrebbe cambiato? Insieme a lei erano tornati i Cullen e non si può essere amici di vampiri e licantropi. Questo era chiaro anche a me. Devi sempre decidere di stare da una parte. E io per forza di cose avevo scelto i licantropi. Ma non era questa la mia preoccupazione più grande. Ora che i Cullen erano tornati, che Bella era di nuovo felice, che Jacob era come scomparso e una vampira si aggirava per i boschi… Cosa sarebbe successo?

 

 

   
 
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