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Autore: SadnessNeverEnds    26/06/2010    6 recensioni
Richie e Thanatos sono due gemelli omoziogoti.
Richie e Thanatos sono due ragazzi emo.
Richie e Thanatos sono le persone che si odiano di più al mondo.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AMBROSIA.

Richie e Thanatos sono due gemelli omoziogoti di 17 anni.

Richie e Thanatos sono emo.

Richie e Thanatos sono le persone che si odiano di più al mondo.


 

Un raggio di sole flebile, debole, svuotato d'ogni intensità e colore, filtra attraverso le fessure delle tapparelle fin dentro alla buia camera. Dissolve momentaneamente le tenebre, ma veloce com'è entrato, sbiadisce nel nulla. Thanatos lo vede; non avendo chiuso occhio, se non per rivivere la sera precedente, riusce a capire che il giorno sta sorgendo. Il silenzio è quasi solido, le suo orecchie sembrano ovattate. Si rigira nel letto solo per udire un rumore, per rimanere attaccato alla reltà e non avere il costante presentimento di essere intrappolato in qualche incubo senza risveglio. Il cigolio del materasso e il fruscio delle lenzuola interrompono il silenzio, rassicurandolo. Lancia un'occhiata, l'ennesima, verso il letto del fratello. Nel sonno si è agitato, quindi le coperte si sono arruffate e gli lasciano scoperta l'intera schiena. Thanatos sforza la vista, cerca di vedere al meglio quel corpicino bianco e scarno, liscio e proporzionato, in cui ogni centimetro di pelle racchiude un segreto, un livido sottopelle, una ferita invisibile. È l'esatta fotocopia del suo, eppure nasconde qualcosa di totalmente sconosciuto ed unico. Appena lo vede rabbrividire perché la temperatura è piuttosto bassa ed è in gran parte scoperto, Thanatos prova un'infinita voglia di andare a proteggerlo, a curarlo, a coprirlo. Scorrono come fiumi in piena i pensieri nella sua mente tanto lucida quanto disperata...

«Se solo potessi farti capire cosa provo, credimi, credimi Richie, lo farei...ma come posso io, l'incapace e problematico Thanatos, trovare le giuste parole? È qualcosa in te che mi blocca. È lo stesso qualcosa che io... che io odio e amo, non voglio e voglio, respingo e bramo. Siamo uguali e diversi, siamo vicini e lontani, siamo amici e nemici. Quanto vorrei saper comunicarti il mio dolore nel cuor della notte, il mio amore al chiaro di luna, i miei pensieri sotto un cielo stellato... invece resto qui, incatenato in un letto, congelato nella paura, rassegnato alla solitudine. Tutte illusioni le mie speranze! Tutti inganni i miei sogni! Tutte sofferenze le mie gioie! Finirà mai ciò? Troveremo la pace?... vedremo...vedremo la luce?»

Un senso di soffocamento gli opprime i polmoni. Trasuda sofferenza estrema, Thanatos ansima rotto dal dolore acuto che gli corrode le tempie. Non resisterà ancora per molto; occorre che si alzi, che si calmi e che respiri.

L'orologio a muro batte ormai le 8.30, dalla cucina arrivano i primi rumori della madre già in piedi. Non c'è scuola, però la donna ci tiene a mantenere gli orari usuali, altrimenti teme che i ragazzi perdano il ritmo. Forse dopo che le cade una pentola per terra con un gran tonfo, Richie comincia a dare i primi segni di vita dopo il lungo sonno. Subito si copre, tossicchiando, e scalcia nervoso, cosa che ha sempre fatto fin da bambino, è un modo per far circolare meglio il sangue nei muscoli rattrappiti. Thanatos se ne accorge e il cuore gli balza nel petto, batte come un dannato, sembra un tamburo sotto i palmi d'acciaio di un diavolo.

«Cosa ricordi? E di quei ricordi, quali vorresti e quali no? Sei ancora arrabbiato con me? Hai riflettuto anche tu a lungo, giungendo alla conclusione che c'è qualcosa di terribilmente grande e pericoloso fra noi?» pensa, mentre Richie continua a stiracchiarsi. Non farà una mossa, aspetterà che sia lui ad agire. La testa gli gira, la gola è annodata, il corpo esausto.

D'un tratto, Richie si mette seduto, testa fra le mani e gambe allungate sotto gli strati di coperte. Si gratta il collo, sbadiglia e apre gli occhi, abituandosi lentamente alla penombra della stanza. L'aria è viziata, c'è poco ossigeno e occorre spalancare per un ricambio. Tira su col naso e mugugna qualcosa di insensato. Thanatos è ancora sdraiato e immobile, pare un animale spaventato nella sua tana che osserva il predatore vicino.

Richie si scopre con un gesto veloce e si alza, mettendosi in piedi ben dritto e riposato. Indossa solo i boxer neri del giorno prima, il suo corpo dalla forma esile e delicata emana luce bianca. Si piega, prende dal comodino il suo i-pod nero e ci attacca le cuffiette. Thanatos non può non vedere la perfezione del suo fondoschiena così sodo e minuto, quando è abbassato in avanti. Questa contemplazione gli provoca una scossa di violenti desideri lungo le vene, emette quasi un gemito trattenuto. Richie comunque si comporta come se fosse solo nella stanza; seleziona una canzone, -You're gonna go far, kid-, e il volume altissimo gli esplode nelle orecchie. Fatto questo, prende dall'armadio qualche vestito pulito ed esce, probabilmente in direzione del bagno.

A Thanatos, che ha riconosciuto la canzone, riemergono le parole del testo...Show me how to lie, you’re getting better all the time and turning all against the one...

"Than! Buongiorno gioia, dormito bene?" gli domanda la madre, vedendolo entrare in cucina ancora col pigiama. Lui si abbandona a peso morto su una sedia attorno al tavolo, guarda riluttante la colazione pronta e fumante, si stropiccia un occhio con la mano destra.

"Che c'è? Non hai fame?" insiste subito lei, avvicinandosi preoccupata al figlio che non risponde. Thanatos non vuole rattristarla, anche perché se dovesse davvero spiegare i motivi del suo umore probabilmente lei lo chiuderebbe in un ricovero psichiatrico.

"No mamma, figurati, sto bene, ho solo... fatto un brutto sogno." si appresta a dire, nonostante il tono di voce da cane bastonato lo tradisca.

"Ah, d'accordo, pareva peggio! E dov'è quel ritardatario di tuo fratello? Dorme ancora?"

"Penso sia in doccia"

"Ecco! Solito narcisista! Amore, mangia tutto che io devo uscire, torno nel pomeriggio. Vado a salutare quella capoccia vuota" ed esce, mentre Thanatos pensa che sia proprio ottusa. Cosa se la prende con Richie? È tutta una scusa, lei odia quel figlio perché le ricorda troppo il padre. Thanatos ne è consapevole, Richie no e subisce in silenzio. Questo è un altro motivo per cui Thanatos vorrebbe proteggere Richie dal male del mondo.

"Richie! Io esco, tu muoviti e vedi di non combinare casini!" urla la donna, prima di uscire vestita di tutto punto. Richie non le risponde neppure, ciò che si ode di lui è solo lo scroscio dell'acqua della doccia aperta. Thanatos scuote la testa e prova a mangiare. Niente, dopo svariati tentativi di farsi piacere le brioche, i biscotti, la torta, il tè, il latte, il caffè, si arrende e rimane a digiuno, provando il solito senso di vomito imminente. Dieci minuti più tardi, Richie entra in cucina, ben vestito e pulito, anche se i capelli sono bagnati e incollati al suo volto tagliente. Thanatos non ha il coraggio di guardarlo. Sta seduto come una statua e fissa una mattonella, sperando che il pavimento possa aprirsi ed inghiottirlo.

"Non mangi?" chiede Richie, che invece si è appena versato del latte al cioccolato. Thanatos rimane impietrito.

"Vuoi morire di fame?" ripete, ma questa volta con velo di rabbia in più nella voce. Vuole spronarlo, vuole farlo reagire. Thanatos inspira fino a sentire i polmoni scoppiare di ossigeno, poi rilascia l'aria e cerca di allentare i battiti cardiaci affrettati oltre modo.

"Thanatos, cazzo, sei sempre più magro! Mangia, stronzo!" urla all'improvviso Richie e gli scaraventa addosso un biscotto che lo colpisce dritto in faccia. Thanatos si risveglia dal coma e si pulisce il volto dalle briciole del biscotto schiantatosi per terra. Schiarisce la voce e finalmente parla.

"Non voglio" mugugna e si sente sull'orlo di un pianto disperatissimo. Richie digrigna i denti. Fa scomparire con un sol boccone una brioche alla marmellata di fragole e beve un sorso di latte.

"Allora cosa vuoi? Guardati! Sei uno straccio."

Thanatos alza le spalle, in segno di "Boh!". A Richie bolle il sangue nelle vene. Sta per mettergli le mani addosso, lo sente.

"Senti, è l'ultima volta che te lo chiedo, poi uscirò da questa casa e tornerò quando e se ne avrò bisogno, perciò ti conviene sfruttare la tua ultima chance. Cos'hai?"

Thanatos quando percepisce le parole "ultima chance", capisce che deve reagire, altrimenti l'occasione sfumerà via per sempre. Alza il capo e negli occhi bianchi c'è un nuovo coraggio, come se tutte le ultime energie rimaste in corpo si concentrassero nell'ultimo sprint. I loro sguardi s'incontrano. Nelle menti di entrambi riappaiono le scene della sera precedente, la litigata, il letto, il bacio, la canzone.

"Non so, a te è sembrato normale quello che è accaduto ieri sera?" domanda, mentre il cuore perde i battiti oppure li fa accellerati.

"No, in effetti no. Però è successo e tu mi hai respinto, quindi basta, finisce lì dov'è iniziato" risponde Richie e si pulisce la bocca con un tovagliolo.

"Non ti ho respinto! Ti ho solo messo in guardia, Richie, era pericoloso."

"Invece sì, tu mi hai allontanato. E pericolo cosa? Baciarsi?" ecco il primo sguardo di sfida, ecco le prime imprecisioni, ecco le prime insinuazioni.

"Non volevi solo baciarmi tu!"

"E cosa ne sai? Tu, inesperto e timido, cosa vorresti saperne?"

"Richie, fammi il piacere! Tu volevi fare l'amore!" grida Thanatos e si alza in piedi, senza nemmeno accorgersene. Non ragiona, parla a getto. Richie non si tira indietro però, avvampa in volto e si alza anche lui.

"Quale amore! Io ti odio, Thanatos, volevo solo scoparti!" urla a sua volta Richie, tirando anche un calcio al tavolo. Thanatos afferra un bicchiere di plastica e glielo lancia in petto. Richie afferra il tavolo e lo scaraventa contro la parete, creando spazio libero davanti a loro.

"C'è differenza?"

"Ce n'è eccome! Io faccio l'amore con la mia ragazza, ieri volevo solo scoparti, fotterti, sottometterti, comprendi?" continua con voce alterata e si avvicina al fratello. Thanatos non perde coraggio, rimane stabile e prepara la risposta.

"Ma non ha senso! Non ti scopi chi odi!"

"Lo vedi? Sei un inesperto. È proprio così! L'amore si fa con chi si ama, invece una botta si dà alle persone di cui non c'importa, con cui ci vogliamo divertire, alle quali vogliamo provocare dolore." Detto questo, Richie è ormai ad un metro da Thanatos. Lo spinge contro la parete con una manata violenta e alza il capo in tono di sfida, anche i suoi occhi emanano una cattiveria senza fine.

"E così io sarei solo stato il tuo giocattolo, il tuo sfogo per una perversione del tuo animo malato? Ho fatto bene a cacciarti." La voce di Thanatos ora traballa, ha perso ogni intensità, la sua mente comincia a realizzare e il cuore perde velocità.

"Sì, ma ciò non toglie che io posso prendermi quello che voglio in ogni momento. Posso fotterti qui, ti attacco al muro e vedi, se ne ho voglia!" urla ancora Richie, prima di avventarsi addosso a Thanatos. Gli inchioda i polsi sottili alla parete gelida, preme tutto il corpo contro  il suo e affonda il volto nel suo collo. Thanatos cerca di divincolarsi, ma è troppo debole, non ha dormito, né mangiato, è senza possibilità di difendersi.

"Oh, povero illuso...cosa credevi, che io potessi diventare il tuo fidanzato? Tu mi ecciti e basta, stimoli il mio pene e null'altro. Ed è... è per questo che io ti odio."conclude con un sussurro, allentando la stretta attorno ai polsi doloranti di Thanatos. Gliene lascia andare uno e con la mano libera scende in basso, gli percorre lo stomaco, gli sfiora l'ombelico e poi s'introduce sotto i pantaloncini di cotone. Thanatos è impassibile, come unico cenno di resistenza si morde fortissimo il labbro inferiore. Richie allarga la mano, sfrega su e giù per una decina di volte e poi decide di oltrepassare anche la barriera dei boxer. Gli afferra il pene e comincia a masturbarlo, nel frattempo gli lecca il collo, lasciando anche umide lappate. Thanatos geme, ansima, ormai percosso dal piacere, manda anche avanti e indietro il bacino, per facilitare il lavoro del fratello. La mano di Richie è dannatamente abile e veloce, molto più capace di soddisfarlo della sua; presto l'orgasmo si avvicina e quei baci\lappate sul collo giungono piacevoli come null'altro al mondo. Thanatos resiste l'ultimo secondo, poi, accasciandosi sul corpo del gemello, viene. Sbava anche, totalmente pervaso dal primo orgasmo della sua vita. Emette un rantolo, gli cedono le ginocchia e col braccio libero si aggrappa al collo di Richie. Richie si fa bagnare la mano, poi lentamente la sfila, rimette a posto i boxer e si smette di leccarlo. Si abbassano e, una volta seduti a terra, Thanatos a gambe aperte e contro la parete, Richie a cavalcioni sopra di lui e con la mano bagnata in bocca, si parlano col fiato corto.

"Ahh... Richie, che cosa mi hai fatto..." sussurra Thanatos, ora incredulo e allibito. Richie sorride soddisfatto.

"Ti è piaciuto, eh? Anche a me, tremi come un cucciolo nelle mie mani... queste mani capaci di farti tanto male, tanto bene..." bisbiglia, guardandolo contento. Ma ha realizzato o no di aver appena masturbato suo fratello gemello in cucina?

"Non ci credo, alla...alla fine hai raggiunto il tuo scopo. Ti sei appropriato di ciò che volevi, ora cosa farai? Andrai dalla tua ragazza?" Thanatos rabbrividisce solo al pensiero di rimanere solo dopo tutto ciò.

"Ma tu non preoccuparti di quello che farò io. Pensa per te, la mia mente è solo mia. Io voglio il tuo amore, Thanatos" sussurra ancora, questa volta accostatosi all'orecchio del fratello e iniziando a leccarne il lobo.

"E io il tuo"

"Posso darti solo il mio odio. Amami e io ti odierò per sempre. Sarò la tua follia, il tuo inferno, mentre tu la mia guarigione, il mio paradiso. Accetti?" La sua lingua è forse più magica della sua mano. Con semplici e veloci movimenti, bagna la carne di Thanatos e la fa fremere.

"...non lo so."

"Oh, invece tu lo sai, mi ami troppo per dirmi di no." Richie si mette face to face con Thanatos e accosta le loro labbra. Le fa sfiorare, poi si ritrae e osserva gli occhi del fratello che naufragano nei suoi, totalmente dispersi in quel blu maledetto.

"È vero, ti amo." Ammette infine Thanatos, succube di quella tortura bellissima chiamata Richie.

"Allora se vuoi me, prendimi insieme al mio odio." Dice e gli soffia sul volto, scoprendolo dai ciuffi neri e lisci.

"Imparerò ad amare il tuo odio come ho imparato ad amare te." Sussurra Thanatos, capendo quanto è grande e forte l'amore, l'amore puro che si sacrifica ad ogni costo.

"Bravo. Ora io esco, ci vediamo al mio ritorno."

Richie si alza e con due passi svelti è fuori dalla stanza. Thanatos recupera ogni briciolo di orgoglio e lo insegue. Annaspa nelle incertezze, ma lo segue.

"Aspetta! Dove vai? Con chi?"

"Non ci siamo capiti. Io faccio quello che voglio, tu non domandi. Stai qui, tornerò." Risponde  con tono di ferro e raccoglie casco, chiavi e portafoglio. Thanatos lo guarda e un'ondata di tristezza s'impossessa del suo volto. Stava quasi per crederci.

Richie in pochi secondi è fuori casa. Con la stessa rapidità si sente il motore acceso e la sgommata che segnano la sua partenza. Thantos cade per terra, sbatte la testa contro il marmo del pavimento e si ritrova come sempre disteso, gelido ed inerme.

«Cosa può, cosa può l'amore contro l'odio?» è il suo ultimo pensiero, prima di constatare che nulla sarà più lo stesso e perdere i sensi.

 

NDA: Buon pomeriggio, lettori e recensori! Mi scuso per il ritardo che ho avuto e che avrò, ma le vacanze rallentano tutto. Vi ringrazio tutti quanti, sia i numerosi che mi hanno aggiunta, sia i recensori, così simpatici e cortesi. Grazie, spero davvero di piacervi. Vi auguro una bella giornata.





  
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