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Autore: Lady Amber    27/06/2010    1 recensioni
TOS - La giornata inizia per il verso storto quando Nyota trova sotto il suo letto un ronzante tribble dalla vaporosa pelliccia bianca...ma le stranezze non finiscono qui: ben presto la ragazza scoprirà che anche i suoi compagni di avventura hanno subìto una bizzarra trasformazione XD Personaggi un po' OOC, ma mi sembra inevitabile per una storia come questa...
Genere: Demenziale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nyota Uhura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Messaggio dell'autrice: Ed eccoci arrivati al quarto capitolo ^_^
Mi sono  divertita un sacco a scriverlo... finalmente entra in scena il mitico trio! Immagino sappiate fin troppo bene a chi mi riferisco XD


Centrini ricamati e drappeggi orlati di pizzo. Furono queste le prime cose che attirarono l’attenzione di Nyota non appena ebbe messo piede in sala mensa: l’ambiente ne era pieno zeppo. Ogni cosa era completamente ricoperta da coloratissimi trini che spuntavano da ogni dove, dando alla ragazza l’impressione di essere entrata in una di quelle vecchie e decoratissime case delle bambole di cui sua nonna le aveva tanto parlato durante la sua infanzia.

Oh mio Dio… Mosse con cautela qualche passo e avanzò nella sala guardandosi intorno a bocca aperta. Dire che fosse stupita sarebbe troppo riduttivo: era assolutamente allibita. Non che sia una novità stamattina, pensò vagamente divertita. Possibile che sia tutto così assurdamente fuori posto oggi?!

“Non c’è posto! Non c’è posto!” Gridò improvvisamente una voce alla sua sinistra dal fondo della sala.

Trasalendo per la sorpresa, Nyota si girò di scatto in quella direzione e fu solo allora che notò il tavolo. O, per meglio dire, i tavoli della sala mensa, che erano stati tutti uniti a formare un’unica lunga tavolata letteralmente ricoperta da tazzine da tè, piattini decorati, cucchiaini argentati e uno svariato numero di bottiglie e caraffe contenenti strani liquidi non meglio identificati.

“Oh-oh mi hai capito o no, ragazza?!” disse ancora la voce con un tono sempre più spazientito.

Quando Nyota spostò lo sguardo un po’ più a destra e vide finalmente colui che aveva parlato… rischiò seriamente di slogarsi la mascella.

Dal fondo del tavolo la guardava alquanto indispettito un imbronciato dottor McCoy, la cui testa era ornata niente meno che da un paio di lunghe e pelose orecchie da lepre. Accanto a lui Kirk la osservava incuriosito stravaccato su una grande poltrona rossa, lisciandosi distrattamente l’orlo dell’enorme cappello cangiante che sovrastava la sua figura facendogli guadagnare almeno una ventina di centimetri in altezza. Poco più in là giaceva il Primo Ufficiale, placidamente addormentato con la testa appoggiata sul tavolo.

“Insomma, ho detto che non c’è post-”

“Suvvia, Bones, non essere così scortese con la nostra ospite…” Kirk le scivolò accanto con eleganza, le  prese delicatamente la mano e, guidandola verso uno dei tanti posti vuoti, la invitò a sedersi.

Sbattendo più volte le palpebre, Nyota fissò lo sguardo sul gigantesco cappello indossato dal capitano, su cui era appiccicato un cartoncino bianco con un 10/6 scritto in fucsia a caratteri cubitali.

Aspetta, dov’è che ho già visto questo cappello…? pensò, corrugando la fronte per la concentrazione. Ma certo, è ovvio!

La sua  mente corse improvvisamente all’indietro e ritornò a quelle calde ed insonni sere d’estate in cui sua madre, per farle prendere sonno e dimenticare gli orridi mostri nascosti sotto il suo letto, era solita raccontarle tante storie fantastiche, tra le quali c’era anche… Alice nel paese delle meraviglie! Come ho fatto a non pensarci prima?! Kirk è assolutamente identico a come mi ero immaginata il Cappellaio Matto… In un attimo tutto ciò che le era accaduto quella mattina acquistò un senso (sempre che  senso si potesse chiamare), dal tribble rimbalzante nella sua camera al tea party in sala mensa… Dev’essere una specie di sogno molto realistico...

Prese una tazzina tempestata da fiorellini azzurri e se la rigirò tra le mani, percependo chiaramente il fresco sulle dita provocato dal contatto con la ceramica laccata. Davvero molto realistico…, pensò aggrottando le sopracciglia.

“Avanti cara, prendi un po’ di brandy Sauriano”, le disse allora il capitano con fare incoraggiante, distogliendola dai suoi pensieri.

Oh beh, dalla via che ci sono tanto vale stare al gioco, pensò allora la ragazza sogghignando. Se non altro, sarà sicuramente divertente…


A Rei Hino:
Anche io avrei già dato di matto, te lo assicuro XD Comunque spero davvero di non deludere le tue aspettative... *agitata* ^_^"
   
 
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