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Autore: EffyLover    27/06/2010    3 recensioni
Due ore. Due ore sono passate da quando sei entrata in quella maledetta camera. Due ore passate a fissarlo assente, due ore passate in piedi di fianco al letto, paralizzata dal dolore. Due ore in cui hai cercato di trattenere il pianto, di soffocare quelle fitte lancinanti che sentivi all’altezza del cuore.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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White pain

 

 

Dedicato a Matt, il mio idiota-autista neo patentato-migliore amico-guardia del corpo preferito.

Ti voglio bene stupido, davvero tantissimo.

L’unica cosa che aspetto è rivedere il tuo sorriso.

 

 

Bianco.

Bianco ovunque, totale, completo.

Rumori in sottofondo.

Il bip insistente del macchinario, il respiro affaticato e tremante di lui, il fruscio leggero delle lenzuola.

Ma niente di tutto questo ha importanza.

Due ore.

Due ore sono passate da quando sei entrata in quella maledetta camera.

Due ore passate a fissarlo assente, due ore passate in piedi di fianco al letto, paralizzata dal dolore.

Due ore in cui hai cercato di trattenere il pianto, di soffocare quelle fitte lancinanti che sentivi all’altezza del cuore.

Finalmente, trovi la forza di parlare.

   - Ehi, Matt. –

   - Lo so, sono una deficiente. Non ha senso parlare con uno in coma, avevi ragione. –

   - Sei un bastardo, lo sai? Un fottutissimo stronzo. –

La voce, prima bassissima, adesso si spezza, tremante, e cresce di tono.

E non puoi fare niente per trattenere quelle gocce salate che iniziano a scivolarti sul viso.

   -  Che cazzo ti è saltato in mente, eh?! Stronzo, stronzo, stronzo!

Ti abbassi, soffocando i singhiozzi. Gli prendi la mano destra, accarezzandogliela lievemente.

E poi, li vedi.

Dal polso al gomito.

Tagli freschi, rossastri, ricuciti di recente.

   - Ventisette punti. Hai fatto le cose in grande stile, amico –

   - Lo sai? Ti odio. Non hai idea di quanto ti odio. –

   - E  Micol? A lei non hai pensato, vero? Non sai quanto sta soffrendo per te, brutto idiota –

   - E tuo fratello? E’ da tre giorni che non esce da camera sua. E poi, tua madre sta malissimo –

   - Ma almeno, non c’è più nessuno che mi rompe i coglioni con Brian Eno. Fa schifo amico, veramente. E’ un pazzo, quello –

Un aspro colpo di tosse, un aumento di bip.

Il ritorno al solito ritmo, che ti fa’ sospirare e liberare dall’angoscia improvvisa.

   - Davvero Matt, sei uno stupido. Un fottuto, grandissimo stupido. –

Accarezzi un’ultima volta il braccio martoriato con la punta delle dita, per poi alzarti e dirigerti verso la porta.

   - Torna, Matt. Torna da noi. Ti prego –

Sussurri, immobile davanti alla porta chiusa.

Con una mano asciughi bruscamente le lacrime, mentre tiri su col naso.

   - O se non vuoi farlo per noi, resta per il “grande Brian”. Ho comprato due biglietti. Io e te, al concerto di fine Luglio. Vedi di fare in tempo, o giuro che vengo qui e ti spacco il culo a suon di calci. –

   - Ti voglio bene, scemo. Mi machi. Manchi a tutti. –

Sussurri, aprendo silenziosamente la porta bianca.

Il fruscio delle foglie, il cigolio leggero della porta che si chiude.

E il rumore impercettibile di lacrime che toccano il pavimento.

 

 

 

Buonasera a tutti!

Premetto che questa è la mia prima Fiction, anche se più che una storia è uno sfogo. O meglio, il racconto del mio pomeriggio di oggi.

Perdonate l’uso di linguaggio volgare, mi rendo conto sia forse fin troppo presente.

Bhè che dire, spero che abbiate apprezzato, e di non avervi fatto inorridire :)

Un bacio

EffyLover

  
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