Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: baby80    28/06/2010    25 recensioni
Eccomi di nuovo qui, con una storia di cui non sono particolarmente convinta... Cosa sarebbe successo se Oscar avesse trovato, in sè, un pizzico di coraggio in più nella puntata dell'anime in cui il Generale Jarjayes è deciso ad uccidere lei e André?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Mi dispiace non posso perdonarvi.”
Sento la voce di mio padre, chiara, forte, eppure pare provenire da un altro luogo.
La sua voce è un elemento di disturbo in questa stanza, una nota stonata nella mia mente.
Sento la sua voce e vedo solo te, il mio amico, la mia colonna, mio fratello, per innumerevoli anni.
Ti osservo dinnanzi a me, sei caduto ai miei piedi pochi istanti fa, sotto i colpi decisi di colui che ti è padrone.
Vi è odore di rabbia nell'aria.
L'ira che aleggia in questa stanza ha la medesima potenza del temporale che si è abbattuto, questa sera, su Parigi.
La pioggia, le lacrime che noi tutti verseremo, di qui a poco.
I lampi, la luce del tradimento, della delusione, nello sguardo di mio padre.
I tuoni, la rabbia e l'amore che hanno portato André a sfidare colui che mai avrebbe dovuto  attaccare.
Ti guardo, sul freddo pavimento, incrociare le gambe ed assumere una posizione ferma, dritta come un fuso, e mi sorprendo a perdermi in pensieri fuori luogo.
Come vorrei...

“Allora se ci dovete uccidere uccidete prima me, perché se mi uccidete dopo sarò costretto ad assistere alla morte della donna che io amo.”
La tua voce mi riporta alla realtà, come uno schiaffo in pieno volto.
Cosa stai dicendo? Cosa credi di fare?
Stai pregando mio padre di uccidere prima te?
Pazzo!
Non farlo! Io non te lo permetterò! Tu non puoi... tu...
Tu mi ami? Tu mi ami ancora?
Sei un folle!
Oh André, lui ti ucciderà! Ti ucciderà senza nemmeno porsi il problema!
Tu non puoi amarmi, non puoi amare la figlia del tuo padrone, non puoi fare questo al Generale Jarjayes!
Lui non ti perdonerà, lui...
Mi ami?
Mi ami e non hai avuto timore nel sussurrarlo, come fosse un grido, dinnanzi a mio padre, ed io...

“André io...”
Ed io non trovo il coraggio di rivelarlo a te.
Non sono in grado neppure di fermare questa sconsideratezza, dove è finita la baldanza del soldato?
Che fine hanno fatto gli insegnamenti che da tutta la vita mi sono stati impartiti?
Svaniti. Scomparsi. Dimenticati.
Non vi è ombra del soldato in questo istante, in me vi è soltanto una donna paralizzata dal terrore.
Impazzisco al sol pensiero che tu possa morire, allora perché non mi riesce di muovere un passo?
Dovrei solo avvicinarmi, chinarmi, allungare una mano e tu sapresti che ci sono, che sono qui, per te.
Mi basterebbe dischiudere le labbra e permettere al mio respiro di venire al mondo con semplici parole.
No, padre! Non potete ucciderlo!
André ti amo anch'io.
Le parole più semplici del mondo, e le più difficili, al tempo stesso.
Se solo trovassi il coraggio.
Ma non lo trovo, e taccio.
Taccio con la morte nel cuore, e la visione di un assassino, che ha le sembianze di mio padre.
La sua spada alzata al di sopra della testa, il viso contratto in una smorfia, di dolore o rabbia?
Non potrei dirlo con esattezza, forse entrambi questi sentimenti insieme.
È dunque questa la fine?
Cosa accadrà al mio cuore nel momento in cui lui, il compagno di tutta la vita, esalerà l'ultimo respiro?
Sarà anche il mio ultimo?
Si.
Io non... io non posso vivere senza di lui.
Oscar fai qualcosa, trova la forza per salvare l'uomo che ami!
Perché io lo amo, lo amo con tutta me stessa, non è più tempo di negarlo, eppure taccio.
Coraggio, dove sei?

“Farò come vuoi, ti ucciderò per primo André.”
Abbasso la testa e la codardia mi serra gli occhi.
Odo la lama fendere l'aria ed un sibilo narrare la fine di questa folle storia.
Padre noooooooo!
Grido, nella mia testa, nel cuore, nell'anima, in ogni lembo del mio corpo, ovunque fuorché alla realtà.
È la fine, ed io merito di morire, perché sarò la causa della morte dell'uomo che amo.
Un tuono e parole lontane, provenienti, forse, da un altro mondo.
Un illusione?

“Sono un messaggero di Sua Maestà... vengo da Versailles ed ho un messaggio per Oscar Francois de Jarjayes.”
Dischiudo gli occhi e tu sei ancora ai miei piedi, giaci sul pavimento, nella medesima posizione.
Abbiamo ancora qualche istante, un battito di ciglia in cui potrei rivelarti il mio amore, in questo breve momento in cui potrei evitare la tua morte.
Non permetterò che lui ti uccida a costo di morire io stessa sotto i colpi della sua spada!
Alzo il piede destro e lo porto in avanti, compio un passo e...
Padre cosa fate? Dove state andando?
Lo guardo correre verso la porta e disinteressarsi a noi, i due traditori.
Dal piano di sotto provengono delle voci, dei pianti, cosa sta accadendo?

 
“Per decisione di Sua Maestà la Regina non verrà preso alcun provvedimento nei confronti di Oscar Francois de Jarjayes e della sua famiglia. Si auspica soltanto una maggiore lealtà della famiglia Jarjayes nei confronti della famiglia Reale.”
Sei vivo!
Siamo salvi.
Oh André...
Sembri indifferente alla grazia appena ricevuta, innalzi il tuo corpo e cammini, lentamente, verso l'uscita, il capo così basso che mi è impossibile scorgere i tuoi occhi.
Seguo i tuoi passi, poco distante da te, calpestando la tua ombra, ci ritroviamo uno di fianco all'altra, così vicini, eppure così lontani.
Osserviamo mio padre e tua nonna, da basso, entrambi scossi dal pianto, dissimili da noi, privi di lacrime, aridi.

“Hai sentito, grazie alla generosità della nostra Regina la tua vita è salva Oscar, è salva. Sono contento.”
Siete contento padre? Davvero ci avreste ucciso?
Oh padre, provo pena per voi, e per me stessa, guardate dove può condurre l'orgoglio e la devozione ad uno stupido titolo nobiliare!
Avreste davvero barattato la vostra anima per difendere il nome del nostro casato?
Cullatevi, padre, nella vostra ignoranza, gioite per la grazia ricevuta, in questo modo vi sarà più facile dormire, in questo modo non vi sarà rivelato il male che vi è attorno.
Quel marciume che mi si è palesato davanti agli occhi, non molto tempo fa, e che ora mi impedisce di vivere come ho sempre fatto.
La mia vita è salva.
La mia vita? Quale vita? Quella che voi avete scelto per me? Quella che non potrò vivere?
Non ho più una vita.
Non vi è vita senza verità, non vi è vita senza amore, ed io sono incatenata alla menzogna e spaventata dall'amore.
Sono viva, allora perché il mio cuore sembra essersi fermato?


Rivedo davanti agli occhi le immagini di qualche ora addietro.
La pioggia, il temporale, le grida di mio padre, le parole di André, il fetore della morte.
Il mio cuore immobilizzato e noi tutti che abbandoniamo le nostre posizioni, e scompariamo, come fantasmi, all'interno delle stanze.
Non uno sguardo. Non una parola.
Non ti ho guardato André, e tu non hai guardato me.
Ed ora sono dietro alla tua  porta.
Sono giunta fin qui con passo leggero, a piedi scalzi, in modo che nessuno possa udirmi.
Ho trovato l'ardire di compiere questa follia spinta dalla paura, dopo aver udito il pianto di tua nonna e le tue grida, decise ed autoritarie, come non lo sono mai state.

“Oh André, ti supplico!”
“Nonna, smettila! Andrò via, e non metterò più piede in questa casa! Ci vedremo tutte le volte che vorrai, ma lontano da qui. Ora smetti di piangere ti prego.”

Vuoi andartene! Stai per lasciarmi!
Stai abbandonando questa casa per colpa mia, io ho insinuato in te l'odio, io sono la causa della tua sofferenza.
Perdonami, io non sapevo d'amarti, ed una volta scoperto io... io avevo paura d'ammetterlo a me stessa, e a te, ma ora io... ora io potrei... ora...
Ora tu vuoi andar via e recidere di netto la tua intera esistenza in questo luogo.
Vuoi cancellare ogni cosa, compreso me.
Oh André, non andartene, io... io non posso respirare senza di te.
Io non respiro.
Non respiro!
Apro la bocca ed una mano invisibile mi stringe la gola.
Il panico possiede il mio corpo.
Non posso crollare, non adesso!
Con tutta la forza che mi è possibile tento d'estirpare, un alito di respiro, dai miei polmoni.
Bene Oscar, torna in te.
Silenzio, vi è un silenzio innaturale a palazzo, così prepotente da farmi scoppiare la testa.
Voglio combattere la quiete e rimediare allo sbaglio di poco fa, e forse, agli sbagli di tutta una vita.
Entrerò e... Dio, sento il coraggio appena nato abbandonarmi di già.
Poso la mano sulla maniglia.
Un lieve respiro che somiglia ad un rantolo e...
Avanti Oscar, non puoi rischiare di perderlo senza avergli rivelato il tuo amore.
Sarai felice André? Il mio amore riporterà il sorriso sulle tue labbra?
Apro lentamente la porta, la stanza è illuminata da una sola candela.
La camera pare composta di ombre, tutto sembra irreale, così anche la tua figura, di schiena dinnanzi alla finestra.
Non mi hai sentito entrare, meglio così, forse.
Osservo la stanza e noto il letto ancora perfettamente in ordine, l'armadio aperto e, poco distante dai tuoi piedi, una sacca.
Vuoi andartene questa notte!
No!
Io non... io non posso perderlo! Non posso.
Lui deve sapere.
Ora.
Prendo tempo, più per piacere che per codardia, lascio che i minuti scorrano lungo la mia pelle, mentre i miei occhi si deliziano sulle forme del tuo corpo.
Come vorrei toccarti. Vorrei scoprire la consistenza delle tue braccia, il profumo della tua pelle, il peso del tuo corpo.
Perché non ti ho mai abbracciato? Avrei potuto farlo, so che me l'avresti permesso.
Vorrei...
Voglio...
Desidero cose di cui ho solo sentito parlare, di cui ho letto ma, che di fatto, non conosco.
Ora Oscar, ora, non perdere altro tempo.
Succhio il coraggio e cammino dinnanzi a me.
I miei piedi nudi non producono il benché minimo rumore, cammino senza che tu possa sentirmi e in un attimo sono a pochi centimetri da te.
Sento le labbra sollevarsi in un inaspettato sorriso.
Poggio, con un colpo secco, il mio petto ed il mio viso contro la sua schiena, le mie braccia cingono le sue, e le mani si uniscono, in un intreccio, sul suo petto.
Ti sto abbracciando André.
La mia stretta è forte, non voglio lasciarlo andare.
Percepisco un sussulto, un tremolio al di sotto della tua pelle, e un piccolo gemito abbandonare le tue labbra.
Il tuo profumo mi invade le narici, ed io torno a respirare.
Non dici nulla, André, io stessa non proferisco parola, non ve ne è bisogno.
Non servono parole, ce ne sono state troppe in questi anni.
Posi una mano sulla mia, in una dolce carezza, e l'altra si poggia dietro, sulla mia schiena.
Il tuo tocco è vigoroso, anche tu temi ch'io possa scappare?
Non scapperò André, non questa volta.
Rimaniamo uniti per un tempo imprecisato, fino a quando tu tenti di spiegare la mia stretta.
Fino a quando tu ti volti, mostrando, ai miei occhi, il verde del tuo sguardo.
Vedo la tua bocca aprirsi, pronta a pronunciare aliti di pensieri ch'io blocco immediatamente.
Le parole sono bandite dalle mie labbra, e dalle tue, che sfioro con un dito, intimandoti di tacere.

“Shhhh”
Ti zittisco e tu serri la bocca, stupito.
Non posso distogliere lo sguardo dal tuo viso, bellissimo e come nuovo, ai miei occhi.
Sorrido senza averne controllo, sorrido e tu tenti, nuovamente, di parlare.
Sei sempre stato così testardo?
Incornicio il tuo volto con le miei mani, scruto il verde dei tuoi occhi, fin quasi a penetrarlo con i miei e...
Blocco le parole posando le mie labbra sulle tue, in un timido bacio che mai avrei pensato d'essere in grado di dare.
Oh André, la tua bocca è come fuoco, o forse sono io che sto bruciando?
Ardo di desiderio, di quella bramosia che ho negato al mio corpo, per tutta la vita.
Bramo tutto ciò che mi è sconosciuto, bramo te, amore mio, e non posso far altro che baciarti con insolenza, seguendo la passione ed ignorando l'intelletto.
Apri la tua bocca alla mia, invitandomi a scoprire ciò che mi è oscuro, ed io, con il coraggio nelle vene, carezzo la tua lingua con la mia, saggiando il tuo sapore.
Baciami, non smettere per nessuna ragione, baciami fino alla fine dei nostri giorni.
Vorrei parlare, vorrei supplicarti d'amarmi da qui all'eternità, vorrei, se solo non avessi abbandonato le parole al di fuori di questa porta, che ho sprangato, poco fa, alle mie spalle.
Non vi sarà verbo tra le mie labbra, tu capirai il mio muto sentimento.
Lo senti André? Percepisci il mio amore in questo interminabile bacio?
Scivolano le mie mani oltre il tuo volto, carezzano il tuo collo e fermano, la loro corsa, sulla giubba che ancora hai indosso.
Seguito il mio bacio mentre le mie dita, dopo anni di pratica, liberano senza fatica i bottoni della tua giacca, così simile alla mia, dalle asole.

“Oh...”
Sfugge un lamento dalle mie labbra nell'istante in cui mi carezzi la schiena con le mani, che solo questa notte mi appaiono grandi e forti, come mai prima d'ora.
Il nostro inesauribile bacio diviene profondo, ombreggiato, lievemente, dalla lussuria.
Vi è in atto una battaglia, tra la mia bocca e la tua, un sensuale duello che ammette, con mia piacevole meraviglia, colpi proibiti.
Credo d'essere ubriaca André, così fuori di me da dimenticare ogni cosa, della mia vita, di ciò che sono stata.
Sono ubriaca di te, eppure non voglio smettere d'averti, voglio sorseggiare, ancora, il tuo liquido piacere, voglio stordirmi con le tue labbra, fin a star male.
Non vi sono parola tra noi, ma io so, e tu sai.
Io comprendo, ora più di ieri, il tuo immenso amore, e tu hai scoperto il mio, questa notte.
Non te ne andrai, ed io torno a respirare.
Vorrei narrarti il mio amore, ma basteranno i miei baci, ed il mio corpo, a raccontare ciò che è celato dietro due semplici parole.
Quelle semplici parole che ti sussurrerò per il resto della nostra vita.
Ma...
Domani amore, domani.
Adesso desidero solo amarti.
  
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