Il matrimonio della mia migliore amica.
«Mi
sposo» disse all'improvviso. «Mi sposo con Draco».
L'annuncio
non le arrivò inaspettato. Sapeva che sarebbe andata così sin
dall'inizio; lo sapeva sin da quando, la sera della battaglia, si era
alzata in piedi proponendo di consegnare Potter. Sapeva che prima o
poi sarebbe accaduto. Per Draco era una strada in più verso
l'assoluzione da tutte le accuse.
La
pugnalata al cuore, tuttavia, arrivò lo stesso. Il dolore lancinante
alla gola e la voglia di urlare, di scagliare qualcosa lontano erano
presenti. Per quanto si sforzasse, era un dolore impossibile da
evitare. Lo poteva solo... solo nascondere.
Pansy
prese la tazza di the e la avvicinò alle labbra. All'improvviso, il
sapore dell'intruglio era troppo dolce. Arricciò il naso, schifata,
e ripose la delicata porcellana sul tavolino.
«Tanti auguri, Asteria».
La Greengrass fissò l'interno della sua tazza. Il liquido scuro e immobile le restituì il riflesso di una bella ragazza con le sopracciglia aggrottate a causa della preoccupazione. Fece roteare la tazzina e il suo riflesso si disperse.
«Mi dispiace, Pansy» sputò, tornando a guardarla. «Io.. io non lo amo. Lui ama te».
«Pansy,
credo che dovremmo parlare. Hai fatto un grosso danno. Ora sono
indagato per complicità, e se non mi levo dai casini finirò dentro.
Mi dispiace, Pansy. Non possono pensare che stia insieme a una
ragazza che era pronta a consegnare Potter a lui, pur di salvare la
propria pellaccia».
Pansy
sorrise. Un sorriso di circostanza, di quelli che si fanno quando
qualcuno ti chiede “come stai?” mentre sei su un letto
d'ospedale, insomma. Era pronta a rispondere all'amica che lo sapeva,
che non era colpa sua, che non era arrabbiata con lei, ma piuttosto
con Draco. Era pronta per dire la verità. Aprì la bocca: non ne
uscirono quelle parole di conforto che avrebbe tanto voluto dire, ma
la risatina da oca giuliva che aveva sempre usato ad Hogwarts.
«Oh, Astoria. Lui non mi ama. Draco non ne è capace».
«Ma
Draco... io ti amo».
Draco
si era girato. Per una volta, qualcosa di simile a calore balenò sul
viso segnato dalla stanchezza. Sparì subito.
«Anche
io, ma questo è un altro discorso».
Il
the le scese giù per la gola come se fosse stato fuoco. Le andò
quasi di traverso, ma Pansy non si scompose. L'unica cosa che
desiderava era uscire immediatamente da quella stanza, da quella
casa. Asteria era sempre stata un'ottima amica, per lei, forse la
migliore. Lei, però, era fatta così. Preferiva che soffrissero gli
altri, al posto suo. E, in fin dei conti, lei aveva già sofferto
abbastanza.
«Ora devo andare. Grazie mille per il the, ci sentiamo sicuramente in settimana».
Quella
notte, Pansy aveva pianto, il viso nascosto sotto le lenzuola fresche
di bucato. Quella notte non ci furono pensieri per lei, solo tante
lacrime e la consapevolezza che a Draco importasse di più della sua
fottuta reputazione che dell'anima di quella che era stata per anni
la sua fidanzata.
Quando
Asteria chiuse la porta d'ingresso, Pansy prese a correre. Si
scompose. Qualche lacrima le rigò il viso, ma furono sporadiche
perché, per la prima volta da quando aveva preso consapevolezza
della situazione, iniziò a pensare seriamente.
Infine,
arrivò alla conclusione. La conclusione che le permise di fermarsi,
appoggiarsi ad una ringhiera e riprendere fiato.
Avrebbe solo voluto che le avesse chiesto scusa.
Spazio
autrice: Pansy non è mai stato il mio personaggio preferito, anzi,
fondamentalmente la prenderei a pugni. Però mi ha sempre fatto molta
pena, da questo punto di vista. Ho sempre pensato che Draco l'avesse
lasciata per questo motivo, e in una sera d'ispirazione (?) l'ho
messa per iscritto. L'idea che Pansy e Asteria fossero amiche
sinceramente non so da dove è sbucata, ma mi sembrava coerente così.
Mi sono “divertita” a scrivere la parte di Draco, però. Spero di
aver mantenuto il personaggio IC.
Fatemi
sapere cosa ne pensate, per favore! Grazie in anticipo per la lettura
<3
Minnie
Ps:
per il titolo si accettano suggerimenti. Odio non saper mettere i
titoli adatti ahahah. Ah, e poi ho scritto volutamente Asteria al posto di Astoria. Da quel che ricordo dall'immagine dell'albero genealogico fatto dalla Rowling, mi pare che io nome corretto fosse quello.