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Autore: Bellatrix_Black    13/09/2005    5 recensioni
Bellatrix, Rodolphus ed un elfo piuttosto folkloristico...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Rodolphus Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bellatrix Lestrange stava camminando per il suo maniero immenso, alla ricerca di quel pezzo di merda del marito

In anteprima per voi…

 

Una fanfiction che ha cambiato la vita di molte persone…

 

 

Il destino

 

d’ora in poi

 

non sarà

 

più

 

LO STESSO.

 

 

Stralci di vita di casa Lestrange”

 

 

Leggete qui sotto.

 

 

 

Stralci di vita di casa Lestrange

 

 

Capitolo 1: Quel povero lavandino

 

 

Era un bel pomeriggio soleggiato e Bellatrix Lestrange stava camminando per il suo maniero immenso, alla ricerca di quel pezzo di merda del marito.

Erano passati 10 giorni e Rodolphus non aveva ancora fatto aggiustare il lavandino che perdeva, e Bellatrix era un tipo un po’…

“RODOLPHUUUUSSS!!!!!!!! HAI IDEA DA QUANTO  TEMPO E’ CHE IL LAVANDINO PERDE????”

“Be’…. Ecco, vedi amore… ci sono stati molti imprevisti…. Dovevo badare al cane di Voldemort perché lui era fuori città per lavoro… Lucius mi ha chiesto di firmargli un paio di carte…”

“NON TROVARE SCUSEEEEEEEE!!!!!!!!!!!” Bellatrix era incazzata nera; aveva gli occhi fuori dalle orbite e le orecchie che mandavano fumo.

“Non sto trovando scuse!” ribatté Rodolphus, cercando di calmarla.

“Ma lo sai quanto abbiamo perso con quel lavandinooo??? Ogni giorno cade il 30% dell’acqua in più, moltiplicando per dieci giorni diventa il 300%, cifra che non può esistere!! Quindi la nostra perdita è grave, molto grave! MOLTO MOLTO GRAVEEE!!!!!”

“Va… va bene, tesoro, provvederò a rimetterlo a posto… prima o poi…” Farfugliava Rodolphus, sapendo che quando la moglie si arrabbiava in quel modo, erano cazzi amari.

“TU, ADESSO, IMMEDIATAMENTE, IN QUESTO PRECISO ISTANTE, VAI IN BAGNO E METTI A POSTO QUEL CAZZO DI LAVANDINOOO!!!!!”

“Ehm… veramente Avery avrebbe un problema con…”

Bellatrix lo prese per un braccio e lo trascinò di sopra, nel bagno.

“Ora, caro, ti metti qui e non ti farò uscire finché non lo avrai riparato! Questi” gli disse, e mise una cassetta degli attrezzi per terra “sono gli strumenti necessari. Tra un’ora deve essere pronto.” E sottolineò l’ultima frase come una minaccia.

“Gulp, va bene” disse impaurito Rodolphus: lui non aveva la minima idea di come si aggiustasse un lavandino.

“Ciao tesoro!” E Bellatrix lo chiuse nel bagno, con doppia manata di chiave e con un incantesimo anti-alohomora.

“Ah, finalmente!” La padrona di casa era molto soddisfatta.

 

Nel frattempo, Rodolphus…

 

“Sigh….come farò a spiegarglielo che non so nemmeno da dove cominciare con questi lavori domestici!” si disperava Rodolphus “Lo devi fare tu Rodolphus! Non possiamo pagare un riparatore! Anche se siamo ricchi sfondati dobbiamo economizzare pure sulle piccole cose! Già è tanto che abbiamo un elfo domestico!” continuò, facendo il verso alla moglie.

Ragionò.

Lui era un mago.

E anche molto potente.

Quindi in teoria poteva comandare agli strumenti nella cassetta di aggiustare  il lavandino.

Puntò la bacchetta su un cacciavite. Questo si animò e gli andò a finire in testa, colpendolo e facendogli molto male.

“Ahia! Uff, devo imparare a controllarli meglio”.

Dopo dieci minuti il lavandino era a posto e Rodolphus gli aveva inserito anche l’idromassaggio.

“AMOOOREEE!!!! HO FINITOOO!!!!” Urlò Rodolphus dal bagno.

Bellatrix non lo sentì, poiché stava dormendo beatamente sulla sua poltrona preferita.

“BELLAAAA!!!!!! IL LAVANDINO E’ A POSTOO!!!!” si sgolava il povero Rodolphus, ignaro del fatto che la moglie era nel mondo dei sogni.

L’elfo domestico di casa, tale Duccio (l’avevano comprato durante un viaggio a Napoli…), si precipitò dal padrone, avendo sentito le sue urla.

“Don Rodo’, pcché state alluccando in questo modo?” chiese l’elfo, fermatosi davanti alla porta del bagno.

“Dov’è Bellatrix? Mi deve aprire la porta!” disse Rodolphus.

“La signora sta dormendo! E mi ha detto di non scitarla per nessun motivo!” rispose l’elfo, che da sempre aveva una strana inflessione dialettale, e non parlava di se in terza persona come gli altri elfi..

“E ora come faccio??” sospirò Rodolphus.

“E che volete che vi dica Don Rodo’! Non vi resta che aspettare che la signora si sceti! Non potete di certo rimanere dind a stu’ cess pe tutta la vita!”

“Va be’… puoi andare…” si rassegnò «Don Rodo’».

“Un’ ultima cosa, Don Rodo’!” disse Duccio.

“Dimmi”

“Per pranzo, domani, vuole un po’ di spaghetti a vongole e cozze, o vi preparo dei macheroni col sugo di carne?”

“Non puoi fare la pastiera che hai fatto a Pasqua??” chiese Rodolphus, con l’acquolina in bocca.

“Nossignore! La pastiera si fa solo a Pasqua, è tradizione!”

“Uhm…. Va bene, allora vada per gli spaghetti a vongole e cozze”.

 

Dopo cinque ore, a notte fonda…

 

Bellatrix finalmente si svegliò, dopo un breve (MOOOOLTO BREVE) sonnellino di cinque ore sulla sua poltrona preferita.

“Yahhhwn!!! Che bella dormita!” sbadigliò Bella.

“Oh, signo’ vedo che vi siete scitata! Disse Duccio, con un berretto da notte in testa.

“Si… ma dov’è Rodolphus?”

“Dove l’avete lasciato voi! Chius rend a ru cess!”

“Oh, merda, è vero!” esclamò Bellatrix allarmata, correndo subito al piano di sopra, seguita dall’elfo.

Arrivati davanti alla porta del bagno, Bella bussò.

“Rodolphuuuus, mi seeentiii???”

Nessuna risposta.

Con un tocco di bacchetta Bellatrix aprì la porta ed entrò.

Trovò Rodolphus nella vasca da bagno che giocava con le chiavi inglesi come se fossero aereolpanini.

“Fuiiiiii… ed ecco il PG1873 che si scontra con il KT2432…”

“RODOLPHUS!!!” alzò la voce Bellatrix.

“Si cara?” disse Rodolphus, continuando a giocare.

“Hai aggiustato il lavandino?” sibilò Bellatrix, con aria inquisitoria “O sei rimasto per tutto il tempo a giocare con le chiavi inglesi???”.

“Come! Si che ho aggiustato il lavandino! Prova!”

Bella si diresse verso il lavandino, diffidente. Constatò che non gocciolava più.

“Visto? E ci ho aggiunto anche il getto idromassaggio!”

Bellatrix andò su tutte le furie.

“E COSA CI FACCIAMO CON L’IDROMASSAGGIO NEL LAVANDINO??? LO DOVEVI METTERE NELLA VASCA!!”.

 

 

 

Fine 1° cap.

 

 

 

 

 

  
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