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Autore: Cassandra caligaria    29/06/2010    5 recensioni
“Dove sei, amore mio? Ti voglio …”
La strinsi più forte a me e sorrise nel sonno. Anch’io ti voglio amore mio, non sai quanto … ma, non si potrebbe …
"e chi mi prende la mano stanotte mio Dio
forse un ragazzo il mio uomo o forse io"
Io la desideravo, ero avido dei suoi sussurri, godevo quando nei sogni mi chiamava e reclamava la mia presenza. Ero tremendamente fiero di me quando, solo sfiorandola con una carezza, vedevo quel delizioso rossore fare capolino sulle sue gote.
Iniziai ad intonare la ninna nanna che avevo composto per lei, e così sembrò calmarsi un po’.
Il suo sogno, accompagnato dalla mia melodia, che le piaceva tanto, continuò in silenzio, per un po’.
Si accoccolò meglio sul mio petto, sorridendo nel sonno.
Abbassai il mio viso vicino al suo.
I nostri respiri si mescolavano e si confondevano.
Scirocco e Grecale.
Fuoco e Ghiaccio.
Edward e Bella.
Le baciai le labbra.
“Ti amo”.
Non fu un sussurro.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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SEI OTTAVI

6/8

 

Mi aveva tacitamente chiesto di restare. Voleva addormentarsi accanto a me. Come accadeva tutte le sere da due mesi a questa parte. Con la sola differenza che,  prima d’allora, non sapeva che io mi nascondessi nell’ombra della sua stanza e mi beassi dei suoi sogni.

A volte mi sentivo colpevole, mi sembrava di violare tutti i suoi spazi, la sua  vita.

All’inizio avevo deciso, per il suo bene, di starle lontano. Ma l’egoismo è un tratto caratterizzante della mia natura.

 

Mentre la notte scendeva stellata stellata
lei affusolata nel buio sognava incantata…

“Edward …”

Si era addormentata. Ci aveva messo più del solito stasera. Forse tutte le emozioni provate durante quella giornata l’avevano sovraeccitata. Lo percepivo dal caratteristico odore acre della serotonina e dell’adrenalina che avevano leggermente alterato il dolce aroma del suo sangue, quella notte.

“Dove sei, amore mio? Ti voglio …”

La strinsi più forte a me e sorrise nel sonno. Anch’io ti voglio amore mio, non sai quanto … ma, non si potrebbe …

 

e chi mi prende la mano stanotte mio Dio
forse un ragazzo il mio uomo o forse io

 

Io la desideravo, ero avido dei suoi sussurri, godevo quando nei sogni mi chiamava e reclamava la mia presenza. Ero tremendamente fiero di me quando, solo sfiorandola con una carezza, vedevo quel delizioso rossore fare capolino sulle sue gote.

 

lontana la quiete e montagne imbiancate di neve
e il vento che soffia che fischia più forte più greve
e che mi sfiora le labbra chi mi consola

Ero lusingato e fiero di essere stato il primo e  l’unico ad averle fatto assaporare certe sensazioni ed emozioni, nuove per entrambi.

 

forse un bambino gia grande o io da sola

 

In più di un secolo di esistenza su questa Terra pensavo che non avrei mai trovato il mio posto.

Pensavo che non sarei mai riuscito a sentirmi pienamente a casa.

Ero sicuro che la mia esistenza, scandita solo dal ritmo di quel “pendolo che  oscilla tra il dolore e la noia”, sarebbe trascorsa così, immune anche al ritmo delle stagioni.

Avrei lasciato questo mondo, perché ero sicuro, che prima o poi se non avessi incontrato Bella avrei deciso di mettere la parola “Fine” alla mia non vita, senza aver lasciato un segno della mia presenza. 

Ma nessuna esistenza passa senza aver lasciato un segno, neanche la più dannata.

Le ore della notte, che fino a qualche tempo prima erano quelle che trascorrevo nella solitudine più totale e che mi sembravano interminabili, erano sempre troppo poche da quando Bella era entrata a far parte della mia vita.

Trascorrevano inesorabili, volgendo all’alba, lasciando un segno profondo nel mio muto cuore.

 

 

 passava la notte passavano in fretta le ore
la camera fredda gia si scaldava d'amore

 

Quando si era presentata con quella maglietta bucherellata che lasciava ben poco all’immaginazione, la parte meno nobile di me aveva iniziato a fare pensieri impuri su di lei.

Non indossava il reggiseno. La mia mente perversa volava …

 

chi troverà i miei seni avrà in premio il mio cuore
chi incontrerà i miei semi avrà tutto il mio amore

Cedetti all’impulso di sfiorare quelle collinette che si ergevano superbe verso il mio petto.



la luce discreta spiava e le ombre inventava
mentre sul mare una luna dipinta danzava

 

 

La mia reazione, prevedibile, fu immediata.

Quello che non mi aspettavo, fu la reazione di Bella.

“Edward … ti prego, Edward …”

Fremette strusciando il naso sul mio petto, mentre le sue mani scendevano in basso a stringermi la vita.

Eravamo completamente incastrati l’uno all’altra.

Chiave e serratura.

Due tessere complementari di un puzzle.

“Ti prego ..”, sussurrò irrigidendo i muscoli inferiori dell’addome e stringendo le cosce, per darsi sollievo, mentre le sue ginocchia finirono maldestramente contro il mio basso ventre.

Amore mio, si pregano solo i santi.

Ed io, che in quel momento, non ero né santo, né Dio, probabilmente non ero neanche più Edward.

Ero solo un diciassettenne in preda agli ormoni.

E la mia Bella in quel momento non era affatto d’aiuto.

 

Chi coglierà il mio fiore bagnato di brina
un principe azzurro o forse io adulta io bambina


Un odore dolciastro, dai toni fruttati e floreali, esalò  per la stanza e si mescolò all’aroma del sangue di Bella.

Una miscela letale per i miei sensi acuti.

Bella continuava a tenere le gambe strette, le braccia serrate intorno alla mia vita, mentre io cercavo di prendere aria. Mi sembrava di soffocare in quel momento.

Credevo che non sarebbe più stato possibile per un essere morto, morire ancora. Evidentemente quella per me era un’eccezione.

Iniziai ad intonare la ninna nanna che avevo composto per lei, e così sembrò calmarsi un po’.

Il suo sogno, accompagnato dalla mia melodia, che le piaceva tanto, continuò in silenzio, per un po’.

Si accoccolò meglio sul mio petto, sorridendo nel sonno.

Abbassai il mio viso vicino al suo.

I nostri respiri si mescolavano e si confondevano.

Scirocco e Grecale.

Fuoco e Ghiaccio.

Edward e Bella.

Le baciai le labbra.

“Ti amo”.

Non fu un sussurro.

Aveva appena detto che mi amava, a voce alta.

Quella notte ero morto e resuscitato, rinato nuovamente su quelle labbra, dove terminano le parole ed inizia la poesia.

mentre la notte scendeva stellata stellata
lei affusolata nel buio dormiva incantata
chi mi dirà buonanotte stanotte mio Dio
la notte le stelle la luna o forse io

Buonanotte amore mio.

 

 

ANGOLO DELL'AUTRICE.

Buonasera a tutti! Credo che non ci sia bisogno di molte spiegazioni riguardo al momento che ho descritto. Si tratta della notte dopo la radura.  La shot mi è venuta in mente ascoltando la canzone, o meglio la ballata, 6/8 di Rino Gaetano. Vi consiglio di ascoltarla, io la trovo bellissima. Spero di avervi trasmesso, almeno in parte, le emozioni che provo io ogni volta che ascolto la poesia di questa ballata. http://www.youtube.com/watch?v=F6ygxaii4CU

Fatemi sapere cosa ne pensate ...

Per chi segue la mia storia "I WANT TO KNOW WHAT LOVE IS", l'aggiornamento arriverà nei prossimi giorni, credo dopo domani. Buona lettura e buonanotte! Elettra.

 

  
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