“Lasciami andare, Harry…”

“No! Hermione, possiamo parlarne, chiarire tutto! Che bisogno c’è di buttare al vento tutto quello che c’è stato tra noi? Tutto quello che c’è tra noi!”

“E’ sbagliato, è il tuo migliore amico e mi ama! Harry sono sua moglie, non è più come ad Hogwarts!”

___ FLASHBACK___

Harry Potter percorreva a grandi falcate il castello alla ricerca di Hermione.

Quando la trovò stava perlustrando il corridoio del terzo piano, alla ricerca di studenti recidivi.

“Ehi! Dobbiamo parlare! È tutto il giorno che mi eviti! Si può sapere che ti prende??”

L’altra si voltò di scatto, immobilizzandolo con uno sguardo feroce: “ Che mi prende? Che mi prende??” la voce risuonò aggressiva, provocando un eco sordo tra le mura di pietra.

“mi hai baciata Harry!”

“Beh non mi sembrava che ti fosse dispiaciuto così tanto!”

“E invece mi dispiace!”

“Non ti ha obbligato nessuno a rispondere al mio bacio!”

Nessuna risposta.

“Hermione non puoi, non possiamo fare finta che non sia successo niente!”

“Dobbiamo…”

“perché??”

Uno sguardo d’oro che chiedeva perdono.

“Sto con Ron”

Una pietra sul cuore. Rabbia ceca, disumana ad invadere i sensi.

“Quando pensavate di rendermi partecipe di questa vostra, come definirla? Farsa?”

Occhi fissi al pavimento, incredibilmente interessati ad invisibili granelli di polvere.

“Allora? Non sai rispondere a questa domanda?? Non alzi la mano?? Eddai, Hermione Granger che non conosce la risposta ad una domanda??”

“Smettila Harry!”

“Smettila Harry?? È questa l’unica cosa che sai dire? smettila Harry! Pensavo che avresti saputo fare di meglio!”

Lacrime di due persone fuse in un unico dolore.

“Harry lascia che ti spieghi…”

Ma non riuscìi a spiegare niente perché le labbra di lui si imposero prepotenti sulle sue.

Hermione lottò pochi secondi per liberarsi da quella presa, ma la fusione delle loro membra sterminò la sua razionalità persistente.

___ FINE FLASCHBACK___

“Anche ad Hogwarts mi avevi rifiutato, ma passavi le notti nel mio letto, Hermione. Non è tuo marito l’uomo che ami.”

Lei si avvicinò a lui, stringendolo tra le braccia flessuose. Pose le labbra su quelle del moro, percependone il calore.

Harry sapeva riconoscere un arrivederci, e quello non suonava come tale.

“Non è l’uomo che amo, amore, ma è l’uomo che devo amare”.