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Autore: MakeSomeNoise    29/06/2010    2 recensioni
Non avrei mai immaginato di arrivare a questo punto. Tanto meno con lui. "Come un uragano sei entrato nella mia vita, lasciandomi spaesata e portandomi via tutto per fare di te il mio mondo, il mio tutto. Ti amo."
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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innanzitutto vorrei ringraziare tutte le mie lettrici per la loro pazienza e per farmi perdonare ho scritto un capitolo amoroso *w*
avrei solo un favore da chiedervi: quando leggerete "Premette il tasto play dell'i-pod" fate partire questa canzone

http://www.youtube.com/watch?v=ZOqUFqF_ZwM

Capitolo 16
- E se programmassi la mia vita insieme a te? -




La sera di ferragosto arrivò velocemente, sembrava passato solo qualche giorno da quello sbaglio tra Lily e Bill, da quella sera in cui Isa finalmente capì che non era innamorata di Andreas, da quella sera in cui Bill trovò la sua anima gemella.
I ragazzi si apprestarono a prepararsi per quella serata che celebrava un nuovo capodanno, un inizio di qualcosa, un inizio di qualcosa di nuovo per Tom Kaulitz.
-Bill, dov'è la mia camicia bianca ? - chiese il chitarrista entrando nella stanza del gemello che, come lui, si stava preparando.
- Hai provato a guardare in bagno vicino alla lavatrice? - rispose Bill mentre cercava la canotta che amava tanto.
Tom entrò nel bagno illuminato dai raggi del sole che entravano dalla finestra aperta, si guardò intorno e, dove aveva detto suo fratello, trovò la camicia.
- Tom, come mai così elegante? - chiese Bill dopo averlo raggiunto nel grande bagno.
- Elegante? No.. nulla così – fece spallucce, sorpassandolo per poi rientrare nella sua camera.
Lesse l'ora sul suo grande orologio al polso, le lancette segnavano che erano le 20.10, ancora venti minuti e sarebbero dovuti passare a prendere le loro ragazze per andare al fiume ad assistere ai fuochi d'artificio, di cui Lily era tanto innamorata.
Mentre recuperava le sue amate air force bianche dall'armadio vide un sacchetto nascosto in un angolo, lo prese ricordandosi che doveva fare una cosa, una cosa che da giorni programmava.
Si infilò le scarpe e con uno scatto felino raggiunse il bagno dove vi era dentro ancora Bill intento a truccarsi, ma a lui serviva il bagno, quel bagno.
- Bill, potresti uscire ed andare nell'altro per favore? - chiese Tom sperando che Bill non gli facesse domande.
- E perchè? Vacci tu nell'altro! - lo schernì il gemello.
- Per favore Bill, mi serve questo bagno – disse quasi implorante il chitarrista.
- Cosa c'è dentro quel sacchetto? - chiese il rasta.
Cazzo! E ora cosa gli avrebbe detto? Ma perchè cavolo non l'aveva nascosto quel maledetto sachetto!
- Ehm... niente di importante – cercò di sfuggire Tom ma Bill, con un piccolo scatto, afferrò il sacchetto che vi era tra le mani del fratello, sbirciò il contenuto e con gli occhi lucidi guardò il gemello.
- Seratina romantica con Lily? - domandò riconsegnando il sacchetto.
- Si.. almeno ci provo -
- E bravo il mio Tom, ma dimmi un po'.. che hai intenzione di fare? -
Aveva pensato a tutto, aveva passato notti a sognare quel momento, a sognare la faccia stupita di quella ragazza che l'aveva fatto innamorare.
Si, Tom Kaulitz era ufficialmente innamorato!
Il ragazzo dai cornrows color pece raccontò al fratello ciò che aveva in mente di fare quella sera tornati dalla festa sul fiume, si sarebbe finalmente arreso ai suoi sentimenti, ed avrebbe aperto il suo cuore provando ad amare.
- Che romantico! Ovviamente hai preso tutto dal migliore - rispose il rasta dandosi un po' delle arie.
- Si, certo Bill. E ora fuori che devo preparare tutto! E muoviti che tra dieci minuti dobbiamo andare a prendere le ragazze- disse spingengolo fuori dal bagno.
- Sarà una serata romanticamente fantastica – urlò Bill eccitato dalla stanza affianco.


- Isa! Isaaaa! Aiutooooo! Non trovo quel reggiseno nero con il pizzo rosaaaa! - urlò Lily in piena crisi di panico.
- Tesoro calmati, non può essere sparito. Vieni, andiamo a cercarlo insieme – propose la bionda prendendo sotto braccio l'amica.
La camera che si presentò davanti ad Isa era un disastro totale, c'erano vestiti sparsi ovunque, l'armadio era vuoto, i cassetti aperti con dentro tutto l'intimo aggrovigliato.
- C'è per caso stata una terza guerra mondiale mentre ero in doccia? - chiese divertita alla mora.
- Ho bisogno di quel dannato reggiseno! - scandì Lily in tono autoritario.
Le due ragazze si misero a cercare quel reggiseno tanto bramato dalla mora, mentre cercavano riordinavano gli abiti nell'armadio, ma del reggiseno nessuna traccia.
La bionda alzò gli occhi al cielo all'ennesima lamentela della mora quando la sua attenzione venne catturata da qualcosa che penzolava dal lampadario.
Chissà cosa ci faceva lì..
- Lily, amore mio, calmati. L'ho trovato – esclamò Isa indicando il lampadario.
La mora arrossì ricordando la situazione creatosi il giorno prima quando entrambi, presi da una voglia irrefrenabile di appartenersi l'uno all'altra , lanciarono I loro indumenti ovunque senza badare dove finissero.
In quel momento c'erano sono lei e lui.
- Ok, farò finta di non averlo capito - scherzò la bionda uscendo dalla stanza dell'amica per andarsi a preparare.
Il tempo passò veloce anche per le due amiche, si fecero entrambe una doccia calda, si stirarono I capelli, si vestirono ed infine si truccarono.
Mancavano dieci minuti all'arrivo dei gemelli e decisero di ammazzare il tempo ascoltando qualche cd.
La mora, ad insaputa di Isa, inserì nel lettore DVD il cd dei Tokio Hotel lasciando che le note di Reden riempissero la casa.
Entrambe cominciarono a a urlare più che cantare, ma il suono del campanello interruppe la loro esibizione.
- Buonasera bellezze – salutò Tom dando un bacio alla mora che rispose in modo passionale.
- Buonasera – salutò anche Bill avvicinandosi ad Isa e dandole un dolce bacio, visto che i due fidanzatini erano ancora impegnati a scambiarsi effusioni.
- Chi è che cantava? - chiese Tom incuriosito.
- Noi! E siamo pure meglio di te Kaulitz - risero le due amiche indicando il rasta.
- Non direi proprio. Non esiste nessuono meglio di me – replicò il vocalist a testa alta, provocando delle risate generali.
- Si certo Bill. Ora andiamo – gli diede una pacca Tom sulla spalla.
Il percorso in macchina non durò molto, trovarono parcheggio vicino alla festa, e, mano nella mano con le rispettive ragazze, si diresso al luogo dove avrebbero fatto I fuochi d'artificio.
- Tom, dove stai andando? I fuochi li fanno più in là – chiese Bill, notando che il fratello stava andando vicino a delle barche.
- Lo so Bill, ma io i fuochi me li voglio godere per bene – sorrise il chitarrista indicando una piccola imbarcazione attraccata al porto.
- Tu hai affittato una barca? - chiese la mora guardando negli occhi quel ragazzo che la sorprendeva ogni giorno sempre di più.
- Si piccola – rispose dandole un dolce bacio facendo poi salire sulla piccola imbarcazione.

Le due dolci coppiette, una stretta all'altra, si goderono quei botti che coloravano il cielo, già illuminato da una luna piena, di colori a partire da verde, al rosso, al giallo delle cascate.
L'atmosfera su quella piccola barca era ricoperta da un grande strato d'amore che legava quelle quattro persone, quattro persone completamente diverse ma in quel momento completamente uguali.
La stessa luce negli occhi.
Luce che cambiava colore.
Occhi che trasmettevano speranza e amore.

Tom guardò l'ora segnata sul suo orologio e, avvisato il gemello, portò via Lily sulla sua macchina, Bill sarebbe tornato con la sua visto che erano venuti con due macchine, sfrecciando verso casa.
Verso la sua serata.
Verso la verità.
Verso l'amore.

Il ragazzo dai cornrows aprì la porta di casa facendo sedere la ragazza sul divano di pelle bianca, le coprì la vista con una benda e, accertatosi che non riuscisse a vedere nulla, salì al piano superiore per fare gli ultimi preparativi ed accertarsi che tutto fosse come lui aveva desiderato.
Intanto la mora, presa alla sprovvista, cominciò a farsi delle domande.
- Tom, ma cosa stai combinando? Dai che non mi piace non vedere niente! - urlò per farsi sentire dal chitarrista che si trovava al piano superiore.
- Stai ferma! Se ti levi la benda giuro che ti lego al letto e non ti slego più! - le rispose Tom mentre attaccava l'ipod alle casse.
- Ma che cos'è tutto questo mistero? Mi sto innervosendo Tom! -
Il moro si chiese come una ragazza potesse innevorsirsi sapendo che c'era un sorpresa in serbo per lei.
Con questo dubbio la raggiunse in salotto, vedendola spaesata e allarmata con quella bocca così invitante semi aperta, stirò la bocca in un sorriso che aveva dipinto il suo viso poche volte.
Con due passi da gigante la raggiunse, le prese le mani e la fece alzare prendendola poi in braccio come un marito che fa varcare la soglia di casa alla sua neo-moglie.
Raggiunse il bagno e con un calcio chiuse la porta del bagno facendo sobbalzare Lily tra le sue braccia, l'adagiò a terra e cominciò a togliersi i vestiti, spense la luce e cominciò a spogliarla.
Prima che potesse parlare, Tom le diede un bacio, poi un altro ancora, sempre di più.
Baci svelti e fugaci.
Labbra morbide e rosse.
Pelle contro pelle.
Il vestito della mora tocco il pavimento freddo, i baci di Tom seguivano le sue linee perfette, assaporò ogni lembo di quella pelle liscia e profumata, voleva che quel momento durasse per sempre.
Esistevano solo lui e lei.

- Fur eine nacht -


Sussurri, deboli sussurri all'orecchio della ragazza.
Brividi. Eccitazione. Imbarazzo.
Con un gesto veloce anche il reggiseno raggiunse il vestito a terra, la discesa del chitarrista continuava.
La mora incarcò la schiena gemendo di piacere quando Tom raggiunse il basso ventre.
Lei cercò la bocca di lui che non si fece aspettare.

- fur einen moment -

Baci.Sussurri. Brividi. Eccitazione.

Le sfilò infine l'ultimo strato di pizzo che impediva la completa unione dei due, l'unione di due persone che si amavano.
Ma lei questo non lo sapeva. Non ancora.
La alzò da terra prendendola in braccio come prima, la osservò, osservò le sue labbra colorite, il suo rossore sulle guance, il suo respiro irregolare.

- Fur immer du und ich -

Un altro sussurro. Un altro bacio. Altri brividi.
La immerse nella vasca seguendola subito dopo, i loro corpi vicini e bagnati si cercavano.
Premette il tasto play dell'i-pod, delle note di pianoforte coprirono il silenzio, si avvicinò sempre di più a lei e le tolse la benda.

- Fur immer jetzt -

La mora rimase a bocca, si guardò attorno.
Delle candele profumate di vaniglia davano una luce soffusa alla stanza, dei petali di rosa bianchi e rossi ricoprivano il pavimento ed il contorno della vasca, un portaghiaccio contenente una bottiglia di champagne e due calici erano posti sul piccolo mobiletto affianco a loro.
Si girò verso Tom che la guardava curioso, lei sapeva cosa voleva sapere il moro quindi si avvicinò tanto quanto bastava per far toccare le proprie labbra con le sue.
- E' fantastico. Grazie - gli sorrise dolcemente prima di posargli un altro bacio.
I due passarono un'ora a fare l'amore, finalmente anche Tom sapeva che non era più sesso ma amore con la A maiuscola.
- A cosa devo tutto questo? - chiese Lily indicando la stanza.
- Si beh ecco.. io devo dirti una cosa - rispose Tom un pò impacciato.
Insomma, diciamocelo, non era da lui fare dichiarazioni d'amore.
Non era mai stato innamorato.
La mora aspettò e con gesti delle mani lo incitava a continuare.
- Io ti amo. Sì Lily, io ti amo. Ho una voglia matta di urlarlo a tutto il mondo, di urlare al mondo quanto tu sia unica, quanto tu sia fantastica e quanto tu sia riuscita a farmi battere questo. - disse prendendo la mano della ragazza per posarla sul suo petto, sul cuore che batteva all'impazzata.
- Sono stato uno scemo ad ingnorare quello che mi provocavi, sono stato uno scemo ad ignorare i miei sentimenti, e mi sono accorto che sei la cosa più importante che ho al mondo - continuò.
- Dopo Bill - lo corresse la mora.
- So di non essere perfetto. In questi giorni ho commesso più sbagli di quanti ne facciano altri in una vita intera. Ho sbagliato a non comprendere prima ciò che nel mio cuore era ovvio: non posso vivere senza di te. - continuò ignorando l'affermazione di Lily.
- Ma ora non mi importa del passato. Ti amo e voglio che sia per sempre adesso -
La ragazza rimase colpita nel profondo da quelle parole, non sapeva che fare: piangere? Urlare di gioia? Baciarlo fino a quando sarebbero rimasti senza più ossigeno nei polmoni?
Una lacrima percorse il suo viso, bagnandolo di gioia e amore.
- Io non so cosa dire.. - ammise guardandolo negli occhi.
Il moro dai cornrows scosse la testa e posò una mano sul viso di lei asciugando quella piccola lacrima.
- Non devi dire niente.. Solo che mi ami - le rispose.
- Ti amo Tom Kaulitz -
Tom l'attirò a sè facendo unire le loro labbra che si bramavano, si volevano, si desideravano come se fossero due persone in mezzo al deserto in cerca d'acqua.
- E se programmassi la mia vita insieme a te? - domandò guardandola in quegli occhi color cioccolato.
- Non potresti, perchè tu sei una rock star.. - rispose la mora un pò triste.
- Non sai quello che dici. Io ti voglio, ora e sempre -

Uscirono dalla vasca avvolti in unico grande asciugamano ed insieme raggiunsero la camera da letto di Tom dove si distesero sul grande letto coperto da un lenzuolo blu notte.
Dalla finestra aperta provenivano spiragli di luce donati dalla luna piena che i due, abbracciati, contemplavano.
- Oggi è il mio ultimo giorno qui ad Amburgo - affermò la mora guardando l'ora sul display illuminato della radiosveglia appoggiata sul comodino, segnava le 02.10 del 16 agosto.
- Ti prego, non me lo ricordare. A che ora avete l'aereo il 17? - chiese Tom con un tono di voce cupo.
- Alle 13.45 - rispose.
- Resta qui. Questo letto è abbastanza grande per due e anche la casa per tre. - disse il moro.
- Tom, no. Non posso, devo tornare dai miei genitori, devo andare a scuola e tante altre cose -
- Qualche giorno fa mi avevi detto che io ero sempre stato il tuo sogno, che tua madre ti incoraggiava per seguirlo e realizzarlo, e che se sarebbe successo lei non ti avrebbe messo i bastoni tra le ruote. Ricordi? -
La mora annuì sul torso nudo di Tom che intanto le accarezzava i lunghi capelli.
- E ora vuoi lasciarlo andare via così? - domandò.
Lily si alzò posando il peso sul gomito, guardandolo negli occhi, poteva leggere malinconia, tristezza e amore.
No, lei non poteva lasciarlo andare via così.
Sdraiata accanto a lui, Lily gli accarezzò il petto, ancora bagnato, mentre sentiva le sue mani togliere l'asciugamano che li ricopriva mentre continuava ad esplorare il suo corpo.
Gli accarezzò la schiena e lo morse sul collo, e sentì il suo respiro farsi più affannoso.
Si ritrovarono con i loro corpi premuti l'uno contro l'altro.
Lily era bella alla luce della luna. Lui le passò la lingua tra i seni, poi giù lungo il ventre fino all'ombelico, poi di nuovo vero l'alto.
Tom sentì sulla schiena le mani di lei che lo attiravano.
Continuò a baciarla su tutto il corpo, senza fretta.
Quella sera Tom Kaulitz non aveva fretta.
Le posò le labbra sull'addome e si strofinò dolcemente.
Le palline metalliche del pircing scaternarono sensazioni erotiche sulla pelle di Lily, che si sdraiò supina sul letto, con le mani tra i cornrows di lui.
Tom proseguì finchè la ragazza non fu sull'orlo di urlare, quindi risalì e le fece lo stesso sui seni.
La mora lo strinse a sè, inarcando la schiena quando lui si portava lentamente su di lei.
Lui le baciò dolcemente i polpastrelli, uno alla volta, e quando si unirono Lily chiuse gli occhi sosprirando.
I loro corpi si muovevano all'unisono, in una sincronia perfetta, intuendo i bisogni dell'altro e sforzandosi di appagarli.
Tom non smetteva di baciarla, lasciandole l'impronta umida delle labbra sulla pelle, e Lily avvertì il proprio corpo fremere per la crescente eccitazione.
E quando infine toccò il culmine, premette forte le dita sulla schiena del chitarrista; ma non appena il primo orgasmo si spense fu subito investita da un altro, in una lunga serie.
Quando finirono di fare l'amore, Lily era esausta; abbracciò Tom e lo strinse a sè.
Si rilassò al suo fianco finchè si addormentò fra le grandi braccia del moro, perduta in un assoluto benessere.
Tom la osservò a lungo, e subito prima di cadere anhe lui tra le braccia di Morfeo le scostò i capelli dal viso, e le baciò le labbra.
- Non rinunciare a me, al tuo sogno. - le mormorò ancora attaccato alle sue labbra.

  
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