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Autore: LauriElphaba    29/06/2010    2 recensioni
Da anni non riconosceva più l’uomo che l’aveva conquistata. La rabbia le aveva raggelato i modi e insieme piantato nello stomaco una voglia di urlare che cresceva come un cancro. Eppure non riusciva ad avercela con lui. Le aveva regalato l’amore, le aveva dato un figlio che adorava. Sapeva che ormai le loro vite erano avvelenate, e non riusciva più neanche a biasimarlo per aver bevuto il primo sorso. Quando hai perso tutto, cosa rimane se non qualcuno a cui stringersi?
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Sweet Curse









It's a burden for wrong reasons
But I keep hold of this pain
No more tears but common sorrow
Yet it wears of day by day
Letting go; I never could but I surely need to heal
Sweet curse, my hell…


Narcissa sedeva scomposta sul grande divano del salotto. Casa Malfoy era vuota, a meno di non considerare gli Elfi Domestici. Lo sguardo perso nel vuoto oltre la grande finestra e la sua luce di Settembre, continuava a torturare una ciocca di capelli chiarissimi, arrotolandoli e srotolandoli con un dito. Era sola. Draco a scuola. Lucius…ad Azkaban. Il suo Lucius, tra le braccia dei Dissennatori. Era uno di quei momenti in cui non ce la faceva a pensare, perdeva il contatto con la realtà, appena in equilibrio sopra la disperazione. Lucius non era con lei. Sapeva che sarebbe successo, prima o poi. Avrebbe potuto raccontarsi che era il loro destino sin dal primo sguardo, ma sarebbe stata una bella bugia da poeti. Quando lo aveva conosciuto, Lucius era un ragazzo attraente, un po’ rigido e diffidente, ma non troppo diverso da tutti i loro coetanei. Cosa era diventato? Una povera larva al servizio di un Signore senza pietà, per il quale la vita o la morte dei proprio seguaci non faceva differenza. Nient’altro che un servo, uno schiavo. A volte invidiava la fedeltà che Lucius aveva dimostrato a Voldemort. Certo, negli ultimi tempi era dovuta più alla paura che non alla vera devozione di quando era stato tra i suoi primi Mangiamorte. Allora le si stringeva lo stomaco: come poteva dimostrarsi così fedele a chi non lo meritava? Narcissa conosceva Lucius. Le sue espressioni, i toni della sua voce, tutto il suo corpo e le geometrie del viso, a volte anticipava i suoi pensieri. Era il suo unico, grande amore. Il nodo si stringeva e saliva alla gola. Perché era ad Azkaban quando sua moglie aveva bisogno di annusarlo, toccarlo, fare l’amore?

You bare our memories like staining scars within your mind
You lose all that you knew of me, gone deep inside
Lost love, my hell...


I ricordi le facevano male. Un dolore fisico, piantato in mezzo alla gola e proprio sopra lo stomaco. Da ragazza, era stata fiera di poter dire che era il suo uomo. Tutte le amiche ad Hogwarts la invidiavano. Lucius era bellissimo, e già allora Narcissa non si poneva il problema di essere da meno. Passava sopra l’invidia delle compagne con un ghigno d’orgoglio. Era senza coscienza, persa nella sua passione. Si considerava enormemente più fortunata di Andromeda, costretta a scappare di casa, e di Bella, sposata ad un uomo che non le aveva mai dimostrato amore. Lucius, al loro primo appuntamento, si era presentato con un mazzo enorme di rose rosse. Tutto questo la faceva sorridere: il fatto che lui fosse così all’antica, sempre serio e dignitoso… a volte le sembrava immensamente buffo in questo atteggiamento, come se il principe azzurro di quando era bambina fosse spuntato fuori dal libro di fiabe proprio quando aveva smesso di crederci, e le avesse sussurrato con un inchino: “Scusi il ritardo, Madamigella.”Si, conoscere Lucius era stato un pò questo, accettare che potesse esistere un tale stereotipo di uomo e che fosse fatto apposta per lei. E non c’era niente, assolutamente niente, che avrebbe potuto farla sentire meglio. Qualcosa si riaccese nei suoi occhi, e per un secondo sorrise. Ma scoprì che anche sorridere le faceva male. Tutto questo era perduto. I ricordi erano piaghe in fondo al cuore, angoli bui della mente, trappole in cui cadere. Amore perso, l’inferno.

Sweet is the curse of hearts entwined but lost, detached but bound
Sad is their fate without relief
Cruel is the curse of love, so luscious yet so dangerous
Sweet curse, our hell...


Da anni non riconosceva più l’uomo che l’aveva conquistata. La rabbia le aveva raggelato i modi e insieme piantato nello stomaco una voglia di urlare che cresceva come un cancro. Eppure non riusciva ad avercela con lui. Le aveva regalato l’amore, le aveva dato un figlio che adorava. Sapeva che ormai le loro vite erano avvelenate, e non riusciva più neanche a biasimarlo per aver bevuto il primo sorso. Quando hai perso tutto, cosa rimane se non qualcuno a cui stringersi?
Non era un pensiero da Mangiamorte, di certo, ma era onesto. Non avrebbe avuto il coraggio di tradire il suo Signore, come non lo aveva avuto Lucius, certo, ma loro potevano continuare ad amarsi anche all’ombra delle battaglie. Le bastava che tornasse indietro. Sentì la voce di Andromeda che gli urlava quanto fosse codarda. Certo, sorella. Ma tu metteresti il tuo uomo in pericolo? Lo vorresti tra le mura di Azkaban? Eppure Andromeda continuava ad urlare. Hai Draco. Non mi basta.Codarda. E’ la mia maledizione, sorella, ringrazia per il coraggio che hai avuto in dote alla tua nascita.

Words weren't made to tell this story
For I can't describe the ache
No remorse for your betrayal
Yet though I find that hard to take
How can beauty change unseen into a monster, I don't know
Lost love is my hell...


Come Lucius si fosse trasformato in quello che era adesso, Narcissa ancora non riusciva a spiegarselo. Non voleva. Avrebbe significato ammettere tutte le debolezze del Principe Azzurro, e le sue. Conosceva le idee del suo uomo da molto prima che si sposassero, eppure non si era mai domandata se valesse la pena discuterne insieme, parlargli delle sue paure per il futuro che lui si stava costruendo al fianco del Signore Oscuro. Non pensarci, si era ripetuta, lui sa quello che fa. Era tutto troppo bello per rovinarlo con discussioni inutili. Si fidava, voleva fidarsi. Codarda, sussurrò Andromeda nella sua testa.Bellatrix ghignava in disparte: fidarsi…

Lost hope and lost dreams
Killing you slowly
New scars and new cravings take control...


Non solo codarda. Se qualcuno avesse letto nei suoi pensieri, avrebbe detto che di Draco non le importava. Ma sarebbe stato un pensiero ragionevole, e non è questa la linea che seguono le anime disperate. Quelle che sentono solo il peso delle speranze svanite e dei sogni infranti. Inoltre, Draco non era lì… forse le sarebbe bastato il suo viso, una sua frase, a ricordarle che valeva la pena di andare avanti. Ma era sola con dei ricordi che le infestavano la mente e un vuoto gelido che tagliava l’aria della stanza.

Losing you was more than I could bear
Losing us, a dive in water deep
Losing you.

 
E Narcissa affondava nel divano, spinta in basso dai suoi pensieri, fino al sonno, l’ultimo anestetico.
Nello stesso momento, ad Azkaban Lucius la immaginava stesa sul letto, le lenzuola scomposte tutte intorno, un sorriso sul volto rilassato. I Dissennatori non avrebbero avuto i suoi ricordi. Sarebbe tornato da lei. Perché se sopportava il lento calvario che aveva imposto alla sua famiglia, era solo per tenerla unita. Per quanto fosse un paradosso, era l’unica via percorribile. Non avrebbe permesso che morissero, fosse dovuto strisciare a terra per il suo padrone. 


















NdA:
Salve a tutti! Ieri sera quando ho caricato la storia ero rincoglionita come un cocomero lasciato sotto il sole, e mi sono dimenticata di aggiungere un paio di cose...1) La canzone che ho usato è Sweet Curse dei ReVamp. Questa ff è dedicata a Meg, che me l'ha fatta conoscere...grazie Meggolina mia!:) 2) Questa ff non mi convince per niente...solo che erano mesi che non riuscivo a scrivere...appena aprivo word mi si svuotava il cervello...indi per cui, ALLELUJA!, l'ho pubblicata lo stesso u_u 3) Grazie a Julia Weasley, che le ha recensite tutte e sempre senza limitarsi a "bella, brava"...grazie, mi è cresciuto il cuoricino di una taglia!:D
  
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