RINGRAZIAMENTI:
e
ammettiamolo che questa volta sono stata bravaaaaaa!!! Scherzi a parte mi
stupisco della velocità con cui ho scritto e postato il capitolo, tenendo conto
che ho di mezzo gli esami… a parte questo ringrazio tutti i lettori/lettrici che
seguono la storia e già vi annuncio che non ho idee per il prossimo capitolo,
quindi mi sa che arriverà un pochino in ritardo ( come se non foste già abituati
ai miei ritardi XD )
Per
mewmina__91: simpatica XP…ora che farai?! Ti creerai una capsula a prova di
bomba atomica sotto l’oceano?!?? Ahahha
Per
scrizzoth_95: spero di averti allungato la giovinezza e evitato infarti col la
“velocità” con cui ho postato il capitolo ahahha..
Bene,
ora vi saluto e vi lascio al capitolo, quindi buona lettura e commentate
numerosi!!!
Un
bacione grande-grande
La
vostra _sarettola_
Una
vita con i kaulitz
Capitolo
14: febbraio è scomparso sotto la neve
Erano
passati diversi giorni e nella scuola tutti, o quasi, si erano abituati ai Tokio
Hotel che gironzolavano per la scuola e gli assalti da parte delle fan erano
ormai quasi rari. Il trasferimento in Italia, insomma, stava entrando nella
normalità, rendendo tutti, in particolare Sarah, meno
nervosi.
-allora che si fa?- domandò Michela
mentre stringeva forte tra le mani ancora gelate la cioccolata appena tolta dai
fornelli.
Febbraio,
oltre che aver portato la neve, aveva fatto avvicinare il compleanno della
truccatrice che finalmente avrebbe raggiunto la maggiore
età.
-pensavo di portarla fuori a cena-
rispose distratto Bill che già aveva immaginato una cenetta romantica in un
lussuoso ristorante nel centro città.
-e noi- disse piccata la rossina,
distruggendo la fantasia del cantante –guarda che Sarah non è mica tutta
tua!-
-effettivamente detta così, Bill, sembri un
tantino egoista- si intromise Georg cercando di evitare discussioni - tutti noi le vogliamo bene e vogliamo
esserle vicini nel suo compleanno-
-ma Tom per Mimì non ci ha dato il permesso
per fare una festa- brontolò il ragazzo moro incrociando le braccia al
petto.
-io SONO egoista- rispose il gemello
facendo la linguaccia.
-noi abbiamo una soluzione!- gioì Alice
che fino a quel momento aveva parlato fitto-fitto con il suo ragazzo –una festa a
sorpresa!!!-
Tutti
strabuzzarono gli occhi non capendo come l’idea potesse mettere tutti
d’accordo
-è semplice- le venne in aiuto Gustav –Bill la porta fuori a cena, intanto noi
prepariamo la festa e poi i due piccioncini ci
raggiungono-
-e
se invitassimo anche le sue amiche?-
-giusto! Più siamo e meglio
è!-
-e se prenotassimo anche un locale con un
dj?-
-sarebbe
perfetto!!-
-cosa state tramando voi altri?!- chiese
curiosa la ragazza in questione, appena arrivata a casa di Michela, dove si
erano dati appuntamento.
-come mai già qui?- domandò Georg
cercando di sviare la sua attenzione.
-fratellone, sono le quattro del
pomeriggio- rispose lei semplicemente –e il mio corso finisce alle tre e
quarantacinque…-
Tutti
rimasero in silenzio, stupiti che il tempo fosse volato.
-cosa avete fatto in mia assenza?- chiese
ancora una volta, sedendosi in braccio al suo amore, dopo avergli dato un bacio
a fior di labbra.
-abbiamo fatto un giro in centro- rispose
frettolosamente la rossa, prestando attenzione a non lasciar trapelare altri
dettagli –solo che ha ricominciato a
nevicare e così abbiamo deciso di ritrovarci tutti
qui!-
-è ora di fare i compiti!!- urlò la mamma
di Michela dalla cucina.
Per
la prima volta da quando erano tornati a scuola nessuno protestò e tutti si
misero al lavoro, tranne Alice e Gustav che scrissero su un foglietto i “doveri”
che ognuno avrebbe svolto prima del sabato imminente: a Tom e alla sua metà
tutto sale e pepe erano assegnati gli inviti; Georg e Bill la ricerca e la
prenotazione del locale e del dj, mentre batterista e pianista si erano offerti
di comprare i regali e di occuparsi degli addobbi.
Vigevano
solamente due regole: la prima, non farsi scoprire dalla festeggiata; la
seconda, il giorno del compleanno ignorare la festività.
E
così successe…
Il
6 febbraio Sarah si era alzata
presto e di buon umore: ora anche lei aveva 18 anni!!!
Cantandosi
“tanti auguri” si fiondò nella camera di Bill e Georg e iniziò a saltare sui
loro letti per svegliarli e renderli partecipi della sua immensa
felicità.
-che ore sono?- chiese il bassista
assonnato prima di guardare la sveglia e scoprire che all’alba delle sei di
mattina una pazza gli saltava sul letto –dai Sarah togliti…è presto e ho ancora
sonno!!!-
Indispettita
cambiò letto e iniziò ad infastidire il proprio fidanzato che per risposta diede
uno strappo alle coperte facendo perdere l’equilibrio alla ragazza che pochi
secondi dopo si ritrovò a terra col sedere dolorante e l’orgoglio
ferito.
A
scuola le amiche le parlavano come se quello fosse un giorno come tutti gli
altri e ancora nessuno, nemmeno i membri del gruppo, le aveva fatto gli auguri;
sembrava che il 6 Febbraio fosse svanito, sepolto, chissà dove, sotto la
neve.
-Sarah- chiamò Bill alla porta di camera
della truccatrice, una volta giunta la sera –i tuoi hanno chiesto se vuoi andare a cena
con loro-
La
ragazza non rispose, allora il chitarrista entrò in camera e la trovò seduta sul
letto e abbracciata ad un peluche.
-mi hai sentito?- chiese il ragazzo
sedendosi ai piedi del letto.
Come
risposta Sarah si alzò e armata di i-pod si diresse verso il bagno dove iniziò a
prepararsi.
-“Ally?! Ha abboccato,ti mando un sms quando
arriviamo al ristorante”- chiamò velocemente dal cellulare; non aspettò la
risposta dell’amica e chiuse la chiamata prima che ritornasse la
ragazza.
-esci- ordinò perentoria la
festeggiata.
-ma amore, ti ho sempre guardata mentre ti
vesti…-
-sparisci- ringhiò lei rimanendo ferma e
impassibile vicino alla porta della stanza.
Fingendo
di essere offeso il cantante uscì, andando poi verso la camera per prepararsi
per la sorpresa.
-che diavolo mi metto?- sospirò
scoraggiata la brunetta aprendo l’armadio e rimirando i propri
abiti.
“jeans e maglione?troppo normali” e con
un colpo secco chiuse i cassettoni e prese e frugare tra gli
appendiabiti.
“minigonna e camicia?troppo da
scolaretta” un altro colpo secco divise gonne e camicie dal resto del
guardaroba.
“shorts e maglietta?troppo estiva” ormai
l’unica cosa che rimaneva era il “reparto” vestiti.
“direi che non mi resta che trovare qualcosa
in mezzo a questi” e armata di buona volontà, iniziò, capo dopo capo, a
cercare qualcosa di adatto: tra i vari abitini, ritrovò il vestito blu notte
indossato a Natale e quello nero,
preso il girono stesso che Michela e Alice erano venute a trovarla…tanti ricordi
felici che in quell’istante facevano montare la rabbia e, al tempo stesso,
sprofondare nell’infelicità. Poi finalmente trovò quello che cercava: un abitino
di satin nero. Il corpetto era costituito da una fascia stretta intorno al seno
e che poi, circondava le spalle; da qui scendeva stretta fino ai fianchi, la
gonna che, man mano che arrivava a metà coscia, si
ammorbidiva.
Cautamente
e stando ben attenta a non stropicciarlo, lo adagiò sul letto e con un sorriso
amaro dipinto sul volto, iniziò a truccarsi e acconciarsi i
capelli.
-Sarah – chiamò Bill dal salotto – sono le otto, dobbiamo
andare-
Dopo
pochi minuti la porta della camera si aprì e la ragazza raggiunse il fidanzato
che la aspettava nell’ingresso.
-sei fantastica – sospirò ammirando la
sua amata che con passo altero si faceva sempre più
vicina.
-mi porti tu? – chiese gelida lei, non
ascoltando i complimenti, a suo avviso superflui e inutili, che il ragazzo le
faceva.
-sì, col furgoncino di Georg, poi io
raggiungo gli altri –
Senza
dire una parola la ragazza precedette il cantante sul veicolo, rimanendo in
silenzio durante tutto il viaggio, finchè non giunsero di fronte al ristorante
giapponese più elegante e lussuoso della città.
-l’izumi?! – chiese sorpresa la
truccatrice uscendo dal furgoncino e rimanendo piacevolmente stupita di fronte
all’insegna del locale –ai miei non piace
la cucina orientale –
-ma a te sì – contestò il suo
“accompagnatore” prendendola per mano e guidandola nel
ristorante.
Come
sempre, quando Bill varcò la soglia, i fan si accalcarono attorno alla coppia
domandando autografi e fotografie, ma il cantante congedò tutti dicendo che
quella sera aveva tempo solo per l’incantevole damigella al suo braccio,
dopodiché chiamò il cameriere.
-Kaulitz – disse tranquillamente come se
il suo non fosse uno dei cognomi più famosi e il cameriere li condusse un
salottino privato , dove altri camerieri presero loro il cappotto, li fecero
accomodare e poi sparirono, lasciando la coppia sola a
parlare.
-allora?! – chiese la festeggiata
poggiando il mento sul dorso della mano, pronta ad ascoltare le spiegazioni del
fidanzato.
-buon compleanno – le disse come se
niente fosse, mentre sotto il tavolo inviava tramite messaggio, la loro attuale
posizione.
-sei incredibile – commentò poi la
brunetta sorridendo e sentendosi finalmente felice.
-è per questo che mi ami
–
Non
ci fu tempo ne parole, per rispondere anche perché i camerieri iniziarono a
servir loro la cena; il tempo trascorse piacevolmente e in men che non si dica
arrivarono i piattini col dolce.
-e questa? – chiese perplessa Sarah
vedendo che in un secondo piattino accanto a lei, vi era la chiave di una
macchina.
-è una parte del mio regalo – rispose
dolcemente Bill prendendole la mano –ormai hai diciotto anni, è ora di fare la
patente –
-mio Dio!!! – urlò di gioia la
festeggiata alzandosi dal posto e saltando al collo del suo cantante –grazie mille amore mio! È un regalo davvero
stupendo! –
-ok, ma la macchina arriverà solo dopo che
avrai superato il corso e gli esami –
-quante altre sorprese devo aspettarmi
ancora? – chiese la truccatrice, che ormai si aspettava di tutto e di più
dal fidanzato fuori dal comune che aveva trovato.
Prima
di rispondere il ragazzo guardò l’ora e con un sorriso divertito le disse – ora vedrai – e senza aggiungere altro
uscirono dal locale e, evitando i fotografi che li aspettavano, partirono nel
cuore della notte innevata.
Arrivarono
poco dopo di fronte ad una discoteca della città, dalle luci spente e
apparentemente chiusa.
-amore, mi sa che è chiusa – constatò la
ragazza, credendo che il fidanzato avesse toppato, ma lui non l’ascoltò e a
passo sicuro si diresse verso l’entrata.
-aspettami – gli urlò, mentre accelerando
il passo per raggiungerlo, ma ancora una volta il cantante parve essere sordo e
senza guardarsi indietro, entrò nel locale.
-uffa – sbuffò, percorrendo i pochi passi
che la separavano dalla porta, raggiuntala, la aprì ed entrò cauta nella grande
sala da ballo.
-lo sai Bill Kaulitz, che se ti trovo ti
ammazzo con le stesse mani che ti truccano ogni santo giorno?! – nessuno le
rispose, ma una luce si accese e illuminò un tavolino con sopra una torta di
compleanno alta tre piani, tanto da sembrare più ad un dolce
nuziale.
-va bene, molto divertente – disse
sarcastica avvicinandosi al tavolino –ora
desidero che tu venga fuori immediatamente –
-desiderio esaudito – disse una voce e
pochi secondi dopo le luci si accesero, illuminando il locale: c’erano tutte le
persone a cui voleva più bene; dai cugini ai compagni di scuola, senza
tralasciare il gruppo dei TH e le sue migliori amiche.
-
TANTI AUGURI SARAH!!
-