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Autore: Gaea    30/06/2010    5 recensioni
Un castello, una scala.
Un sogno rimasto nella retina anche dopo il risveglio... dopo mesi e mesi (diciamo anche anni) ha trovato un seguito. O forse no?!
Un castello. Una scala. Qualcuno dimenticato che aspetta
Genere: Avventura, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il castello bianco

 

Le scale portavano al Castello. Non si sapeva chi vi vivesse, si sapeva solo che

la scala

andava protetta, anche se nessuno a memoria d'uomo, mai nessuno aveva tentato la scalata.

Nonostante ciò da tempo immemorabile due uomini venivano selezionati a guisa di protettori e per vent'anni prendevano posto ai lati della candida scalinata. Solo chi superava una rischiosa serie di prove poteva auspicare di divenire Guardiano, e da ciò veniva grande onore al Clan dei vincitori, nonostante agli stessi fosse poi impedito di metter piede nella Cittadella ed a molte miglia da essa dovevano restare finché non fosse sul finire l'undicesimo mese del diciannovesimo anno. Allora sì

potevano rientrare

in un mondo pressoché completamente diverso da quello che da giovani avevano lasciato

e fra ali di gente festante presiedevano la Giuria.

 

Era una landa inospitale quella della scalinata, piatta e bionda, spazzata dai temporali che l'aria marina umida menava a ridosso delle alte montagne là ad ovest. Niente spezzava la monotona linea dell'orizzonte eccetto un filo azzurro di fumo che segnalava l'unica piccola conca creata dal lento lavoro dei corpi di migliaia di Guardiani che lì,all'addiaccio, avevano dormito. Lì stavano di  notte. Era opinione di tutti che

opinione diffusa

che nessuno mai avrebbe avuto l'ardire di attaccare i bianchi gradini al fioco lume di luna e stelle - eppure mai nemmeno nell'infuocato solleone qualcuno aveva mai tentato l'impresa. Bisognava comunque restare e svegli vegliare, in attesa. In attesa di chi?
Perché proteggere la scala?

Perché essa portava al Castello. Certo, nessuno sapeva chi vi vivesse, ma doveva essere grande ed importante per abitare in quell'alta torre che risplendeva come diamante rosa all'alba e poi si bruniva al tramonto. Nessuno avrebbe però mai salito la Scala per scoprirlo: l'entrata era protetta e nemmeno nei sogni più audaci qualcuno si era visto salire più di un gradino marmoreo. Nessuno a parte i Guardiani usciva dalla Cittadella, nessuno a parte loro poteva vantarsi d'aver salito più di uno scalino. Che l'esterno non fosse poi un luogo sicuro, era evidente dal fatto che i Guardiano dovessero superare molte perigliose prove, affinché per vent'anni potessero prendere posti ai lati della bianca scala.
 

Nessuno sapeva perché, chi l'avesse costruita o quando.
Sapevano solo che portava al Castello. E questo ai loro cuori bastava.
Intanto il sole scese per l'ennesima volta a coricarsi fra i flutti, incendiando l'est e i candidi pinnacoli del Castello e i Guardiani con le loro divise nere e vermiglie si prepararono al giusto riposo.

 

Invisibile da terra una mano guantata scostò le tende della finestra della torre,
per salutare la prima stella della sera.

   
 
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