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Autore: jeggia    30/06/2010    0 recensioni
Salve a tutti...è la prima volta che scrivo e sinceramente questa storia è nata perchè mia cugina doveva inventarne una per scuola... così mi ha chiesto aiuto ed è uscita fuori sta roba...ihih... spero non faccia troppo schifo... buona lettura, per quanto possibile.. ;p PS: scusate per il carattere, ma non sono pratica del sito... ihih..
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Il cartello “vendesi” è ancora accanto al cancello di quel castello in cima alla collina.
Nessuno dei pochi probabili acquirenti era riuscito a soggiornarvi per più di una notte. Per quale motivo poi? Per strani rumori che affermano di sentire allo scoccare della mezzanotte, la cosiddetta “ ora dei fantasmi ”.
Ma come si fa a credere ancora ai fantasmi nel ventesimo secolo? - 
Questo pensava Victoria passando davanti al medievale castello ai margini del paese in cui era nata, cresciuta e dal quale si sarebbe allontanata per frequentare una scuola  in città.
Decise di entrare per smentire quelle voci di paese su quella dimora che ormai stava cadendo a pezzi.
Arrivata davanti al cancello sentì un brivido percorrerle la schiena e per qualche minuto nella sua mente balenò l'idea di tornare indietro.
< Forza!Muoviti Victoria!Non sei più una bambina e non puoi arrenderti a una così stupida paura! > si disse come per farsi coraggio.
Dopo qualche tentativo il lucchetto che teneva chiuso il bellissimo cancello in ferro battuto cedette e poté finalmente varcarlo.
Ormai il primo passo era fatto,si trattava ora solamente di aprire la porta, dare uno sguardo in giro e poi tornarsene a casa.
 Nel momento in cui oltrepassò la soglia del portone principale una strana sensazione la assalì.
 Era come se lei ci fosse già stata, le era familiare la grande scalinata che si divideva in due parti dirette verso le ali opposte del castello.
Le due rampe erano perfettamente simmetriche e l'angelo di marmo, che si ergeva maestoso nel punto in cui queste si allontanavano l'una dall'altra, sembrava scongiurarla con quello sguardo triste di RICORDARE.
Ma ricordare cosa?
< Ma dai,ti lasci suggestionare da una statua!tu sei pazza >, affermò  a sé stessa, probabilmente per convincersi che non ci fosse nulla da temere. 
Ma si sbagliava e nel suo cuore lo sapeva.
Semplicemente non voleva ammetterlo a causa del proprio orgoglio.
Salì i gradini e nel momento in cui si trovò faccia a faccia con il bellissimo e triste angelo  decise di non soffermarsi su di esso e di continuare il percorso.
Scelse istintivamente di proseguire verso la parte destra del castello, quella che al tramonto riceveva la poca luce dei raggi solari.
Camminò lentamente lungo il corridoio, ammirando i ritratti di coloro che secoli prima vi avevano vissuto.
Uno di questi catturò l'attenzione di Victoria.
Un ragazzo e una ragazza seduti in un giardino pieno di rose.
Si poteva percepire dai loro sguardi il forte sentimento che li univa.
L'attenzione di Victoria fu catturata da un particolare del quadro.
Il ciondolo a forma di “V” del bracciale della fanciulla dal candido abito di seta.
Era lo stesso che aveva lei attorno al polso.
Che strana coincidenza.
Il senso di angoscia si stava facendo pian piano sempre più forte in lei, ma non si lasciò scoraggiare da questo e continuò a camminare.
Le porte erano tutte chiuse a chiave. 
Tutte.. Tranne una.
Girò lentamente la maniglia ed entrò nella grande stanza, resa rosso fuoco dagli ultimi raggi del sole morente.
Al centro era posto un magnifico pianoforte a coda nero e Victoria venne attratta da quei tasti d'avorio.
Si avvicinò e sfiorandolo delicatamente all'improvviso nella sua mente apparve l'immagine di un uomo che lo stava suonando, lo stesso del quadro nel corridoio. 
LEI seduta accanto a lui che ascoltava rapita la dolce melodia.
 Poi come un lampo nel cielo, la stanza si tramutò in un giardino  innevato con molti alberi ormai morti.
 LEI abbracciata ad un altro uomo, intenta ad osservare un cumulo di terra con uno sguardo spaventato.
Tutto questo durò pochi terribili istanti.
E le bastarono per capire che doveva uscire di lì!
Velocemente!
Si girò di scatto e vide che la porta della stanza si stava chiudendo.
Non arrivò in tempo per tenerla aperta e si trovò senza via d'uscita, in un ambiente ormai tenebroso, con la sensazione di non essere sola.
I suoi occhi si abituarono presto all'oscurità e poté scorgere accanto alla finestra la figura nera di qualcuno.
Sapeva bene chi fosse, lo aveva appena visto in quello strano sogno ad occhi aperti e nel quadro.
< Io mi ricordo di te!Ma come è possibile.. >
Marcus si avvicinò e Victoria poté scorgere sul suo volto tutta la tristezza per averla persa secoli prima e la gioia per averla ritrovata.
Nel momento in cui il fantasma del suo antico amore le prese una mano,lei rivide tutto ciò che col tempo aveva dimenticato.
L'amore per Marcus nato lentamente, prima amici d'infanzia, poi confidenti e infine fidanzati.
I pomeriggi trascorsi insieme nell'immenso labirinto creato nel giardino.
Il momento in cui lui le chiese di sposarlo.
L'arrivo di un viandante al castello che le fece perdere la testa con racconti di terre lontane e promesse d'amore eterno.
La folle gelosia di Marcus.
E infine il gesto di estrema pazzia compiuto da Victoria.
Quell'omicidio.
Per questo la sua anima era costretta a reincarnarsi nel corpo delle primogenite dei suoi discendenti, nati dall'unione della Prima Victoria e del Viandante.
Senza via di scampo, per l'eternità.
Almeno credeva lei.
Infatti l'anima tormentata del povero ragazzo da secoli infestava quel castello, i rumori notturni che terrorizzavano gli ospiti erano i suoi lamenti. 
Il fantasma vagava nel tempo aspettando la propria amata.
E finalmente l'aveva ritrovata.
Le accarezzò delicatamente la mano e quando vide il ciondolo che le aveva donato il suo uccisore tutta la tristezza e la gioia si tramutarono in rabbia feroce.
I suoi bei lineamenti si trasformarono e il suo sguardo dolce  lasciò il posto ad uno colmo di odio e indignazione.
Victoria cercò di liberarsi dalla presa molto forte del fantasma ma non ci riuscì.
Marcus la teneva stretta e con un'espressione vogliosa di vendetta si avvicinò lentamente alla libreria e spostò una delle candele poste ai lati.
La libreria si spostò aprendo un passaggio segreto che si dirigeva verso il buio più nero.
Victoria iniziò ad urlare, pregando che qualcuno potesse sentirla, ma sfortunatamente il castello si trovava distante dalle nuove abitazioni.
Nessuno poteva soccorrerla.
Venne sommersa dalle tenebre e vide il passaggio richiudersi.
Accompagnato dalla risata soddisfatta del fantasma,ormai scomparso.
Da quel giorno non si ebbero più notizie della ragazza.
Nessuno sa dove sia ora, se sia ancora viva, ma i lamenti della mezzanotte cessarono e la discendenza maledetta trovò la propria fine con la scomparsa della giovane.





Chiedo umilmente perdono!E' la prima volta che tento di scrivere qualcosa,quindi abbiate pietà...xD
  
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