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Autore: CocaColaLover    01/07/2010    2 recensioni
“ Non arrenderti mai anche quando pensi che tutto sia finito… perché quello è il momento dove tutto ha inizio…” Il momento del riscatto arriva a chiunque prima o poi...ma che succederebbe se di mezzo ci fossero una madre eccentrica ed un misterioso ragazzo?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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.The World behind my wall.
-World behind my wall-


I giorni scivolavano lenti e gli stati d'animo si incupivano sempre di più.
Passò un mese da quando Bill decise di disertare l'ultima conferenza stampa, forse una delle più importanti della sua carriera.
Più di una settimana di preparativi.
Tutto vanificato.
A niente servirono le minacce di David e le suppliche dei vertici della Universal per far riacquistare al cantante quel minimo di senno che aveva perso.
Per un mese i Tokio Hotel erano rimasti fermi; saltuariamente avevano partecipato a qualche trasmissione televisiva o radio apparendo sempre cordiali e glissando abilmente quando riaffiorava qualche domanda sulla famosa conferenza stampa.
Apparentemente sembrava tutto normale.
La registrazione del cd era quasi ultimata, il primo singolo era già ai primi posti nelle classifiche e si parlava di un nuovo promo mondiale, ma i silenzi tra i due gemelli non cessavano.
Nessuno dei due accennava a voler chiarire la situazione con l'altro. Per la prima volta le loro idee si erano imbattute in un contrasto talmente netto da non poter arrivare ad un punto.
Di fronte a quella situazione così ingarbugliata, Georg e Gustav non poterono far altro che arrendersi in quanto, nessuno dei due, aveva avuto il coraggio di rivolgersi al frontman chiedendogli le dovute spiegazioni
Lo stesso Tom si sentiva impotente, in tutti quegli anni di carriera e di vita accanto al gemello, non aveva mai avuto a che fare con certi comportamenti. Eh si, doveva ammetterlo, si sentiva terribilmente in colpa come se, in realtà, fosse lui il vero responsabile di tutto quel casino.
Per il rasta era stato un mese di crogiolamento interiore e, nella confusione improvvisa, congedò anche Lisel addossandole, come di diritto, tutto il peso della situazione.
Dal canto suo, la ragazza poco entusiasta della decisione di Tom decise di evitare, come aveva già fatto tempo prima, ogni contatto con il gruppo, mantenendolo solo con chi riteneva opportuno.

***


"Hello, hello, is anybody else there?" pensavano Lisel e Bill sulle note di "Confortably Numb".
Ignari di ascoltare la stessa canzone ognuno dall'altro capo del mondo.
Ognuno con una propria realtà da affrontare.
Ognuno con le proprie idee da portare avanti e le proprie paure da esorcizzare.
Ognuno a cercare una spiegazione valida a quella solitudine.
Sperare che i Pink Floyd fossero la cura ai loro mali non era poi tanto scorretto. A Lisel rilassava ascoltare i leggeri arpeggi di chitarra di Gilmour e a Bill  quella canzone aiutava a pensare in che razza di situazione si fosse cacciato.
Non riusciva a credere di aver reagito così per un paio di occhi verdi che lo ossessionavano. E non credeva che un giorno lui e Tom, il suo gemello, la sua metà, avrebbero dovuto affrontare una situazione del genere.
Era tutto così surreale, confuso e l'orgoglio di Bill non avrebbe mai ammesso il vero motivo di tutto quel disordine interiore. Non riuscì neanche ad ammetterlo a se stesso, anche se in cuor suo sapeva che aveva creato uno scompiglio di dimensioni bibliche.
Così, stanco e solo, si addormentò inconsapevole che in quello stesso momento, in una piccola camera, cullata dalle note della stessa melodia, una ragazza si accoccolava tra le lenzuola, socchiudendo gli occhi color smeraldo.


***


-" Gustav...Gustav... Gu..."
-" Mhhh...Che vuoi?"
-" Ho bisogno di parlarti..."

Erano "solo" le 3,30 del mattino; un orario alquanto inusuale per una chiaccherata tra amici, ma quel momento parve talmente insolito al batterista dei Tokio Hotel , che non potè far altro che scaraventare Morfeo dall'altra parte del letto per far spazio ad un Bill in lacrime.

-" Vieni quì..." sospirò pazientemente il biondo, facendo accomodare il ragazzo accanto a se.

Sbadigliava ancora, Gustav. Non si sarebbe mai abituato a quel dannato fuso orario e i caldi venti australiani che spiravano non lo aiutavano di certo.

-" Perdonami, ma...mi sento distrutto. Questo promo per il nuovo cd mi sta devastando, sono stanco, vorrei riposarmi...Odio l'Australia. Queste dannate zanzare mi stanno azzannando ed il fuso orario mi scombussola..."

"Non dirlo a me" pensò di rimando Gustav .

-" Bhè...potresti anche avere ragione, amico. Ma non credo che sia sbucato in camera mia, nel bel mezzo della notte, solo per parlarmi di zanzare e di quanto detesti questo Paese... penso siano motivi irrilevanti rispetto alla tua situazione attuale"

Colpito e affondato.

 Il pregio e la caratteristica di Gustav; sapeva perfettamente colpire con semplici frecciatine psicologiche per rendere volubile l'animo di una persona.
Così successe con Bill che, dopo un minuto buono di silenzio, riuscì a riordinare le idee, snocciolando le sue ragioni , sfogando la sua rabbia e ammettendo la sua grande solitudine quando non poteva rivolgersi al fratello per paura di essere rifiutato o, semplicemente, per stupido orgoglio.

-" Non parlo con Tom da un mese. Sto peggiorando Gus...credevo...credevo di aver superato tutto a febbraio. Duante la festa in maschera, ricordi? Avevo incontrato quella ragazza, stupenda....forse potevo sperare in una rinascita. E invece arriva Tom, che con la sua spacconeria riesce a portarsele tutte a letto.
So che non dovrebbero andare così le cose...io...Dio, non avrei mai creduto di poter litigare con Tom, l'altra metà della mia vita, per una cazzata del genere...Ho sbagliato, mi sento idiota...Tom non mi perdonerà mai....io non mi perdonerò mai. VOI non mi perdonerete mai. Ho rischiato di mandare all'aria la nostra carriera per le mie stupide paturnie."

I singhiozzi divennero così insistenti che Gustav dovette abbracciare l'amico pur di calmarlo, di farlo sentire al sicuro e di trasmettergli la consapevolezza che nessuno dei suoi amici, tantomeno il gemello, lo avrebbero abbandonato.

-"Bill, guardami! Tu hai sbagliato...tutti noi prima o poi commettiamo errori, per motivi stupidi o no, non importa. Tu hai commesso uno sbaglio ma per questo nessuno ti crocifiggerà o perderà la stima in te. Stanotte hai fatto una cosa che, sommando tutti gli anni in cui ci conosciamo, non ti ho mai visto fare: Hai ammesso le tue colpe. Ti sei reso conto di ciò che hai rischiato. Questo è strabiliante considerando il tuo incontenibile agglomerato di ego. Adesso andrà tutto bene. Va da Tom e abbraccialo, fagli capire che la tua vita non avrebbe senso senza di lui."

Non ci furono altre parole. Solo un "grazie" sussurrato tra la gratitudine e un pò di vergogna. 
Poi la porta della camera si chiuse mentre Bill correva in camera di Tom a chiedere perdono.


***


Anche Tom non sopportava l'Australia. Era già tanto che aveva acconsentito ad arrivare fin lì sorbendosi un caldo torrenziale e fan tra i più molesti che avesse mai avuto, ma era troppo quando qualche pazzo scatenato aveva deciso di rompere la porta delle suite quasi a pugni bussando incessantemente.
Si alzò rosso di rabbia, aprì la porta della camera pronto per insultare pesantemente qualsiasi forma di vita gli si fosse parata davanti, ma nonappena scorse il viso di Bill, l'idea lo abbandonò subito.
Non lasciò neanche parlare il gemello che lo abbracciò d'istinto, senza nessun remore.

-"Tom, oh Tom. Lascia almeno che mi scusi!" Esclamò Bill tra lacrime di felicità.

-"Non voglio le tue scuse, voglio solo stare con te e cominciare da dove avevamo interrotto le nostre vite. Faremo finta che questo periodo non sia mai esistito, ok fratellino?"

-"Si, Tomi...non avrei sperato in una risposta migliore! Avevo paura che mi avresti potuto rifiutare..."

-" Scemo, non l'avrei mai fatto e mai lo farò!"

Improvvisamente Bill si staccò dall'abbraccio. Guardò di sottecchi il fratello che lo scrutava con uno sguardo interrogativo.
Forse non era il momento di affrontare l'argomento, dopo un mese che non si parlavano. Ma Bill decise di rischiare comunque.

-" ...E con Lisel?" domandò il moro

-"Bill, con Lisel è finita. Questo mese ho capito che non provo niente per lei. E' stato il motivo che ci ha fatto dividere e non sopporto che possa esistere qualcuno o qualcosa, nelle nostre vite, che possa metterci contro" asserì con convinzione il rasta.

-" Ti voglio bene Tomi..."

-"Anche io Bill"



 ______



E dopo un anno e mezzo rieccomi! Pensavate fossi sparita, eh? In effetti non avevate tutti i torti.
Purtroppo, per motivi di tempo e di ispirazione, ho lasciato in sospeso la storia. Mi è bastato rileggere il tutto, dopo tanto tempo,per poter pensare a nuove idee...
Ringrazio in anticipo chi vorrà commentare e continuare a seguire la storia.
Mi rendo conto che dopo tutto questo tempo non sarà facile riprendere i contatti con le vecchie recensitrici ma mi auguro che anche qualcuna di loro abbia continuato a credere in questa fanfic.
Come avete potuto capire, questo capitolo è mooooooolto di passaggio. Un collante tra la "vecchia" e la "nuova" storia che si svilupperà, anche se non ho intenzione di portarla troppo per le lunghe. Spero che abbiate gradito e...che dire... RECENSITE!

A prestissimo!


-Freiheit 489-




  
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