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Autore: CrazyGuitar    01/07/2010    0 recensioni
Storia scritta da me e il mitico Psyker. Tratta della squadra di Samantha Tyler, detective di successo a L.A., alle prese con un caso molto particolare. Presto Sam imparerà a conoscere l'assassino da piccoli particolari, con i quali traccerà pezzo per pezzo un identikit dell'animo omicida dell'uomo.
Genere: Thriller, Suspence, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli occhi corvini della detective scrutavano veloce lo schermo del computer della collega, aspettava un qualsiasi indizio su cui cominciare a lavorare. La sua abilità era sempre stata l’intuizione: non dava mai niente per scontato ed esaminava con attenzione anche i particolari più insignificanti. Non lasciava nulla al caso, ed odiava chi portava avanti teorie senza avere la possibilità di ragionare su fatti anche solo lontanamente concreti. La sua abilità di osservare e dedurre era unica, sotto i suoi occhi scuri tutto prendeva improvvisamente colore, un buio illuminato dalla grande mente che la rendeva particolare.
Seraphine trovò finalmente qualcosa:

“Arthur Bradley: medico chirurgo.. a quanto vedo si è fatto una fama internazionale con la sua grande abilità ed esperienza. L’ho trovato su un sito privato usato per memorizzare le diagnosi dei casi più particolari”

“Un sito privato? E come sei entrata?”

“Mi è bastato bypassare il codice della fonte della pagina e tramite un virus che ho ideato con alcuni codici sono riuscita a scombussolare la protezione del sito. Così facendo sono risalita all’ultimo medico entrato in questa pagina e ho rubato nome utente e password. In questo momento sono Gary Furham!”

La giovane ragazza sembrava essere soddisfatta del suo lavoro ma senza farsi sovrastare dall’entusiasmo cominciò ad elencare al suo capo tutte le notizie rilevanti sul signor Bradley:

“Allora capo, come dicevo è un medico di questa comunità. Ha studiato medicina a Yale ed ha completato gli studi con il massimo dei voti, wow.., classe 1956. Un ottimo curriculum direi.. cosa ne pensi?”

Samantha aveva preso posto in una sedia dello studio e aveva cominciato ad appuntare informazioni fin dalla prima parola di Seraphine. Poi si scostò di lato i suoi corti capelli rossi e cominciò a pensare a qualche collegamento:

“Un medico.., beh con la precisione con cui è stato eseguito il misfatto non mi stupirei se l’assassino avesse una qualche base medica”

“Stai dicendo che potrebbe essere stato Arthur??”

“Prova a riflettere un attimo Seraphine.., ho dato una rapissima occhiata al cadavere e sono subito arrivata alla conclusione che la vittima conoscesse l’assalitore. Non ha segni sulle mani né sul resto del corpo. Non ha opposto resistenza e vista la posizione del taglio non è neppure stato preso alle spalle.. Insomma se non un parente qualcuno che conoscesse e che non gli avrebbe mai fatto del male, almeno secondo la vittima. Devo solo informarmi se la stanza è stata forzata o era semplicemente aperta.. Bene non mi resta che scoprire se questo Arthur sia davvero imparentato con la vittima”

“Se posso permettermi, vive proprio qui a L.A. quindi credo ci siano buone probabilità”
“Ottimo, andrò a dare un’occhiata più approfondita al cadavere in obitorio, dopodichè andrò a fare una visitina al nostro caro dottore. Non sarà contento di sapere che un suo familiare è morto.. o forse si!”


La detective si diresse velocemente verso l’obitorio e ricevendo il consenso da parte dei medici legali raggiunse la camera con il cadavere di William Bradley:

“Proprio come ricordavo.., nessun segno nelle mani e nessuna ulteriore ferita a parte qualche taglio sulla testa dovuto sicuramente alla caduta post-assassinio.. E mi sa che devo dare torto anche a Nate.. la vittima non si è voltata all’ultimo momento perché accortasi dell’istantanea aggressione ma perché essendo impegnata ad aprire la sua cassaforte, voleva che nessuno lo vedesse fin quando non avesse finito. Non ha chiuso la porta però... e l’assassino era già dentro casa sua! Questo è strano.. In seguito ha sentito qualcuno che stava per entrare nella camera e spaventato si è girato di scatto provocando quella curiosa posizione del tappeto. Non può che essere andata così poiché alcune delle chiazze di sangue cominciano già a pochi passi dalla porta della stanza, che è situata abbastanza lontano dalla cassaforte e dal segno sul tappeto.. a giudicare poi dalla posizione del taglio alla carotide e del corpo per terra è improbabile pensare a degli schizzi portati in quella direzione. Questo vuol dire che per evitare di mostrare dove fosse custodita la sua cassaforte ha provato ad andare incontro all’assassino, nel tentativo di condurlo immediatamente fuori… questo però ha subito preso il suo coltello e ha colpito a morte la vittima, che barcollando all’indietro, prima di cadere, si è riportata nuovamente sopra al tappeto smosso.. Nessun‘ arma del delitto ritrovata e nessun segno di scasso alla porta. E’ davvero un caso più unico che raro..”

Sam lasciò in seguito l’obitorio e prima di risalire nella sua auto chiamò al cellulare la collega Hacker:

“Seraphine, sono io. Mi sai dire l’indirizzo di Arthur Bradley?”

“Certo, l’ho trovato. Sta nel Wilshire al 27° di Burton Way”

“Wilshire.., zona lussuosa, non credo fosse intenzionato a rubare in quella cassaforte. Beh avvisami quando Nate o la polizia riusciranno ad aprire quella cassa blindata”

“Certo, a dopo capo!”

 

Sam si diresse immediatamente in direzione del Wilshire, aveva intenzione di interrogare
Arthur poichè era assolutamente convinta che l’assassino fosse un conoscente dell’ucciso, stretto o meno.

La zona interessata fu raggiunta nel giro di mezzora e la detective si avviò verso la porta dell’abitazione. Sistemò la sua pistola e con il giusto garbo suonò il campanello. Ad aprire la porta fu un’anziana signora sulla sessantina, probabilmente la domestica, che fece accomodare molto cordialmente l’ospite. Sam la squadrò e accertatasi che non nascondesse nulla di sospetto addosso chiese di Arthur Bradley.

“Oh certo signora, è una sua cliente? Il signor bradley mi ha però detto che l’ambulatorio è stato spostato a qualche isolato più avanti..”

“No signora, sono della polizia di L.A. detective Samantha Tyler, posso parlargli o devo fare ricorso ai segugi per rintracciarlo?”

“Oh santo cielo! Ha fatto qualcosa di male il signor Bradley?”

“Se non mi farà parlare con lui sono sicura che qualcosa di male la farò io!”

La domestica si scusò ed avviandosi verso l’altra stanza lasciò Sam sola in salotto.

“Mmh.., una bella casa, marmi pregiati ed un’ottima collezione di spade di ogni epoca. Il camino è anonimo, in questa parte dell’anno e con questo clima è stato sicuramente trascurato per molto tempo. Lampadario con pezzi unici e vari trofei sullo scaffale.., sembra un uomo benestante nella norma”

Qualche secondo dopo ecco finalmente giungere il signor Arthur Bradley che preso posto davanti alla bella detective chiese il motivo della sua presenza quel giorno.

“Salve Signor Bradley. Sono giunta dal Westwood per chiederle informazioni su un certo William Bradley.., lo conosce?”

A quel nome l’interlocutore sobbalzò:

“Ah quel maledetto!!, mi è sempre stato contro per qualsiasi decisione prendessi!!. È davvero un sollievo sapere che partirà tra qualche giorno!”

“Lo conosce?”

“Certo che lo conosco, è mio fratello!”

“Capisco.., diceva che sta per partire.. dove?”

“Non lo so maledizione, è sempre stato un po’ lunatico ed è indebitato fino al collo, probabilmente sta partendo per questo!”

“Beh non credo ne avrà più la possibilità.., è stato ritrovato morto nella camera della cassaforte in casa sua. Assassinato!”

  
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