Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: war    01/07/2010    5 recensioni
Una sola è la legge che permette l'esisistenza dell'Universo come lo conosciamo: l'equilibrio. Esiste una casta di guerrieri che su di esso vigila e si adopera affinche esso resti immutato nel corso degli eoni. Il compito affidato a Niane è semplice; normale routine di controllo per un post Hades. Ma qualcosa non va come dovrebbe andare e il Santuario sarà di nuovo teatro di scontri...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Couldn’t save you from the start
Love you so it hurts my soul
Can you forgive me for try again
Your silence
Make me hold my breath


Within Temptation – Forgiven
-



Lancio uno sguardo al mio orologio da polso con lancette fluorescenti. Tre ore e venti.
Tre ore e venti che le mie chiappe posano a terra, su fili d’erba saturi di rugiada che stanno trasmettendo impulsi reumatici alle mie ossa e il terreno che pare fatto da milioni di sassolini aguzzi che si infilano nella carne del mio deretano.
Per fortuna peso poco più di cinquanta chili o a quest’ora starei sanguinando e avrei il bacino sdrenato.
Basta, non ne posso più!!!!
Voglio alzarmi, voglio dare tregua e soddisfazione ai miei muscoli che gridano orripilati per l’inezia!
Sposto lo sguardo verso Saga.
Ha ancora il naso puntato al Cielo.
Ci è forse collassato in quella posizione?
Eppure non posso che ammirare affascinata il suo profilo, così armonioso e deciso…
Quel profilo che la luce delle stelle ridisegna solo per me.
Le ciglia lunghe sono illuminate d’argento, come se si fosse dato una passata di mascara, i capelli brillano come seta lucida e cangiante e anche la pelle, alabastrina pare non avere nessuna imperfezione.
Tutto è semplicemente liscio e prefetto, come la porcellana delle bambole…
In un impeto di malignità vendicativa penso che dato che alla Terza per il momento cucino io, nel prossimo pasto vedrò di mettere una serie di grassi e di porcate che facciano almeno spuntare un brufolo o un punto nero… Che so, qualcosa del genere ecco!
Basta, ho deciso!
Mi alzo in piedi.
Le gambe ringraziano per il momentaneo sollievo per poi protestare violentemente informicolandosi da cima a fondo. Sento il sangue scorrere e posso descrivere minuziosamente ogni millimetro che percorre nelle mie vene.
Saga non si è mosso.
Non mi ha nemmeno degnata di uno sguardo.
Si è forse addormentato?
Mi chino su di lui solo dopo che ho la certezza che le mie gambe non siano gelatina ma che siano tornate completamente a posto.
Ho un momento di esitazione.
Andargli così vicino accende il mio desiderio e potrei trovarmi con le labbra premute contro le sue per un evento fortuito e per nulla premeditato (credereci!)… La mia mente si prepara in difesa. Per fortuna oserei dire. Mi viene in mente la cena. Abbiamo (o meglio hanno, dato che io ero troppo incazzata per farlo!) mangiato della pasta al pesto, nella quale c’è l’aglio. Mi è già successo di cercare di baciare un ragazzo dopo una cena al lume di candela durante la quale lui non aveva usato accortezza nella scelta dei cibi.
Il tanfo d’aglio mi aveva ributtata indietro. Erano occorsi tre cocktail molto alcolici e una decina di sigarette per distruggere quanto bastava il mio senso del gusto e farmi superare il blocco dell’alitosi. E a dirla tutta non ne era neppure valsa la pena.
Cazzo!
Cerco di demolire l’aura di fichezza di Saga e mi rendo conto che sono a due centimetri dalla sua bocca e che lui, il maledetto, non solo è ancora più bello ma che dell’alitosi non ha mai nemmeno sentito parlare!
La sua pelle ha un profumo muschiato e caldo che ricorda un po’ l’ambra grigia, i suoi capelli sanno di shampoo e i suoi abiti conservano traccia del dopobarba che ha usato. Sono attratta, sono schifosamente attratta da lui.
- Sono stanco… - sussurra Saga, muovendo le labbra e rischiando che collidano con le mie. Apre piano gli occhi e mi fissa.
Non dice nulla, solo mi fissa.
C’è uno strano riflesso in essi ma quando scruto con più attenzione non scorgo nulla.
Fingendo indifferenza riguadagno la posizione eretta.
Vorrei solo sprofondare dalla vergogna perché sono certa che lui SA del mio desiderio sessuale.
Merda!
- Saga, c’è una cosa che devi sapere… - inizio. Mi detesto per non saper trovare la parole più adatte. Non sono mai stata portata per dare le cattive notizie. Sono toppo diretta e brutale. Insomma al povero malcapitato pare di essere stato investito da un Tir in corsa quando sono io a dire le cose… Perché nemmeno con Saga riesco ad indorare un po’ la pillola? Lei si starà facendo un sacco di risate per queste mie seghe mentali.
- Quando sei tornato dall’Ade… - lo vedo sussultare, evidentemente di questo non è ancora pronto a discuterne ma non mi resta che forzare un po’ la mano… Forse devo prenderla un po’ più alla lontana…
- Dopo la Battaglia alle Dodici case quando tu… Ti sei suicidato ai piedi di Athena… - da come mi guarda nemmeno questa volta ci ho preso molto, ma, al diavolo! Non posso andare troppo per il sottile per non traumatizzarlo!
- Vaffanculo Saga! Gli effetti dello Scudo di Athena non sono più attivi su di te, non da quando sei morto e risorto! – ecco, ho sganciato la bomba nucleare.
Gli occhi di Saga diventano due pentolini.
Mi aspetto che da un momento all’altro gli si rovescino nel cranio e che inizi a sbavare, svenendo.
Poi l’idea che si alzi di colpo e decida di fare un bel tuffo carpiato dal promontorio di Star Hill mi colpisce con la forza di un pugno nello stomaco.
Se questo si ammazza saltando dalla prima scogliera che gli capita a tiro, qui non ha che l’imbarazzo della scelta! E io come lo racconto il fallimento alla mia Dea?
Sento di nuovo l’ululato in lontananza.
Pare mi voglia mettere in guardia…
Grandioso, davvero grandioso!
In Grecia e soprattutto in questa zona i lupi non ci dovrebbero essere, quindi o qualche eccentrico riccastro li ha fatti importare o Quattro di Quattro sta venendo qui.
Bene, a quanto pare la patata è più bollente di quello che sembra se Lei ci ha schierati tutti quanti. In verità manca Iris, ma lei fa sempre un po’ come gli pare e poi non è che acqua e fuoco vadano così a braccetto…
E poi Saga di nuovo.
Il suo corpo privo di vita.
Il suo volto sporco di sangue…
Lo stomaco mi si aggroviglia.
Non voglio.
Assolutamente no!
Non gli permetterò mai di morire, anche se fosse ciò che lui desidera maggiormente!
Saga interrompe la sua immobilità.
Con la mente ancora invasa dalle immagini della sua morte – tutte ad opera della mia fantasia naturalmente – compio un gesto avventato.
Mi getto letteralmente su di lui.



Sgrano gli occhi sbigottita quando la sua mano affonda nei miei capelli, si lega ad essi e mi strattona indietro la testa.
Fa piuttosto male ma è anche piacevole.
Mi piace che l’uomo sia a tratti rude.
La sua bocca cala sulla mia, rapace. Sento la sua luce e le sue tenebre.
Cercano disperatamente le mie.
Merda!
Merda!!
Merda!!!
Sono fottuta!
Il desiderio che ho di lui ruggisce nelle mie vene.
Maledetti vestiti!
Voglio il contatto delle nostre pelli. Voglio sentire tutto il suo corpo contro il mio. Anelo la sua forza, i suoi muscoli guizzanti, la sua passione.
Lo voglio interamente, anche la sua oscurità.
Mi ritrovo stesa a terra, con la sua mano che cerca freneticamente di liberarmi dei pantaloncini di jeans, tirandoli con forza. Se fossero meno resistenti si sarebbero strappati…
E poi, finalmente mi tocca.
Tremo perché non posso fare altro.
Lui è inaspettatamente delicato.
Eppure sono certa che il desiderio scorra nelle sue vene esattamente come scorre nelle mie.
E’ la prima volta che sperimento la risonanza ma so riconoscerla.
Non pronunciamo una sola parola, solo gemiti e mugolii più o meno coerenti.
Quando siamo riusciti a spogliarci?
Non me lo ricordo.
Sono consapevole solo delle sue mani che accarezzano i miei seni, della sua bocca che divora la mia. La lingua seduce e abbandona la mia bocca, corre sulle mie labbra, lungo il collo… Titilla un capezzolo duro da far quasi male… E la mia bocca fa lo stesso con i suoi, assestando un lieve morso che lo fa irrigidire e gemere più forte.
Le mie dita scorrono su quel segno solo più bianco della sua già nivea pelle, quel segno che l’emblema di Nike ha lasciato. Quel marchio imposto da Saga stesso, al suo corpo, per Athena…
Il mio tatuaggio brucia… Sposto lo sguardo solo un attimo… Si sta diffondendo anche sulla punta delle dita. Ormai ha divorato tutto il braccio e parte della spalla…
Non sono una vergine inesperta.
Non ci fermeremo.
Non ne siamo più capaci.
Lui si inginocchia fra le mie gambe aperte, per accoglierlo.
La sua mano mi regala l’ennesima carezza là sotto. Chiudo gli occhi e mi irrigidisco per poi rilasciare un gemito di puro piacere quando avverto la sua lingua e i suoi capelli solleticarmi la pancia.
Saga si sdraia su di me.
Mi schiaccia al suolo.
Il suo respiro è corto, spezzato.
So cosa significa.
Gli occorre qualche attimo per controllarsi o tutto finirebbe prima di iniziare.
Gli accarezzo piano i capelli della nuca.
Lo voglio in me.
Lui ancora esita.
- Non sono vergine, non mi farai male… - gli sussurro all’orecchio.
Le barriere si sono spezzate.
Non è come fare sesso.
Non è nemmeno fare l’amore.
E’ qualcosa di diverso e di più grande.
E’ come fondersi con il principio creatore stesso.
Il piacere avviluppa i nostri corpi e i nostri cervelli.
Nessun altro potrà mai più darci questa emozione e questa sensazione.
Il suo cosmo esplode dentro di me, inondando di luce galassie sconosciute che però ci appartengono e l’oscurità viene illuminata a giorno per poi riprendere i suoi spazi.
Il mio cervello non riesce connettere.
Saga è dentro di me, sotto la mia pelle, piantato nel mio cuore, indissolubilmente legato alla mia anima.
So perfettamente la composizione della sua epidermide, so quante rotture ha in corpo, so quanti capelli ha in testa…
So ogni cosa di lui.
Probabilmente anche lui sa ogni cosa di me.
E sono così felice…



Finalmente i neuroni della mia testa fanno massa in modo corretto.
NON DOVEVA SUCCEDERE!!!!!!
L’orrore, la paura, il senso di essere in trappola mi invadono.
Il mio respiro si agita. Sto iperventilando, me ne rendo conto ma non sono in grado di evitarlo.
Saga si solleva dal mio corpo.
Il desiderio brucia infondo ai suoi occhi, ma le sue parole….
- Sei una… mi fai schifo! –
Non lo ha detto, ma la parola ‘troia’ è stata chiarissima, ha rimbombato nella mia testa…
Non posso far altro che osservare la sua maestosa figura nuda che raccoglie sommariamente i suoi abiti e le sue spalle allontanarsi, mentre regge i vestiti in una mano e infligge graffi sanguinanti alla sua anima già a brandelli.
La mia mente capisce che se è stato così devastante per me, che tuttavia vi ero in qualche modo preparata, per lui deve essere stato tremendo.
Quasi come se gli avessi stuprato la mente, anche se non era intenzionale o volontario…
Però fra di noi non può che essere così, perché le nostre anime creano la risonanza… Io appartengo all’Ordine e questa è una delle sue leggi non scritte.
Ho solo voglia di piangere.
Non risolverà nulla, ma ne ho davvero un disperato bisogno.



Non so quanto tempo sia trascorso prima che i miei rubinetti si chiudessero.
Ho sentito la presenza emotiva di Due di Quattro, ma lui è stato così delicato da non farsi vedere.
Sto rincasando, passando per una vietta interna che Kanon mi ha mostrato quando vedo qualcuno fermo davanti a me.
Ci metto qualche istante prima di riconoscere il cavaliere di Scorpio.
- Bagordi notturni? – mi chiede lui con aria maliziosa.
- Nh… - rispondo facendo spallucce.
La brezza mi porta al naso l’odore dell’anice e quello di un profumo scadente di qualche donna di bassa categoria. In poche parole è andato a donnine allegre.
In un altro momento forse gli farei la morale, ma adesso non me la sento proprio…
- Hai sonno? – mi chiede di nuovo lui.
- No. – rispondo.
Figuriamoci, dopo quello che è accaduto con Saga non dormirò per almeno una settimana fustigandomi mentalmente.
Lui era un incarico, solo un incarico…
Perché cazzo ho complicato le cose in questo modo!?!?!
Scommetto che la mia Dea è incazzata a livelli stratosferici con me! Anzi mi stupisce che non mi abbia già folgorata o grattugiata e data in pasto ai pesci…
- Bene, allora andiamo! – mi dice Milo prendendomi la mano e trascinandomi con se.
Il mio cervello reagisce a scoppio ritardato. Di bene in meglio! Ormai lo sto seguendo, opporre resistenza ora non ha senso.
Riconosco L’Ottava solo quando me la trovo davanti.
- Non credo che sia una buona idea. – gli dico molto seria.
- Oh, avanti, non ci proverò con te… Dopo Camus, Kanon è la sola persona che io senta davvero come amica, non gli farei mai un torto simile, sei la sua donna no? Anche se sono ubriaco a certe cose ancora ci arrivo… E poi… Per stanotte i miei ormoni si sono già sfogati… - ammette lui accendendo la luce dell’ingresso.
- Non appartengo a Kanon, appartengo a Saga – glielo dico. Tanto non ho nulla da perdere. Non so perchè gli uomini ragionino in questa maniera primitiva… ma dire che sono la donna di Tizio o Caio fa di me una specie di proprietà privata e quindi inviolabile. Se dichiaro di appartenere a me stessa, gli uomini si sentono quasi in dovere di provarci. Sono davvero contorti.
Milo fa un cenno della mano come a scacciare una mosca fastidiosa.
- Saga? Non è per niente credibile! – borbotta rovistando in un armadietto.
Vorrei chiedergli il perché ma lui mi precede di nuovo.
- Vanno bene questi? – mi dice Milo, passandomi due bicchieri con delle ciliegie disegnate sopra. Per sbronzarsi va bene ogni cosa, anche i bicchieri di plastica o il collo della bottiglia… Anche una tazza sbeccata (merda!)- … Tengo per me questi pensieri annuendo semplicemente.
Due bottiglie dopo la testa è un’esplosione cosmica, rido quando dovrei solo piangere e cosa ancora più devastante mi chiedo se ci arriverò alla Terza o se collasserò sulle scalinate del Tempio. Che mi ritrovi qualche inserviente all’alba, riversa sulle scale, che puzzo di ouzu e magari contornata dal mio vomito non sarebbe per nulla gratificante. E di figure di cacca ne ho già una collezione intera…
- Milo, sei vivo? – chiedo quando vedo che non si decide a rialzare la testa.
Lui geme, poi si decide a muoversi.
Il mento poggia sui polsi incrociati, le braccia sono incollate al tavolo e i capelli gli cascano in ciocche disordinate davanti agli occhi azzurri ormai irrimediabilmente arrossati.
Ha l’aria di un fattone, ma io non credo di essere da meno. Per fortuna il Santuario non è un posto pubblico e la vigilanza notturna non fa la ronda o ci saremmo ritrovati tutti e due agli arresti… Magari un poliziotto particolarmente pietoso ci avrebbe portati all’ospedale per una lavanda gastica….
- Io la amo. La amo! E quella non lo capisce! E’ scema, tonta! Idiota! Imbecille! Non ha occhi che per quel ronzino alato del cazzo! Se la filasse almeno di striscio! – sbotta con gli occhi particolarmente lucidi.
Eh no!
Ci mancherebbe solo di dovermi sorbire le pene d’amore di un altro sfigato come la sottoscritta!
- Chi è che ami, tu? Chi è il ronzino alato? – domando
Milo getta indietro la testa e grida, perché non si può dire che stia cantando…
- Passerotto non andare viaAAAAAAAAA!!!!!!! Nei tuoi occhi il sole muore giàA’A’A’A’A!!!! Scusa se la colpa è anche un poco miaAAAAAAAAA!!!!!!! –
-Claudio Baglioni – Passerotto -
No! Le canzoni d’amore da devasto, no!
Potremmo concluderla con un suicidio di massa e poi penserebbero ad un gesto estremo di due innamorati e allora… Allora questo dolore sarebbe stato inutile! Shaina non saprebbe mai dell’amore di Milo e io… Cazzo perchè Saga? Con tutti gli esseri umani di sesso maschile esistenti perché lui? Quello che mai e poi mai mi sarei dovuta permettere di… Quello che non avrei mai dovuto… Quello che per me era oltre l’impossibile e l’intoccabile! Cazzo!!!
- Chi cazzo è quella che ami!!?! – strillo per sovrastare il suo canto e il grido di dolore del mio cuore.
- Shaina!!!! E’ quella stronza di ShainaAAAAAA!!!!!! – strilla lui per poi attaccare con un’altra di quelle canzoni che ti portano a desiderare di tagliarti le vene.
L’Ofiuco? Ecco perché la loro carta stellare mi risultava legata… Ma sono troppo stordita per pensarci ora…
E lui continua a ululate il suo dolore alla luna con la canzone che fa più o meno…
- E un'altra storia va a puttaneEEEEEEEE!!!!! Sapessi andarci ioOOOOO!!!!!!!! –
- Claudio Baglioni – Mille giorni di te e di me -
Su questo non ho molti dubbi... Mi pare sia appena tornato da una specie di Puttantour…
Non mi va di sentire oltre quelle dannate canzoni e così mi metto a strillare anch’io, ovviamente in inglese, che mi pare di essere meno stonata.
- I wanna kiss you but you lisp are Venomous Poison!!! You are Poison running Throgh my veins!!!!! –
- Alice Cooper – Poison
La porta della cucina si spalanca di colpo.
Il mio cuore manca un battito prima di realizzare che la furia che si è precipitata dentro non è Saga ma Kanon.
- Che cazzo state facendo!?! – ringhia notando poco dopo il nostro stato da celebrolesi.
- Shaina non mi calcola proprio!!!! Quella grandissima stronza!!!! Ma io la amOOOOOO - Piagnucola Milo.
- Ho concupito Saga…. – butto fuori prima di mettermi a piangere come una fontana.
Smetto solo quando realizzo che Milo, per lo shock è caduto dalla sedia e Kanon sta cercando di rimetterlo in piedi.
- Oddio…. – sbotta ad un tratto in Saint dello Scorpione portandosi una mano davanti alla bocca.
- Eh no! No, no, no no!!! Non qui, Milo! – urla Kanon trascinando di peso il suo amico al lavandino. Il danno è scongiurato.
- Ma porco…. – Il bestemmione che sgancia il gemello mi fa capire che forse ho esultato troppo presto.
Sento l’acqua scorrere prima che Milo si pieghi violentemente in avanti, aggrappandosi con una mano al bordo del lavandino e con l’altra alla maglietta del suo amico.
- Attento al rubinetto… Come non detto, tanto lo avevi già preso… Su, da bravo, butta fuori tutto… - constata l’unico sano passando gentilmente una mano sulla schiena curva di Milo.
Non me la aspettavo tanta gentilezza da uno come lui…
Kanon si volta verso di me con sguardo assassino.
- Non ti azzardare a vomitare per la prossima mezz’ora! – mi ordina.
Alzo le mani in gesto di resa e faccio segno di no con la testa.
Per ora il mio stomaco ha la situazione sotto controllo… Almeno me lo auguro!



  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: war