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Autore: Valentina Viglione    02/07/2010    7 recensioni
I suoi occhi sono color nocciola, un intenso nocciola che ora mi fissa accusandomi. So benissimo che quegli occhi, come tutti gli occhi che ho visto guardarmi mentre morivano,mi perseguiteranno negli incubi. Continueranno a guardarmi e ad accusarmi di un atto orribile che compio ogni giorno. Il suo corpo cade a terra e io avvolgo la lama in un tovagliolo tutto di fretta. Mi dispiace. Non immagini quanto. Chissà cosa sta pensando tua madre non vedendoti rientrare. Chissà cosa penserà il tuo ragazzo. Chissà se ne avevi uno. Se avevi una persona da amare. Io non ne ho, non ne ho mai avuta una. E poi, chi mai potrebbe amare una persona che toglie la vita? Io devo rimanere freddo con le mie vittime. Ma non preoccuparti. Ora andrai in un posto migliore di questa vita ingiusta e crudele. Tu andrai in paradiso. Io invece sono destinato ad un inferno eterno. Un inferno che in parte, sto già vivendo.
Genere: Romantico, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo n° 2

 

 

 

Davanti a me c’è lei, la ragazza di ieri.

Ma non è come me la ricordavo. Ieri sera aveva uno sguardo ingenuo e spaventato. Anche dolce.

Ora guardando il viso davanti a me non ritrovo nessuna di queste caratteristiche.

I capelli ricci e corti, ora sono tutti spettinati e bagnati.

Sta piangendo. Mi sta fissando con odio

E’ arrabbiata. Con il respiro ansante.

E cosa che più mi spaventa, è ricoperta di sangue.

Ad un tratto si mette a urlarmi contro.

 

<< Perché mi hai fatto questo! >>

 

***

 

Mi sveglio di colpo mettendomi seduto sul letto del mio appartamento.

Un incubo.

Orribile.

Mi passo un braccio sulla fronte distendendomi nuovamente sul cuscino.

Sono sudato. E ormai il sonno mi ha abbandonato.

Controllo l’ora dell’orologio sul comodino.

Sono le 4.00 di mattina.

Tra tre ore mi sarei dovuto alzare perché sarebbe tornato Edoardo a farmi visita, e a darmi le informazioni da parte dei capi per il lavoro di oggi. Non mi sento molto in forma, ma il mio non è certo un lavoro per cui si può chiedere una giornata di permesso. Non so nemmeno se il mio si possa considerare un lavoro!

Riprovo a chiudere gli occhi. Ho ancora 3 ore di sonno da sfruttare, ma appena i miei occhi si chiudono, rivedo la ragazza, l’odio, il sangue. Li riapro subito, e velocemente corro in bagno. Mi serve una doccia per schiarirmi le idee.

 

Tolgo i boxer, l’unico indumento che avevo addosso per dormire e ed entro nel box doccia, facendo uscire il getto di acqua fredda, che subito mi sveglia completamente, anche se in modo un po’  brusco. Sono un serial killer. Non è normale che mi sogni le mie vittime.

Non è neanche normale che mi senta così in colpa.

Dovrei essere un essere meschino e senza pietà.

Ed è questo che sono davanti alle mie vittime. Ma dentro di me lo so che è sbagliato. Ma so anche che sono obbligato e che comunque prima o poi. Pagherò a caro prezzo quello che faccio.

 

Chissà…morirò? Ho pensato tanto a questa eventualità, ho pensato anche di suicidarmi. Ma non ne ho il coraggio. Anche se vorrei smettere di fare quello che faccio, non posso non pensare a quello che rinuncerei. Al mio unico amico, Edoardo. Al piacere di stare con una donna. Lo so. E’ veramente superficiale questo mio ultimo pensiero. Ma è vero. Non voglio smettere di vivere. Voglio solo smettere di impedire agli altri di farlo.

 

Accidenti! Sono un serial killer veramente messo male se mi faccio tutti questi problemi!

Ma poi… che senso ha uccidere queste ragazze? Perché proprio loro? Perché devo uccidere proprio determinate persone invece che altre?

Belle domande. La risposta però è piuttosto ovvia. Queste ragazze, probabilmente hanno a che fare con i miei capi, oppure sono d’intralcio per qualche loro piano. Sinceramente, non voglio neanche sapere del perché faccio quel che faccio. Credo che mi sentirei peggio di come sto adesso.

Esco dalla doccia e prendendo un asciugamano me lo metto intorno alla vita.

Prima di uscire dal bagno vengo attratto dallo specchio.

Nello specchio è ritratto un ragazzo, biondo, alto con gli occhi verdi.

Non per vantarmi, ma credo proprio di essere un figo pazzesco!

Ma come si può immaginare che dietro a questo bel faccino ci sia l’animo di una persona così crudele?

Sono crudele. Questo è certo.

Ma almeno io mi pento.

 

Ci sono persone che sono anche peggio di me.

Uccidono, ma non si pentono. Godono nel vedere le loro vittime morire.

Quelle persone sono mostri.

Lo sono anche io. Ma io mi pento almeno. Questo pensiero, che in teoria dovrebbe tranquillizzarmi in un certo senso, non mi aiuta per niente.

Posso essere bello quanto voglio.

 

Ma se dentro sono un mostro… nessuno… MAI… potrà aiutarmi e amarmi.

Forse, neanche io sono capace di amare.

Ma morirò quasi sicuramente con questo dubbio.

********************************++++

Ciao a tutti!!!

grazie mille a chi ha recensito e anke a chi ha solo letto! in questo capitolo non succede molto ma ho chiarito un pò il pensiero di Omar, nel prossimo scopriremo le prossime vittime.

Bacionii

bika95: Ciau, ihih lo so sono un'amica modello, ma non ti preoccupare farò il funerale x tutte xD (ok questa era davvero di cattivo gusto '_' ) sono contenta che ti piaccia lo stile con cui è scritta :) al prossimo cap.!

annALulu : ciao defunta annALulu! emh..lo sai che ti voglio un mondo di bene? xD nn uccidermi! la risposta alle domende che ti sei fatta a proposito del perchè sei stata uccisa ci saranno un pò più avanti, come hai visto, anke Omar inizia a chiederselo. grz di aver commentato anke se sono stata crudele con te!

_Maddy_ : Ciao, visto che mi fai tutte queste domande devo dedurre che la storia ti stia incuriosendo! mi fa molto piacere :) avrai risposta tra un bel pò di capitoli, siamo ancora all'inizio. grz mille x aver recensito! mi hai fatto contentissima! bacionii

 

 

   
 
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