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Autore: Arthemisia    03/07/2010    7 recensioni
È una soleggiata giornata nella solitamente cupa e fredda Forks...
Gli uccellini cantano, gli orsi mangiano miele, Emmett ed Edward si picchiano selvaggiamente nel retro di casa Cullen...
No, un momento...
Perchè Edward ed Emmett si stanno picchiando!? (...)
Sei disposto a giocare una partita con la sottoscritta?
(...)
Ecco come una partita alla Playstation riesce a cambiare il più innocente dei vampiri in un teppistello.
Questa è la mia prima pubblicazione, spero vi piaccia!
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Emmett Cullen, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehm… ciao a tutti!

Questa è la prima storia… beh, storiella, che pubblico su questo sito.

È una cosuccia che mi è venuta in mente osservando i miei amici giocare a PES, o, come li chiamo in questi casi, piccoli hooligans senza religione.

È a loro che voglio dedicare questa shot, sperando in altre dosi di ispirazione demenziale ed improvvisa!

Ho provato ad immaginare il pacato Edward in questo contesto e… beh, questo è quello che è venuto fuori.

Forse non vi piacerà, non lo so.

Io però sono Hope, e se non spero io, chi può farlo?

Spero mi farete sapere le vostre opinioni, anche un “fa schifo” va bene!

A presto, spero,

Hope

 

PES e Personalità

 

 

 

È una soleggiata giornata nella solitamente cupa e fredda Forks…

Gli uccellini cantano, gli orsi mangiano miele, Emmett ed Edward si picchiano selvaggiamente nel retro di Villa Cullen…

No, un momento…

Perché Edward ed Emmett si stanno picchiando!?

Ehi, tu e tu! Cosa diavolo state combinando!?

Emmett guarda Hope in modo come minimo assassino.

Hope guarda Emmett in modo ancora più cattivo.

Emmett si nasconde sotto il primo tavolo disponibile, impaurito.

< Ci picchiavamo solo perché mi ha provocato! > brontola il vampiro/orso.

< Emmett non ha accettato di perdere a PES con me > risponde Edward, sornione.

Tu giochi a PES?

< Certamente, sono il miglior giocatore della famiglia! Nessuno mi sfida, perché mi teme! > esclama, gonfiando il petto come un gallo orgoglioso.

< Non è perché sei bravo che nessuno gioca con te! Lui diventa un mostro! > sibila Emmett, da sotto il tavolo del salotto.

Hope gli si avvicina, non avendo capito bene l’ultima parte.

< Lui è cattivo! Non sembra più il caro vecchio Edward! > borbotta il vampirello, con voce lacrimosa e tremolante.

Ma che tenero!

< Solo perché sono leggermente competitivo non significa che io sia un mostro! > dice Edward, comparendo all’improvviso e facendo venire un colpo al povero cuore di Hope.

Sei disposto a giocare una partita con la sottoscritta?

< No! Non farlo! Ti faresti del male! Lui è il male! > sbotta Emmett, come un vecchio religioso che si scaglia contro You Porn.

Dai, non può essere tanto male, lui è Eddie il Santarellino!

 

Cinque minuti dopo…

 

< Sii! E Ronaldo crossa, passa a Rooney che si dirige verso la porta! Rooney! Rooney! GOAL! > le urla indemoniate di Edward si diffondono per tutta Forks.

Hope guarda sconsolata il risultato della partita virtuale fra Manchester United e Juventus.

Un desolante sei a zero.

Avresti potuto farmi segnare un goal, sono una donna! La cavalleria dove l’hai messa?!

< Nel calcio non esiste sesso, non esiste religione e non esistono mamme, sorelle e figlie! > il tono da esorcizzato del vampiro, fa scoppiare in lacrime il povero Emmett, ancora raggomitolato sotto il letto.

< Ecco che arriva il prossimo… eccolo… NO! Arbitro pezzo di merda! Stronzo! Figlio di una zoccola con le scarpe tutte rotte! > Edward inizia ad inveire contro il povero arbitro, lasciando le due persone presenti nella stanza completamente shockate.

Ma da quando dice le parolacce!?

< Da quando ha scoperto i piaceri che solo la play può dare! > esclama Emmett, uscendo dal tavolo e raggomitolandosi accanto alla poltrona di Hope.

Lei gli accarezza la testa come se fosse un gatto coccoloso, ed intanto guarda allucinata l’altro vampiro, saltato sul tavolo ad inveire contro tutta la famiglia dell’arbitro.

 

10 minuti dopo…

 

Ecco Del Piero che va… eccolo… eccolo… Ma noo! Non puoi farlo!

Uno dei giocatori di Edward ha appena messo a terra il povero italiano, pronto a fare goal.

< Certo che posso, e l’arbitro non ha dato neppure il… BRUTTO STRONZO! NON ERA RIGORE! > urla il vampiro, che poi, spazientito, si getta in una sequela di imprecazioni non ripetibili da nessuna autrice per bene.

Forse dovreste parlare con Carlisle dei suoi disturbi di personalità.

< Ci abbiamo provato, ma non sappiamo che fare > sospira Emmett, rassegnato, mentre il fratello, essendo riuscito a parare il fantomatico rigore, corre per la casa senza maglia ed urlando come un pazzo.

< Sei una nullità! Non vali nulla messa a confronto con il grande signore del calcio! Sono una divinità e tu non sei nulla! > Edward scimmiotta Hope, che inizia a guardarlo in modo non proprio cortese ed amorevole.

< Io sono cento e tu sei zero! Io sono figo e tu non lo sei! Io sono immortale e tu no! Io sono bellissimo e tu no! Io sono… >

Tu stai per essere bruciato ed io no…

Edward guarda Hope.

Hope guarda Edward.

Ed un urlo disumano si alza dal salotto di casa Cullen, dove un vampiro ultracentenario si ritrova una playstation sbattuta in testa, ormai utile solo per i dolori alla cervicale.

Avevi ragione Emmie, è lui che provoca…

 

   
 
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