Black
Coffee & strawberry
flavoured pie
dummy_star
…
Capitolo 3
Il locale non
è niente
di
appariscente. C’è un
bancone a forma di
cerchio al centro della stanza azzurro
ciano, un
palco leggermente rialzato
dove si esibisce la
solita band di
turno, e tavoli sono semplici, di legno . Le luci sono abbassate,
creando una
piacevole penombra che fa
risaltare i
ragazzi che stanno sotto i riflettori.
Mentre mi guardo in giro per
studiare l’ambiente,
ti fai strada verso il bancone e ti seguo. Tutti si girano a guardarti,
qualcuno ti fa i complimenti. “diciamo
che sono quasi miei fan ” ti affretti a spiegarmi
a bassa voce imbarazzato,
e ti sorrido di rimando, tanto poi mi spiegherai, vero?
Arrivati
al bancone saluti
un ragazzo moro, che al primo sguardo
identifico come Aoi (stando
al
cartellino che gli
spicca sul gilet) ma
che tu chiami Yuu.
Il vero nome, suppongo. Certo
che fantasia chiamarsi Aoi in un locale tutto blu, eh?
Lui ti saluta
subito e si vede che ha
molta confidenza con te, un po’ come io e il mio migliore
amico Kouyou… Oddio,
da quanto tempo non lo chiamo! Mi avrà
dato per disperso!
«.. e
questo è Ryo ~♥
» mi introduci, enfatizzando in maniera particolare il mio
nome – cosa che mi piace -
ed
indicandomi con un
gesto della mano.
«
Piacere, Yuu. Posso chiamarti così o
dovrei dire Aoi?»
« Yuu
va benissimo!» sorride, per poi abbassare la
voce « ma se vedi un tipo
pelato qui intorno, ti chiedo gentilmente di chiamarmi Aoi .»
« Il
capo, eh? Beh, ti capisco..»
sospiro sorridendo « ..faccio un lavoro
simile al tuo. Il capo voleva che mi chiamassi “
Reita ”, ma io gli ho detto dall’inizio che
non mi piaceva essere chiamato con un nome non mio,
perciò..»
«
Beato te!» ride
Yuu, affaccendandosi con i cocktails che
stava preparando. «
Avessi avuto il
coraggio di farlo anch’io!»
Si apre
così il solito discorso che
accomuna le persone che fanno cose uguali o quasi e
parlando di capi, clienti strani, litigate
con piatti e bicchieri vengo così coinvolto da arrivare per poco a
dimenticare la
presenza del mio angelo in miniatura.
«Ehi?!
Cos’è quest’aria complice?» t’intrometti - manco mi avessi letto nel
pensiero - con un’espressione
palesemente imbronciata ed
un po’… gelosa?!«
Mi sento escluso! Se fossi più
alto conversereste con me! Accidenti!» incroci le braccia e guardi altrove, con
l’espressione più dolce
e buffa che avessi mai visto. Incredibile, ma sei bello anche quando
perdi l’aria
da angelo. Mah, forse è l’amore che mi rende
cieco, o forse sei sul serio
speciale come sembri, chissà.
Rimango un
attimo incantato per pensare a
cosa risponderti – avanti! Non sono
mica
l’unico a starsene tra le nuvole, no? –
quando Yuu mi precede.
«
Avanti Tacchan! Stavamo solo parlando
da colleghi! Se poi
non capisci nulla
fai prima a dire “cambiamo
argomento”, no?
» ride
servendo alcuni calici a delle ragazze più in
là.
Mi scappa una
risatina, in effetti è
vero.
« Uh!
che cattivo che sei! Tu sei il mio
migliore amico, Yuu! Dovresti esaltare le mie qualità, non
demolirmi! Specialmente davanti alla persona che mi
piace!» arrossisci
di botto « oh, mer…!» imprechi
sottovoce, ormai viola.
“.. Specialmente
davanti alla persona che mi piace!“
realizzo poi. Credo
di essere lo specchio di
Takanori in questo momento. O almeno sono certo di
essere viola come o più
di lui, anche se stona un bel po’ con l’immagine
che ho cercato di crearmi.
« Beh,
Tacchan.. non credo che con questa
tua dichiarazione sia
fuggito..» dice
Yuu facendo cenno
verso di me. « anzi..»
Manco a farlo
apposta io e Taka
ci guardiamo per una frazione di
secondo negli occhi, pentendocene amaramente.
Troppa poca confidenza e
ancora
molto imbarazzo.
« Sei
un mostro Yuu! Riesci a cacciare la
parte di me che odio di più!» dici
con
sguardo basso « scusami Ryo, io non … non sono
così. E’ che lui sa che tasti
premere e.. ed io…»
«
…» prendo fiato, come se l’aria nei
polmoni possa darmi coraggio, in qualche modo.
«Pagherei
per avere un amico che mi facesse parlare così facilmente,
credimi. E poi non
ti preoccupare. Se fossi stato un’altra persona non avrei
neppure seguito le
istruzioni di quel biglietto,
perciò…»
«
perciò…?» mi chiedi
abbozzando uno sguardo verso di me.
« Io
vado!» Yuu
era
sparito appena aveva finito di parlare. Letteralmente.
Aveva già capito probabilmente e non voleva
mettersi in mezzo, o almeno non
voleva mettere oltre in imbarazzo Taka. In
questo momento sappi che ti ho benedetto Yuu, con il cuore.
«
perciò, » inizio, sfiorandogli la mano
più vicina con le punte
delle dita « in pratica significa che…»
«
Takanori! Oggi non canti?» una voce femminile quasi urlante, ci fa
sobbalzare.
«
Kokoa! Ma sei anche qui?!» dici stizzito, distogliendo lo
sguardo da lei, per poi fulminarla.
« Stai
dicendo che non vuoi vedermi? Come?! Sono la tua vita,
no? Ti ho sentito l’altra volta!» Risponde
lei oltraggiata.
Mai come oggi ho
voglia di picchiare una
donna. Il suo tono
mi dà i nervi, a
prescindere dall’argomento, che mi mette ancora
più nervoso.
« Non
hai capito bene l’altra
volta.» la prendi in giro imitando il suo tono
« Tu sei un
ostacolo
alla mia
vita! E poi.. per la
milionesima volta… » sbuffi. «io non
voglio essere il tuo ragazzo! »
« Sono
impegnato.» dici stringendomi
una mano e facendoglielo ben
notare. Inutile dire che mi hai accelerato il battito
molto velocemente..
. Non sono ancora abituato, sai?
«
senti.. so che sei pazzo di me, è inutile che ti fingi gay o
mi tratti male per snobbarmi, capito? Io ti amo, lo sai. Non mi freghi
così! »ripete
con quel suo tono possessivo, altamente fastidioso.
«
Andiamo un attimo fuori, Kokoa.» mi lasci la mano ma mi
rassicuri con uno sguardo. Come per dire “ torno qui, non
preoccuparti”. «
Trova un tavolino tranquillo, Ryo. Ci vediamo lì.»
dici sussurrando l’ultima
parte per evitare che le ti senta.
Obbedisco, anche
se il cuore mi piange nel vederlo
allontanarsi con quella, lì fuori. Punto su un
tavolino per due vicino alla finestra
e mi siedo dando le spalle alla porta. Mi dà ansia
guardarla. Armeggio con l’accendino
per distrarmi, ma per poco non do fuoco al tavolino.
Accendino + Nervosismo? = pessima idea. Lo
ricorderò. Meno male che nessuno ha visto nulla.
Cerco di
distrarmi con la band che suona un pezzo dei Luna Sea.
Qualcosa nella melodia non mi convince. Infatti si interrompe a
metà intro. Il
giro di basso faceva pena. Mi scatta una scintilla, la solita lampadina
che
suggerisce cose assurde. L’idea, anche se pazza dovrebbe funzionare. Nulla
mi tranquillizza e
mette di buon umore più di un basso tra le mani! E poi che
fortuna! La canzone
la conosco benissimo!
Poso
l’accendino in tasca e vado con passo spedito verso il
retropalco.
«
Problemi? » dico in generale ai tizi dello staff.
« il
bassista si è fatto male alla mano sinistra e non
può suonare
bene questo pezzo.. Dovremmo sospendere la canzone e far entrare
un'altra band…peccato»
mi risponde un tipo che sembra essere una specie di DJ o cose simili.
« se
la band è d’accordo, sono un bassista, conosco
benissimo
la canzone e vorrei suonare con loro, per aggiustare la situazione,
almeno. E’ possibile?»
rispondo pronto.
Gli occhi del
ragazzo brillano.
« Grazie mille! Vado a parlarne con loro!»
In meno di un
minuto mi
trovo attorniato dalla band, che mi ringrazia. Salgo con loro sul palco
e dopo
che il vocalist mi
ha introdotto inizia
la musica. E’ piuttosto elettrizzante suonare con un Fender
americano. Come
immaginavo la musica mi
tranquillizza. Le
dita scorrono da sole sul manico. Ormai l’ho suonata
così tante di quelle volte
questa canzone che non
ho bisogno
neppure di pensare, potrei suonare con gli occhi chiusi. A
metà canzone
riconosco Taka tra il pubblico finalmente da
solo. Mi guarda incantato. Poi mi accorgo che gli altri hanno
smesso di
suonare e mi
guardano come ipnotizzati. Tutto
il locale è con lo sguardo verso di me e Yuu da lontano mi
guarda incredulo. Cosa cazzo ho fatto?
Mi fermo. Il mio
primo
pensiero è controllare di non aver lasciato ‘ la
porta aperta ‘ cosa
che mi capita spesso. No, il problema non
è lì.
«
cos’ho fatto? » chiedo a
bassa voce al vocalist, il più vicino.
Lui abbassa il microfono e mi sussurra «
Mio dio ragazzo! Sei incredibile!
Hai fatto un assolo di basso magnifico che non faceva parte della
canzone e ci
azzeccava pure! Sei un fenomeno! Non dirmi che non te ne sei
accorto?!»
« ma.. veramente io..» la musica riparte mentre parlo. Riattacco a suonare, anch’io incredulo di fronte a ciò che ho fatto. Non me ne sono accorto.
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scusate il ritardo mostruoso, ma non sono stata a casa mia. ç_ç * perdono* . Ricordate che un commentino è gradito! Vi risponderò al più presto, grazie!!