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Autore: Shadowolf    04/07/2010    1 recensioni
Questa è probabilmente la cosa più stupida che mi potesse venire in mente di scrivere, davvero. Sono stata tre giorni a Londra per la prima volta nella mia vita (e Londra la volevo vedere da quando avevo dieci anni, perchè è da allora che amo Sherlock Holmes), e mentre andavo in giro mi continuavano a venire in testa flash di Rob e Jude in giro per le strade della città in quegli stessi momenti. Ho letteralmente fatto impazzire la mia compagna di viaggio perchè ogni tanto mi fermavo per prendere appunti. Btw, così è nata l'idea di una raccolta in quattro parti a mo' di flashfic (anche se in realtà due sono molto più lunghe di 500 caratteri, spero mi perdonerete), incentrata su una decisione improvvisa di Rob di andare a trovare Jude a Londra in un insolitamente caldo e limpido weekend di fine giugno. Ah, ultimo avvertimento: tutte e quattro le parti sono il corrispondente scritto dello zucchero filato, per una volta ho lascito l'angst a casa e gli ho fatti vivere felici, almeno per tre giorni (che è nè più nè meno quello che è successo a me, ma vabbè). Enjoy!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Tomorrow There'll Be Sunshine And All This Darkness Past'
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“You’re such an idiot, Jude...” lo guardo e gli sorrido, lui abbassa lo sguardo. “We’re safer here in London than in L.A. or in New York? With all those gossip mags of yours? Way to go, old boy…” Non dovrei essere qui. Sul serio. Dovrei essere in un attico super figo al centro di Manhattan a firmare dei documenti per lo studio di produzione che Susan ed io stiamo mettendo su. Almeno, questo era il programma fino a circa dodici ore fa. Poi, nell’ordine, sono successe due cose. La prima, uno degli avvocati ha chiamato e ha disdetto l’appuntamento, quando io ero appena sceso dall’aereo; la seconda, cinque minuti più tardi mi vibra il telefono e mi arriva un suo messaggio. Con solo tre puntini di sospensione. E dato che uno più due fa ancora tre, eccomi a Londra, all’insaputa di tutti, mia moglie compresa.
“That’s not the point…”
“So?”
“London… We shot the film here…” mi dice con un filo di voce.
“God, Jude! That will really help!” gli scoppio a ridere in faccia, e continuo finché non mi escono le lacrime. Lui diventa tutto rosso in faccia (sì, forse ho alzato un po’ la voce), cerca il cameriere con lo sguardo e lo chiama per ordinare. Ovviamente in questo ristorante servono solo cose genuine e rigorosamente senza grassi. Avrei dovuto immaginarlo. Lascio a lui la scelta del cibo e mi metto a sfogliare la carta dei vini, come al solito. Quando siamo di nuovo soli mi allungo verso di lui con il corpo, poggiandomi sui gomiti, e lui per tutta risposta si spalla sulla sedia, ritirando anche le mani dal tavolo.
“Oh, I see. We’re just colleagues, aren’t we?”
Friends.
“Friends. So I can come over you and whisper to your ear, can’t I?”
“I knew it wasn’t such a smart idea taking you out to a restaurant…”
“Okay, I’ll play the good boy…”
Mi abbandono contro la poltrona, e ce ne rimaniamo per un po’ in silenzio; evita accuratamente di guardarmi, posa il suo sguardo su ogni cosa eccetto che su di me. Alla fine comunque è lui a parlare.
“We can talk, if you want…”
“Oh, yes please. About what?”
“I don’t know… Stuff… Job stuff” si affretta a precisare, lasciandomi addosso un’occhiata fugace.
“That’s boring…”
Non mi risponde, e di nuovo cade il silenzio. Dura poco questa volta però, perché ci penso io ad interromperlo.
“Hey, Jude...”
“What?” sguardo sempre rivolto altrove.
“C’mon, look at me...”
Glielo dico con un tono a cui so non riesce a resistere, l’ombra di un sorriso nella voce. Indugia ancora qualche attimo, poi capitola e fissa i suoi occhi nei miei. Le mie labbra si distendono piano, e così le sue. È in momenti come questo che mi accorgo di quanto senta la mancanza del suo sguardo sul mio corpo quando siamo lontani. È qualcosa di magnetico, ed ho il sospetto che non abbia quest’effetto solo su di me. È dolce, inevitabilmente. Non riesce ad incattivirlo neanche quando lo vuole. Ci vado pazzo. Semplicemente. Restiamo a guardarci scena mai stancarci, i sorrisi sempre ai loro posti, finché il cameriere non ci porta il vino e i piatti. Prendo il mio bicchiere appena riempito in mano e gli propongo un brindisi.
“Come again?”
“It’s common between friends, I assure you.”
“Okay… To what?”
“Have to talk in code?”
Si guarda attorno prima di rispondermi.
“Go ahead.”
“Well then, this is to us, ‘cause we’re just perfect together.”
Mi sorride e tocca piano il mio bicchiere con il suo, dopodiché mangiamo; ho una fame assurda, ho dovuto prendere l’aereo letteralmente al volo per poter essere qui stasera, a Londra, con lui. Finisco in una manciata di minuti e torno a guardarlo. Jude fa con comodo, non sembra avere troppa fame, o almeno non di cibo. Tra un boccone e l’altro mi parla.
“Say, what happened to you plan?”
“Which one?”
“You know, the one about summer…”
“Oh, that plan. Would you have preferred if I didn’t come?”
“I don’t know, maybe your plan could be actually working…”
“What about the text you sent me twelve hours ago? It’s the reason why I’m here.”
“How so?”
“Well, those suspension points seemed the June version of ‘I miss you…’ to me.”
Mi arriva un calcio da sotto il tavolo, dritto allo stinco destro. Incasso e continuo come se nulla fosse successo.
“... So I thought to come and check you out. Are you okay, Judesie?”
Non mi risponde, ma sorride quasi impercettibilmente e distoglie lo sguardo. Le parole, di nuovo, non servono. Ci hanno tolto i piatti ormai vuoti davanti ora, ne approfitto per allungare una mano sul tavolo, con il dorso poggiato leggermente sulla tovaglia. Sta morendo come me dalla voglia di avere un qualsivoglia contatto fisico, ma nondimeno non si arrischia a fare un gesto simile in un ristorante.
“C’mon, take my hand… Nobody’s watching us, this place is empty, it’s pretty late…”
“There’s the waiter…”

“He doesn’t know who I am. And he’s gay, by the way.”
“Like the two of us?”
“I’m not gay. I’m deep in women, and I love you. That doesn’t make a gay out of me. C’mon, take my hand, I wanna feel your touch on my body, I can’t stand anymore living without it…”
Gli sorrido e lui non ce la fa più, guarda la mia mano aperta verso di sé e lentamente tira fuori la propria dalla tasca e l’allunga quasi tremante verso di me, fa scivolare le dita sulle mie facendomi il solletico e infine l’abbandona nella mia. Non appena sento il suo tocco sulla mia pelle il cuore manca un battito, è assurdo e non riesco ad evitarlo, per quanto lo sapessi già e avessi in ogni modo cercato di mantenere il sangue freddo. È come se portasse con sé una scarica elettrostatica, capace di riscaldarmi tutto quanto davvero nel profondo. Adesso mi sento completo, adesso mi sento bene. Gli stingo forte le dita, ruoto il polso e le intreccio con le mie, mantenendo la stretta e sorridendogli. Lui fa lo stesso e ce ne rimaniamo così, in silenzio, a guardarci negli occhi, il sorriso sulla faccia, le mani strette in un unico, indissolubile abbraccio, fin quando non scorgo il cameriere portarci il dolce. A quel punto ritiro la mano, non senza prima aver dato alla sua un’ultima strizzata, e in silenzio, mimando le parole con la bocca, gli dico: “I love you.”


AUTHOR'S CORNER: Rubo giusto un ultimo, brevissimo lasso del vostro tempo per qualche ringraziamento. Innanzitutto, un grazie enorme a tutte le gentil donzelle che si prendono ogni volta la briga di commentare e recensire ciò che scrivo, it's really appreciated!
Poi, ultimo ma più importante, un'immenso *SQUEEZE* a Sweet Bee, la MIA Socia (sì, sono possessiva come Rob ù_ù) che è l'artefice segreta di tutta questa roba che ormai posto ad intervalli regolari. Cioè, se vi ricordate quanto tempo ci ho messo a finire di postare l'ultima fic a capitoli comprenderete perfettamente quanto male bene mi stia facendo la sua compagnia, sia a livello di spunti (lasciateci una frase di una canzone per constatare fin dove possiamo arrivare) sia a livello personale, perchè mi sopporta pazientemente e c'è sempre quando ho bisogno di lei. So, this is for you, darling <3

   
 
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