Lo chiamavano "saponetta", Radamante un ragazzo dai capelli dipinti di un insolito arancio vivo con due grandissime passioni: il Basket e la magia. Era un pomeriggio ormai inoltrato, protagonista di un comunissimo giorno di fine estate, l'aria fresca mitigava il clima afoso, sia atmosferico che psicologico, che aleggiava sul campetto fuori la scuola.