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Autore: Delver of Dreams    04/07/2010    3 recensioni
Lo chiamavano "saponetta", Radamante un ragazzo dai capelli dipinti di un insolito arancio vivo con due grandissime passioni: il Basket e la magia. Era un pomeriggio ormai inoltrato, protagonista di un comunissimo giorno di fine estate, l'aria fresca mitigava il clima afoso, sia atmosferico che psicologico, che aleggiava sul campetto fuori la scuola.
Genere: Fantasy, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fanfiction
Titolo: Magical Basket
Capitolo 1: Radamante lo Slider
Rating: Verde
Genere: Sport/Fantasy



Lo chiamavano "saponetta", Radamante un ragazzo dai capelli dipinti di un insolito arancio vivo con due grandissime passioni: il Basket e la magia. Era un pomeriggio ormai inoltrato, protagonista di un comunissimo giorno di fine estate, l'aria fresca mitigava il clima afoso, sia atmosferico che psicologico, che aleggiava sul campetto fuori la scuola.
- Saponetta è la quinta volta che fai passi, hai fortuna che siamo solo in sei altrimenti ti avremmo già sbattuto in panca! - Sbraitava un ragazzetto rasato agitando le braccia e sputando piogge di saliva.
- Lascia perdere, stiamo ancora vincendo. Non è il caso di perdere le staffe per uno scarto come lui. - Aggiunse un altro giovanotto poco lontano dal primo.
- Sai qual è la cosa che mi fa incazzare? E' che questo qui non è adatto nemmeno ad essere pestato! Ogni volta che cerco di suonargliele mi scivolano i pugni su di lui. - sputò lateralmente il primo ragazzo - Sembra protetto da una magia!!!
- Dai rimetti saponetta. E vedi di darti da fare per restare in piedi fino alla fine della partita: mancano solo 2 minuti.
Il secondo ragazzo raccolse la palla e la passò con violenza al piccolo Radamante che, all'epoca, aveva soltanto 12 anni. Afferrò con incertezza il passaggio e raggiunse la linea di bordo campo senza dire una parola a sua discolpa o per difendersi dalle offese a lui rivolte. La rimessa fu eseguita senza problemi, cominciò a correre a velocità sostenuta un po' per l'affanno un po' per non cadere rovinosamente. Le due squadre di ragazzini si stavano sfidando in un 3 contro 3 su metà campo per stabilire a quale team spettasse la penitenza di quel giorno: tuffarsi nudi nel lago adiacente la scuola, raggiungere la riva opposta e tornare di corsa al punto di partenza. Tutto sommato poteva sembrare una penitenza "fasulla" in quanto non c'era niente di tragico nel dover sottostare a tali regole... il problema sorge quando scopri che il suddetto lago è la meta più ambita dalle ragazze dell'istituto.
Il team di Radamante fece girare la palla lentamente, in modo da guadagnare secondi preziosi, il tiro era scelto come soluzione solo se necessario: gli avversari difendevano agguerriti per ribaltare la situazione. Un minuto alla fine, ancora due punti di vantaggio e la tensione si faceva sentire, ci fu un susseguirsi di azioni inutili e avventate volte al voler aumentare la distanza dalla squadra in quel momento data per perdente, i secondi scorsero inesorabili e la partita raggiunse gli ultimi dieci lunghi secondi di gioco. Tentativo di penetrazione da parte degli avversari, niente di fatto, finchè ad un certo punto:
- Saponetta attento a quello!
Troppo tardi, con un semplice cambio di mano frontale un ragazzetto della squadra antagonista si spostò lateralmente sulla linea da tre punti, Radamante cadde a terra nel tentativo di recuperare, due secondi alla fine del confronto. Il giocatore tirò in elevazione facendo volare la palla fin sopra il canestro nel quale andò a ricadere assegnando tre punti alla squadra ormai considerata sconfitta: il match venne dunque ribaltato, negli ultimi istanti di gioco.
I due compagni del ragazzino dai capelli arancioni si guardarono l'un l'altro, sfiniti e abbattuti, si lasciarono cadere sulle ginocchia e imprecarono in ogni modo possibile, tra l'altro si presero la libertà di scagliare offese varie e fantasiose sul terzo compagno che, dispiaciuto, non potè far altro che accettare i fatti e prepararsi ad adempiere alla penitenza.
- E' tutta colpa tua! - Affermò il giovane rasato - Che umiliazione... -
Intanto gli altri 3 ragazzini festeggiavano, oh se festeggiavano, avevano recuperato e vinto una partita praticamente chiusa... e Radamante ricordò gelosamente quell'episodio che, seppur lo vedeva protagonista di una sconfitta, gli aveva trasmesso un importante insegnamento sullo sport.


- Ehy?
Una voce femminile s'insinuò nella stanza.
- Rad? Ci sei?
Nessuna risposta.
- OH INSOMMA!!! RADAMANTE SVEGLIA!!!
Il dolce sussurro si trasformò in urlo sgraziato e prepotente che colpì con violenza l'orecchio del povero ragazzo che sussultò vistosamente svegliandosi. La porta si spalancò del tutto e una ragazza bassa e magrolina fece il suo ingresso, arrivò fino al letto e scaraventò a terra le coperte senza curarsi del giovane che infreddolito si rannicchiò su se stesso mugolando. - Ti prego lasciami dormire.
Sussurrò Radamante.
- Non se ne parla - rincalzò la ragazzina - Vestiti subito! Ti sei forse dimenticato che giorno è oggi?
- Il... oggi è... il primo giorno d'allenamento no?
- Ma bravo sapientino! E sai anche dove devi essere tra circa 20 minuti?
- Non scherzare Sonia!!! L'allenamento è oggi pomeriggio.
- Ti sembra così strano il fatto di aver dormito fino a... OGGI POMERIGGIO?
All'udire quelle parole il giovane si portò velocemente in ginocchio sul letto e prese le spalle dell'interlocutrice con entrambe le mani.
- CHE COSA? Stai scherzando spero!
- Affatto, come ti ho già detto: vestiti, fai la borsa e ci vediamo in palestra. Adesso hai più o meno 15 minuti, ne hai persi cinque perchè uno è passato mentre parlavamo mentre gli altri quattro ti servono per riprenderti dallo shock. Muoviti pigrone!
Senza preoccuparsi dello stato d'animo di Radamante, Sonia raggiunse la porta e la sbattè violentemente dietro di sè uscendo innervosita.
Il giovane assonnato non potè far altro che controllare l'ora sulla sveglia: le 15:41. Sonia era sincera, era già pomeriggio e tra l'altro mancava pochissimo all'inizio dell'allenamento, era un vero guaio, persino lui si chiedeva come diavolo aveva fatto a dormire così tanto. Si sdraiò per qualche attimo sul letto in cerca di ispirazione la quale non tardò ad arrivare: la sera prima era stato tutto il tempo sui libri per preparare un'interrogazione fondamentale. Purtroppo al povero Radamante lo studio non ha per niente l'effetto acculturante che dovrebbe avere con tutti i soggetti che lo praticano, per lui studiare era come bere camomilla o, perchè no, assumere barbiturici.
La porta si spalancò di nuovo di scatto e Sonia riapparve sulla soglia della stanza gridando a squarciagola e brandendo un sacchettino bianco.
- MUOVITIIII!!!
Prendendo un minimo di rincorsa lanciò il sacchettino al ragazzo che per lo spavento si rimise seduto sul letto prendendo in piena fronte ciò che gli era stato scagliato contro. Come si poteva immaginare perse l'equilibrio e cadde dalla parte opposta del letto producendo un sonoro "sdeng".
La porta si richiuse definitivamente e Radamante si tirò su reggendo in mano il sacchettino, accese la luce e lo esaminò. C'era una scritta in caratteri neri e minuscoli che diceva: Non perdere tempo a leggere! Mangia in fretta e vestiti perchè sono sicura che non l'hai ancora fatto! P.s. se sei arrivato alla fine di questo messaggio non mangiare, perderesti solo tempo, grazie di avermi fatto sprecare gli ultimi spiccioli che mi erano rimasti pigrone!
- Ma cosa...?!
Guardò dentro il sacchetto e scoprì cosa lo aveva colpito in fronte con tanta forza da farlo sbilanciare: un semplicissimo bombolone ripieno alla crema, la sua pasta preferita.
"Grazie" pensò afferrando il dolce e mordendolo con gusto mentre si avvicinava al piccolo frigobar che teneva in camera, prese una lattina di thè alla pesca e cominciò a bere accompagnando il bombolone che altrimenti lo avrebbe strozzato in pochi bocconi.
"Chissà come saranno i miei compagni? Non sono mai stato in una squadra di basket, ho sempre giocato al campetto con... si con i primi che trovavo mettiamola così"
In velocità il giovane riuscì a vestirsi e per comodità ma soprattuto per non perdere altro tempo si mise da subito il completino azzurro che utilizzava quando si allenava da solo, almeno non si sarebbe dovuto cambiare una volta giunto negli spogliatoi.
Dopo aver riempito il borsone con asciugamano, shampoo, ciabatte, scarpe, acqua, fazzoletti e ricambio lo prese a tracolla e corse fuori per chiudere a chiave la stanza ed evitare di fare ritardo al primo giorno di allenamento con la sua squadra.
"Le 15:85, perfetto posso mettermi le scarpe e far finta che mi sia svegliato in orario!"
Indossate le scarpe da basket e toltosi orologio e braccialetti, Radamante uscì dallo spogliatoio e corse in campo dove con immenso stupore notò che dei ragazzi si stavano già allenando, tra loro c'era anche Sonia.
- Ben arrivato novellino. Mossa azzardata fare ritardo al primo allenamento.
Il capitano, un ragazzo alto e magro dai capelli neri e mossi si avvicinò al ritardatario tenendo le braccia conserte. Lo sguardo da omicida.
- Non... non è possibile. Erano le... oh porca!!!
- Su, va a riscaldarti con gli altri, le presentazioni le facciamo ormai a fine esercizio.
Sul volto del capitano si dipinse un accenno di sorriso dopodichè egli superò Radamante raggiungendo lo sgabuzzino fuori nel corridoio adiacente al campo.
"Non ci posso credere! Sono un terribile ottuso. Ho scambiato lo 0 per un 8!!! Le 15:05... No aspetta! Addirittura pure il 5 per il 6. Vorrei tanto dare la colpa al sonno ma dopo una dormita del genere sono anche troppo fresco... ok ok in settimana vado dall'oculista!"
Pochi minuti più tardi uno "Stop" riecheggiò nella palestra facendo bloccare tutti i giocatori al loro posto per poi farli avvicinare tutti quanti al capitano muniti della palla con la quale stavano facendo pratica.
- Innanzitutto - cominciò - lui è Radamante, il nostro nuovo compagno di squadra, l'ottavo giocatore che ci permetterà di iscriverci al campionato anche quest'anno.
Ogni giocatore rivolse il proprio sguardo verso il ragazzo in questione e furono sfoggiati per l'occasione i più sinceri sorrisi.
- Radamante, su suggerimento di Sonia Rad, io sono Federico mentre gli altri tuoi compagni da sinistra verso destra sono: Lorenzo, Leonor, Simone, Gabriele e Andrea. Avrete modo di conoscervi bene col tempo, adesso è il momento di darci da fare, le partite non si vincono battendo la fiacca giusto?
Una mano si sollevò, Leonor chiese la parola che subito le fu concessa.
- Maaa... Fedeuzzino caro non hai accennato a niente di particolare sul conto di Rad-chan, vuoi farci credere che sia un ragazzo normale?
Federico sorrise e si avvicinò lentamente alla compagna di squadra, la guardò dritta negli occhi con aria innocente dopodichè le tirò un pugno affettuoso sulla testa che, più che affettuoso, pareva un tentato omicidio.
- QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON CHIAMARMI IN QUEL MODO?
- Tu brutto...
Con un poderoso calcio "affettuoso" Leonor colpì lo stinco del capitano che sollevò la gamba d'istinto coprendo il punto colpito con la mano.
- Ma dico sei scema?!
- Hai cominciato tu brutto baka!!!
Cominciò così una lite simile a quella tra due bambini che si contendono l'ultima caramella della confezione che avevano condiviso fino in fondo. Lorenzo si avvicinò a Radamante il quale rimase shockato già dal primo pugno. Lo rassicurò:
- Tranquillo, niente di serio, fanno così ventiquattr'ore su ventiquattro, ti ci abituerai presto. Tra l'altro sono scenette piuttosto comiche, ci si diverte sempre un sacco in questa squadra sta tranquillo.
- Oh capisco... - rispose insicuro - ma non si fanno male?
D'un tratto i due litiganti si fermarono per ricomporsi e riprendere il loro posto in quella sottospecie di assemblea pre-allenamento.
- Scusatemi - riprese Federico - effettivamente non vi ho detto proprio tutto tutto tutto... permettete che vi presenti il nostro ottavo uomo.
Si voltò allungando un braccio verso Radamante come ogni buon presentatore fa per lanciare il proprio ospite.
- Radamante lo Slider!!!
Ogni membro della squadra spalancò la bocca lasciando cadere la mascella a terra come accade nei cartoni animati.
- Ebbene si! Avete di fronte a voi un mago!



Finalmente ecco che riesco a postare il primo capitolo di Magical Basket =) eh si, era un bel po' di tempo che avevo in mente questa storia ma per mancanza di tempo non sono mai riuscito a cominciarla <.< beh fa niente ^^ l'importante è aver iniziato anche se in ritardo (già, ritardo... proprio come il nostro Rad xD). Beh che dire, dal primo capitolo non si capisce ancora bene come vadano le cose, si sa che c'è una squadra di basket (ma va'?) e che altro? Che il nostro eroe è un mago! Beh per ora vi lascio con questo finale tagliato, nel prossimo capitolo avrete già qualche delucidazione =). Spero vi sia piaciuto l'inizio e spero altrettanto che continuiate a leggere e recensire. Al prossimo capitolo intitolato: Mirror Mirror!!!
  
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