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Autore: Memento_B    04/07/2010    4 recensioni
{LuciusxBellatrix}
Non doveva rimanere traccia di ciò che era successo, era il loro segreto, per di più destinato ad essere dimenticato. Per Bellatrix era stata solo una delle tante evasioni della normalità, nulla di più, per Lucius simboleggiava il suo più grande errore. Si era già pentito delle sue azioni, ma non aveva avuto scampo. Era stato inevitabile.
Genere: Generale, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy | Coppie: Lucius/Bellatrix
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Missing moments'
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You raise me up
Black Light



Nel febbraio 1980 Bellatrix Lestrange aveva da poco compiuto ventinove anni. Aveva ereditato fascino e tratti somatici dalla famiglia paterna, i Black. Era una bella donna, alta e proporzionata, piuttosto formosa e di carnagione chiarissima. Sulle spalle ricadeva una cascata di ricci neri, mentre i suoi occhi –dello stesso colore dei capelli- contrastavano con il pallore spettrale del suo volto. Le labbra, esangui, erano quasi sempre spiegate in un sorriso superbo.
Indossava spesso lunghi abiti scuri che mettevano in risalto le sue forme e anche d’estate portava le maniche lunghe, per coprire il braccio sinistro, su cui era impresso il Marchio Nero.
Bellatrix, infatti, era una Mangiamorte. Anzi, per meglio dire, per più di dieci anni era stata la Mangiamorte, l’unica donna a cui era concesso l’onore di servire l’Oscuro Signore. Circa tre anni prima, però, era entrata fra i Mangiamorte anche Alecto Carrow, togliendole così quel primato. Come se non bastasse, nei primi tempi Alecto aveva fatto di tutto per conquistarsi la sua simpatia, ma alla fine si era resa conto che Bellatrix non aveva nessuna intenzione di ricambiare le sue attenzioni, né di uscire con lei.
Bellatrix divenne la Signora Lestrange da giovanissima, poco più che maggiorenne. Aveva sposato Rodolphus, il più piccolo dei due fratelli Lestrange e fratello di Rabastan, suo primo fidanzato. Inutile dire che non lo amava né provava un qualsiasi sentimento positivo per lui, anzi. Lo trovava stupido, non adatto ad una donna come lei e ben presto finì con l’odiarlo. Rodolphus in sé non aveva nessuna colpa, la lasciava piuttosto libera di fare quello che voleva, ma era il ruolo che ricopriva, quello di marito, a non piacerle. Tuttavia, nonostante la sua avversione per il matrimonio, aveva deciso di sposarlo. Le avrebbe garantito una buona posizione sociale e avrebbe certamente portato vantaggi alla famiglia, e magari avrebbe dato anche l’esempio a quella stupida di sua sorella Andromeda, ma quest’ultima fu solo una speranza vana.
Oppressa dal vincolo del matrimonio e costretta a convivere con un uomo che, se avesse voluto, avrebbe avuto ogni tipo di potere su di lei, Bellatrix ben presto finì per cercare una via di fuga in rapporti extra-coniugali. Amante preferito era, ovviamente, Rabastan. Rabastan era l’unico uomo che avesse mai amato all’infuori dell’Oscuro Signore: era diventata una Mangiamorte solo grazie a lui e il cognato spesso era suo compagno durante varie missioni.
Ora, però, durante una delle cene di famiglia si ritrovava di fronte a Lucius Malfoy, marito di sua sorella, della piccola Narcissa, iniziava a riconsiderarlo. Quando frequentavano Hogwarts non lo aveva mai degnato di uno sguardo, lo riteneva troppo superbo e vile per i suoi gusti e anche troppo biondo. Poi se l’era ritrovato come cognato e nemmeno troppo tempo dopo era diventato un Mangiamorte, quindi la sua compagnia divenne forzata.
Le sue iridi nere si posarono su quelle di ghiaccio del cognato. Aveva dei bei lineamenti, non se n’era mai resa conto, o forse era migliorato con il tempo. Narcissa aveva decisamente fatto una scelta migliore della sua, almeno Lucius non si sottometteva ad ogni suo ordine, almeno era un vero uomo e come tale era lui a comandare in casa. Rodolphus, invece, le sembrava un cagnolino, ansioso di eseguire ogni suo desiderio ed ordine, come se in questo modo potesse iniziare ad amarlo.
<< Quando hai detto che nascerà, Cissy? >> chiese poi la donna alla sorella, spostando la sua attenzione sul ventre gravido. Perché Lucius non era solo suo cognato, ma era il padre del suo primo nipote. Del primo nipote riconosciuto, almeno, poiché si rifiutava di considerare la figlia di Andromeda come sua nipote.
<< Oh, a giugno! Non vedo l’ora, io…>> rispose radiosa Narcissa.
Bellatrix le rivolse un finto sorriso accondiscendente, poi rivolse un’altra occhiata a Lucius. Affascinante, ecco come lo trovava. Tutt’altra cosa rispetto a suo marito, anche se senza dubbio non poteva competere con Rabastan. Lo voleva e lo avrebbe avuto, del resto era anche una bella donna e sospettava che non avrebbe mai avuto il coraggio di contraddirla. Insomma, era Bellatrix Lestrange, tutti i maghi tremavano al solo suono del suo nome. E poi lei era abituata ad avere tutto ciò che voleva, avrebbe avuto anche quell’uomo, poco le importava della loro parentela, Narcissa non lo avrebbe mai saputo.

L’occasione giusta le si presentò nemmeno troppo tempo dopo. Rodolphus era dai suoi genitori e a casa sua si era svolta una riunione di una piccola cerchia di Mangiamorte, fra cui Lucius. Con una scusa qualsiasi lo aveva convinto a restare ancora un po’ e la cosa di certo non appariva sospetta dato che erano cognati. Certo, Rabastan non le era sembrato molto convinto, almeno a giudicare da quel sorrisetto che gli era spuntato sul volto, ma Bellatrix non se ne preoccupava. Aveva tutto il tempo di cui necessitava, il marito non sarebbe tornato presto e non ci avrebbe messo nemmeno troppo tempo a convincere Lucius. Sapeva bene come la guardava così come sapeva che aveva sempre avuto una cotta per lei, fin dai tempi di Hogwarts. L’unica cosa contro cui doveva lottare era il senso di colpa che avrebbe bloccato il cognato, ma avrebbe fatto leva sul suo essere un uomo in astinenza forzata.
Bellatrix aveva pensato più volte a quel momento, chiedendosi se fosse davvero intenzionata a diventare l’amante del marito di sua sorella. Si era chiesta se il suo desiderio di evadere da quella costrizione del matrimonio e la sua superficiale attrazione fisica per Lucius valessero il tradire Narcissa. Poi si rispose che non poteva considerarlo come un vero e proprio tradimento e si convinse che avrebbe solo avvicinato Lucius a Narcissa. In fondo la amava, quindi non doveva preoccuparsi per la sorella. Fu anche sorpresa da quei suoi interrogativi, non si era mai preoccupata di ferire i sentimenti del marito o delle mogli dei suoi amati, né si era mai realmente interessata a Narcissa.
<< Lucius. >>
<< Bellatrix. >>
Sul viso di Bellatrix si dipinse il solito sorriso superbo e altezzoso mentre si avvicinava al cognato. Sapeva che avrebbe accettato subito il suo… invito. Lucius aveva colto al volo l’opportunità di rimanere da lei, senza nemmeno esitare. Incrociò le braccia al petto e gli rivolse uno sguardo che non lasciava dubbi su i suoi intenti << Allora? Vogliamo perdere tempo in convenevoli o…? >>
Lucius lasciò cadere il suo sguardo sulla scollatura della cognata, azzardando per la prima volta una mossa simile. Che fosse irrimediabilmente attratto da Bellatrix era vero, ma il suo amore per Narcissa era più forte. << Bellatrix, io non so se è il caso…>> sussurrò poi, con voce strozzata.
<< Suvvia, Lucius, non lo saprà mai… >> rispose Bellatrix, con lo stesso tono di voce. Si avvicinò lentamente a lui, fino a far aderire il proprio corpo con quello del ragazzo, che fece un mezzo passo all’indietro.
<< Bella, sul serio… io… >>
<< Non puoi resistermi a lungo, lo sai… >> mormorò la donna, ponendolo con le spalle al muro. I suoi occhi erano fissi su quelli del ragazzo e lasciavano intuire cosa volesse da lui e cosa gli sarebbe successo in caso di rifiuto. Fieri ed indomiti, ribelli e orgogliosi, i suoi occhi rispecchiavano appieno il carattere e la follia della giovane. Superbia unita a dolore, irrazionalità piena di crudeltà, uno sguardo smarrito nel vuoto; vacuo, proprio come si sentiva in quel momento. Persa nel nulla, mentre seguiva e lottava per un sogno più grande di lei che le aveva rubato qualsiasi cosa, l’aveva privata anche di quelle poche briciole di umanità che le rimanevano per renderla totalmente inumana, era diventata una belva furiosa capace di qualsiasi cosa per perseguire i suoi obiettivi, senza curarsi di chi ne pagasse le conseguenze. Astro splendente fra i maghi oscuri e braccio destro dell’Oscuro Signore, a volte ripercorreva la sua vita e si rendeva conto di quanto fosse diventata folle. Non c’era più nulla che non avesse fatto, eppure nel suo squilibrio era felice, era felice e fiera di vivere nel riflesso del più grande mago Oscuro di tutti i tempi, si riempiva d’orgoglio ogni qual volta vedeva il terrore negli occhi delle sue vittime, si nutriva della paura che provava la gente quando veniva pronunciato il suo nome. Ora che era arrivata fino a quel punto, aveva bisogno di perseverare nella sua follia per vivere. Era troppo tardi per tornare indietro, doveva andare in fondo, fino alla fine, fino a smarrirsi inebriata dal potere per non ritrovarsi mai più.
E alla fine Lucius non poté non cedere. Le sue labbra cercarono a forza quelle della cognata, ma inutilmente. Non c’era spazio per i baci nella vita di Bellatrix, ma solo per la violenza e per la trasgressione. Ed era proprio di violenza e di trasgressione che aveva bisogno.
Scivolarono così in un oblio fatto di piacere e pentimento al tempo stesso, perché quel piacere non poteva essere privo di dolore e rimorso. Diventarono oggetti nelle mani dell’altro, sfoghi di una vita fatta di costrizioni ed ordini, che appannava la mente e che non lasciava scampo.

Non uno sguardo, non una parola, solo il desiderio di lavare via l’odore dell’altro il prima possibile. Non doveva rimanere traccia di ciò che era successo, era il loro segreto, per di più destinato ad essere dimenticato. Per Bellatrix era stata solo una delle tante evasioni della normalità, nulla di più, per Lucius simboleggiava il suo più grande errore. Si era già pentito delle sue azioni, ma non aveva avuto scampo. Era stato inevitabile.
<< Dimentica questa sera, Malfoy >> sibilò Bellatrix, legandosi i ricci ed aggiustandosi la maglia.
<< Già fatto, Lestrange. >>


  
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