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Autore: Sabriel    16/09/2005    9 recensioni
Sirius propone una sfida a Remus per rompere la noia. Chi perde sconterà una penitenza dettata dall'altro. Aggiungete due ragazzi innamorati e James che arbitrerà... ecco un nuovo delirio, vero che mi lasciate un commentino? ;)
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ciao a Tutti! Questa f.f l’ho scritta in un attacco di pazzia e spero vi piaccia.

PERICOLOSA NOIA



“che noia!” sbuffai “perché non facciamo qualcosa di interessante?” proposi al caro dolce Moony.
Lui di tutta risposta mi porse il libro di Cura Delle Creature Magiche che stava leggendo “Felpato se ti annoi puoi interrogarmi…”
“Ah Moony non ci posso credere! Possibile che tu non concepisca il significato della parola divertimento?!” sbottai
Era inutile! Io e James avevamo provato in tutti i modi, ma, nonostante i nostri sforzi lui restava sempre composto,rigido, prefetto a scuola come nella vita.
No!, dovevo riuscire a farlo sciogliere…e questa era l’occasione giusta.
“perché non facciamo una gara?” domandai
“di che tipo?” mi chiese da dietro il volumone polveroso.
Detestavo non avere la sua completa attenzione, glielo tolsi dalle mani e mi avvicinai al suo visino perplesso “una gara con le scope. Stabiliremo un tragitto e chi arriverà ultimo dovrà scontare una pena stabilita dall’altro.”
Com’era bello, e che occhi, così espressivi, così intensi…forse non era stata una buona idea avvicinarmi così tanto, ma come potevo resistere?, non potevo perdere l’occasione…ehi cos’è quel rossore?, no è la mia mente che mi gioca brutti scherzi…ah l’amore, ci fa immaginare cose assurde.
“non se ne parla” affermò serio “il regolamento dice…”
Non gli diedi il tempo di finire “Anche uscire dalla Stamberga con la luna piena e girovagare per il castello è contro il regolamento eppure non mi sembra che tu ne sia turbato” ribattei.
Rem fece per controbattere, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono, si limitò a fissarmi imperscrutabilmente.
“ti ho fregato eh?! eh eh!” esultai
“Sirius…NO”
“Eddai Moony…cos’è hai paura di perdere?” lo provocai.
Mi ignorò. Quanto lo odiavo quando faceva così!, era come se non avessi parlato…ok piccolo come vuoi tu, a mali estremi…
“ok, se non accetti, entro domani, ogni singolo alunno della scuola avrà una tua foto di quando hai avuto la dragonite*”
Rimase alcuni istanti impassibile, codificando la cosa, poi i suoi enormi occhioni ambrati si spalancarono per la paura e il turbamento.
“non oserai…”
Il mio sorriso chiarì ogni suo eventuale dubbio. “Ok ok!” sbottò
“domani dopo erbologia” annunciai
Lui non rispose, mi strappò il libro dalle mani e riniziò a studiare.
Sorrisi soddisfatto, dovevo dirlo a James.
“a domani Rem”
“Al diavolo ricattatore!”
“Eddai non mi terrai il broncio spero! Poi chi lo sente James se vede il tuo bel visino serio e corrucciato”
Cercò di mantenere un’espressione dura, ma poi il suo viso si rilassò lasciando spazio al suo unicissimo sorriso dolce e gentile, lo stesso sorriso di cui mi ero innamorato.
“a domani Felpato, se vinco vedrai cos’ho in serbo per te…la mia vendetta sarà lenta e dolorosa” mi minacciò in un sorriso di burla.
E io? In un eventuale – anzi visto che avrei vinto io – in una sicura vittoria, che penitenza avrei potuto fargli scontare?. Beh l’avrei deciso in seguito con James.
Mi alzai e salutai il piccolo Moony, dovevo cercare Ramoso e informarlo della sfida.


Felpato si alzò sbuffando “che noia, perché non facciamo qualcosa di interessante?” mi domandò.
Possibile che con tutte le ragazze che aveva e con tutti i COMPITI IN SOSPESO non sapesse mai che fare?!
Gli porsi il libro di Cura Delle Creature Magiche . L’indomani avevamo un esame, chissà…magari facendomi ripetere la lezione gli sarebbe entrato qualcosa in quella zucca vuota, vuota ma decisamente attraente.
“Felpato se ti annoi puoi interrogarmi…” proposi in un sorriso.
Lui di tutta risposta si accigliò contrariato, assumendo un’espressione fintamente indignata. “Ah Moony, non ci posso credere! possibile che tu non concepis…”
Bla, bla, bla…sempre la solita solfa. Sei troppo rigido, esiste anche il divertimento oltre lo srtudio…lo ignorai. Ma insomma possibile che non capisse che l’unica cosa che volevo concepire era il sapore delle sue labbra?
“perché non facciamo una gara?” chiese poi.
Smisi di leggere…non era una brutta idea “di che tipo?” domandai.
Felpato mi tolse il libro dalle mani e si avvicinò a me, decisamente troppo a me. Com’era bello… ne ero così innamorato che a volte mi sembrava quasi che mi lanciasse sguardi eloquenti, tipo quello che mi stava rivolgendo in quel momento. Invece probabilmente era solo esagitato per la sfida. Arrossii violentemente, spero proprio che non ci abbia fatto caso.
“Una gara con le scope. Stabiliremo un tragitto e chi arriverà per ultimo dovrà scontare una penitenza stabilita dall’altro”
Certo come no! E rischiare di dover fare un qualcosa di imbarazzante o pericoloso.
“non se ne parla”dissi risoluto, ma il suo sguardo mi fece capire che gli dovevo una spiegazione. “il regolamento dice…” mi interruppe.
“anche uscire dalla Stamberga con la luna piena e girovagare per il castello è contro il regolamento eppure non mi sembra che tu ne sia turbato” disse in un sorriso furbo.
Feci per ribattere ma…che potevo dire?
Per una volta nella sua vita aveva detto una cosa perfettamente giusta.
Iniziò a sfottere…mmm…com’era irritante! “ti ho fregato eh?! eh eh!”
“Sirius…NO!”
è inutile che mi provochi ti conosco troppo bene per cascarci caro…lo continuai ad ignorare, nel giro di cinque minuti avrebbe lasciato perdere…il suo improvviso silenzio attirò la mia attenzione.
L’espressione che aveva non mi piaceva neanche un po’.
“Ok, se non accetti, entro domani ogni singolo alunno della scuola avrà una tua foto di quando avevi la dragonite*”
Ehi! Era un ricatto bello e buono!, Quando faceva così lo odiavo…ma stava bleffando sicuro…o no?!
Quello sguardo… “Non oserai…” chiesi turbato.
Il suo sorriso mi fece capire che avrebbe osato eccome…Maledetto! “Ok ok!” sbottai
“Domani dopo erbologia” mi informò
Io mi ripresi il libro e riniziai a studiare senza degnarlo di risposta. Quando faceva il bambino idiota ed immaturo mi irritava!…
…E va bene lo adoravo!, però quel sorrisino soddisfatto…uh che rabbia!
“A domani”
“al diavolo ricattatore!” sbottai arrabbiato.
“Eddai non mi terrai il broncio spero!, poi chi lo sente James se vede il tuo bel visino serio e corrucciato” come potevo resistere se mi faceva quel sorriso da urlo?
“A domani Felpato, se vinco vedrai cos’ho in serbo per te…la mia vendetta sarà lenta e dolorosa” minacciai con sarcasmo, anche se infondo macchinavo già un qualcosa di cattivo nel caso di un’eventuale vittoria.
Lui non rispose, mi scompiglio con affetto i capelli ed uscì dalla sala comune – scommetto i pochi galeoni che possiedo – per dirlo a James.


Quando trovai James stava cercando di strappare un appuntamento alla Evans, con tutte le ragazze che gli sbavavano dietro…ma perché perdeva tempo con lei?
è proprio vero che ciò che non si può avere fa gola…e io volevo Remus!
Già ma a lui non passavo neanche per l’anticamera del cervello, eppoi figurarsi se un tipo diligente come lui era bisessuale…eppoi se lo fosse me lo avrebbe confidato.
Il fatto è che Rem è così bello, così dolce…quanto vorrei sentirlo gemere fra le mie braccia, sentire la sua voce calda e sensuale pronunciare il mio nome con desiderio, avere le sue dolcissime attenzioni tutte per me, la sua tenerezza, il suo sorriso…
Ahh basta!
Era inutile pensarci tanto il mio era un amore impossibile…
Finalmente Ramoso mi degnò della sua attenzione “che c’è Sir?” chiese
Sorrisi. “Domani io e Rem faremo una gara” annunciai
“e di che genere, chi riesce a leggere più libri in un ora?” mi canzonò
“Spiritoso…una gara di velocità con le scope”
Mi guardò stupito. “E ha accettato?”
Ci scambiammo uno sguardo d’intesa “ho i miei metodi di persuasione” dissi in un sorriso maligno “non ci credo, è l’evento del secolo!!” si animò
“e non è finita…” ripresi sempre più divertito.
Ramoso si sedette sul davanzale della finestra addentando una mela, in attesa. Dal suo sorriso intesi che aveva già una mezza idea.
“Chi perde deve scontare una punizione stabilita dall’altro”
“Oh oh…interessante…e tu hai già una qualche idea?” chiese riaddentando il frutto.
Arricciai il naso “Purtroppo no” ammisi
James restò alcuni minuti in silenzio, ponderando. Fece per riaddentare il frutto del peccato, ma si fermò con un luccichio negli occhi “dopodomani iniziano le vacanze natalizie vero?”
Non riuscivo a seguire il suo procedimento mentale. “Si…” risposi perplesso
“E siamo tutti da me visto che i miei non ci sono…” mi fissò in modo strano.
E questo che c’entrava? A volte James era un po’ strampalato. “si…?”
“Quindi in quei 15 giorni non c’è nessuno che ci controlla” cercò un mio eventuale lampo di genio, ma non ci fu. “Ehi amico?!…siamo SOLI in casa”
v “Ma scusa cosa centra con il mio problema?” domandai inebetito.
“Sveglia Felpato!, a te piace Rem, no?”
Annuii col capo.
“Siamo soli in casa e…”
“E?!…”
“Uff! se perde dovrà scontare una punizione che stabilirai tu no?”
Uno strano sorriso mi illuminò il volto, “Sei un genio!” poi tornai serio “Ma non posso approfittarmi di lui in questo modo!”
“Non lo farai!…senti… se vincerai dovrà stare ai tuoi ordini, poi decideremo in seguito ok?”
“Mmm…non so”
“Tu lascia fare a me” mi rassicurò.
“Albitrerai tu la gara suppongo”
“certo!” esclamò. Il suo sguardo vagava sul giardino, un ghigno dispettoso si impossessò di lui e presa la mira tirò il torsolo che aveva in mano…
“MA PORC…POTTER!!” si sentì imprecare da quella che sicuro era la voce di Mocciosus….ci lanciammo uno sguardo complice e scoppiammo a ridere.
“ehm…se non ti spiace adesso devo proprio andare, ho un impegno” mi disse scompigliandosi i capelli e aggiustandosi la cravatta.
“E fammi indovinare inizia casualmente per E…” lo schernii
Il moro mi diede un’affettuosa pacca nella spalla dicendo “Tranquillo Felpato, se Rem è interessato almeno la metà di quanto tu lo sei per lui, entro un paio di giorni sarete moolto intimi” enfatizò.
Poi, dopo essersi dato un ultimo sguardo attraverso il vetro della finestra se ne andò.
Rimasi lì alcuni istanti, sovrapensiero…infondo non era un idea malvagia, se non altro avrei avuto una piccolissima chance.

Il pixie si trova per lo più nella regione inglese della Cornovaglia. Blu elettrico, alto fino venti cm...

Il pixie si trova per lo più nella regione inglese della Cornovaglia. Blu elettrico alto fino venti cm…

Il pixie si trova per lo più nella regione inglese della Cornovaglia. Blu elettrico alto fino venti cm…

Il pixie si trova per lo più nella regione inglese della Cornovaglia. Blu elettrico alto fino venti cm…

Il pixie si trova per lo più nella regione inglese della Cornovaglia. Blu elettrico alto fino venti cm…

Ma cosa…ahh ma perché Sirius doveva farmi quest’effetto?!
Chiusi il libro, sospirai e lo poggiai sul bracciolo della poltrona. Era inutile farsi illusioni, Sirius era un latin lover nato, ed era rigorosamente etero. Bastava pensare a tutte le ragazze che aveva.
Che speranze potevo avere se non quelle di essere il suo migliore amico?
Meno di zero.
Chiusi gli occhi e cercai di calmarmi, quando sentii un respiro molto vicino al mio, troppo vicino.
Aprii gli occhi e quasi non morii per l’imbarazzo.
“a che pensi Moony?” mi chiese Felpato in un sorriso. I suoi occhi indulgiarono alcuni istanti sulla mie labbra, poi tornarono a scrutarmi sospettosi.
“I-io, cercavo di distendere i nervi, tutto qui. Sai quella di domani è una verifica importante”
“Ma insomma!, Basta adesso fino a domani non voglio più sentirti nominare verifiche o interrogazioni, chiaro?”
Prese il mio libro e lo fece evanescere. “ti va di fare una passeggiata?” chiese poi.
Sorrisi. “certo!”
Il giardino era sommerso dalla neve e soffici fiocchi candidi danzavano nell’aria, dando al paesaggio un’aspetto ancora più magico di quello che già non fosse.
“Allora Rem, nervoso per la sfida di domani?” mi chiese improvvisamente.
“Niente affato!, ne hai parlato con James?”
“Sì, albitrerà lui. Io pensavo di partire dalla foresta proibita e fare due volte il giro del castello che ne dici?”
“Per me è indifferente” lo rassiccurai in un alzata di spalle “ti ricordo che sono obbligato a partecipare”
“Ma come sei…ammettilo che l’idea ti eccita”
“Ehm…” feci fintamente pensieroso “no”
“bugiardo” disse dandomi una spintarella.
“Ehi” dissi ricambiando in un sorriso divertito. Felpato sorrise furbamente.
“Sir…no”dissi duro.
Troppo tardi, una valangata di neve mi aveva appena sommerso.
Iniziammo a battagliare con le palle di neve, il risultato fu che rientrammo ambedue scoli.
Sirius rideva ancora e con una voce strana mi disse “Moony và a farti una doccia calda o ti prenderai un malanno”
Non so il perché ma quella voce mi provocò una serie di lunghi brividi di piacere. Mi voltai a guardarlo…mamma mia.
Aveva i capelli tutti all’indietro con alcune ciocche che gli cadevano sul viso e la camicia era ormai semi trasparente e intravedevo chiaramente il petto, muscoloso e abbronzato.
Arrossii, cercai di distogliere lo sguardo e mi misi ad osservare un gruppo di ragazzi del quarto anno.
La sua mano mi fece sobbalzare. Mi spostò una ciocca dagli occhi e mi disse in un sorriso “Vado su a fare la doccia, a dopo Rem”
“A-a dopo”.


Tornai in sala grande a vedere cosa stesse facendo. Aveva gli occhi chiusi e respirava profondamente…sembrava una bambola.
Mi appoggiai ai braccioli della poltrona e mi avvicinai al suo viso, osservandolo.
“Aveva la pelle lattea e vellutata. Le guance rosee e le labbra piene e sensuali…i capelli erano color cioccolato al latte e ricadevano in ciocche scomposte coprendo parzialmente le palpebre chiuse…ma le sue labbra…le adoravo!. Sembrava dicessero ‘baciami, che aspetti…siamo qui per te.’
Improvvisamente aprì le palpebre e i suoi occhioni ambrati si spalancarono per la sorpresa.
“A che pensi Moony?” chiesi curioso. Quanto avrei voluto che pensasse a me…il mio sguardo tornò a contemplare le sue labbra ma non appena vidi che se ne accorse tornai ad osservarlo dritto negli occhi.
“I-io cercavo di distendere i nervi, tutto qui. Sai quella di domani è una verifica importante”
Sembrava molto turbato, mamma mia possibile che tenesse così tanto ai voti. Dovevo cercare di distrarlo.
“ Ma insomma!, Basta adesso fino a domani non voglio più sentirti nominare verifiche o interrogazioni, chiaro?” dissi risoluto.
Presi il suo libro e lo feci sparire, aveva bisogno di uscire un po’. Non faceva altro che rinchiudersi in sala comune o in biblioteca.
“ ti va di fare una passeggiata?” chiesi dolcemente.
Lui mi sorrise raggiante. “certo!”
Dio che sorriso, ogni volta che me ne regalava uno venivo invaso da scariche elettriche.
Uscimmo in giardino. Il lago era ormai ghiacciato e molti studenti si divertivano a pattinare ed osservavano quel suggestivo paesaggio. Io invece osservavo qualcosa di molto più interessante, il mio Remus.
“ Allora Rem, nervoso per la sfida di domani?” chiesi per rompere il ghiaccio.
“Niente affatto!” disse in tono spavaldo “ne hai parlato con James?” domandò poi.
“ Sì, arbitrerà lui. Io pensavo di partire dalla foresta proibita e fare due volte il giro del castello che ne dici?”” lo informai.
So che era stupido sprecare un’atmosfera così romantica, ma era l’unica cosa che riuscì a dire.
“Per me è indifferente” mi disse in un alzata di spalle “ti ricordo che sono obbligato a partecipare mi ricordò poi con una nota di rimprovero.
“Ma come sei…ammettilo che l’idea ti eccita” lo tentai.
“Ehm…” fece fintamente pensieroso “no”
“bugiardo” dissi dandogli una spintarella. Sapevo che in realtà non vedeva l’ora, era inutile che facesse il duro con me.
“Ehi” disse ricambiando in un sorriso. Se non altro lo facevo divertire.
Mmm… approposito di divertimento…perché sprecare tutta questa bellissima neve?
Gli lanciai uno sguardo pericoloso e lui mi disse in con sguardo minaccioso “
“Sir, no…”
Non gli badai, sommergendolo di neve. Quando tornammo dentro eravamo completamente zuppi.
Che risate, con lui stavo così bene…
Dio com’era sexy…i capelli gli ricadevano sugli occhi scomposti, e alcune gocce raminghe gli esploravano il viso, soffermandosi sulle labbra rosse per il freddo. Inoltre la camicia, completamente scola lasciava ben poco all’immaginazione…il suo petto latteo, scolpito, le sue spalle…
Iniziò a tremare per il freddo. Quanto avrei voluto scaldarlo…
“ Moony và a farti una doccia calda o ti prenderai un malanno” la mia voce uscì più tremula ed eloquente di quanto volesse esserlo.
Lui si voltò ad osservarmi e mi fissò parecchio, concentrato…dopodichè tornò ad osservare il corridoio, attirato da alcuni ragazzi del quarto anno.
Dovevo andarmene o rischiavo davvero di perdere il controllo…gli presi una ciocca e gliela riposi dietro l’orecchio.
A quel contatto inaspettato si spaventò. Sorrisi, era adorabile il modo in cui arrossiva quando faceva qualcosa di sciocco.
“Vado su a fare la doccia, a dopo Rem”
“A-a dopo” rispose ancora in imbarazzo.
  
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