Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: thembra    06/07/2010    4 recensioni
Quattro anime che impazziscono per la pallavolo, quattro vite singole, ma unite da questo sport meraviglioso. Quattro anime che entreranno in contatto con persone difficili, e situazioni particolari, anime che impareranno ad amare! ...ho cambiato pure il titolo =)
Genere: Romantico, Triste, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kagome, Rin, Sango, Sesshoumaru
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Sbuffò muovendo qualche passo mentre tastava nelle tasche alla ricerca di qualcosa.

 

“Certo che…addirittura mettersi a piangere…

“…”

 

Sesshomaru si avvicinò a lei, ora seduta a terra col cane in braccio, riprendendo quel tono distaccato che lo aveva sempre caratterizzato e che aveva perso nel momento in cui se l’era ritrovata di fronte.

 

Aveva capito subito che c’era qualcosa di strano non appena era sceso dalla macchina e quella peste a quattro zampe era sgusciata fuori dallo sportello a tutta velocità scodinzolando  mentre di solito si limitava ad accoccolarsi bene sul sedile al lato passeggero aspettando che ritornasse.

Si era voltato quel tanto che bastava per richiudere la portiera quando i suoi sensi avevano avvertito una scia di profumo a lui familiare benché all’inizio non l’avesse riconosciuto.

Era bastato entrare in casa e seguire Tafi oltre la porta finestra per capire di chi si trattava.

 

Si chinò porgendole un fazzoletto di seta chiara affinché si potesse asciugare le lacrime che ancora le scendevano dal viso.

 

Grazie…

 

Non gli sfuggì il suo arrossire d’imbarazzo ma si limitò ad annuire soffermandosi a guardare come quei lineamenti fossero cambiati moltissimo nell’arco di quei pochi anni.

Il viso non era più tondo e paffuto, le si era ridimensionato raggiungendo la sua giusta forma adulta e anche i suoi capelli erano cresciuti arrivando a lambirle la vita, persino gli occhi si erano assottigliati e le sopracciglia, a differenza di quand’era bambina, seguivano un arco tracciato sicuramente dalla vanità e un paio di pinzette.

Non gli fu necessario scendere con lo sguardo sulla sua figura perché lei si alzò rivelando quanto fosse cresciuta anche in altezza, nonostante non gli arrivasse neppure alle spalle.

Per un attimo i loro occhi si incrociarono e si ritrovò stranamente sollevato dal fatto che il loro colore e quella luce particolare che in essi splendeva fosse rimasta immutata.

 

“Scusatemi…non…”

“Oh ma di che ti scusi stella? È Sesshomaru che fa sempre l’indifferente!!!”

 

Il presunto colpevole lanciò un occhiata storta ad Izayoi scostandosi di lato mentre Rin si allontanava per andare a raggiungere la donna che la strinse in un dolce abbraccio consolatorio.

 

“Che ne dici ora…andiamo a fare una passeggiata? Potremmo portare con noi Tafi se Sesshomaru è d’accordo…” Izayoi lo guardò per un momento tornando poi su di lei con uno sguardo furbo “Sai è molto geloso di lei, la lascia a casa solo se è strettamente necessario…

 

Di colpo gli occhi sbarrati di Rin si fiondarono sull’espressione di Sesshomaru fattasi ora infastidita.

 

“Che stupidaggini!”

“Su non fare il timido, piuttosto dov’è il suo guinzaglio? ”

“Non ne ho idea…e comunque sia la devo portare dal veterinario alle tre e mezza, non ho tempo di tornare a prenderla…

“Nessun problema ” abbassò il viso quel tanto che le bastava per tornare sulla ragazzina “ Rin, puoi andare con lui se vuoi…

“Che?” Sesshomaru e Rin lo dissero in simultanea.

“Ma si, mentre tu e i ragazzi fate allenamento potrebbe badare a Tafi altrimenti saresti costretto a tenerla in auto, e poi andate dal veterinario…no? Che ne dici Rin?”

Nhm…

 

Si stupì di come, nonostante l’imbarazzo e il disagio si trovò ad annuire all’idea di Izayoi, lentamente voltò il viso nella direzione di lui.

 

Se…per te non è un problema intendo…

 

Lo guardò timidamente trovandosi ingabbiata in due sfere ambrate che tuttavia non sembravano infastidite.

 

“Su figliolo…sii gentile, sono anni che non…

“Parto adesso…vieni pure se vuoi…

Ok…grazie

 

Si affrettò a seguirlo salutando Izayoi e il Dott. Taisho con un dolcissimo sorriso ridendo a come Tafi le zigzagava fra le gambe.

 

 

 

 

 

Erano appena usciti dallo spiazzo della villa e stavano aspettando che un’auto transitasse per immettersi a loro volta in carreggiata quando lui la sorprese parlando per primo.

 

“Sei qui per il pranzo di domani?”

 

Le rivolse quella domanda senza distogliere l’attenzione dalla strada mentre guidava a velocità moderata cercando di uscire dal centro città il prima possibile…se solo quell’idiota con l’Ape-car si fosse spicciato.

 

Hn…ho ricevuto l’invito e ho pensato che sarebbe stato da maleducati rifiutare…

“….”

…dopo tutto quello che hanno fatto per me…

 

Le scoccò una rapida occhiata prima di controllare nel retrovisore se poteva sporgersi in sorpasso.

 

“Tu ci vieni? Voglio dire, ti hanno mandato l’invito?”

“Nh”

……

 

Rin si riappoggiò al sedile dell’auto guardando fuori dal finestrino con aria pensierosa, magari avrebbero potuto andarci assieme ma non aveva il coraggio di chiederglielo, non voleva passare per una ragazzina appiccicosa, già si stava pentendo di essersi aggregata a lui in quel momento.

 

“Se ti da noia mettila dietro…

 

Capì subito che si stava riferendo a Tafi la quale le si era accovacciata in grembo godendosi appieno le sue dolci carezze.

Scosse la testa decisa.

 

“Non è un problema, anzi…sono io quella che le ha soffiato il posto…

 

Sorrise grattandole la testolina proprio dietro alle orecchie in un punto che a quanto aveva sentito dire in un documentario piaceva molto ad ogni cane.

 

“È davvero stupenda…grazie di cuore per averla tenuta veramente..”

“Te l’avevo promesso”

 

Annuì indecisa se proseguire o meno il discorso, da quel che si ricordava lui non era uno che chiacchierava molto e probabilmente lo avrebbe solamente annoiato con le sue ciance perciò decise di rimanere in silenzio.

 

“Sei stata adottata alla fine?”

 

Quella domanda la colpì come una doccia fredda.

Adottata lei? Chi mai avrebbe voluto una tale disgraziata che era stata rinnegata persino dai suoi parenti?

 

Espirò lentamente cercando di formulare una risposta semplice.

 

…no…

 

Così era troppo semplice dannazione, dava l’idea di una che non voleva parlare di quell’argomento e anche se era effettivamente così non le andava di fare la sgarbata proprio con lui.

Lo guardò di sottecchi trovandolo tranquillo e per nulla infastidito, con una rapida occhiata però le fece intendere che aspettava una spiegazione.

 

“Non ho mai voluto nessun’altra famiglia…non sarei stata in grado di affezionarmici…credo…”

 

Annuì prima di cambiare marcia per poter affrontare un nuovo sorpasso.

 

Alcuni anni prima suo padre aveva convocato lui e suo fratello nello studio spiegando loro che era sua intenzione adottare una ragazzina rimasta orfana chiedendo loro se la cosa li infastidisse.

Inuyasha non aveva fatto obiezioni dal momento che era a conoscenza della tragedia che aveva colpito quella bambina e di come suo padre le si era affezionato così anche lui, seppur con indifferenza non aveva obiettato ma aveva messo bene in chiaro che sarebbe rimasto estraneo alla faccenda.

Quando la risposta dell’Istituto era giunta, risultando negativa si era limitato a sostenere lo sguardo deluso di suo padre e della sua compagna senza tuttavia riuscire a non chiedersi il motivo di quel rifiuto; la loro famiglia era piuttosto illustre e potevano garantire un futuro sereno a chiunque fosse entrato nella loro casa quindi per quale motivo non gli avevano concesso il permesso per proseguire l’adozione?

Il fatto strano è che avevano proposto altri possibili candidati, bambini più piccolini e “disponibili” ma suo padre aveva chiarito bene chi volesse e perché.

La cosa si era risolta con una cospicua donazione a favore dei poveretti rimasti li dentro e tanta amarezza per i coniugi No Taisho.

 

Capisco…preferisci stare sola?”

…è più facile così…”

 

Non aveva mai sentito un simile tono di rassegnazione e tristezza.

 

 

“E come ti va?”

“Per ora va…anche se…oh, quello è Inuyasha o sbaglio??”

Nh…

“Non è cambiato per niente!!!”

 

Veloce abbassò il vetro e si sporse proprio mentre stavano affiancando un tipo di spalle dai lunghi capelli argentati con in testa un cappello da baseball.

 

“Hey cucciolo!!!!”

 

Sorrise nel vedere la sua reazione, di come il suo viso arrabbiato mutava pian piano in pura sorpresa nel rendersi conto di chi lei fosse.

Sorrise di gioia nel vederlo fare lo stesso.

Il sorriso di Inuyasha…quanto le era mancato.

 

“Rin!!!”

 

Non ebbe il tempo di uscire completamente dalla macchina che si ritrovò stretta nel suo abbraccio.

 

“Mi soffochi così!”

“Dannata mocciosa sono anni che non ti fai sentire!! Come mai quest’improvvisata?”

“Domani c’è un pranzo al St. Thomas mi hanno invitata e così…”

“C’è bisogno di un invito ufficiale quindi per vederti?”

“No ma che dici…

“L’altro giorno ero a St. Thomas in gita col mio corso, sono passato a casa tua ma non c’eri, si può sapere che fai di sera eh?”

“Perché non mi hai chiamata scemo?”

“Avercelo il tuo numero scema!!!”

“Ah già…comunque ero al lavoro, peccato…

“Al lavoro? Alle 11 e mezza di sera? Fai la escort?”

 

Sesshomaru focalizzò l’attenzione su di lei.

 

“Idiota! Avevo il turno alla videoteca…

“Ecco dove ti avevo vista!!!”

 

Rin sobbalzò all’intrusione in quel discordo di un tipo moro dal codino.

 

Aaaaaah ma sei quello del video porno!!!”

“Beccato! Non sapevo che conoscessi Inuyasha…

 

Il moro sorrise avvicinandosi ulteriormente stringendo al petto la fascia della sua borsa da calcio.

Le tornò in mente un particolare di quella sera, effettivamente aveva notato una chioma argentata quando aveva visto allontanarsi Miroku dal negozio ma non aveva fatto il collegamento.

Peccato davvero.

 

“Sono Miroku comunque, molto piacere!”

“Piacere mio! Sono Rin”

“Ti trovo bene ragazzina sai?…sei cresciuta parecchio poi, l’ultima volta che ti ho vista eri una nanetta alta così”

 

Agitò la mano a mezz’aria indicando non più di un metro e venti facendola ridere.

 

“Grazie Inuyasha, avevo quattordici anni all’epoca sai?”

“Già, passa in fretta il tempo per voi…

“Nh?”

“Andiamo o faremo tardi…

 

Sesshomaru aveva chiuso lo sportello con un colpo secco, estraendo dal bagagliaio la sua borsa incominciando ad incamminarsi verso gli spogliatoi.

 

“Aspettaci pure là Rin…ci sono della panchine laggiù.”

Ok…a dopo ragazzi…” abbassò il volto battendo le mani sulle cosce “Andiamo Tafi?”

 

La cagnolina non se lo fece ripetere e cominciò a seguirla saltandole intorno contenta.

 

“Come mai le da retta?”

“Ti avevo detto che me l’aveva data lei no?”

“Ma si ricorda ancora di Rin?”

“I cani non dimenticano chi è stato buono con loro scemo di un fratello…

…già…i cani non dimenticano eh Sesshomaru? È per questo che l’hai fatta salire sulla tua sacra macc…ouch!!”

 

Un pugno diritto sulla spalla lo fece star zitto.

 

Stonzo! Sul nervo fa male!”

 

Miroku si limitò a sorridere e dopo aver lanciato un’ultima occhiata a Rin entrò con gli altri a cambiarsi.

 

 

Dal canto suo Rin rideva e giocava con Tafi lanciandole delle pigne e dei piccoli sassolini, felice come non lo era da tempo, serena e…

 

L’improvviso scatto della bestiola la distolse dai suoi pensieri e cominciò a seguirla oltre la recinzione salendo la lieve collinetta che separava il centro sportivo comunale dalla zona…

Le mancò il battito non appena fu in cima alla salita e si trovò davanti all’enorme muro bianco che circondava il cimitero, cimitero dove erano sepolti i suoi genitori e i suoi fratellini.

Non aveva potuto partecipare al funerale perché stava ancora in ospedale e quando fu dimessa e portata a l’istituto, benché glielo avessero chiesto più volte non si era mai sentita pronta per varcare quel nero cancello semiaperto che si stagliava ora dinnanzi a lei.

Abbassò lo sguardo notando che Tafi si era seduta all’entrata e la guardava con la testa leggermente inclinata, la buffa macchietta bianca che le rigava il muso nero risaltava l’espressione dell’animale.

 

Si voltò per tornare indietro, non era ancora pronta e poi non sapeva nemmeno in che punto fossero stati sepolti…no, non ce l’avrebbe fatta.

 

“Rin?”

 

Si voltò tremante incrociando i vecchi e stanchi occhi della proprietaria della fioreria del paese, in mano, avvolti in un cono di carta marrone teneva un mazzo di fiori.

Li riconobbe immediatamente.

 

“Signora Kaede…

 

La vecchia annuì guardandosi intorno e sembrò capire.

 

“È dura eh?”

Nhm…sono passati sei anni ma ancora non ho il coraggio di…insomma…

“Ti posso accompagnare io se vuoi cara…

 

Rimase titubante ma alla fine annuì.

 

La vecchia Kaede era sempre stata gentile con lei, quasi una nonna e ricordava che quando era piccolina le regalava sempre una margherita quando con sua madre si recava da lei per comperare dei fiori.

Le margherite erano sempre stati i suoi fiori preferiti, semplici e allegri, crescevano ovunque e abbellivano qualsiasi cosa, una roccia, un vecchio muro a secco diroccato i bordi del torrente…non c’era posto a Zuliana ove non vi si trovasse quel fiore meraviglioso.

 

I suoi passi calpestavano la bianca ghiaia scricchiolando man mano che incedeva verso la fila centrale ma lei sembrava non sentire il rumore che producevano i suoi piedi.

Si fermarono poco dopo davanti alla tomba che sola accoglieva i poveri resti dei suoi famigliari.

Sentì una fitta d’agonia al petto al pensiero di come i loro corpi dovevano essere stati ridotti dalle fiamme, tuttavia nemmeno una lacrima si affacciò alle sue iridi.

 

“I signori No Taisho si preoccupano che abbiano fiori nuovi ogni settimana…vengono personalmente a sceglierli e la signora Izayoi porta sempre un mazzo di gigli bianchi perché sa che a tua madre piacevano un sacco…

Nhm…

“A tuo padre portano dei crisantemi e per i tuoi fratellini…” indicò con l’indice alcuni vasetti di violette.

“E poi li ci sono quelli che  mi chiedi di portare tu…

 

Kaede si inchinò e in un grande vaso blu molto alto e sottile sistemò ordinatamente i fiori che aveva tenuto in mano, alcuni steli di calle e iris, più in basso spuntavano tre boccioli di margherite.

 

Il suo sguardo però ora era fisso sulle foto che lucide mostravano i volti sorridenti dei suoi cari.

Avevano scelto loro anche quelle probabilmente.

 

“Nemmeno li conoscevano e guarda quanta premura hanno avuto per tutti questi anni…mentre io…

“Tu continuavi a vivere piccola gioia mia…hai avuto il tuo bel da fare cara…non darti pena per questo…

“…..”

“Vuoi rimanere sola un momento?”

 

La presa che la vecchia sentì al braccio fu una risposta sufficiente.

 

“Torniamo allora…

 

Le riuscì solamente di annuire.

 

Fuori dal cimitero Tafi le aspettava seduta a lato del vialetto e quando le due si salutarono si alzò e seguì Rin fino al punto dove stavano prima a giocare.

 

“Dov’eri finita?”

 

Inuyasha le corse incontro deviando il cerchio che stava percorrendo al trotto assieme agli altri, notò che anche Sesshomaru aveva rallentato il passo.

 

“Sono passata…uhm…

 

Indicò la cima della collina facendo intuire al ragazzo il luogo.

 

“Ah, ok…tutto a posto?”

 

Sorrise dolcemente annuendo tornando a sedersi mentre lui si allontanava raggiungendo gli altri rimanendo a guardare l’allenamento dei ragazzi.

A volte però la sua mente tornava alle immagini impresse sula lapide, ai sorrisi dei suoi affetti, all’espressione solenne che la statua d’angelo in bronzo posta in cima al marmo chiaro mostrava  a chi si recava su quella tomba.

 

Ed eccole finalmente.

Una…due, tre lacrime cadere dai suoi occhi e infrangersi sui pugni stretti al bordo del maglione.

 

In quel momento si udì un fischio convalidare un goal.

Sesshomaru aveva colpito la palla con forza micidiale prima di voltarsi verso di lei a mezzo busto.

Sulla schiena il numero 10.

 

Woaw

 

Nemmeno si accorse d’averlo detto nello stesso modo dell’altra volta.

 

 

 

 

 

 

TH

 

Grazie di cuore a Celina e Samirina…

Sesshomaru è freddo e distaccato Celina…ma a modo suo…temo che finirò un poco OOC con questa storia, ma mi auguro che la seguirete comunque!!!

Grazie delle belle parole, e anche a te Samirina…spero di sentire un vostro parere!!!

 

Notte!!!^w^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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