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Autore: KikiWhiteFly    07/07/2010    6 recensioni
[Spin Off di "Sposati... per caso!"] [One shot; AU]
Poi, in un momento di serietà, mi avvicino ad Akito, mi accuccio, per così dire, al suo petto, riuscendo a sentire oltre l'involucro esterno. Sì, quello che chiamano cuore. È martellante la velocità con il quale batte, sembrano quasi le onde che s'infrangono contro gli scogli e che battono sulla nave: sicure, decise, impavide.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I m m e n s o











La vista, da quassù, è qualcosa di meraviglioso. Respiro a pieni polmoni, faccio fatica a contenere l'entusiasmo e stringo le mani alla balaustra di ferro.

Davanti a me, c'è solo il mare: grande, immenso, infinito. Non sai mai quando finirà, quando dirà basta, quando si sarà stancato di vedermi riflessa continuamente in quello specchio d'acqua.

Contemplo, da quassù. Mi chiedo se esista una cosa altrettanto immutabile e infinita, se possa veramente comparare qualcosa al mare; non è tempo di pensieri tanto profondi, dal momento che mi trovo su quella nave per svagarmi.

Sento due braccia che mi attirano a sé: Akito Hayama, uscito da poco dalla piscina. Siamo in viaggio di nozze da appena due giorni e mio marito – che strano sapore in bocca, appena impasto quelle parole – già viene corteggiato; arriccio un po' il naso, poi mi rivolgo a lui: «Hayama, ti faccio presente che mi stai bagnando tutta.»

Il mio tono di voce è serio, si flette solo quando osservo, un attimo dopo, gli addominali ben scolpiti di Akito e il suo bel visino, incorniciato da un'aureola color miele. A renderlo ancor più affascinante nient'altro che l'effetto dell'acqua, evidentemente benefico, sulla sua pelle. Il ragazzo alza un cipiglio, poi azzarda: «Se non ti conoscessi, direi che sei gelosa.»

Rido, forse con troppa ilarità, dopodiché replico: «Gelosa? Ah, questa è buona!»

Esclamo, a gran voce. Akito rinnega un paio di volte con il capo, poi s'avvicina a me: i nostri corpi si sfiorano, quello di Akito denudato di ogni vestito senonché un boxer che funge da costume, mentre il mio è coperto solo da una veste estiva. Ora la mia schiena tocca la balaustra di ferro, Akito mi ha spintonata con troppa violenza; quasi ho paura di guardarmi indietro, per non vedere quanto sia feroce il mare, mentre prima sembrava un timido acquario.

«Stupida» borbotta, con evidente intenzione di pungermi sul vivo.

Quasi sto per rispondergli, finché non sento le mani di Akito sfiorare i miei fianchi in modo più audace – lo traduco come un desiderio – e le sue labbra che mirano alla scollatura della mia veste. Mi guardo intorno, provando un certo imbarazzo; insomma, va bene che siamo in crociera ma preferirei appartarmi con Akito, piuttosto che compiere quegli atti in luogo pubblico.

«Altrimenti cosa ti avrei sposata a fare?»

Sussurra. Stavolta sorrido, prendendo il suo viso tra le mani e sfiorando sapientemente le sue labbra: è così grande la sensazione che provo, che potrei persino volare in quell'istante o cadere all'indietro e affogare nel mare... il tutto in assoluta tranquillità, come se fosse la cosa più bella del mondo.

«Esiste...»

Penso, riuscendo finalmente a comparare il mare con qualcun altro: non è un individuo qualunque, no, è Akito Hayama.

Il ragazzo borbotta un “Eh?”, stupefatto, ma io decido di conservare quell'opinione per me stessa. Poi, in un momento di serietà, mi avvicino ad Akito, mi accuccio, per così dire, al suo petto, riuscendo a sentire oltre l'involucro esterno. Sì, quello che chiamano cuore.

È martellante la velocità con il quale batte, sembrano quasi le onde che s'infrangono contro gli scogli e che battono sulla nave: sicure, decise, impavide.

«Cosa stai facendo?»

Grugnisce Akito, palesemente a disagio in quella posizione. Ed io sorrido – come se nulla potesse fermarmi – e proferisco: «Ascolto il mare, ascolto il mare.»

Ripeto una seconda volta, come a voler trovare una risposta nei suoi occhi. Akito sembra capire – intuisce, forse – mi rassicura, carezzando la folta matassa che copre il mio capo.

È un momento perfetto... quello in cui onde e mare armonizzano fra loro, creando un legame.












Note: Bene, una breve fic senza troppe pretese: è la spin off della storia che ho concluso da poco “Sposati... per caso”, la potete leggere senza aver letto la long fic. Qui Akito e Sana sono in “luna di miele” <3.

Spero si sia capita l'ultima frase, che è una chiara metafora: il legame di cui parlo è quello che lega Sana ed Akito.

(Sempre meglio spiegare XD)

Grazie a coloro che hanno commentato l'ultimo capitolo di “Sposati... per caso” (<3)

Ah, volevo puntualizzare una cosa: per chi mi segue in più fandom – dato che mi è stato chiesto via recensione – consiglio vivamente di andare nel mio profilo, in fondo... nelle “Comunicazioni di servizio”. Ho deciso di riservarmi qualche fic per Settembre, mentre quest'estate tenterò di portare a termine più di 15 fic (dovrebbero essere diciotto, all'incirca) *__*.

A presto!


Kiki.







   
 
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