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Autore: morphine    07/07/2010    2 recensioni
questa storia parla di tre persone. Ivy che non ha mai avuto molta fortuna nella vita, Jared che ne ha avuta anche troppa, e Shannon che attraversa una fase importante della sua vita in cui deve prendere decisioni che lo cambieranno.
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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21

 

Ivy sapeva di dover continuare con il piano della vendetta.
Sapeva anche che Jared non l’avrebbe più aiutata e che nemmeno Shannon avrebbe partecipato, però voleva vendicarsi, voleva fare almeno una cosa fatta bene nella sua vita! Per cui informò Christine di tutta la storia e lei rimase ad ascoltarla sconvolta per tutto il tempo e promise che l’avrebbe aiutata!
 
C: per cui che devi fare ora?
I: ora c’è la fase 4, conquistare Ian
C: in che senso?
I: devo convincerlo che voglio tornare con lui... farlo innamorare di me in un certo senso...
C: questa è difficile... non perché tu sia brutta è che è difficile...
I: lo so... Jared aveva un piano anche per questo, ma non mi ha mai informata su cosa dovessi fare di preciso!
C: e se chiami Jared e glielo chiedi?
I: piuttosto mi faccio una ceretta alla testa!
C: ok... cosa vuoi fare...
I: per prima cosa...
 
Iniziò a raccontarle tutto il suo piano e Christine si trovò d’accordo su ogni punto! Ivy era pronta. Poteva vendicarsi di Ian.
 
Shannon non rispondeva alle chiamate di Jared.
Lo chiamava almeno una 20ina di volte al giorno e Shannon lasciava partire la segreteria, sapeva che presto sarebbe andato direttamente a casa sua, voleva vedere solo quanto tempo ci avrebbe impiegato! Jared al contrario iniziava a sentirsi irritato, così decise di andare da Shannon per mostrargli tutto il suo disappunto!
 
S: che vuoi?
 
Disse appena aprì la porta vedendo Jared con stampata in volto un espressione irritata degna delle migliori soap opera!
 
J: non rispondi al telefono! E se era successo qualcosa? Se mamma  stava male? Se io stavo male?
S: che vuoi?
J: oddio scusa! Scusa scusa scusa scusa! Contento?
S: no
J: cosa?
S: non lo dici veramente... impegnati...
J: cosa dovrei fare?
S: dillo come se lo pensassi veramente
J: scusa
S: ...
J: oddio. Scusa, ho fatto una cazzata, ero geloso e ho reagito male.
S: ok, così può andare
J: siamo apposto?
S: no, non siamo apposto... non puoi pretendere che ti perdoni così di punto in bianco!
J: ma...
S: ti perdono, al 70%
J: come al 70...
S: al 70
J: non al 100?
S: no, al 70!
J: e cosa devo fare ancora per...
S: non lo so, a qualcosa penserò!
J: ok.. andiamo a prendere un gelato?
S: ok
J: esci così?
S: perché?
J: nulla nulla andiamo.
 
Jared ignorò l’abbigliamento del fratello (come se lui si vestisse bene) ed uscirono. Il gelato era una cosa simbolica che facevano sempre da quando erano bambini, ogni volta che litigavano la madre li portava a prendere un gelato, così facevano pace! E da allora, ogni volta che litigavano andavano a prendere un gelato.
 
Erano seduti ad uno dei tavolini della gelateria quando Jared vide Ivy entrare in un negozio...
 
J: oddio
S: cosa?
J: Ivy
S: DOVE!
J: è entrata la dentro…
 
Lo disse con preoccupazione. Si era accorto che il negozio in cui era entrata non era un negozio qualsiasi, era un negozio di Ian!
 
*3 ore prima*
 
Ivy era immersa in un bozzetto quando Christine la interruppe...
 
C: Ivy!
 
Disse sussurrando...
 
C: psss Ivy!
I: che c’è?
C: è qui
 
Continuò la ragazza sussurrando!
 
I: chi?
C: Ian!
I: oh.. perché stiamo sussurrando?
C: non lo so...
I: torniamo ad un volume normale e ricordati di fingere!
C: ok... hem... chiedono di lei.
I: chi chiede di me?
C: un certo Ian Lancaster
I: chi?
C: Lancaster
I: ok... digli che arrivo e dagli qualcosa da bere.
 
Sapevano che ogni parola detta sarebbe stata sentita da tutti e soprattutto sarebbe stata sentita da Ian, per cui avevano optato per la finzione... dopo dieci minuti d’attesa Ivy raggiunse Ian.
 
I: salve!
Ia: Ivy
I: le serve qualcosa?
Ia: è così che mi tratti?
I: come dovrei trattarla?
Ia: ok... ho saputo che stai avendo successo... mia moglie vuole un tuo abito...
I: oh... che carina, deve venire lei se vuole un abito! Mi servono le sue misure e mi deve dire cosa vuole, scegliere il colore...
Ia: smettila Ivy!
 
Disse Ian in modo brusco sussurrando e avvicinandosi a lei in maniera pericolosa, cosa che mise in allerta la sicurezza...
 
- signore si calmi e si allontani dalla signorina
Ia: certo certo scusate... c’è un posto dove possiamo parlare in privato?
I: certo
- con tutto il rispetto signorina ma...
I: va tutto bene Poul, conosco il signor Lancaster e in caso di pericolo urlerò!
- certo...
 
Guidò Ian fino al suo studio privato e lasciò la porta socchiusa...
 
I: che vuoi?
Ia: cosa pensi di fare?
I: hum... ora come ora finire questo vestito poi chiamare il take-away per il pranzo, pensavo al messicano  oggi...
Ia: non intendevo questo...
 I: so cosa intendevi...
Ia: allora?
I: faccio il mio lavoro! Non posso lavorare?
Ia: certo...
I: quindi? Sei venuto fino a qua per vedere se tengo la bocca chiusa?
Ia: in un certo senso....
I: tranquillo...
Ia: e con il tuo ragazzo come va? Ho letto che non tira bella aria
I: morto un papa se ne fa un altro
Ia: comunque ho qualcosa da proporti, diciamo che è per sotterrare l’ascia di guerra se sei d’accordo! Dimentichiamoci del passato!
I: va avanti
Ia: i ragazzi che lavorano per me e che si occupano delle nuove idee, pensano sarebbe carino se tu disegnassi una linea di borse, foulard e cose così per la nostra linea giovanile!
I: se ti vedesse tua madre...
Ia: cosa direbbe?
I: penso ti sputerebbe in faccia
Ia: probabile... ti interessa?
I: potrebbe
Ia: quando posso avere una risposta?
I: aspetta... CHRISTINE!
C: eccomi
I: chiama quella del marketing come si chiama Agata, Amanda... oh... non mi ricordo...
C: è Alexandra
I: hum... davvero? Vabbè chiamami quella li e passamela...
C: certo!
 
Ivy non credeva alle sue orecchie... Ian aveva creato la sua trappola con le sue mani. Una collaborazione era la cosa migliore per vendicarsi e di sicuro sarebbe riuscita ad avvicinarlo abbastanza per la fase 5! Chiamare Alexandra era solo una formalità, sapeva già che avrebbe detto di si alla sua proposta!
Christine compose il numero e Ivy parlo con l’addetta al marketing che dopo aver pensato qualche secondo ai pro e i contro le disse che poteva accettare, che sicuramente sarebbe stata una buona pubblicità; così dopo aver dato la comunicazione ad Ian l’uomo la invitò ad andare con lui al suo negozio dove c’era il suo studio per parlare dei dettagli in presenza del resto della sua squadre. Ivy accettò e dopo venti minuti stava entrando dentro al negozio... proprio mentre Jared e Shannon stavano mangiando un gelato dall’altra parte della strada! Lei non li vide ma se li avesse visti, sicuramente avrebbe evitato i sorrisetti ad Ian e le finte risate alle sue battute!
 
Dopo mezzora in cui avevano parlato di ricavi, percentuali e termini di contratto Ivy uscì dal locale accompagnata da Ian e ovviamente, per  far cadere meglio Ian nella trappola non risparmiò occhiate languide, sfioramenti casuali di braccia e il finto abbraccio caloroso come congedo... il tutto sotto gl’occhi di Jared e Shannon che, non credevano ai loro occhi. Il primo non capiva cosa stava succedendo, Ivy non odiava Ian? Perché lo abbracciava? L’aveva preso in giro tutto il tempo? Forse era tutto un piano per rubargli tutto! Si sarebbe fatta sposare da lui o da Shannon, poi l’avrebbe ucciso e si sarebbe presa tutto, vivendo il resto della sua vita come la famosa vedova, piena di soldi e forse poi avrebbe sposato anche l’altro e... no, era troppo anche per Jared credere che tutto questo era possibile, anche se ora come ora non sapeva più che pensare di Ivy. Shannon al contrario del fratello si sentiva a terra. Era come se avesse preso il suo cuore,  lo avesse gettato a terra, passato sopra con l’auto e poi ripassato sopra in retromarcia, lo avesse fatto bollire un po’ e poi l’avesse dato in pasto a dei cani randagi con la rabbia!
Jared si accorse che Shannon stava piangendo.
Una lacrima era scesa sulla sua guancia, restava immobile a guardare Ivy salire sull’auto e scomparire all’orizzonte! Avrebbe voluto alzarsi, seguirla, chiedere spiegazioni ma non aveva mosso un muscolo. Si sentiva preso in giro.
 
J: hey, andiamo a casa
S: era lei vero?
J: si
S:  perché ha...
J: non lo so, non lo voglio sapere, andiamo a casa
S: ma lei non...
J: Shan andiamo, va tutto bene, vieni
 
Jared portò Shannon a casa e dopo essersi assicurato che non avrebbe tentato il suicido uscì, non era vero che non voleva sapere perché Ivy avesse fatto quello che aveva fatto... lo voleva sapere eccome! Così dopo aver chiamato Brent e averlo costretto a dirgli il nuovo indirizzo di Ivy andò da lei più arrabbiato che mai.


   
 
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