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Autore: Clovely    07/07/2010    9 recensioni
Gli occhi di Elena sono azzurri come il cielo. Quelli di Damon neri come la notte. E come si dice, gli occhi sono lo specchio dell'anima... Elena e Damon sono tanto diversi, ma nel profondo, sono molto simili. Una fan fiction su questi personaggi, e su una storia d'amore per niente sempilce, ostacolata da vampiri millenari e legami indissolubili. Tra amore e odio, la mia storia sul malvagio vampiro Damon, e la bellissima umana Elena. Vi prego, leggete e commentate!
Genere: Romantico, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Capitolo 11 parte 2 nvu

Light and Darkness

Parte Seconda

Capitolo 11

Erano passate solo poche ore dalla partenza di Elena e Damon, e nessuno aveva ancora avuto il coraggio di parlare.
Matt era andato via poco dopo, le ragazze lo avevano salutato sorridendogli e tirandogli pacche sulla schiena, e lui cercò di apparire sereno, ma nel profondo dei suoi occhi blu come l’oceano, si vedeva la tristezza, la malinconia, la preoccupazione… Quella partenza sanciva per lui la perdita di Elena.
Bonnie e Meredith invece erano rimaste nel salotto di quest’ultima, parlando di cose inutili e superflue, quando sapevano che entrambe pensavano ad Elena.
La prima a parlare fu Meredith, come sempre.
«Pensi che abbia fatto la scelta giusta?»
Bonnie non rispose subito.
«Voglio dire, avrebbe potuto partire solo lui. Perché coinvolgerla?» La incalzò Meredith.
«E chi l’avrebbe protetta qui? Noi?» Disse Bonnie sarcastica.
«Ma perché proprio l’Italia! E’ così lontano… non pensi che… potrebbe essere… non so…»
«No.» La interruppe secca le rossa. «No. Damon non l’ha rapita, o cose del genere. Meredith, lui vuole solo il suo bene.»
L’altra si rassegnò.
«Mi mancherà Elena. Spero solo che torni presto.»
Bonnie annuì. Ma se qualcosa fosse andato male, loro avevano già il loro piano B di riserva.
 

***

 
L’aereo era decollato ormai da più di un’ora, ed Elena aveva appena finito di scrivere il suo diario, riponendolo con dolcezza nella sua borsetta. Mentre la chiudeva, il suo sguardo vagò oltre il piccolo finestrino dell’aereo. Nuvole, questo si vedeva, una distesa infinita di nuvole bianche, di ogni forma o dimensione, baciate dal sole, che si stagliava alto sopra di esse, colorandole di tonalità dolci e rilassanti.
Mai Elena aveva visto uno spettacolo così stupendo, quasi da mozzare il fiato.
Forse solo…
«Damon? Non è bellissimo?»
Il ragazzo era rimasto tranquillo e silenzioso sin dal decollo dell’aereo, e aveva parlato pochissimo. In risposta fece uno strano verso, che sembrava d’assenso.
La ragazza si voltò verso di lui, e lo vide… bè, strano.
«Damon, cosa c’è che non va?»
Lei gli strinse la mano, con la speranza che lui parlasse, perché sapeva che sarebbe riuscita a farlo parlare. Gli rivolse uno sguardo sincero e speranzoso.
«Dai… sii sincero!» Lui la scrutò un istante, scocciato, perché c’erano cose che lui non amava raccontare.
«Non mi piacciono gli aerei. Quando si parla di volare…» Abbassò la voce per non farsi sentire. «Preferisco le mie ali.»
Elena si rilassò, si era già preparata a sentire chissà quali storie. Però sorrise.
«Hai paura degli aerei?» Esclamò, guardandolo divertita.
«Io non ho paura!» Non si accorse di aver parlato un po troppo ad alta voce, e qualche passeggero li vicino si voltò. «Non ho paura di niente.» Le rivolse uno sguardo di sfida e di scherno.
«Sì, sì certo, come no. Cavaliere senza macchia e senza paura.»
La ragazza tornò a guardare le nuvole e il cielo infinito, stringendo la mano di Damon, del suo Damon, del ragazzo a cui aveva affidato la sua stessa vita.
Visto che lui stava in silenzio, lasciò vagare la sua mente. Pensò ai suoi amici, Matt, Meredith e Bonnie, e si chiese come stessero. Sperò che fossero felici e che non fossero preoccupati.
Pensò a zia Judith, e alla piccola Margaret, sentendo una fitta allo stomaco al pensiero di come l’aveva imbrogliata.
Ma la sua partenza era anche per il suo bene. Era per il bene di tutte le persone che amava. Per il bene di Fell’s Church. Doveva assolutamente allontanare da li quei vampiri assassini, perché ne era certa, nessuna delle persone che abitavano li, meritavano di morire per mano di un vampiro che, con molte probabilità, era li per lei.
Anche se Damon sosteneva di non sapere nulla di quei vampiri, Elena sapeva che nella sua mente diabolica c’era già qualcosa in macchinazione. Altrimenti perché? Perché scegliere una destinazione così lontana? Un altro continente, addirittura… l’Italia. Di sicuro non voleva solo farle conoscere la sua famiglia.
E questo era l’altro punto dolente. La sua famiglia. Da quello che aveva capito, gli era rimasto solo un fratello. O forse si sbagliava?
Poi un dubbio prese forma nella sua mente.
«Damon?»
«Hmm?» Fece lui, con la stessa aria assente di prima. Allora gli aerei non gli piacevano davvero.
«Stavo pensando… Quando parli di “tua famiglia”, ti riferisci a tuo fratello, no?»
Damon annuì, senza parlare.
«E non mi hai nemmeno detto come si chiama.»
«Ogni cosa a suo tempo.» Rispose acido lui.
«Ma… se vuoi due vi siete uccisi per quella ragazza, cioè vampira, Katherine.» Elena osservò la sua reazione, ma lui spostò semplicemente lo sguardo su di lei, e le sorrise. Allora aveva già capito.
«Ed io sono uguale a lei… tuo fratello penserà…»
«Te l’ho detto Elena. Ogni cosa a suo tempo.» Dopo di che chiuse gli occhi, poggiando la testa sullo schienale del sedile, continuando a stringere la sua mano.
«Ma almeno dimmi come si chiama!»
Il sorriso sulla faccia di Damon sembrava divertito «Stefan.»
Rispose senza più aprire gli occhi. Elena si lasciò cadere sul sedile, ripetendo quel nome nella sua mente. “Stefan… Stefan… Stefan Salvatore. Damon e Stefan Salvatore.”
Provò a immaginarsi nella sua mente il fratello di Damon, ma si ritrovò solo con due immagini identiche dello stesso. Non sapeva come avrebbe potuto essere questo Stefan.
Era uguale a Damon? Fisicamente e magari caratterialmente? Come si sarebbe comportato con lei? Come avrebbe reagito appena l’avesse vista?
Ma tutto nella mente di Elena si sintetizzò in un’unica domanda: cosa sarebbe successo?
E così, con la mente piena di dubbi e di domande, si addormentò,sperando di arrivare il più presto possibile. Il suo ultimo pensiero fu che Damon non era affatto simpatico quando viaggiava in aereo. Con uno sbadiglio si lasciò cullare dal caldo torpore del sonno.

 

 Note d’autore:

 Salve a tutte ragazze!!!!
Allora, vi chiedo scusa, perché questa volta ci ho messo davvero tanto, tantissimo, troppo ad aggiornare!
Il fatto è che, con le vacanze, sto quasi sempre da mia nonna, e qui internet non c’è… -.- abbiamo comprato la chiavetta vodafon, ma va lentissima, però almeno sono riuscita a connettermi! E per di più, la mia mente malata sta elaborando anche altre ff, e addirittura un libro! xD (se vi può interessare ho scritto e pubblicato una storia su Dark Visions, una trilogia della Smith che adoro! *-*).
Ma ora passiamo al capitolo… vi direte, tutta questa attesta per questo capitoletto??
Perché effettivamente non accade nulla… possiamo dire che è un’introduzione alla seconda parte della mia storia, e qui si può vedere una Elena molto riflessiva e un Damon un po… scocciato dal viaggio?? xD
Comunque nel prossimo capitolo, che spero di scrivere il più presto possibile, cercherò di dare più risposte, e di farlo un po più interessante, fino ad allora vi ringrazio per leggere e commentare la mia storia! Se non fosse per voi magari oggi non sarei qui a scrivere!!! Quindi grazie mille a tutte!!!
E passate delle bellissime vacanze!!! ;)

Ringraziamenti:
In breve, vorrei ringraziare per le splendide recensioni: ila_D, Clixa, _Delena_, biafin, Samirina, KeLsey e Razieletta95!!! Grazie 1000!!!! =)

 

   
 
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