Notre Dame de Paris ~ Collection

“Balla, mia Esmeralda
Canta, mia Esmeralda
Con te sto morendo anch'io”

Ad Elena, che probabilmente si aspettava qualcosa

di più leggibile. Però, una cosa gliela voglio dire: sebbene siamo

così diverse, c'è qualcosa che ci lega molto

più importante di un semplice scontro di pairing.

Quel qualcosa, si chiama amicizia.

Ti voglio bene, cara :).

E ti aspetto al prossimo Lucca, eh :)

Le mani tremavano, formicolavano – irritate, stanche, spossate – mentre gli occhi si riempivano di lacrime.

Sakura era accasciata al suolo: pallore sul suo viso, di quel bianco che restava nell'anima per la paura. Naruto osò avvicinarsi, quel tanto che bastava perché potesse sfiorarle con l'indice destro il profilo; quasi le volesse implorare un pugno, in quel momento, desiderava tanto che lei reagisse in qualche modo.

L'assurdo color pastello dei suoi capelli parve aver perso la vivida lucidità nel momento stesso in cui li sfiorò: quei fili sottili gli sfuggivano dalle dita, poi si gettavano a terra.

«Parlami...» mormorò, quasi la stesse supplicando. «Parlami, Sakura. Dammi un pugno, parlami, sfogati con me, parlami, odiami, parlami.»

Ed ogni volta, quella parola si ripeteva: sottovoce, come per addolcire quelle suppliche. Ma il volto smunto, emaciato e cadaverico di Sakura non ammetteva repliche.

Allorché, il ragazzo era costretto ad accettare il fatto di aver ottenuto la vittoria, ma che ciò non significasse necessariamente di aver vinto.

Secondo il suo punto di vista, no.

Continuò a mormorare quella parola, quasi fosse necessaria in quel momento: il giorno e la notte non esistevano più, se accanto a lui non c'era colei che rappresentava quelle due facce della stessa medaglia.

Parlami, parlami, parlami.

Un grido gli straziava il cuore: realizzò solo quand'era giorno inoltrato, quanto fosse stato inutile quel tormento.

E, piano, le parole si trasformarono in lacrime. Pianse sul corpo esanime di Sakura, come a volerle ricordare che lui c'era – accanto a lei, sempre, con il cuore e con la mente – e che il cielo non si sarebbe solamente dovuto portare la sua anima, bensì anche le lacrime del povero sventurato che l'aveva tanto amata.

Qualcosa s'incrinò dentro, si spezzò, da quel giorno – che fosse morta anche la sua anima?

Note:

Okay, fa palesemente ca... Ehm, non è nulla di che, ma era per sperimentarmi.

Mi sono detta “Se una volta ho scritto una ShikaTema, posso scriverla una NaruSaku, no?” XD... E così, eccomi qui.

Prima che mi lanciate quei pomodori addosso – ma sì, che è estate e fa caldo e fanno sempre bene *si guarda attorno impaurita* – ci tengo a spiegare che tutto ciò è per Elena/uchihagirl, ispirata alla canzone “Balla mia Esmeralda” che potete trovare qui.

Fan fiction ambientata in un ipotetico finale nel quale Sakura perde la vita.

Intanto, ringrazio Rota per il precedente commento, sempre gentilissima :)). Felice che ti sia piaciuta la ShinoTemari cara, ne ho in progetto altre in futuro u_u.

In verità vorrei fare proprio qualcosa con Shino, poi si vedrà XD.

Mh, ci vediamo domani – oggi? Dato l'orario XD – oppure dopodomani, con l'ultima: NejiTen, per celiane4ever... YingYangista convintissima *__*.

Grazie per aver letto,

Kiki <3