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Autore: Fuffy91    08/07/2010    0 recensioni
Quando la portiera del guidatore si spalancò e ne fuoriuscì Carlisle in persona, i capelli biondi brillanti alla luce del sole, ora oscurato da nuvole gonfie di pioggia, il viso incredulo e teso, in paradosso con l’accentuarsi del sorriso cortese del vampiro sconosciuto, che avvertii due braccia familiari e decise, scostarmi al mio fianco ed imprigionarmi protettive. Mi voltai e, se avesse potuto, il mio cuore avrebbe avuto sicuramente un tuffo... Cosa succede??? Da cosa è causato lo sgomento di Carlisle, e Bella, come mai è così tesa??? Se volete saperne di più, cliccate e vi assicuro che non ve ne pentirete!!! Baci baci, Fuffy91!!!^-*
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Storie di donne...di vampire!^^'
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Capitolo 10

Bella.

 

Sorrisi alla vista di Jacob, in forma di lupo, sbucare dal folto della pineta, la lingua penzoloni e i grandi occhi neri profondi e ridenti, correre a per di fiato verso Villa Cullen, seguito da Jasper ed Emmett, che tenevano, ben salda nella loro stretta, la figura longilinea e fasciata di pelle scura di Valentine.

Mi voltai verso Renesme, seduta sul divano, in una posa tesa e rigida, cinta per le spalle da Edward, che le accarezzava, delicato, il braccio destro.

Non appena notò la mia espressione serena, si rilassò e un sorriso le illuminò, finalmente, il bel volto d’adolescente.

“ Sono tornati, mamma?”

Mi chiese, con l’aria di conoscere già la risposta.

Annuii ugualmente, intercettando lo sguardo ambrato di Edward, che sorrise a sua volta.

Nessie si alzò di scatto e si voltò verso la finestra, dove entrò, con un balzo, Jacob in forma umana, ricoperto unicamente da un bermuda in jeans scuro e un paio di scarpe bianche da ginnastica.

Gli andò subito incontro, abbracciandolo stretto, come se non volesse più lasciarlo. Jake sorrise, ridendo subito dopo, divertito, dal suo improvviso slancio d’amore, ricambiando più che volentieri l’abbraccio.

“ Però, che accoglienza!”

Esclamò, ridendo ancora, baciandole la fronte e accarezzandole la schiena in lenti movimenti circolari.

“ Era un’impresa rischiosa. Sono stata molto in pena per te.”

Gli confessò, alzando il volto arrossato dal suo petto muscoloso ed incatenando il suo sguardo color cioccolato a quello di carbone di lui, che sbuffò, mentre le accarezzava con l’intero palmo della mano destra, il viso.

“ La solita esagerata.”

Lei si indispettì a quel sussurro borbottato, con conseguenza un pugno assestato nello stomaco.

“ Ahi! Ma come? Non mi volevi tutto intero?”

“ Ora che ci penso, è meglio che ti disintegri io, al posto di Darius, così mi risparmio la pena.”

Jacob, invece che risentirsi di quella palese minaccia, rise ancora di più e la imprigionò in un abbraccio ancora più profondo. Ormai, mi parve immersa nel suo petto muscoloso.

“ Adoro quando ti arrabbi, piccola. Diventi rossa qui e qui.”

Disse, toccandole con la punta del dito indice, la fronte e la punta del naso, facendole nascere un sorriso dolce.

Edward mi cinse i fianchi ed accostò il capo al mio, strofinando la mia guancia destra con la sua sinistra.

Chiusi per un attimo gli occhi, abbandonandomi per un attimo a quel momento di assoluta pace, dimenticando tutto il resto della realtà, all’infuori di Edward. Ma, a malincuore, fu proprio lui a rompere l’incanto, baciandomi la tempia e respirando fra i miei capelli.

“ Sono arrivati.”

Mi voltai, giusto il tempo di vedere Jasper varcare la soglia di casa, strattonando per un braccio una recalcitrante Valentine, che si dimenò e scalciò, cercando di liberarsi dalla sua stretta ferrea.

Emmett, spazientito, la sollevò di peso, mentre lei dava sfogo a tutta la sua rabbia, graffiandogli la schiena e cercando di mordergli il collo con i denti affilati.

“ Provaci e sei morta definitivamente.”

Sibilò Rosalie, tirandola per i capelli e lasciandola andare solo fino a quando Emmett non la posizionò su di una sedia, bloccata da Jasper, che le serrava i polsi dietro lo schienale con le mani, simili a manette d’acciaio e prive di chiave.

Valentine ruggì contro Rosalie, quando lei si allontanò, posizionandosi accanto ad Emmett, che la baciò velocemente ma appassionato.

Valentine distorse la bocca in un gesto teatralmente disgustato dalla scena, guadagnandosi una sguardo di Rosalie che definire truce, era dir poco.

“ Beh, che volete da me, Cullen?”

Si rivolse con tono arrogante ed inviperito a Carlisle, osservandolo dall’alto in basso con disgusto e dispetto.

Carlisle non si scompose, rispondendole il più calmo e disinvolto possibile.

“ I miei figli vorrebbero porti un paio di domande, Valentine.”

“ Ah, si? E chi dei tanti? Il gorilla, il biondo, il rosso, la chiromante, la rompiscatole o la vipera bionda finta?”

Dedussi, da quel breve resoconto, che la “rompiscatole”, dovevo essere io, dato il mio potere scudo, che ostacolava i giochi sadici del suo capo.

“ Nessuno di loro, in realtà.”

Disse una nuova voce, più tenebrosa ed alterata di quella modulata e paziente di Carlisle.

Tutti ci voltammo in direzione dell’entrata, dove apparve William, i capelli caramellati scompigliati per la corsa e la labbra più rosse del solito, dedussi per il freddo di Forks, ma per Alice, che sorrideva e sghignazzava al mio fianco, supposi per altri motivi.

Valentine tacque e trasalì quando William sbatté la porta, che si richiuse in un tonfo sordo.

Dal canto suo, il vampiro non staccava gli occhi da lei, nemmeno quando avanzò, le mani nelle tasche dei jeans scoloriti e lo sguardo fiero e deciso.

“ Edward crede che tu sia la più incline a parlare, dei tuoi due amici.”

Aggiunse subito dopo, calmo ma con una nota di subdola minaccia, ad incrinare la melodia della sua voce.

Valentine dovette percepirla, visto che voltò il viso dalla parte opposta a William, nell’attimo in cui afferrò una sedia e si sedette a cavalcioni su di essa, le braccia incrociate sul suo morbido schienale color panna, con il volto reclinato sull’avambraccio destro.

Valentine storse le labbra ed emise un sibilo rabbioso, in un gesto stizzito, scuotendo il capo per scostarsi una ciocca di capelli corvini, che le ricaddero, impertinenti, sulla sua guancia.

“ Non so di che parli.”

Gli disse, fingendo indifferenza.

“ Ah si?”

Chiese retorico William, strofinando il mento lungo la linea dura e tesa del suo avambraccio sinistro.

Valentine si voltò ad osservarlo, gli occhi rossi fiammeggianti.

“ Senti, cosa vuoi da me? Io non so niente della femmina, se è questo che ti preme sapere!”

Gli urlò in viso, la bocca di rosa imbronciata e ringhiante.

“ Certo che voglio che tu mi parli di Diana.”

Controbatté lui, di rimando, sporgendosi in avanti, verso il suo volto pallido e scolpito dalla collera, ma che, nonostante tutto, indietreggiò.

“ E non certo del suo passato. No, quello lo conosco meglio di te, perché ne facevo parte.”

Continuò William, alzandosi dalla sedia e riponendola, educatamente, al suo giusto posto, accanto al tavolino in fondo, vicino la portafinestra.

“ E allora, cosa diavolo vuoi da me? Si può sapere?”
William si voltò verso di lei, il viso contratto dalla rabbia, che fece trasalire e rabbrividire Valentine, che divenne quasi una gattina sottomessa e miagolante pace.

“ Voglio che tu mi racconti tutto ciò che è successo, prima che tu mi trasformassi. Voglio sapere cosa è successo a Diana, in tutti questi anni di distacco da me. È stato Darius a trasformarla, vero? Non c’è bisogno che tu me lo confermi, è evidente questo. Ciò che mi chiedo, e che mi ossessiona fino a consumarmi, è perché, per quale motivo Diana non si ricorda di me? Si ricorda di sua madre, di suo padre, ma di me no, niente, il vuoto assoluto. Nemmeno il barlume di un ricordo!”

Concluse tagliente, stringendo, con la mano sinistra lo schienale della sedia, facendolo scricchiolare sinistramente, nella stretta delle sue dita.

Valentine rabbrividì ancora alla vista della sua angoscia, mista ad una rabbia e ad una frustrazione primordiale, che minacciava di trascinarlo nel mirino della pazzia.

“ Io…” iniziò lei, arrogante, ma mascherando timore.

“ Io non so perché la ragazza non si ricordi di te.”

“ Bugiarda!”

Tuonò lui, avvicinandosi a lei e parandosele di fronte, i pugni ben stretti lungo i fianchi, la fronte corrucciata e le iridi dei suoi occhi, ormai ridotte ad una macchia d’inchiostro vivo.

“ Tu devi saperlo, per forza! Hai agito per conto di Darius, me lo rivelasti tu stessa, quella notte! Hai cercato di uccidermi, perché fu lui a ordinartelo! Devi sapere il perché ti chiese di fare una cosa del genere.”

“ Ma certo, che lo so. Per lei!

Urlò isterica Valentina, ruggendo e sporgendosi verso di lui, che sbarrò gli occhi sorpreso, ma non indietreggiò.

Jasper, indispettito dal suo improvviso nervosismo, la riportò a rilassarsi, attraverso il suo potere, sullo schienale della sedia, afflosciandosi come i petali raggrinziti di un fiore.

Ma la sua ira non si affievolì del tutto, visto il tono in cui parlò in seguito, lo sguardo improvvisamente antico, perso in ricordi lontani, ma ancora brucianti di sdegno.

“ Oh, si. Diana, Diana, Diana…siete tutti incantati da lei. Darius poi...” una pausa, in cui sorrise, per la prima volta amara.

“ Lui impazzisce per lei. È disposto a tutto per averla. Ucciderti era solo un piccolo intoppo da eliminare. Ma lui aveva già intenzione di renderla sua, prima ancora che voi due vi conosceste.”

Il nuovo sorriso che solcò le sue labbra, era intriso di veleno, come il sibilo con cui accompagnò le parole che scatenarono un nuovo tremore in William, teso e pronto ad esplodere da un momento all’altro.

“ La prima volta che la vide, fu alla fiera dei fiori che si teneva ogni primavera, a Londra. Era insieme a sua madre, tutta compita e sorridente nel suo vestitino azzurro, con il coltello abbottonato fino al collo, come ogni brava verginella del suo tempo. Si allontanò per annusare delle rose bianche, a detta di Darius, i suoi fiori preferiti. E fu lì che, un’improvvisa folata di vento, fece volare il suo delizioso cappellino di paglia che, indovina chi riprese al volo?”

Chiese, con scherno, Valentine, con tono adulante.

William storse le labbra, serrate, ringhiando:

“ Darius.”

Valentine annuì con un sorrisino sadico.

“ Esatto. E poi sai, come si dice in questi casi, no? Galeotto fu il cappello…”

Rimase la frase in sospeso, tanto per torturarlo ancora di più. A quel punto, intervenne Edward, freddo e determinato.

“ Continua.”

Valentine lo osservò e il sorriso scomparve dalle sue labbra immediatamente.

“ La conobbe quel giorno. Non fu poi una lunga conversazione, ma bastò per colpire Darius, che da quel giorno, cominciò a seguirla di nascosto, celandosi nella sua ombra, attendendo, fino a quando non arrivò il giorno tanto atteso. Aveva finalmente deciso di trasformarla e di renderla la sua compagna eterna. Ma accadde qualcosa, qualcosa che non aveva previsto.”

“ E cosa fu?”

Chiesi, mio malgrado, rapita dal racconto risolutore di misteri ancora irrisolti.

“ Io.”

Rispose William, guadagnandosi l’attenzione di Valentine che annuì grave.

“ Si, tu. Fu un duro colpo per Darius, vedervi insieme, nel suo giardino, intenti a chiacchierare e a scambiarvi smancerie. Ricordo che tornò alla reggia furibondo, rintanandosi nella sua camera, distruggendo tutto il suo contenuto. Il giorno dopo, era decisamente più calmo e, a mente fredda, progettò un piano diabolico.”

Sorrise ancora, gustando il ricordo come un dolce prelibato, gli occhi luccicanti di ammirazione.

“ E quale era?”

Ma visto che Valentine si limitò a ridere sadicamente e stridula, Edward rispose per lei.

“ Farvi innamorare, per poi dividervi definitivamente.”

William lo guardò tra lo stupore e la rabbia cieca, finché questa non prese definitivamente il sopravvento sulla prima, tanto che lo spinsero ad afferrare Valentine per le spalle e a scuoterla, mentre lei era ancora in preda ai sussulti di una risata gongolante e maligna.

“ Ha aspettato che fissassimo il giorno del matrimonio, che il nostro sogno d’amore si coronasse, per poi agire, non è così? E poi, dopo avervi mandato ad uccidermi, cosa ha fatto a Diana? Non può averla trasformata normalmente, altrimenti non si sarebbe dimenticata in maniera così totale di me. Avanti! Dimmi cosa le ha fatto, quel dannato. Dimmelo!”

Con un ultimo scossone, la tenne ferma, a poche spanne da lei, finché Valentine non lo focalizzò nuovamente, il viso inondato dai capelli fini e corvini, la bocca rossa distorta in un sorriso malvagio, che non le donava affatto.

“ Niente. Semplicemente si recò a casa sua, mentre lei dormiva e la morse, per poi portarla alla sua reggia di pietra, in mezzo ai boschi della campagna di Londra.”

William scosse la testa, sussurrando determinato.

“ No. Ci deve essere dell’altro. Dimmi cosa le ha fatto, altrimenti, giuro che ti uccido qui, adesso.”

Sibilò diabolico e rabbioso, ma Valentine rise, schernendolo.

“ Oh, hai mai pensato, tesoruccio, che forse il tuo grande amore non ti amava, poi, così tanto, come ti ha sempre fatto credere?”

“ E tu, Valentine, hai mai pensato a quanto sia inutile la tua esistenza?”

Le chiese, melodioso e con tono adulante, Edward, distaccandosi dal mio fianco ed avvicinandosi al trio, William, Valentine e Jasper, innervosito da tutta quella tensione che non riusciva a domare, accostandosi al primo e sciogliendo la presa delle sue mani dalle spalle della seconda, guadagnandosi un suo sguardo truce ed uno stupito e confuso dai restanti.

“ Che vai blaterando, Cullen?”

Ora la voce di Valentine era dura e cattiva, ma Edward non si scompose, sorridendole calcolatore.

“ Oh, andiamo, Valentine! Intelligente come sei, non mi dirai che non ti sei accorta che il tuo amato Darius ti ha solo usato, per il suo, come dire, passatempo personale?”

Disse Edward, sedendosi elegantemente, le gambe incrociate, come le mani poste mollemente in grembo.

“ Usato?”

Disse lei, titubante.

“ Certo. Usato e poi gettato via. Perché, giustamente come ci hai appena dettagliatamente illustrato, lui ama Diana.”

Valentine scosse la testa, ridendo tremolante. Sembrava meno sicura di sé e sorrisi, soddisfatta dell’operato di Edward.

“ No. Non la ama. La vuole, la desidera, certo…ma amarla…no, è impossibile!”

“ Uhm, tu dici? A me sembra che sia totalmente preso da lei. Anzi, sembra piuttosto venerarla.”

Valentine lo trucidò con lo sguardo infuocato.

“ No! Lui ama me! Solo…solo che non lo ha ancora capito. Quello che prova per Diana, è solo una pura ossessione.”

“ Io dico di no. E, del resto, le mie parole, perdonami, ma sono più attendibili delle tue. Ricordi…”

Si picchiettò la tempia, in un gesto eloquente. Valentine rabbrividì.

“ No.”

Bisbigliò, quasi fra sé.

“ Oh, si.”

Annuii Edward, spietato. In quel momento, lo amai ancora di più. Lui era l’unico a far capitolare anche il più temibile dei nemici. Era geniale, dotato di un’intelligenza così brillante da far impallidire chiunque. Emmett rise soddisfatto mentre Alice saltellò al mio fianco, sorridendo a Jasper, che annuii ad Edward, concentrato sulla prossima capitolazione di Valentine.

“ Darius ama perdutamente Diana. È lei, ormai, a popolare i suoi più oscuri sogni. Ciò che mi chiedo, è come possa lei, così pura ed innocente, nel corpo e nell’anima, nonostante sia stata gravemente danneggiata dal suo veleno, stargli accanto e consolarlo, perdonare i suoi continui peccati.”

Ci furono attimi di silenzio, dopo quella domanda leggera ma carica d’attesa, che inghiottì William, il quale lo osservò indispettito. Ma Edward ricambiò lo sguardo impaziente di lui, con uno intenso e pieno di sottintesi eloquenti, che sembrarono placarlo, almeno in parte.

“ Forse…”

Bisbigliò timorosa e con un’espressione smarrita Valentine, che attirò l’attenzione di tutti i presenti.

Ma fra essi, fu solo Edward a parlare, incalzandola, misurato ma trepidante.

“ Si, Valentine?”

“ Forse, il motivo per cui le è così vicino e per il quale non ricorda William, è perchè…perché Darius le ha…le ha…”

“ Cosa? Cosa le ha fatto?”

Fu William, ora, ad insistere che proseguisse. Valentine lo osservò impaurita, più dalla sua conclusione, che da lui.

Sussultando e con tono affannoso, concluse, scoccando tutti, compresa me, che non volli credere alle sue parole, quando ci rivelò, come in trance:

“ Dopo la trasformazione, lui…lei ha bevuto…ha bevuto il suo…

“ Sangue.”

Concluse Edward, gli occhi ambrati dilatati per la nuova consapevolezza.

Valentine, come se non se ne rendesse conto, annuì, per poi reclinare il capo sulla sua spalla destra, in preda a strani singhiozzi.

“ Le ha fatto bere il suo sangue.”

Aggiunse chiaramente, in seguito.

“ Mio Dio.”

Sussurrò Carlisle, incapace di credere ad una cosa del genere.

“ Che orrore.”

Aggiunse Rosalie, disgustata. Disgusto, a cui si unì Emmett.

“ E’ inammissibile! Così facendo…Edward, ma così facendo l’ha unita a lui, per sempre.”

William lo guardò, speranzoso nel vederlo negare, ma, con mio sommo orrore, mio marito annuì solenne, ma con occhi rammaricati.

“ Si, temo di si.”

“ E’ una pratica molto antica. Si deve essere molto avventati per osare commetterla.”

“ O molto egoisti.”

Disse amara Alice. La guardai sconcertata, mentre Nessie, tesa e stupita, venne imprigionata nell’abbraccio delicato ma forte di Jacob, che mi osservò attento.

“ Ma, cosa significa esattamente? Non ho mai sentito parlare di una pratica simile, nelle nostre leggende.”

Scossi la testa, confusa quanto lui.

“ Nemmeno io. O meglio, quando ero umana, credevo, scioccamente, che fosse il modo per trasformare un defunto in un vampiro. Ma, la mia esperienza diretta, mi ha dimostrato che non è così.”

Guardai Edward, che ricambiò lo sguardo abbattuto.

“ O si?”

Gli chiese direttamente. Lui sospirò, torcendosi le mani  dalle dita intrecciate.

“ In realtà, è una pratica che è stata bandita molti secoli fa. Era considerata proibita e contro natura, anche per noi vampiri.”

Iniziò Edward, per poi continuare Carlisle.

“ Esperimenti questi, come il voler rendere immortali dei neonati, furono classificati illegali ed impraticabili. Vampiri che bevono il sangue di altri vampiri adulti, rafforza unicamente il loro legame, che sia esso d’amore o fraterno, ma non li rende dipendenti l’uno dall’altro. Vampiri invece, che fanno bere il loro sangue, nella fase di incoscienza che segue la trasformazione, non solo intensifica la loro dose di veleno, ma il vampiro trasmette una parte dei suoi ricordi e dei suoi sentimenti, nella sua vittima, cancellando o distruggendo quelli che, per lei, risultano i più cari e i più forti in assoluto, durante, si intende, la sua esistenza umana. In sostanza, il nuovo vampiro, risulta essere legato indissolubilmente a colui o colei che l’ha trasformato. In passato, le conseguenze più frequenti, oscillavano tra l’adorazione e l’eccessiva consolazione.

Pratiche del genere, che privano l’indipendenza dei nuovi vampiri, non vennero ammesse. E così, furono bandite, e in seguito dimenticate. Ma Darius, evidentemente, deve averne fatto conoscenza alla corte dei Volturi. Loro erano presenti, quando si decise di annientarle.”

Una pausa, colmata da un lungo sospiro e una carezza di Esme sulla sua spalla.

“ E’ probabile che abbia usato questo metodo per tenere legato a sé Diana e, allo stesso tempo, cancellare il ricordo di te, William, dalla sua mente.”

William fu scosso da un tremore diffuso, che mi ricordò quello di Jacob, prima di una sua fugace trasformazione, digrignò i denti, strinse gli occhi, trasalì, per poi, distruggere una sedia e una parte del tavolo, ringhiando di disperazione. Si inginocchiò, in seguito, sul pavimento in marmo bianco, per poi conficcare il pugno destro in una mattonella spessa, fracassandola con un boato, simile ad un tuono lontano.

“ Dannazione!”

Imprecò con voce rotta, tremando ancora, per la rabbia e lo sconforto.

“ Diana, amore mio, ora capisco molte cose. Gli orrori che hai dovuto subire, erano troppo potenti per poter resistere da sola.”

Continuò fra i singhiozzi, privi di lacrime. Una morsa di pena agguantò le mie viscere, e solo il conforto di Edward, che mi cinse i fianchi, riuscì a lenirlo in parte.

“ Quel maledetto. È tutta colpa sua. Ma io giuro che lo ammazzo, lo uccido con le mie mani, a costo di disintegrarmi. Non mi importa. Se anche dovrò perdere la vita, almeno so che Diana potrà essere libera dal giogo che la priva della sua libertà.”

“ Non ci sarà bisogno di alcun sacrificio, William. Ti aiuteremo noi, a sconfiggere Darius.”

Disse Emmett, sorridendo e già pronto alla lotta.

“ Questo è ovvio, Emmett. Ma dobbiamo essere cauti. Non sappiamo quale ripercussione la morte di Darius potrebbe avere su Diana.”

Aggiunse Carlisle, saggio e pacato, provocando uno sbuffo spazientito nel figlio.

“ Forse non tanto gravi quanto immaginiamo.”

Disse Alice, sorridendo birichina ad un William confuso.

“ Ne sei convinta?”

Le chiese Edward, accarezzandomi le spalle.

Alice gli sorrise complice.

“ Mi hai mai vista nel torto?”

Gli chiese di rimando, facendolo sorridere e negare con la testa.

“ Appunto.”

Sottolineò lei, con una giravolta sul posto.

“ William, hai baciato Diana nel bosco, vero?”

Gli chiese, con l’aria di sapere già la risposta. William si sorprese e per un attimo, sul suo viso apparve l’ombra di un improvviso imbarazzato, dissipata solo dopo la sua risposta.

“ Si.”

“ E cosa hai provato?”

Insistette lei.

“ Alice.”

La rimproverò Esme della sua indiscrezione, ma lei fece spallucce.

“ Ma è importante, mamma. Allora, William? Cosa hai sentito?”

“ Beh…”

Iniziò lui, in evidente imbarazzo, passandosi una mano fra i capelli caramellati, e schiarendosi la voce più volte, prima di continuare.

“ E’ stato molto bello, come sempre, del resto.”

“ Si, lo capisco. Ma, quali sentimenti hai provato, di preciso?”

Lo incalzò ancora, e questa volta fui io a rimproverarla con lo sguardo. Non capivo cosa volesse dimostrare. Ma la sicurezza di Edward, al mio fianco, mi indusse a farla continuare.

William ora, sembrò rapito dai suoi stessi ricordi recenti.

“ E’ stato come…come perdermi in un sogno. Le nostre labbra si sono incontrate e ho potuto sentire ancora una volta il suo sapore di fragole e lamponi. Così dissentante e fresco. E poi, ho annusato il profumo di fiori di campo e tastato, sotto le dita, la morbidezza dei suoi capelli biondi. Mi sono perso nel tiepido calore del suo corpo ed è stato così appagante, così dolce, così inebriante. È stato come respirare di nuovo. E poi, lei, è così dolce e bella. Baciarla, diviene una cosa naturale.”

Fece spallucce, incurvando le labbra in un mezzo sorriso che rischiarava il suo viso dalla nube di disperazione, rendendolo molto bello ed attraente.

“ E lei, come si è comportata?”

Gli chiese ancora Alice, soddisfatta da quella prima risposta. William le rispose come in trance, in preda ancora al turbinio di ricordi della sua mante.

“ Beh, all’inizio, era un po’ rigida e sulla difensiva. Ma la capisco, in fondo, per ora, equivalgo ad uno sconosciuto, per lei.”

Aggrottò la fronte e il velo di rammarico tornò ad oscurare il suo volto.

“ Poi, però, si è lasciata andare, vero?”

Lo incalzò Alice, facendogli spuntare nuovamente quel sorriso così accattivante e sereno, illuminandolo ancora di uno spiraglio di felicità.

“ Si. Alla fine, ha ricambiato il bacio, con passione e dolcezza. Come sempre. E poi…”

Per un attimo sbarrò gli occhi neri, meravigliato, per poi puntare il suo sguardo stupito su una Alice raggiante e sorridente.

“ Ha pronunciato il mio nome. Non lo aveva mai fatto, prima di allora. Questo vuol dire che…”

Si voltò verso Edward., che annuì.

“ Non è tutto perduto. Se è bastata la tua vicinanza a turbarla e a scuoterla dal suo equilibro, vuol dire che hai ancora un’ascendente su di lei.”

“ Senza dimenticare, che è bastato un solo bacio, a farle pronunciare il tuo nome. questo significa che c’è ancora speranza. sono convinta che più starete insieme, e più il vostro legame forte e duraturo tornerà a galla nel suo cuore, infiammando i ricordi e i sentimenti che dormono nel suo inconscio.”

Spiegò Alice, determinata e sicura di sé.

“ Allora, adesso, basterà solo eliminare Darius, e il gioco terminerà a nostro favore.”

Aggiunsi, rivolgendomi ad Edward, che annuì sorridendo, accarezzandomi una guancia con il dorso della mano destra.

“ Si, amore mio. Ma non sarà facile, come credi. Dobbiamo essere comunque cauti e…”

Ma le sue parole vennero troncate sul nascere, dal fracasso di vetri rotti e porte scardinate e ridotte in mille pezzi, che seguì l’attimo di un respiro umano.

Edward mi protesse dalla pioggia di vetri e Jasper si allontanò da Valentine, che rimase lo stesso impietrita ed urlante sulla sedia della sua prigionia.

I suoi folli occhi scarlatti divennero due rubini tremolanti alla vista che le si prospettava dietro di lei.

Darius, completamente vestito di nero, gli occhi ridotte a due fessure ed i capelli neri scossi da un vento frustante che entrò dall’entrata e dalla finestra rotta, affiancato dal segugio Jiulian e dal forte Hector, si spolverò le mani, dai cui palmi fuoriuscì una polvere di cristalli.

Alzò lo sguardo intenso, oscuro ed omicida, puntandolo prima su Carlisle ed in seguito su William, che ringhiò sommesso.

“ Salve. Mi aspettavate?”

Angolo dell’autrice.

 

Salve a tutti e a tutte, amici ed amiche di Twilight & Co.!!! Come va??? State passando delle belle vacanze??? Aspettate prima di linciarmi e buttarmi pomodori marci.! XD Chiedo venia, dato che sono stata mooooooooooooooolto presa dallo studio matto e disperatissimo e ho consumato tutte le mie energie sui libri di scuola, per prepararmi al sospirato Esame di Maturità!!! Ebbene si, carissimi: sono ufficialmente diplomata!!XD Quindi ora, potrò dedicarmi alla scrittura e pensare al mio futuro!!!

A proposito, domanda: avete visto ECLIPSE???? ^///^

AAAAAAAAAAAAAAHHHHH, non voglio spoiler, visto che, ahimé, ancora devo vederlo!!!!!!!!!! BUUUUUUUUUUUUUUUUHHHH!!! Me misera, me tapina!!!T0T

Beh, bando alla disperazione!!! Forse oggi, e sottolineo OGGI, lo vedrò!!! Aaaaah!!! Edward, Jacob, aspettatemi!!!^__^

Ritornando alla storia, vi è piaciuto il nuovo capitolo??? Mentre vi sto scrivendo, ne ho in serbo già un altro nella mia testolina!! Qui, ho dato largo spazio alla risoluzione del “mistero Diana”, e ho cercato di dare una soluzione plausibile!!!

Nel prossimo….uhmmmmm…vedrete che succede!!!XD

Adoro questa storia, ma ho dovuto trascurarla, perché mi sto dedicando alla fine di un’altra, sul Signore degli Anelli, che anche è una saga che mi affascina molto!!!

Ma vi prometto, che non mi dimenticherò di “Blu Cobalto”!!!

Ora, passiamo ai….

 

Ringraziamenti a…

 

Beuzz94: Sempre così carina e dolce nelle recensioni!!! Grazie mille, davvero, nel non dimenticarti mai di me e lasciarmi sempre qualche rigo di recensione!! Mi rendi sempre molto contenta ed entusiasta!! A me, in fondo, basterebbe sapere che l’hai letta, anche senza commentare il capitolo, e dirmi se ti è piaciuto o meno!!! Come vedi, mi accontento di poco!!!XD Allora, non ci sentiamo da un po’!!! Come vanno le vacanze?? Tutto bene a scuola?? Dimmi, ti è piaciuto il capitolo??? William è sempre più tormentato, ma, grazie ai Cullen, sta riscoprendo un po’ di speranza e fiducia nel suo amore!!! Diana è scappata, perché in preda a dubbi interiori difficili da comprendere e descrivere, anche da lei stessa. Un po’, un mix di paura ed eccitazione!!!XD Ma lo vedrai in seguito!!XD

Ti auguro di passare una bella estate e spero che commenterai, se vuoi, si intende, anche questo cap!!XD

Bacissimi, Fuffy91!!!^__^*

 

Ringrazio anche, come sempre, coloro che mi hanno aggiunto tra i preferiti, le storie da ricordare e i 25 seguiti!!!^__^*

 

Bacissimi a tutti voi, anche ai lettori misteriosi!!!XD

 

Sempre vostra, Fuffy91!!
^_________________________________^***

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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