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Autore: dark dream    08/07/2010    3 recensioni
Due gemelli corrono per mano,tentano la fuga da qualcosa più grande di loro,una maledizione,giace sulle loro spalle,due tatuaggi,uguali ma diversi,piume e angeli,loro controllano il destino e ancora non lo sanno,scappate scappate gemelli,prima che vi prendano,gli angeli della morta vi aiuteranno "Storia a più mani di Goku94 e Elika95"
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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La luce del frutto iniziò ad irradiarsi per tutta la valle, fin quando anche il corpo di Sami non iniziò a brillare con la stessa intensità crescente. La luce accecante impediva allo sguardo dei presenti di posarsi sul giovane, solo Alia lo fece, ciò che vide però la sconvolse: suo fratello non aveva a dosso i soliti vestiti, ma bensì indossava un armatura dorata risplendente, l’illusione durò solo un istante, quando la luce si spense, riapparve suo fratello con i vestiti di prima, ma non aveva più in mano il frutto dell’Eden.

:-Tu moccioso cosa ne hai fatto del frutto?- Fece uno dei cavalieri dalla croce rossa senza importarsene della luce che lo aveva accecato poco prima.

Sami teneva gli occhi serrati: non li apriva.

:-Senti ragazzino, non abbiamo tempo da perdere: o ci dici dove si trova quella dannata palla...- e qui si avvicinò alla ragazza –o tua sorella potrebbe fare una brutta fine- disse per poi leccarsi le labbra in modo osceno.
Le palpebre di Sami ebbero un leggero fremito ma non si aprirono.

:-Bene, lo hai voluto tu ragazzino- Disse quello prima di far partire la mano per raggiungere l’interno coscia della ragazza. La mano non arrivò mai a destinazione…

:-Fermi!- Una voce imperiosa aveva dato un ordine impossibile a cui disubbidire. Sami aveva aperto gli occhi, mostrandoli diversi dal solito, non era più azzurri ma bensì rosso sangue, e ciò che un tempo era nero nel suo occhio era diventato d’orato, puro oro.

La voce del ragazzo anch’essa era cambiata: più profonda, più autoritaria e più doppia, come se due persone parlassero con lo stesso corpo. Fatto sta che nessuno poté muovere un muscolo.

:-Ora tornate indietro da chi vi ha ordinato di venire qui, ditegli che il frutto è stato distrutto e che non avete potuto fare nulla per impedirlo- fece il ragazzo, per poi essere obbedito un secondo dopo.

Appena le guardie furono scomparse sui loro destrieri, Sami perse il controllo e si accasciò per terra: era senza forze. Al suo risveglio si trovò nel suo letto, probabilmente era arrivato lì grazie all’aiuto di sua sorella e degli assassini che ormai stavano entrando prepotentemente nelle loro vite. Scese dal letto lentamente, aveva qualche dolore diffuso in tutto il corpo, gemette quando poggiò un piede a terra. La sua mente iniziò a viaggiare per mete lontane, pensò se quello che aveva fatto era giusto oppure no: usare un tale potere significava soggiogare al proprio volere qualsiasi persona sentisse quella voce, significava privare le perone per breve o lungo tempo della loro volontà, uno dei doni del signore; significava derubarle della loro autonomia nello scegliere. I poteri del frutto erano vari e incomprensibili, nemmeno Sami li conosceva tutti, benché alcuni di loro andassero usati solo in casi estremi.

Ancora fantasticando fece forza sulle braccia, e si alzò in piedi dirigendosi verso la porta, scese lentamente le scale e si ritrovò Alia ad aspettarlo. La ragazzo gli corse incontro.

:-Su, su calma, sto bene- fece lui abbracciandola.

:-Grazie a Dio- esultò lei piangendo contro il suo petto.

Il ragazzo la fece risedere sul divano dove li aspettava un assassino.

:-Voi dovete venire alla fortezza con noi- disse serio –Sarete più al sicuro-.

:-No!- fu la secca risposta di Sami –Noi non ci muoveremo da qui!-

:-Ma dovete ragionar…- cercò di dire quello.

:-Ho detto di no e ora tornatene indietro dal tuo maestro e portagli questo messaggio: ”non ci vedrà mai sotto il suo tetto per chiedere ospitalità, questa casa era dei nostri genitori, ci sono i loro  e i nostri ricordi qui dentro, e non intendiamo lasciarla”- comandò Sami imperioso, questa volta senza usare il potere del frutto,  e ovviamente Altair avrebbe ubbidito.
Alzandosi, l’assassino buttò per un ultima volta lo sguardo sui gemelli; sospirando,  si diresse verso la porta e uscì.

:-Forse avremmo fatto meglio ad andare con lui- intervenne Alia stringendosi a lui seguendo Altair con lo sguardo.

:-Non dire sciocchezze, sai benissimo che il nostro posto è qui- proclamò lui continuando ad abbracciarla.

:-Sì, lo so, ma…- non riuscì a continuare.

:-Non ti fidi di me?- chiese lui.

:-Certo che mi fido di te, solo…- un altro blocco.

:-Vorresti stare con Malik non è vero?- domandò lui più dolce.

:-Non dire sciocchezze!- lei arrossì.

:-Leggo nei tuoi pensieri- le rivelò lui ridacchiando.

:-… Cosa?! Davvero?!- fece lei stupita.           

:-Sì- continuava a ridacchiare.

:-Quando mi insegnerai a usare questi poteri?- disse lei mettendo il broncio: non sopportava che suo fratello potesse entrare prepotentemente nel suo mondo segreto, setacciarlo, cercando e trovando quello che voleva, ma cosa più importante non sopportava essere trattata da mocciosa, anche lei voleva aiutare il fratello.

:-Anche subito se ti va- un sorriso intenerito nacque dalle sue labbra.

:-Non stai scherzando, vero?- Alia era molto stupita, guardandolo.

:-Certo che no! Se veramente i Templari sanno cosa siamo allora è meglio che acceleri… il corso naturale delle cose- annunciò Sami prendendo una pausa.

:- E allora muoviamoci- la ragazza alzò un pugno in aria.

:-Esuberante come al solito, vedo- la guardò ridendo.

:-Finalmente posso passare un po’ di tempo col mio fratellone- ridacchiò malignamente.

:-Aiuto... Ma chi me la fatto fare?- fece Sami esasperato.

 

Era da ore che aspettava il ritorno di coloro che erano andati a proteggere i gemelli. Ferma come una statua davanti alla vetrata colorata del suo studio, guardava fisso la strada che portava alla fortezza. La sua attesa fortunatamente fu ripagata, e ben presto arrivò un uomo a cavallo.

:-Finalmente! Sia ringraziato il Signore!- Fece sorridente Saphyra. –Ma perché non sono con lui?- si chiese spaventata aspettando con ansia che l’uomo entrasse nel suo studio.

Quando ciò avvenne, lei stava già iniziando a raggruppare brutte idee nella sua mente.

:-Maestro- Altair s’inchinò.

:-Alzati! Come è andata?- domandò lei preoccupata.

:-Bene maestro, i templari se ne sono andati- raccontò l’assassino a capo chino.

:-E perché i ragazzi non sono con te? Credevo fosse chiaro l’ordine che venissero a stare qui- fece lei leggermente piccata.

:-L’ho fatto, mia signora, ma lui ha risposto “Non ci vedrà mai sotto la sua dimora per chiedere ospitalità, questa casa era dei nostri genitori, ci sono i loro e i nostri ricordi qui dentro, e noi non intendiamo lasciarla”- Altair ripeté le esatte parole di Sami.

:-Capisco... Allora puoi andare- e lo congedò.

 

I due giovani si erano recati fuori, nell’ampio prato adiacente alla casa.
:-Da cosa iniziamo? Lettura della mente? Oppure quella strana voce che hai fatto? O magari c’è dell’altro?- Era talmente entusiasta che non riusciva a stare ferma un secondo.
:-Iniziamo dalle basi, quindi dalla teoria. Per usare qualcosa bisogna prima sapere cosa si sta utilizzando- spiegò lui con un aria professionale.
:-Cosa?! Ma io voglio fare cose fuori dal comune come fai tu- si lamentò lei.
:-Se vuoi veramente farti insegnare come si usa un Frutto dell’Eden, devi fare come dico io, altrimenti te la dovrai cavare da sola- Autoritario come Alia non lo aveva mai visto, ovviamente ebbe l’effetto desiderato. –Bene! Iniziamo! I Frutti dell’Eden sono entità paranormali, oggetti forgiati nella notte dei tempi, creati dagli dei per gli dei. Un giorno però alla forgiatura dell’ultimo Frutto dell’Eden, qualcosa accadde: un uomo e una donna rubarono il Frutto, servendosi d’innate capacità e un’agilità senza pari, ma niente poterono contro gli dei. Furono catturati e cacciati da quel mondo che chiamavano “paradiso terrestre” e furono spediti qui, su questa terra. Gli dei però fecero un piccolo errore: si dimenticarono di riprendersi il frutto, e allora questo uomo e questa donna richiamarono dal Paradiso tutti gli altri Frutti e li usarono per rendere la loro vita migliore. Tu sicuramente già li conoscerai, erano…-
:-Adamo ed Eva- lo interruppe lei.
:-Esattamente! Quando Adamo ed Eva procrearono, ebbero tanti figli, quelli che ricordiamo particolarmente erano, come ben saprai, Caino ed Abele. La bibbia ricorda la morte di Abele per mano del fratello Caino, ma non racconta tutto-.
:-In che senso?- iniziava ad incuriosirsi e anche parecchio.
:-Bhè la Bibbia non dice niente sui Templari e sugli Assassini. E non fare quella faccia! Secondo te chi furono i fondatori dei Templari e degli Assassini? Caino e Abele figli di Adamo ed Eva crearono rispettivamente la setta dei “Cavalieri Templari” e la setta degli “Assassini”. Caino uccise Abele e da allora le due sette iniziarono a farsi sempre la guerra, ma nel bel mezzo di questi conflitti appaiono due figure. Figure destinate al recupero dei Frutti perduti: erano persone normali state investite di poteri divini dagli Dei e il loro compito era quello di recuperare i Frutti perduti. Non ci riuscirono, e allora gli dei li punirono dandogli una vita più lunga del normale, e maledicendoli fino al momento che non avrebbero trovato e distrutto tutte le Sfere, senza lasciarne traccia-.
:-Quindi noi siamo i discendenti di queste due persone?- chiese Alia, sconcertata.
:-Sì! Noi discendiamo da loro, ma la storia non è ancora finita. Vedi, devi sapere che Eva si era accorta della comparsa di questi due ragazzi e aveva nascosto abilmente tutti Frutti sia agl’occhi dei templari, sia a quelli degli assassini, che da questi due entità. Quando venne a sapere della punizione data ai due, Eva decise che era il momento di agire: conosceva bene il potere dei Frutti, allora ne prese uno dal custode a cui li aveva lasciati, che fu ben felice di lasciargliene uno. Poiché Eva aveva scelto un serpente come guardiano e non si era pentita di questa scelta, trasformò un Frutto in mela e l’addentò. In quel momento davanti a lei si aprirono le porte di un mondo nuovo e meraviglioso. Propose ad Adamo di assaggiarne un morso, al fine di condividere con lui quel sapere appena acquisito. Facendo così creò l’impossibilità nel compito delle due entità, costringendole a un ciclo di nascita e morte infinito-.
:-Quindi anche noi siamo costretti a non mettere fine al nostro compito e a condannare la stirpe che verrà dopo?-
:-Sì, anche noi-  la sua aria era dispiaciuta.
:-Spiegami una cosa… allora che li cerchiamo a fare?- fece con un sopraciglio alzato.
:-Siamo costretti a farlo da una forza maggiore, e comunque anche se non lo facessimo, non saremmo noi a cercare loro, ma loro a cercare noi-.

 

La donna guardava la vetrata pensosa, non sapeva che fare quei due giovani cocciuti, soprattutto Sami, e lei ne sapeva qualcosa. Doveva convincerli a rifugiarsi con gli Assassini tra le mura di Masyaf e della Fortezza, sarebbe stato cento volte più sicuro. Prese così la decisione di recarsi da loro. Scendendo le scale incontrò una coppia di giovani del quarto rango.
:-Andate a prepararmi un cavallo, devo andare urgentemente in un posto- ordinò Saphyra.
:-Subito, maestro- quelli s’i inchinarono con rispetto, provocando un sorriso sul dolce viso di lei, che ringraziò.
:-D-di niente- balbettarono i due arrossendo e correndo a preparare la bestia.
:”Speriamo di riuscire a convincerli” Pensò il Maestro dirigendosi verso i piani superiori, per cambiarsi e mettere qualcosa di più consono al “viaggio”.

:-Secondo te cosa deve fare il Maestro di così urgente?- chiese il primo dei due ragazzi.
:-Non ne ho idea, ma a giudicare dal suo tono sembrava andare parecchio di fretta-.
:-Già, meglio non intromettersi- e si avviarono verso le stalle.
Ma un ombra aveva sentito tutto e si diresse a passo veloce verso le stanze del Maestro.

 

Saphyra si tolse le sue vesti lunghe che l’avrebbero solo intralciata, e indossò un vestito più comodo. Stava per uscire, quando un uomo la fermò prima di varcare la soglia.
:-Dove andrà mai la mia signora?- chiese costui, scherzoso, anche se conosceva già la risposta.
:-Oh Altair! Una cavalcata innocua. E’ Vietato al maestro prendersi un secondo di pausa?- mentì spudoratamente.

:-I due ragazzi hanno già preso la loro decisione, è inutile- disse lui iniziando ad alterarsi.
:-Questi non sono fatti che ti riguardano, Ibn La-Ahad, quindi stanne fuori- rabbuiandosi, scansò e aggirò uno dei suoi migliori Assassini.

Preso il cavallo, corse a più non posso: voleva rivedere il suo amico d’infanzia. Un verso d’aquila lacerò l’aria, era Horìe, la fedele compagna del maestro che volava inseguendo la sua padrona.

 

 

:-Intendi come prima? Quando me lo sono ritrovato tra le mani?- domandò Aria con aria incuriosita.
:-Esattamente!-confermò Sami.
:-Ma allora a che scopo combattere? Se vengono loro da noi, potremmo starcene a girarci i pollici finché non bussano alla porta di casa!-
:-Bhè perché quando i Frutti sono in mani impure tendono a mostrare un lato di essi che non si addice loro, tentano di portare il proprietario al suicidio, mentendogli con promesse che possono mantenere, ma che non manterranno. Diventano infidi, come il serpente che Eva aveva messo a proteggierli-.
:-Sei sempre stato molto bravo con le storie, Sam- una voce dal nulla.
:-E tu sei sempre stata molto brava ad ascoltarmi, Saphy- un sorriso nacque sulle sue labbra.
:-Hai sempre avuto quel tono seducente della voce quando aprivi bocca, non me la sono mai sentita di interromperti-.
:-E tu hai sempre avuto quel carattere così docile e simile a una bambina che non sono mai riuscito a negarti un racconto-.
I due si guardavano negli occhi sorridendo senza fare un passo; felici di stare di nuovo insieme, sotto lo stesso cielo; rivedersi, ma soprattutto “sentirsi” dopo così tanto tempo aveva illuminato i volti di entrambi, nonostante l’infinita tristezza che colorava il ricordo delle differenti strade prese…
:-Saphy ti presento mia sorella Alia, Alia ti presento Saphyra- disse muovendo una mano dall’una all’altra.
:-Incantata di conoscere la fanciulla che occupa i pensieri del mio amico d’infanzia- disse lei sorridendole.
:-Incantata sono io di conoscere colei che ha fatto palpitare il cuore a mio fratello da giovane- Alia le lanciò un’occhiata scherzosa, osservandola incantata.
:-Storia passata … - sospirò Saphyra con un sorriso.
:-Vuoi entrare?- chiese Sami cordiale rivolto verso la nuova arrivata.
:-Mi piacerebbe, davvero- sorridendo
Sami fece strada alle due ragazze aprendo la porta e lasciò che si accomodassero per prime; quando richiuse la porta i suoi occhi si fecero rossi per un istante… controllando che non ci fosse nessun’altro ad attentare alla vita di coloro che in quel momento erano presenti in quella casa.

Ma sia il prato sia il bosco attorno alla villa ospitavano nient’altro che natura.

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Note degli Autori!

Ed eccoci qua ad aggiornare questa storia, che sicuro molti di voi avevano dato per disperso (chissa per colpa di chi <.< ndIre) Comunque >.> Mi scuso infinitamente per l'enorme ritardo sono mesi, diciamo quasi mezzo anno che non aggiorniamo, ma dati gli impegni e la mancanza di ispirazione mi hanno ridotto fin ora, spero non mi uccidiate e che accogliate questo mini capitolo recensendolo ^-^

Manu: Ire lo facciamo l'angolo sleroso?
Ire:Mah! Non ricordo nemmeno come si fa xD
Sami: baka <.<
Ire: hey è_é
Alia: che parolina carina *w* baka
Alia: BAKAAAAAAAAAAAAAAA *correndo in cerchio* BAKAAAAAAAAAA
Sami: -.- Malik, ti prego, fa' qualcosa; se intervengo io è la Fine del Mondo *trattenendosi dallo strozzare la sorella*
Malik: baka *w*
Saphyra: allora, che succede qu... *investita da Alia che continua a correre gridando: BAKAAAAAAAAA*
Samu: -.-" Alia...

La gia nota incudine Gigante cade su di tutti schiacciandoli, una porticina si apre e ne escono Manu e Ire sani e salvi
Bene dopo questa scenetta ^-^ è il turno di Irene, sono curioso di vedere cosa si inventa muahahahahahahah +_+ alla prossima ragazzi

 ElikDream
Hey no ASPETATE!

Cartaccia_Dark
Così va meglio u.u ( sempre se Erika si decide a farci quel favore che gli abbiamo chiesto -.-""")






   
 
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