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Autore: _la sua bella_    08/07/2010    3 recensioni
New York Sola Andata-Un amore letteralmente travolgente-
Una ragazza che si trasferisce a NY per cercare la felicità con la sua piccola bambina...e se la loro felicità avesse un nome ben preciso e una chioma "scompigliata"??
[dialoghi visibili]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehm c'è nessunoo?? Suppongo di no ^^ parlo direttamente alle mie pochissime lettrici...scusate il ritardo! So benissimo che non ve ne siete neanche accorte, me penso sia il caso di scusarmi dato che "mi sono fatta attendere" per ben CINQUE mesi o.o Ok basta con le ciarle...ecco qui il capitoletto!


 …mi persi nei miei pensieri… 

Avevo promesso alla mia bambina, che saremmo andate via da questa casa…la mia amata casa diventata un inferno da tre anni a questa parte, esattamente da quando mia madre si accorse di essere inaspettatamente incinta.
Tre anni fa, non avrei mai immaginato che la mia vita avrebbe preso questa direzione..diventare mamma! Certo tecnicamente è mia sorella, ma ho dovuto promettere a mia madre di prendermene cura in tutto e per tutto dato che lei non voleva sapere niente di quel piccolo angioletto che cresceva nella sua pancia. 
Ricordo ancora il giorno in cui mia madre, al terzo mese di gravidanza, ci confessò di essere in cinta..non aveva detto niente a me e a mio padre perché sperava ardentemente che fosse solo un brutto sogno. Io appresi la notizia con una felicità immensa..ho sempre amato i bambini e soprattutto ho sempre desiderato di avere una sorellina, quindi per me quello è stato il giorno più bello della mia vita.
Le complicazioni arrivarono dopo qualche secondo, quando mia madre smorzò il mio entusiasmo dicendo che aveva già preso appuntamento con il nostro ginecologo di famiglia per effettuare il raschiamento, non voleva affatto diventare nuovamente mamma 
- Debora ti rendi conto? Dovrei sopportare ancora tutti i fastidi di una gravidanza..nausea, stanchezza, smagliature dopo il parto e un intervento! Non se ne parla proprio!- aveva detto, e dopo averla minacciata di andarmene di casa e di non farmi vedere mai più da lei e dopo le pressioni di mio padre, finalmente si rassegnò alla sua condizione, a patto che, subito dopo il parto, la bambina sarebbe diventata mia.
Che mostro…non le interessava assolutamente niente del mio angioletto! Così sei mesi dopo, in una afosa giornata di luglio, venne al mondo il mio miracolo personale. Ovviamente dovendomi occupare di tutto personalmente, dovetti iniziare a lavorare…già, a diciotto anni lavoravo per sostenere una bambina di cui non ero la genitrice e di cui la vera madre non voleva sapere nulla. 
I primi mesi furono un vero e proprio inferno..lavoravo come cameriera in un pub del posto e facevo orari assurdi per una paga da fame, fortunatamente mio padre accudiva la mia piccola mentre non ero a casa, consentendomi di lavorare tranquillamente. Nonostante tutto, non facevo mancare nulla ad Elianor, anzi tendevo a viziarla un po’ troppo consumando una parte del gruzzolo per il college, tornato fortunatamente al vecchio splendore grazie ai soldi che mia nonna mi spediva settimanalmente per aiutarmi a sostenere le spese quotidiane. 

Sentii qualcosa di terribilmente bollente che mi colava sulla mano. - AAAAAAAAAAAAH il latteee!!- ero così assorta nei miei ricordi, da dimenticare ciò che mi circondava! Il latte strabordava dal pentolino in cui lo stavo riscaldando.
-Mamma hai bruciato ancora il latte?- disse con tono divertito la streghetta 
-Sai cosa facciamo? Ci vestiamo e andiamo a fare colazione fuori, ok??- ignorai abilmente la domanda 
-Come sempre!- aveva un finto broncio…sapevo benissimo che era finto dato che lei adorava i krapfen alla crema che mangiavamo da tre giorni a questa parte! 
-Su, su! Vestiamoci!- iniziai a darle piccoli schiaffetti sul sederino per farla correre e ciò che ottenni fu un suo attacco di risa, la presi in braccio come un sacco di patate e la portai al piano superiore. Non le lasciavo mai fare le scale da sola, soprattutto quando era così euforica dato che una cosa che abbiamo ereditato entrambe da nostro padre è il precario senso dell’equilibrio che ci condiziona la vita. Eravamo ormai in camera e mi spuntò un sorriso spontaneo quando mi accorsi che stavamo facendo le stesse cose, entrambe riverse su i nostri rispettivi cassetti, cercando qualcosa da indossare.
Si si, avete capito benissimo…Eli sceglie autonomamente i vestiti! Avrà anche meno di tre anni, ma possiede uno spiccato intuito per gli abbinamenti…siamo proprio identiche! Dopo cinque minuti di ricerca, trovammo cosa metterci per uscire..io un semplice paio di shorts di jeans con una canotta e una camicetta a mezze maniche sbottonata e scarpe tacco 12 abbinate e lei un amabile vestitino rosa pallido con abbinate ballerine e frontino bianco. 
Pronte per uscire ci dirigemmo verso la mia bellissima macchina…una smart decappottabile, regalatami per il diploma e in pochi minuti arrivammo nel nostro bar di fiducia, dove passavamo ogni volta che non mi andava di cucinare, e ciò accadeva mooolto spesso!!
Venimmo accolte calorosamente, come è consueto in una città con poco più di 1000 abitanti come Walford nello Iowa.
Ricordo ancore che le spietate pettegole del paese quando nacque Elianor dissero che era mia figlia e che mi ero fatta mettere incinta da un ragazzo che frequentava la mia stessa classe con cui c’era stato un flirt, nonostante avessero visto la mia pancia costantemente piatta…che inette! 
-Buongiorno!!- augurai a tutti -Due krapfen come sempre- aggiunsi con un sorriso, confermando l’ordine di tutte le mattine 
-Arrivano subito, li avevo già messi da parte per voi!- ci comunicò il proprietario.
Sophie, cameriera nonché mia fidatissima amica, si stava avvicinando al tavolo con i due krapfen e un bicchiere di latte per Elianor.
-Bonjour mes amours- ah quanto adoravo il suo perfetto accento francese! 
-Bonjour Sophie- rispose con una adorabile sorrisetto la mia piccola, già seduta comodamente su una delle due poltroncine accostate al nostro solito tavolino.
Schioccai un affettuoso bacio sulla guancia a Sophie e mi sedetti per gustare la delizia alla crema 
-Beh che mi racconti di nuovo?? Riappacificata con tua mamma?- 
-Ah chèrie…speranza vana…Quasi dimenticavo, devo darti una brutta notizia- dissi, ripensando all’imminente separazione dovuta al mio trasferimento. 
Aveva preso in braccio Eli, che mangiucchiava distrattamente il dolce, per sedersi di fronte a me 
-Su spara! Qualsiasi cosa, la affronteremo insieme tranquilla!- 
-Oggi parto- dissi velocemente, sperando che non mi avesse sentita.
Si rattristò immediatamente e le si fecero gli occhi lucidi, sapeva di questo mio desiderio ma sperava che desistessi. Avrei preferito mille volte una sua sfuriata, ma invece arrivarono solo le mute e dolorose lacrime 
-Fammi pensare, fammi pensare! Ok, lascio tutto e vengo con te!!- 
-Tesoro sai benissimo che non puoi! Paul che direbbe?- Oh il suo amato Paul…non l’avrebbe mai lasciato… 
-E’ adulto e vaccinato, se la caverà- ….o almeno così credevo 
-Sophie finalmente hai trovato il tuo equilibrio, non è il caso di distruggerlo per me! Resta qui, magari vieni a farmi visita qualche volta, ma resta con qui…Paul ha bisogno di te!- La lontananza ci avrebbe logorate, ma volevo che fosse felice,almeno lei. -Sai benissimo che sei il suo ossigeno- aggiunsi con un risolino per stemperare l’atmosfera. 
Sorrise timidamente anche lei, il peggio era passato 
-Ok…ma dove te ne vai di bello?- Vuoto! Ecco cosa c’era nella mia mente!! La cosa fondamentale, la destinazione, era ignota! Non ci avevo ancora pensato!
-Ehmm….Non ho ancora deciso- risposi sogghignando 
-Bene quindi non sai dove andare…ma almeno hai abbastanza denaro per permetterti il viaggio, l’alloggio e soprattutto il cibo?- chiese critica, ma profondamente preoccupata 
-Certo! Non sono così sprovveduta! Ho abbastanza soldi da permettermi tutto ciò…e poi troverò un lavoro, ovunque andrò- 
-E come li hai procurati tutti quei soldi?? Cos’è hai fatto una rapina e non mi hai chiamata?!- 
-Ahahah che sciocca che sei!! Ricordi per caso quella pubblicità imbarazzantissima che feci l’anno scorso? Beh mi pagarono parecchio…me lo dovevano!- Sorrisi al ricordo di quei cartelloni in tutta la città…ricordavo benissimo l’espressione dei miei genitori quando lo vennero a sapere! Mi diedero della poco di buono…alla fine è bello sentirsi dire certe cose dai propri amati genitori! In un momento ripensai al mio gruzzolo, e rabbrividendo dissi –Beh, pensandoci meglio, la maggior parte di quei soldi fanno parte del risarcimento danni…ricordi ciò che successe 5 anni fa?- Mi si mozzò il respiro pensando a quel buio periodo della mia vita 
-Certo certo- liquidò immediatamente il discorso –Sai cosa mi ha regalato Paul???- mi chiese con tono gioioso..stava evidentemente cercando di deviare la mia attenzione da quei ricordi spiacevoli e la ringraziai mentalmente. 
Ci perdemmo in quella futile conversazione per poco tempo perché la sua pausa era terminata e io avevo parecchie cose da sbrigare, nel frattempo il cassetto “incidente” era nuovamente sigillato. 
Pagai il conto e mi diressi verso la macchina e ricordai di dovere una chiamata a Jessica; composi il suo numero appena entrata in macchina e misi la funzione vivavoce. 
-Alla buonora!-
-Ehi Jess, scusa ero andata da Sophie!- 
-E l’hai salutata da parte mia vero??- 
-Ceerto!- oops! 
-Faccio finta di crederci! Hai bruciato ancora il latte scommetto!- 
-Ma come ti vengono in mente certe cose?! Mi offendi..semplicemente il latte si sentiva oppresso dal pentolino e ha deciso di venir fuori di sua spontanea volontà!- 
-Mi fai morire! Sai, mi manchi!- Odiavo sentire quelle tre paroline da quando era andata via da Walford, quattro anni fa…era scappata anche lei e ora conduceva una vita fantastica. Lavorava per una famosa stilista a New York e al contempo era fidanzata con il suo Andrea, che conobbe appena arrivata nella nuova città.
-Mi manchi anche tu Jess..tanto!- e in quel momento arrivò L’IDEA! Sarei andata anche io a New York, finalmente io e Jess ci saremmo rincontrate! Perché diavolo non ci ho pensato prima?! Bene però sarà una sorpresa, si ho proprio voglia di fare una sorpresa alla mia migliore amica! Ora si che il mio futuro si prospettava più roseo.. 
-Jess scusami, sto guidando..sentiamoci questa sera! Baci- 
-Ok, poi mi racconti cos’hai- accidenti! Conosceva me, meglio di se stessa! 
-Non è nulla tranquilla! A dopo- e chiusi la comunicazione prima che potesse aggiungere altro.

Alla prossimaa!! Commentate pleaseeee <3
  
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