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Autore: NeverThink    09/07/2010    6 recensioni
E so che è una scusa banale, ma avevo paura. E l’ho capito solo ora.
La luce mattutina illumina la stanza. Il sole è sparito dietro le bianche e grigie nuvole e le auto sfrecciano, schizzando acqua sui muri.
La stanza è impregnata del forte odore di vernice, sai? Alla fine ho tinto le pareti. Me l’avevi ripetuto così tante volte.
… a window breaks, down a long, dark street…
Genere: Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per te, Kate.
Perché ti voglio bene. Davvero.


Questa è la canzone: Feels Like Home

 

 

 

Feels like home

 

 

 

Somethin' in your eyes, makes me wanna lose myself
makes me wanna lose myself, in your arms…


«Okay, lo ammetto.»
«Cosa?»
«Che mi manchi!»
«Perché adesso non hai più nessuno con cui parlare dei tuo problemi.»
«Perché sei il mio migliore amico.»
«Ma tu non lo sei, per me, capisci?»
«I ruoli si sono invertiti, vero Frank?»
«Che intendi dire?»
«Che, ora, sono io ad amarti.»
«Ma… è troppo tardi, Grace.»


… there's somethin' in your voice, makes my heart beat fast
hope this feeling lasts, the rest of my life…


Ancora ricordo il sangue raggelarsi nella vene. I tuoi occhi scuri penetrarmi la carne, frustare le mie ossa.
E’ come se fossi, lì, ora, in quel giorno di metà Maggio.
E’ come se provassi tutto ciò che ho provato il mese scorso. Tutte le emozioni che mi hanno trafitto come lame taglienti, colpiscono ancora e mi mozzano il fiato.
Sento ancora l’amaro della delusione e del dolore sulla lingua.
Il ricordo del tuo sorriso, del tuo caldo abbraccio, della tua bassa e roca voce, non fa che perseguitarmi.
I tuoi occhi, duri come la pietra, guardarmi come fossi l’essere più spregevole della terra… ed avevi ragione, Frank, Dio se avevi ragione.
Avrei dovuto capirlo, prima. Forse non si sarebbe arrivati a questo. Totale indifferenza.
Mi manchi, e non hai idea quanto.
Molti dicono che comprendi quanto tieni ad una persona quando la perdi. Beh, forse è vero.
Mi ci è voluta lei, Frank. Se le tue labbra non avessero ripetutamente baciato le sue, non l’avrei capito.
Nascondevo a me stessa ciò che realmente cantava il mio cuore, ho celato troppo a lungo dolci parole e dolci immagini.


… if you knew how lonely my life has been
and how long I've been so alone…


«Cosa sono per te, Grace?»
«Non lo so.»
«Non prendermi in giro.»
«Non lo farei mai. Lo sai.»
«Allora rispondi alla domanda. Cosa sono io per te?»
«Cosa sono io per te, Frank?»
«Qualcosa di più di un’amica.»
«Frank… io….»
«Fa finta che questa conversazione non ci sia mai stata. A domani, Grace.»
«A domani, Frank.»


… and if you knew how I wanted someone to come along
and change my life the way you've done…


E so che è una scusa banale, ma avevo paura. E l’ho capito solo ora.
La luce mattutina illumina la stanza. Il sole è sparito dietro le bianche e grigie nuvole e le auto sfrecciano, schizzando acqua sui muri.
La stanza è impregnata del forte odore di vernice, sai? Alla fine ho tinto le pareti. Me l’avevi ripetuto così tante volte.

… a window breaks, down a long, dark street…


«Dovresti tingere questi muri, Grace?»
«Perché?»
«Perché il panna e diventato crema.»
«Ma… ma… non posso farlo da sola.»
«Sai che ti aiuterei, idiota. In fondo… a che servono gli amici se non ad aiutarti a dipingere i muri di casa?»
«Ti voglio bene, Frank.»
«Oh, cammina, sciocca.»


… and a siren wails in the night…


Sorrido al ricordo, mentre mi passo una mano fra i lunghi capelli prugna.
Le pareti le ho dipinte io.
Azzurre. Il nostro colore preferito.
Sono patetica, lo so. Ma… il tuo ricordo, è… ossigeno per i miei polmoni doloranti, acqua per la mia gola arsa. 
Ovunque mi giri, posso avvertire la tua assenza, come se ci fosse una voce a ricordarmi che non ho più il tuo affetto. Tutto, in questa casa mi ricorda te e la tua voce echeggia ancora nelle stanze.
Se chiudi gli occhi l’immagine delle tue labbra sulle sue si va vivida, e prepotente si staglia sul mio animo.
Fa male, sai? E probabilmente ne sei consapevole. Per questo non esco più di casa, non frequento più i vecchi amici, Frank. Perché vedere loro significa vedere te.
Ed il futuro mi terrorizza. I miei ventiquattro anni mi terrorizzano. So che non dovrebbe essere così… ma la verità, Frank, è che… «Che io ti amo.»
E lo dico per la prima volta ad alta voce, mentre una morsa mi chiude la bocca dello stomaco, mentre mille aghi sembrano perforarmi la pelle del viso. Il respiro mi si mozza, e quasi ne avverto dolore.
La cosa più strana, sai qual è Frank? Che solo tu, ora, puoi alleviare tali sofferenze. Ed è così… sbagliato…

Sospiro e mi passo una mano fra i lunghi capelli, indugiando sulla nuca.
E sento le lacrime premere, prepotenti, per uscire.
E so che nulla tornerà come prima, che non rivedrò il tuo viso….
… ma la vita è imprevedibile, Frank, ed ora, ne ho la conferma.

… but I'm alright, 'cause I have you here with me
and I can almost see, through the dark there is light…


Mi sporgo sul davanzale. Oltre il vetro, tra le milioni di goccioline fredde, una figura sotto di esse mi osserva.
Dolci occhi neri mi scrutano e il mio cuore perde un battito, incespica, prima di intraprendere una folle corsa.


… it feels like home to me, it feels like home to me
it feels like I'm all the way the back where I come from…

Sento il respiro farsi sempre più corto.
La mia linfa vitale sembra prendere fuoco e l’amore proietta ogni fibra del mio essere verso l’esterno.
E tu sorridi, perché lo sai.


… it feels like home to me, it feels like home to me
it feels like I'm all the way back where I belong…


«Scusami, Grace.»
«E’ tutto okay.»
«Ti amo.»
«Ti amo anch’io. Da sempre.»





   
 
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