Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: MirkoCullen96    09/07/2010    5 recensioni
Hola Holaaaaa eccomi qui con una nuova ONE-SHOT!! ovviamente è una Edward/Bella e ...diciamo che stravolge un pò le idee che tutti abbiamo della saga. Bella è una ragazza normalissima, ma ... emarginata del gruppo sociale in qui vive. un giorno incotnra Eddy, un ragazzo molto conosciuto a scuola ma ... con segreto mostruoso ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao, io sono Isabella Swan e … sono qui per raccontarvi la mia storia, la mia strana, contorta e vampiresca storia.

Tutto è iniziato 3 anni fa … a Forks, una piccolissima cittadina nello stato di Washington, America. Avevo 17 anni, e vivevo con mio padre, Charlie, riduce da una separazione con mia madre Reneè che, invece, viveva in Arizona a Phoenix. Vivevo a Forks ormai da quasi 10 anni e da 4 frequentavo la sua scuola superiore. io ero la classica “secchiona”, nome improprio e dispregiativo assegnato e tutti quelli che ( al contrario degli ignoranti) amavano la scuola … i libri … e soprattutto amavano sapere sempre più. Mi piaceva la matematica … l’inglese .. La biologia .. Insomma tutto, ma questo fatto diciamo che … faceva innervosire tutti. In particolare … faceva innervosire un ragazzone … il solito presuntuoso ed egocentrico capitano della squadra di football scolastico. Si chiamava Tyler .. Mi sembra … … L’ennesima mattinata a scuola si era conclusa e, dato l’orario, ero in mensa per pranzare. Presi il mio solito vassoio rosso e lo riempii di qualcosa da mettere sotto i denti, amavo mangiare! “ ancora per piacere” dissi. “ una porzione può bastare …” un vocione terrificante mi fece sobbalzare. Alzai gli occhi con mia gran sorpresa, d’innanzi a me, vidi un mostro: l’addetta alla mensa. Era un orso, non una donna, grassa e sudaticcia. Al posto delle narici aveva due caverne enormi piene di una sostanza appiccicaticcia verdognola e penzolante. Sopra quegli occhi grossi e scrutanti avevo un sopracciglione che sembrava parlasse da solo … fortunatamente una cuffia bianca copriva i capelli, ma un ciuffo ribelle era riuscito ad evadere dalle “prigione”. era lungo e marrone. Crespo e .. e … oleoso. Insomma, sembrava un verme! “ ah …” mi limitai a dire guardandola con ribrezzo. Mentre stavo prendendo una mela rossa ovviamente, qualcosa ( o meglio, qualcuno) mi urtò facendola cadere. “ oh … scusa …” disse un ragazzo. Ma che ragazzo … era alto almeno 1 metro e ottanta e .. davanti al mio metro e sessanta, mi sentivo … piccola, molto piccola. I pettorali scolpiti si intravedevano da una camicetta bianca semi-aderente. E poi .. Il viso … appena lo guardai mi sembrò di non riuscire a respirare. Era pallido e cadaverico, ma tuttavia così affascinante … nessun segno di imperfezione … nemmeno un brufolo e delle occhiaie .. Niente. Le labbra erano sottili e rosse, sembrava che dicessero “baciateci! Baciateci!” e per un microsecondo, pensai di farlo ma poi mi dissi “ Bella … non lo consoci neppure” … “ ecco la tua mela …” disse probabilmente notando che io non avevo intenzione di dare un risposta al suo “ oh … scusa ..”. “ emh … si …” ecco, ma perché dovevo sempre essere così … timida?! Tutta colpa di mio padre … io avevo preso tutto da lui … e purtroppo, avevo preso anche il suo brutto carattere, quello di essere sempre, e dico sempre, timida. “ bè allora … ci si vede! Comunque io sono Edward …” disse. Che voce armoniosa … “ gia … Isabella, piacere” dissi dirigendomi verso il mio tavolo. Ci fu solo un piccola-grande, impiglio: mentre passavo davanti al suo tavolo, Tyler mi fece uno sgambetto e, di conseguenza, caddi rovinosamente. “ ehi sfigata … guarda dove metti i piedi!“ disse lui e improvvisamente tutti si misero a ridere e io, impregnata da capo a piedi di pasta, patatine e coca e con le lacrime agli occhi corsi verso il bagno. “ ma non pulisci?! Sei una maleducata sfigataaaaaaa”. A quei tempi, per racimolare soldi per il college, lavoravo in una panetteria. Probabilmente avevo scelto quel lavoro perché al pomeriggio ( dopo la scuola) amavo entrare nel negozio e inspirare a pieni polmoni il profumo di pane appena fatto che prosperava in quel locale … … “ ciao Ann” dissi entrando in negozio e salutando la sua giovane proprietaria. “ ciao Bella! Come stai?” chiese. Amavo conversare con lei … era rilassante, se “rilassante” poteva essere la parola giusta. “ bene grazie Ann, tu?” “ bene … vado un attimo di la, devo vedere a che punto è la cottura del pane … ci pensi tu se entra qualcuno?” chiese. “ certo, vai pure” dissi incitandola con un gesto. *** Mentre scarabocchiavo su un block notes per ingannare il tempo, sentii il campanellino attaccato alla parta trillare. Qualcuno stava entrando. E quel qualcuno erano Tyler e la sua “banda”. come se il negozio fosse stato suo, entrò quasi sfondando la porta e ridendo rumorosamente. Quando mi vede, gli si illuminarono gli occhi. “ aaahhhhh .. Tu lavori qui, sfigata?” “ si” accennai. “ aaahhhhhh bene sfigatella … vai a fare il pane? Non è un lavoro troppo da … ignoranti, no?” disse. Avevo le lacrime agli occhi “ dai Tayler … basta … andiamo” disse Edward. A dirla tutta non l’avevo notato. “ no, no! Io stare qui … tu mi vuoi vero p*****a?” disse lui. “ che sta succedendo?” era Ann. “ buogiorno signorina … stavo soltanto parlando ccon questa t***a … qualche problema?” disse “si. Ti consiglio di andartene, se non vuoi cavarsela con la polizia.” disse. In Tyler si formò uno sguardo di terrore, paura per la parola “polizia” … “ questa me la paghi sfigata!” disse uscendo dal panificio. “ scusalo … ci .. Ci vediamo a scuola, ok?” Edward era a pochi centimetri dalla mia faccia. Fu in quel momento che vidi i suoi occhi: bellissimi, senza dubbio, ma … con un colore strano ma allo stesso tempo così incantevole. Era una sfumatura del color miele … da lasciare a bocca aperta. Mi limitai ad accennare un “si” col capo come risposte, poi lui mi sorrise e se ne andò. Nel corso dei giorni il legame tra me e Edward, si rafforzò. Lui iniziò a sedersi vicino a me durante le lezioni oppure in mensa … chiedeva di aiutarlo con i compiti … e ad un certo punto, con mia grande sorpresa, iniziò a distaccarsi dal gruppo di Tyler e a volere frequentare me. Questa cosa era … strana , per me, dato che con i ragazzi non avevo mai avuto legami .. Anzi … non avevo avuto legami proprio con nessuno. Ero sempre stata una ragazza … indipendente ed associale, altro carattere acquisito da mio padre … Grazie al tempo passato insieme ad Edward, riuscii a comprendere varie cose su di lui … anche a lui piaceva la scuola ( aveva un pagella molto simile alla mia), anche a lui piaceva ascoltare musica, esattamente come me … ma alcune delle cose che più mi insospettirono .. Furono alcuni suoi tratti fisici. Oltre agli occhi … ero letteralmente congelata al contatto con la sua pelle diafana per esempio. Oppure nel vederlo correre durante le ore di educazione fisica mi ero impressionata. Era molto più veloce e forte degli altri … e la cosa più sconvolgente era che mai si stancava. E poi erano alquanto strane le sue assenza croniche. Almeno una volta la mese scompariva letteralmente dal paese. Ben presto iniziai ad avere dei dubbi che lui fosse un qualcosa di .. Diverso. Un giorno … ne ebbi la conferma … … era il 9 maggio 2008. Io e Edward stavamo facendo una passeggiata nella foresta di fianco a casa mia quando lui vide un cervo. Improvvisamente si impietrì per poi scaraventarsi verso l’animale. Lo dissanguò in pochi secondi. Io ero terrorizzata. “ che cosa sei …?” chiesi intimorita mentre lui veniva verso di me. “ Bella … ti prego … “ disse “ che cosa sei?” replicai. “ Bella io non volevo mi dispiace, scusa!” “ che cosa sei?!” urlai. “ un … vampiro”disse. Mi impietrii. La parola “vampiro” non esisteva nel mio vocabolario. La fantasia non era la realtà, ma avevo comunque paura. Lui pian piano mi si avvicinò … la paura aumentava, e gia mi immaginavo la scena: lui che con i suoi due canini affilati mordeva con gusto il io giovane e delicato collo, in cerca di sangue, di cibo. Ma distruggendo tutte le mie idee, e paure .. La sua bocca non si aprì mostrando i suoi denti assassini, mi cercò .. In cerca della mia per poi finire in un lungo e passionale, bacio.    

 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: MirkoCullen96