CAPITOLO REVISIONATO IL
7/01/12
Ehilà!! Ora si procede spediti
:P Anche se non so quando sarà il prossimo aggiornamento, perché devo portare
il pc in assistenza e chissà quando me lo ridanno!! Io spero in una settimana,
incrociamo le dita… comunque eccoci all’ultimo capitolo del torneo, quello che
poi aprirà la strada ai quattro capitoli che spiegheranno TUTTO!!!! Qui
troverete un’altra delle “Grandi rivelazioni”… dopodichè, tuffo nel passato!!!
E scopriamo chi è questa Valery, va…
A voi il…
Capitolo XXII – Terzo round di finale: Valery vs. Yuri –
Terzo match
Quel pomeriggio trascorse veloce e pieno di tensione per entrambe le
squadre; i Bladebreakers, tornati in albergo, cercarono di distrarsi senza
successo, finendo sempre per puntare lo sguardo su Valery che, immobile,
fissava il paesaggio fuori dalla finestra. Erano rimasti tutti sconcertati e
allibiti nel vederle cedere un punto ai russi, ma sembrava talmente sicura di
sé che stentavano a preoccuparsi della vittoria. Nessuno di loro, comunque,
riusciva a chiamarla Valeriya; erano troppo abituati ad utilizzare “Valery”, e
lei li lasciava tranquillamente fare.
Yuri, dopo essersi visto regalare quel punto con sufficienza, era
diventato livido di rabbia, ed era tornato dai suoi compagni senza una parola.
Lì Vorkov gli aveva detto qualcosa rabbiosamente, ma il russo se lo era
scrollato di dosso ed era sparito nello spogliatoio. Kai si chiese se Vorkov l’avrebbe
punito per aver perso il primo round. O magari lo aveva già fatto. Scoprì che
ultimamente aveva pensato poco a Yuri, come se quel legame che sentiva con lui
si fosse affievolito. E poi c’era quella sensazione, sempre più insistente, che
stava imparando a riconoscere: era come se fra lui e gli altri ci fosse un
vetro lavorato che gli impediva di vedere con chiarezza le persone al di là. Ne
distingueva solo le sagome confuse, sfocate, ma quando cercava di afferrarle,
di dargli un’identità, il muro ne confondeva ancora di più i contorni, e quei
ricordi scivolavano via. Si sentiva terribilmente frustrato per tutto ciò e, in
più, aveva come la sensazione che Valery lo stesse studiando di nascosto, come
se fosse ben conscia di quel muro che gli impediva di vedere gli altri. Il
russo scrollò con forza la testa, liberandosi di quei pensieri. Cercò di
rilassarsi, ma appena chiudeva gli occhi gli tornava davanti al viso, con una
nitidezza impressionante, l’immagine di Valery in quella posizione strana, con
il bey accanto al viso. Quella era la cosa che l’aveva colpito di più, anche se
continuava a non capire perché; sentiva dentro di sé l’urgenza di comprendere,
di… ricordare. Si alzò dal letto,
scocciato. Quando gli altri avevano
provato a chiederle come faceva a lanciare il suo beyblade, lei aveva sorriso
misteriosamente e aveva promesso che nel prossimo round gliel’avrebbe mostrato
più chiaramente. Oltretutto Akamy era rientrata nel beyblade: il suo tempo con
loro era finito. Li aveva salutati appena tornati nello spogliatoio,
promettendo che sarebbe tornata in forma umana dopo due settimane, e Kai aveva
scoperto che ormai si era abituato alla sua presenza, e l’avrebbe sempre voluta
al suo fianco. Si sentiva perso senza la calma irradiata dal suo bit power.
Alzò la mano in cui stringeva Dranzer, osservando concentrato l’immagine
dell’Aquila Rossa. Anche lì c’era qualcosa di strano: tutte le volte che
guardava Dranzer sentiva come l’urgenza di ricordare qualcosa di
importantissimo, che però continuava a sfuggirgli costantemente. Che situazione
del cavolo!!
«Ehi, Kai, ti va una partita a carte?» gli urlò Takao, agitando
esageratamente una mano per richiamare la sua attenzione. Il russo scosse la
testa, scocciato.
«Takao, capirai mai che odio giocare a carte?» ribattè, freddo.
«No!! Continuerò a proportelo finchè non accetterai!!» Kai alzò gli
occhi al cielo e si lasciò ricadere indietro sul letto. Rimuginare su quei
pensieri non serviva assolutamente a niente. Ma…
Il russo gettò un’occhiata ai suoi compagni di squadra riuniti attorno
al piccolo tavolo quadrato.
Ma era sempre meglio che giocare a carte.
Le luci dell’arena erano accecanti, soprattutto se non avevi chiuso
occhio per tutta la notte. Kai prese svogliatamente posto sulla panchina,
accavallando le gambe e lasciando andare la schiena all’indietro sul muro.
Chiuse gli occhi. Che senso aveva quell’incontro? Il giorno prima si era visto
chiaramente che Yuri non aveva la benchè minima speranza di vittoria contro
Valery. Trenta secondi e sarebbe tutto finito, come ieri. Anche se il fatto che
Valery aveva regalato un punto ai russi indicava che, forse, aveva in mente
qualcos’altro per quell’ultimo incontro.
I due bladers si posizionarono ai lati del campo. Yuri sembrava una
statua di ghiaccio tanto era inespressivo e teso; Valery pareva pronta per un
pic-nic. Come il giorno prima il russo tirò fuori caricatore e beyblade, mentre
la ragazza assunse quella strana postura con il bey accanto al viso.
«Signore e Signori, eccoci al fatidico round finale!!!! Chi si
aggiudicherà la vittoria fra queste due fortissime squadre?? Pochi minuti, e lo
scopriremo!! Bladers, in posizione!! Tre… due… uno…»
Valery sorrise e cambiò posizione. Velocemente compì un ampio giro con
la mano che teneva il beyblade, facendola arrivare dietro di sé; il corpo si
piegò in avanti, l’altra mano, la sinistra, si poggiò sul ginocchio destro,
caricandoci tutto il peso.
«Pronti…»
Il beyblade lo teneva con tre dita, pollice, indice e medio; e solo in
quel momento, sospeso così in aria, i Bladebreakers lo riconobbero: era il bey
che aveva usato la Regina delle Nevi per proteggerli durante l’attacco dei
Demolition Boys. Era Avalanche.
«Via!!»
Tutti osservarono senza parole il lancio di Valery: senza caricatore,
si portò di scatto all’indietro con il busto, facendo correre il braccio in
avanti e lanciando il beyblade direttamente dalla sua mano. Avalanche, che un
istante prima era fermo, iniziò a roteare non appena si staccò dalle sue dita,
cadendo con perfezione al centro del campo. Nello stesso istante, Yuri e Kai
sgranarono gli occhi e si portarono una mano alla fronte come per un improvviso
dolore lancinante, catturando l’attenzione di tutti i Bladebreakers.
«Kai! Stai bene?»
Valery non sorrideva più. Era concentrata, e fissava Yuri con
espressione indecifrabile. Il russo cercò di riprendersi il prima possibile;
con il respiro leggermente affannoso, ordinò l’attacco. Appena Woolborg si lanciò
in avanti, Valery sbuffò.
«Andiamo, Yuri!!! Non penserai davvero di sconfiggermi così?!?
Avalanche!!»
Il bey della ragazza, velocissimo, schivò l’attacco e colpì mandando
Woolborg quasi fuori dal campo. Yuri emise una specie di gemito. Valery lo fissò
negli occhi, mentre Kai seguiva la scena con ansia crescente.
«Yu, tira fuori la tua vera forza»
Yu. Un soprannome affettuoso.
Il soprannome di qualcuno che si conosce da sempre.
«Woolborg mi ha già riconosciuta, sai?»
Riconosciuta…?
«Mostrami che non sei morto!! Che il vero Yuri è ancora dentro di te!!»
Il vero… Yuri?
«Che ne sai tu di me?!?!?» esplose il russo, lanciando un potente
attacco che non scalfì minimamente l’avversario. Il sorriso di Valery si era
definitivamente spento. Al suo posto, la rabbia si era incisa in ogni
lineamento.
«Vuoi vedere la mia vera forza?? Eccotela!!! Vieni a me, Lupo
Siberiano!!»
Con una luce sfavillante il bit power di Yuri scaturì dal suo beyblade,
fissando i suoi occhi ferini sulla ragazza. Valery sorrise.
«Quanto tempo, eh?» mormorò dolcemente. Il Lupo sembrò chinare la testa
in segno d’assenso. «Bene, allora direi che anch’io devo dare il massimo,
giusto? Ecco il mio bit power, Yuri!! Vediamo se lo riconosci…»
Se la luce del Lupo era sembrata intensa, quella del nuovo bit era
semplicemente accecante. Avvolse tutta l’arena, costringendo tutti i bladers a
chiudere gli occhi e ripararsi il volto con le mani. In quell’esplosione di
luce la voce di Valery suonò forte e chiara, come una vibrante scheggia di
ghiaccio.
«Vieni a me, Volpe Artica!!!!»
La luce si diradò a poco a poco. Il Lupo fronteggiava una sinuosa e
sottile volpe bianca, dalla coda folta e le zampe agili. Portava un collare di
piccoli diamanti attorno al collo e su ogni zampa c’era un sottile bracciale d’argento.
Gli occhi, scuri come il carbone, fissavano impassibili l’avversario. Il Lupo
uggiolò. Yuri cadde a terra.
«Io… io l’ho già visto questo… bit power…» balbettò, fissando
spaventato la Volpe. Gli tremavano le mani. Vorkov, dalla panchina, emise qualcosa
che poteva benissimo essere identificato come un ruggito. Kai si prese la testa
fra le mani. Lampi di ricordi indistinguibili si susseguivano nella sua mente;
sembrava che qualcuno lo stesse perforando con chiodi appuntiti, tanto era il
dolore. Si accasciò a terra, senza accorgersi dei suoi compagni di squadra che
accorrevano attorno a lui, cercando di aiutarlo. Con fatica indicibile alzò lo
sguardo sul campo, dove Yuri sembrava nelle sue stesse condizioni. Valery fece
il giro dell’arena e lo raggiunse, posandogli una mano sulla spalla.
«Forse la preferisci in questa forma» mormorò, facendo un cenno distratto con la mano alla Volpe Artica. Questa si sedette sulle zampe posteriori e, lentamente, iniziò a trasformarsi: i suoi tratti mutarono, il pelo scomparve, le zampe divennero braccia, poi gambe, il muso si ritrasse in un volto, la coda divenne un lungo mantello bianco. Al posto della Volpe c’era ora una ragazza dalle labbra piene e rosse come una fiamma, con una cascata di capelli candidi che le ricadevano sulle spalle esili e una maschera bianca a forma di volpe. Gli occhi erano due carboni ardenti, scuri come una notte senza luna.
Kai si sentì la testa esplodere, mentre Yuri urlava. La Regina delle Nevi, Shanti, la Volpe Artica… erano tutte la stessa persona.
Era davvero stupenda, regale. Aveva qualcosa che non possedeva nessun
altra ragazza al mondo; neanche Katrina, con la sua gelida bellezza, riusciva
ad eguagliarla. Kai pensò che non poteva essere umana, ma al tempo stesso era
evidente ai suoi occhi che lo era.
No, non era affatto evidente… era stato sempre così, la Regina era
diversa da loro, non era umana.
Certo. Era come Akamy. Era un bit power. Sentì il proprio corpo vacillare sotto
il peso dei ricordi di quelle ultime settimane.
«Togliti la maschera» cercò di parlare il più dolcemente possibile, ma
il suo tono era autoritario.
«Non posso» la voce della ragazza era un sussurro appena percettibile.
«Vuol dire che lo farò io…»
La Regina fissò spaventata la sua mano che si avvicinava sempre di più
al suo volto.
«Non farlo ti prego…» se Kai fosse stato anche solo due centimetri più
distante non avrebbe sentito una sola parola.
«Stai tranquilla…» ma non fece in tempo a pronunciare quella frase che
si ritrovò a toccare l’aria.
La Regina si trovava dietro di lui.
«Come… come hai fatto?»
Lei non rispose.
«Sai… teletrasportarti?»
La ragazza annuì appena e a Kai venne un dubbio orribile.
«Sei un esperimento di
Vorkov? Yuri mi ha detto che lui opera delle mutazioni genetiche sui suoi
blader…»
Lei lo fissò con sguardo vacuo. Dischiuse lentamente le labbra per
rispondere, ma…
Come aveva potuto essere così stupido?? Neanche Vorkov era capace di
creare persone con poteri sovrannaturali!!
Katrina lo afferrò per un braccio, costringendolo a voltarsi verso di
lei, e lo spinse al muro.
Un istante dopo, Kai si ritrovò con le labbra della ragazza poggiate
sulle sue, mentre i loro corpi si sfioravano, vicinissimi. Involontariamente
sentì la sua bocca aprirsi, permettendo al bacio di approfondirsi. Il cuore
sembrava scoppiargli nel petto, mentre le sue braccia, sempre contro la sua
volontà, stringevano i fianchi di Katrina, cancellando la già breve distanza
fra loro. Le sue labbra scesero sul collo candido di lei, le sue mani si
intrufolarono sotto il mantello, percorrendo la linea della schiena e
provocando un brivido di piacere alla ragazza. Si rese improvvisamente conto di
quanto avesse desiderato quel contatto fin dal primo momento in cui l’aveva
vista. La consapevolezza che era un’assassina, che aveva maltrattato Yuri, che
era una nemica scomparve del tutto, lasciandogli solo il desiderio di
possederla.
Poi, improvviso com’era arrivato, quel contatto si interruppe, e
Katrina scappò via senza una parola.
Quel bacio… l’aveva quasi dimenticato… che significato aveva?? Perché
proprio a lui?? Ma non era stata Katrina a baciarlo… era stata Valery… Valery…
chi era in realtà?
Alzò la testa e incrociò per la prima volta lo sguardo della ragazza.
Aveva gli occhi azzurro cielo. Kai si ritrovò a pensare che tutti i russi
avevano gli occhi di quel colore: Yuri, Boris, Katrina, Sergej, Vorkov, Ivan…
Già, Katrina aveva gli stessi occhi di Valery… erano gli stessi occhi,
ma sembravano così diversi…
Yuri era scomparso. Cioè, Yuri c’era ancora al monastero, ma era
tornato ad essere la macchina omicida di Vorkov, così, da un giorno all’altro.
Quando l’avevano fatto uscire dalla cella per assistere alle amichevoli, si era
comportato con lui come i primi giorni in cui era arrivato al monastero, freddo
e distaccato, gli occhi privi di qualsiasi emozione.
Yuri… era vero, Vorkov poteva manipolare le menti dei suoi bladers… e
Yuri, Yuri era la sua vittima preferita… ma anche lui… anche… lui…
Kai alzò di scatto la testa. Era per questo che non ricordava!!! Quando era al Monastero Vorkov doveva
avergli cancellato parte della memoria!!! Quindi Yuri, Valery, Boris… li conosceva
già tutti? Ma se era così perché loro non gli avevano detto niente?
Yuri sembrava confuso quanto lui. La lotta contro se stesso era ben
visibile sul suo volto, contorto dal dolore, mentre Valery continuava ad
osservarlo tenendogli una mano sulla spalla. All’improvviso Yuri si bloccò,
alzando lo sguardo confuso sulla ragazza.
«Ma… tu…» mormorò, stupito. Lei sorrise, un sorriso pieno di una gioia
indescrivibile.
«Sì, Yu» gli rispose in un soffio dolce, accucciandosi davanti a lui e
poggiando la fronte sulla sua. «Finalmente te ne sei ricordato. Io sono tua
sorella minore, Yu. Valeriya Ivanov»
La mente di Kai si spezzò in mille frammenti.
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Beh, che dire? Nulla!! Lasciamo che a parlare siate voi!!! :P
Aphrodite: ecco qua, il legame che collega Valery ai russi!!! E i prossimi quattro capitoli racconteranno il passato dei nostri protagonisti, dal punto di vista di Kai e Yuri!! Vedrai, le sorprese non sono ancora finite!! Grazie mille per i complimenti!! Ma presto scoprirai che il piano architettato da Valery è molto più contorto di come l’ha descritto ai Bladebreakers… mwahahah!!!! XD 1 bacio!!!!
Saruwatari_Asuka: grazie dei complimenti!! Sono contenta che
le domande che ti rimangono sono le stesse di Kai, perché è proprio l’effetto
che volevo ottenere!! Infatti i prossimi capitoli saranno quasi tutti dal punto
di vista di Kai, quindi dovrei riuscire a risolvere tutti i dubbi!! XD un bacio
e grazie per la recensione!!! ;-)
Padme86: Pad!!! *-* la mia cara Pad!! Sono felice di
sapere che mi segui ancora!!! Ma come vedi sì, anche questo capitolo necessita
del fibrillatore U_U per la tua intuizione… vedrai!!! Dal prossimo capitolo
diventerà tutto ben chiaro con un magnifico tuffo nel passato!! ;-) spero di
riuscire a stupirti sempre di più con i prossimi chappy!!! *-* sono la mia…
ciliegina sulla torta xD aspetto il tuo parere anche su questo!!! 1 bacio!!!^^