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Autore: Valery_Ivanov    10/07/2010    6 recensioni
Ciao a tutti, questa è la mia prima fanfiction! E' una mia versione alternativa del finale di Beyblade, parte dal momento in cui i Bladebreakers arrivano in Russia!
Dal Terzo Capitolo:
«Fata Bianca! A… aiutami… ti prego…» un bambino di circa cinque anni la stava guardando con occhi imploranti attraverso le inflessibili sbarre della sua prigione. La fata scivolò dentro la cella come prima e i suoi contorni divennero sfocati per pochi istanti, finchè lei non si sedette silenziosamente a terra e poggiò la testa del bambino sulla sua gonna morbida. «Non riesco… a dormire…» singhiozzò il piccolo, aggrappandosi a lei con tutte le sue forze. La creatura schiuse le labbra e parlò per la prima volta, e la sua voce sembrava un soffio di brezza mattutina, fresca e leggera.
«Non preoccuparti…» sussurrò. Kai continuava ad osservare la scena alcuni metri più indietro.
«Grazie Fata Bianca…»
Lei gli accarezzò dolcemente la testa. «Non sono una Fata Bianca…» mormorò, mentre il respiro del bambino si faceva regolare e rilassato. «Puoi chiamarmi… Regina delle Nevi» concluse in un sussurro appena percettibile.
Un istante dopo la porta si spalancò e dei passi si affrettarono verso di loro. Kai fissò spaventato la fata e questa fece lo stesso; dalle profondità del cappuccio due iridi scure brillarono illuminate dal riflesso della luna. Kai si sentì afferrare e trascinare via; oppose resistenza, ma l’altro era più forte – no, gli altri; c’erano tante, troppe mani su di lui. Alzò nuovamente la testa, disperato, e vide la ragazza sillabare una parola. Poi qualcosa lo colpì, e lui perse i sensi.
«Cercami»
REVISIONATA e prossima alla fine!
Genere: Avventura, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Yuri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO REVISIONATO IL 7/01/12

 

 

Ehilà!! Ora si procede spediti :P Anche se non so quando sarà il prossimo aggiornamento, perché devo portare il pc in assistenza e chissà quando me lo ridanno!! Io spero in una settimana, incrociamo le dita… comunque eccoci all’ultimo capitolo del torneo, quello che poi aprirà la strada ai quattro capitoli che spiegheranno TUTTO!!!! Qui troverete un’altra delle “Grandi rivelazioni”… dopodichè, tuffo nel passato!!! E scopriamo chi è questa Valery, va…

A voi il…

 

 

Capitolo XXII –  Terzo round di finale: Valery vs. Yuri – Terzo match

 

Quel pomeriggio trascorse veloce e pieno di tensione per entrambe le squadre; i Bladebreakers, tornati in albergo, cercarono di distrarsi senza successo, finendo sempre per puntare lo sguardo su Valery che, immobile, fissava il paesaggio fuori dalla finestra. Erano rimasti tutti sconcertati e allibiti nel vederle cedere un punto ai russi, ma sembrava talmente sicura di sé che stentavano a preoccuparsi della vittoria. Nessuno di loro, comunque, riusciva a chiamarla Valeriya; erano troppo abituati ad utilizzare “Valery”, e lei li lasciava tranquillamente fare.

Yuri, dopo essersi visto regalare quel punto con sufficienza, era diventato livido di rabbia, ed era tornato dai suoi compagni senza una parola. Lì Vorkov gli aveva detto qualcosa rabbiosamente, ma il russo se lo era scrollato di dosso ed era sparito nello spogliatoio. Kai si chiese se Vorkov l’avrebbe punito per aver perso il primo round. O magari lo aveva già fatto. Scoprì che ultimamente aveva pensato poco a Yuri, come se quel legame che sentiva con lui si fosse affievolito. E poi c’era quella sensazione, sempre più insistente, che stava imparando a riconoscere: era come se fra lui e gli altri ci fosse un vetro lavorato che gli impediva di vedere con chiarezza le persone al di là. Ne distingueva solo le sagome confuse, sfocate, ma quando cercava di afferrarle, di dargli un’identità, il muro ne confondeva ancora di più i contorni, e quei ricordi scivolavano via. Si sentiva terribilmente frustrato per tutto ciò e, in più, aveva come la sensazione che Valery lo stesse studiando di nascosto, come se fosse ben conscia di quel muro che gli impediva di vedere gli altri. Il russo scrollò con forza la testa, liberandosi di quei pensieri. Cercò di rilassarsi, ma appena chiudeva gli occhi gli tornava davanti al viso, con una nitidezza impressionante, l’immagine di Valery in quella posizione strana, con il bey accanto al viso. Quella era la cosa che l’aveva colpito di più, anche se continuava a non capire perché; sentiva dentro di sé l’urgenza di comprendere, di… ricordare. Si alzò dal letto, scocciato. Quando gli altri  avevano provato a chiederle come faceva a lanciare il suo beyblade, lei aveva sorriso misteriosamente e aveva promesso che nel prossimo round gliel’avrebbe mostrato più chiaramente. Oltretutto Akamy era rientrata nel beyblade: il suo tempo con loro era finito. Li aveva salutati appena tornati nello spogliatoio, promettendo che sarebbe tornata in forma umana dopo due settimane, e Kai aveva scoperto che ormai si era abituato alla sua presenza, e l’avrebbe sempre voluta al suo fianco. Si sentiva perso senza la calma irradiata dal suo bit power. Alzò la mano in cui stringeva Dranzer, osservando concentrato l’immagine dell’Aquila Rossa. Anche lì c’era qualcosa di strano: tutte le volte che guardava Dranzer sentiva come l’urgenza di ricordare qualcosa di importantissimo, che però continuava a sfuggirgli costantemente. Che situazione del cavolo!!

«Ehi, Kai, ti va una partita a carte?» gli urlò Takao, agitando esageratamente una mano per richiamare la sua attenzione. Il russo scosse la testa, scocciato.

«Takao, capirai mai che odio giocare a carte?» ribattè, freddo.

«No!! Continuerò a proportelo finchè non accetterai!!» Kai alzò gli occhi al cielo e si lasciò ricadere indietro sul letto. Rimuginare su quei pensieri non serviva assolutamente a niente. Ma…

Il russo gettò un’occhiata ai suoi compagni di squadra riuniti attorno al piccolo tavolo quadrato.

Ma era sempre meglio che giocare a carte.

 

Le luci dell’arena erano accecanti, soprattutto se non avevi chiuso occhio per tutta la notte. Kai prese svogliatamente posto sulla panchina, accavallando le gambe e lasciando andare la schiena all’indietro sul muro. Chiuse gli occhi. Che senso aveva quell’incontro? Il giorno prima si era visto chiaramente che Yuri non aveva la benchè minima speranza di vittoria contro Valery. Trenta secondi e sarebbe tutto finito, come ieri. Anche se il fatto che Valery aveva regalato un punto ai russi indicava che, forse, aveva in mente qualcos’altro per quell’ultimo incontro.

I due bladers si posizionarono ai lati del campo. Yuri sembrava una statua di ghiaccio tanto era inespressivo e teso; Valery pareva pronta per un pic-nic. Come il giorno prima il russo tirò fuori caricatore e beyblade, mentre la ragazza assunse quella strana postura con il bey accanto al viso.

«Signore e Signori, eccoci al fatidico round finale!!!! Chi si aggiudicherà la vittoria fra queste due fortissime squadre?? Pochi minuti, e lo scopriremo!! Bladers, in posizione!! Tre… due… uno…»

Valery sorrise e cambiò posizione. Velocemente compì un ampio giro con la mano che teneva il beyblade, facendola arrivare dietro di sé; il corpo si piegò in avanti, l’altra mano, la sinistra, si poggiò sul ginocchio destro, caricandoci tutto il peso.

«Pronti…»

Il beyblade lo teneva con tre dita, pollice, indice e medio; e solo in quel momento, sospeso così in aria, i Bladebreakers lo riconobbero: era il bey che aveva usato la Regina delle Nevi per proteggerli durante l’attacco dei Demolition Boys. Era Avalanche.

«Via!!»

Tutti osservarono senza parole il lancio di Valery: senza caricatore, si portò di scatto all’indietro con il busto, facendo correre il braccio in avanti e lanciando il beyblade direttamente dalla sua mano. Avalanche, che un istante prima era fermo, iniziò a roteare non appena si staccò dalle sue dita, cadendo con perfezione al centro del campo. Nello stesso istante, Yuri e Kai sgranarono gli occhi e si portarono una mano alla fronte come per un improvviso dolore lancinante, catturando l’attenzione di tutti i Bladebreakers.

«Kai! Stai bene?»

Valery non sorrideva più. Era concentrata, e fissava Yuri con espressione indecifrabile. Il russo cercò di riprendersi il prima possibile; con il respiro leggermente affannoso, ordinò l’attacco. Appena Woolborg si lanciò in avanti, Valery sbuffò.

«Andiamo, Yuri!!! Non penserai davvero di sconfiggermi così?!? Avalanche!!»

Il bey della ragazza, velocissimo, schivò l’attacco e colpì mandando Woolborg quasi fuori dal campo. Yuri emise una specie di gemito. Valery lo fissò negli occhi, mentre Kai seguiva la scena con ansia crescente.

«Yu, tira fuori la tua vera forza»

Yu. Un soprannome affettuoso. Il soprannome di qualcuno che si conosce da sempre.

«Woolborg mi ha già riconosciuta, sai?»

Riconosciuta…?

«Mostrami che non sei morto!! Che il vero Yuri è ancora dentro di te!!»

Il vero… Yuri?

«Che ne sai tu di me?!?!?» esplose il russo, lanciando un potente attacco che non scalfì minimamente l’avversario. Il sorriso di Valery si era definitivamente spento. Al suo posto, la rabbia si era incisa in ogni lineamento.

«Vuoi vedere la mia vera forza?? Eccotela!!! Vieni a me, Lupo Siberiano!!»

Con una luce sfavillante il bit power di Yuri scaturì dal suo beyblade, fissando i suoi occhi ferini sulla ragazza. Valery sorrise.

«Quanto tempo, eh?» mormorò dolcemente. Il Lupo sembrò chinare la testa in segno d’assenso. «Bene, allora direi che anch’io devo dare il massimo, giusto? Ecco il mio bit power, Yuri!! Vediamo se lo riconosci…»

Se la luce del Lupo era sembrata intensa, quella del nuovo bit era semplicemente accecante. Avvolse tutta l’arena, costringendo tutti i bladers a chiudere gli occhi e ripararsi il volto con le mani. In quell’esplosione di luce la voce di Valery suonò forte e chiara, come una vibrante scheggia di ghiaccio.

«Vieni a me, Volpe Artica!!!!»

La luce si diradò a poco a poco. Il Lupo fronteggiava una sinuosa e sottile volpe bianca, dalla coda folta e le zampe agili. Portava un collare di piccoli diamanti attorno al collo e su ogni zampa c’era un sottile bracciale d’argento. Gli occhi, scuri come il carbone, fissavano impassibili l’avversario. Il Lupo uggiolò. Yuri cadde a terra.

«Io… io l’ho già visto questo… bit power…» balbettò, fissando spaventato la Volpe. Gli tremavano le mani. Vorkov, dalla panchina, emise qualcosa che poteva benissimo essere identificato come un ruggito. Kai si prese la testa fra le mani. Lampi di ricordi indistinguibili si susseguivano nella sua mente; sembrava che qualcuno lo stesse perforando con chiodi appuntiti, tanto era il dolore. Si accasciò a terra, senza accorgersi dei suoi compagni di squadra che accorrevano attorno a lui, cercando di aiutarlo. Con fatica indicibile alzò lo sguardo sul campo, dove Yuri sembrava nelle sue stesse condizioni. Valery fece il giro dell’arena e lo raggiunse, posandogli una mano sulla spalla.

«Forse la preferisci in questa forma» mormorò, facendo un cenno distratto con la mano alla Volpe Artica. Questa si sedette sulle zampe posteriori e, lentamente, iniziò a trasformarsi: i suoi tratti mutarono, il pelo scomparve, le zampe divennero braccia, poi gambe, il muso si ritrasse in un volto, la coda divenne un lungo mantello bianco. Al posto della Volpe c’era ora una ragazza dalle labbra piene e rosse come una fiamma, con una cascata di capelli candidi che le ricadevano sulle spalle esili e una maschera bianca a forma di volpe. Gli occhi erano due carboni ardenti, scuri come una notte senza luna.

Kai si sentì la testa esplodere, mentre Yuri urlava. La Regina delle Nevi, Shanti, la Volpe Artica… erano tutte la stessa persona.

Era davvero stupenda, regale. Aveva qualcosa che non possedeva nessun altra ragazza al mondo; neanche Katrina, con la sua gelida bellezza, riusciva ad eguagliarla. Kai pensò che non poteva essere umana, ma al tempo stesso era evidente ai suoi occhi che lo era.

No, non era affatto evidente… era stato sempre così, la Regina era diversa da loro, non era umana. Certo. Era come Akamy. Era un bit power. Sentì il proprio corpo vacillare sotto il peso dei ricordi di quelle ultime settimane.

«Togliti la maschera» cercò di parlare il più dolcemente possibile, ma il suo tono era autoritario.

«Non posso» la voce della ragazza era un sussurro appena percettibile.

«Vuol dire che lo farò io…»

La Regina fissò spaventata la sua mano che si avvicinava sempre di più al suo volto.

«Non farlo ti prego…» se Kai fosse stato anche solo due centimetri più distante non avrebbe sentito una sola parola.

«Stai tranquilla…» ma non fece in tempo a pronunciare quella frase che si ritrovò a toccare l’aria.

La Regina si trovava dietro di lui.

«Come… come hai fatto?»

Lei non rispose.

«Sai… teletrasportarti

La ragazza annuì appena e a Kai venne un dubbio orribile.

«Sei un esperimento di Vorkov? Yuri mi ha detto che lui opera delle mutazioni genetiche sui suoi blader…»

Lei lo fissò con sguardo vacuo. Dischiuse lentamente le labbra per rispondere, ma…

Come aveva potuto essere così stupido?? Neanche Vorkov era capace di creare persone con poteri sovrannaturali!!

Katrina lo afferrò per un braccio, costringendolo a voltarsi verso di lei, e lo spinse al muro.

Un istante dopo, Kai si ritrovò con le labbra della ragazza poggiate sulle sue, mentre i loro corpi si sfioravano, vicinissimi. Involontariamente sentì la sua bocca aprirsi, permettendo al bacio di approfondirsi. Il cuore sembrava scoppiargli nel petto, mentre le sue braccia, sempre contro la sua volontà, stringevano i fianchi di Katrina, cancellando la già breve distanza fra loro. Le sue labbra scesero sul collo candido di lei, le sue mani si intrufolarono sotto il mantello, percorrendo la linea della schiena e provocando un brivido di piacere alla ragazza. Si rese improvvisamente conto di quanto avesse desiderato quel contatto fin dal primo momento in cui l’aveva vista. La consapevolezza che era un’assassina, che aveva maltrattato Yuri, che era una nemica scomparve del tutto, lasciandogli solo il desiderio di possederla.

Poi, improvviso com’era arrivato, quel contatto si interruppe, e Katrina scappò via senza una parola.

Quel bacio… l’aveva quasi dimenticato… che significato aveva?? Perché proprio a lui?? Ma non era stata Katrina a baciarlo… era stata Valery… Valery… chi era in realtà?

Alzò la testa e incrociò per la prima volta lo sguardo della ragazza. Aveva gli occhi azzurro cielo. Kai si ritrovò a pensare che tutti i russi avevano gli occhi di quel colore: Yuri, Boris, Katrina, Sergej, Vorkov, Ivan…

Già, Katrina aveva gli stessi occhi di Valery… erano gli stessi occhi, ma sembravano così diversi…

Yuri era scomparso. Cioè, Yuri c’era ancora al monastero, ma era tornato ad essere la macchina omicida di Vorkov, così, da un giorno all’altro. Quando l’avevano fatto uscire dalla cella per assistere alle amichevoli, si era comportato con lui come i primi giorni in cui era arrivato al monastero, freddo e distaccato, gli occhi privi di qualsiasi emozione.

Yuri… era vero, Vorkov poteva manipolare le menti dei suoi bladers… e Yuri, Yuri era la sua vittima preferita… ma anche lui… anche… lui…

Kai alzò di scatto la testa. Era per questo che non ricordava!!! Quando era al Monastero Vorkov doveva avergli cancellato parte della memoria!!! Quindi Yuri, Valery, Boris… li conosceva già tutti? Ma se era così perché loro non gli avevano detto niente?

Yuri sembrava confuso quanto lui. La lotta contro se stesso era ben visibile sul suo volto, contorto dal dolore, mentre Valery continuava ad osservarlo tenendogli una mano sulla spalla. All’improvviso Yuri si bloccò, alzando lo sguardo confuso sulla ragazza.

«Ma… tu…» mormorò, stupito. Lei sorrise, un sorriso pieno di una gioia indescrivibile.

«Sì, Yu» gli rispose in un soffio dolce, accucciandosi davanti a lui e poggiando la fronte sulla sua. «Finalmente te ne sei ricordato. Io sono tua sorella minore, Yu. Valeriya Ivanov»

La mente di Kai si spezzò in mille frammenti.

 

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Beh, che dire? Nulla!! Lasciamo che a parlare siate voi!!! :P

 

Aphrodite: ecco qua, il legame che collega Valery ai russi!!! E i prossimi quattro capitoli racconteranno il passato dei nostri protagonisti, dal punto di vista di Kai e Yuri!! Vedrai, le sorprese non sono ancora finite!! Grazie mille per i complimenti!! Ma presto scoprirai che il piano architettato da Valery è molto più contorto di come l’ha descritto ai Bladebreakers… mwahahah!!!! XD 1 bacio!!!!

 

Saruwatari_Asuka: grazie dei complimenti!! Sono contenta che le domande che ti rimangono sono le stesse di Kai, perché è proprio l’effetto che volevo ottenere!! Infatti i prossimi capitoli saranno quasi tutti dal punto di vista di Kai, quindi dovrei riuscire a risolvere tutti i dubbi!! XD un bacio e grazie per la recensione!!! ;-)

 

Padme86: Pad!!! *-* la mia cara Pad!! Sono felice di sapere che mi segui ancora!!! Ma come vedi sì, anche questo capitolo necessita del fibrillatore U_U per la tua intuizione… vedrai!!! Dal prossimo capitolo diventerà tutto ben chiaro con un magnifico tuffo nel passato!! ;-) spero di riuscire a stupirti sempre di più con i prossimi chappy!!! *-* sono la mia… ciliegina sulla torta xD aspetto il tuo parere anche su questo!!! 1 bacio!!!^^

  
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